ULTIMISSIME

ULTIMISSIME DEI MESI PRECEDENTI


Mercoledì 31/12/2003. AUGURI DI BUON 2004

Domenica 28/12/2003. LA LEGGE FINANZIARIA E' IN GAZZETTA

I NUMERI DELLA LEGGE DI BILANCIO
Proroghe, disposizioni attuative e saldi contabili nella Finanziaria 2004.

54,6 miliardi. I SALDI
L'articolo 1 fissa i risultati differenziali nella Finanziaria 2004. Il tetto del saldo netto da finanziare è stato fissato in 54.600 milioni (al netto di 7.396 milioni per regolazioni debitorie) nel 2004. Il livello massimo del ricorso al mercato finanziario è invece stabilito in 267.000 milioni.

3 I PASSAGGI IN PARLAMENTO
Quest'anno il ping-pong della Finanziaria non ha raggiunto livelli esasperati: di fatto ci sono state tre votazioni, due al Senato e una alla Camera.

70 GLI ARTICOLI INIZIALI
Il disegno di legge AS 2512, approvato dal Senato in prima lettura il 14 novembre 2003, prevedeva 70 articoli, articolati in quattro titoli

4 GLI ARTICOLI FINALI
Dopo l'intervento del Governo, che ha preso il testo uscito dalla commissione Bilancio della Camera e lo ha blindato con quattro emendamenti monstre, la vicenda ha preso una brusca accelerazione, perché si trattava di evitare il voto e la discussione sulle migliaia di emendamenti. Con il voto di fiducia del 17 dicembre sono sopravvissuti solo quattro articoli

498 I COMMI
La Finanziaria 2004 è tutta da studiare, comma per comma, perché i commi non hanno titolo e il lettore si trova così a interpretarli uno per uno, specialmente quelli (e non sono pochi) che contengono rimandi ad altre norme. Per questo nella guida del Sole-24 Ore in allegato al numero del 23 dicembre scorso è stata fatta la titolazione dei commi. Che sono 4 all'articolo 1, 70 all'articolo 2, 172 all'articolo 3 e 252 all'articolo 4, per un totale di 498 commi

35 LE PROROGHE
Molto denso il capitolo proroghe, che sono 35 e riguardano una vera e propria foresta di provvedimenti.

64 I PROVVEDIMENTI ATTUATIVI
La Finanziaria prevede un tour de force, a carico soprattutto dei ministeri: 64 fra decreti e provvedimenti vari per dare attuazione alle nuove norme

Fonte : Il Sole-24 Ore

LUNEDI' 29/12/03 - La Finanziaria è Legge

Giovedì 25/12/2003. E' NATALE: AUGURI A TUTTI !

Mercoledì 24/12/03. NULLA PER GLI SPECIALIZZANDI

Martedì 23/12/03: FARMACI E SPESA

Martedì 23/12/03: DECRETI LEGGE DI FINE ANNO

Martedì 23/12/2003 - Finanziaria approvata

Lunedì 22/12/2003. LA FINANZIARIA A PALAZZO MADAMA

Sabato 20/12/2003. ALTRI 100 NELL'INCHIESTA GLAXO.

COMMENTO CIMO

Sabato 20/12/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 29

Venerdì 19/12/03 - Disegno di legge recante "Principi fondamentali in materia di S.S.N.".

Sullo schema di disegno di legge Sirchia, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 19/12/2003, la CIMO-ASMD osserva:

Dr. Stefano Biasioli
Presidente Nazionale CIMO-ASMD

Venerdì 19/12/03 - Disegno Di Legge Sirchia

PRINCIPI FONDAMENTALI IN MATERIA DI SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Art. 1 (Principi fondamentali in materia di Servizio Sanitario nazionale)

1. Le Regioni disciplinano il rapporto di lavoro della dirigenza medica e sanitaria delle aziende sanitarie in base ai principi fondamentali individuati ai sensi dell'art. 1, comma 4 della legge 5 giugno 2003, n. 131, nonché dei seguenti principi:
a) il governo delle attività cliniche, la programmazione, organizzazione, sviluppo e valutazione delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria è assicurato con il diretto coinvolgimento del Collegio di direzione dell'azienda, prevedendo, nelle aziende unità sanitarie locali e nelle aziende ospedaliere, una funzione permanente dedicata al coordinamento clinico; tale funzione è svolta dal Coordinatore clinico aziendale che è un medico nominato, su proposta dei dirigenti sanitari responsabili di struttura complessa riuniti in apposito consesso, dal direttore generale tra i predetti dirigenti e fornisce parere obbligatorio al Direttore generale sugli atti relativi alle materie di competenza; al Coordinatore clinico aziendale possono essere attribuite anche tutte le funzioni di pertinenza del Direttore sanitario aziendale, con la contestuale soppressione della predetta figura; il Coordinatore clinico rimane titolare della struttura complessa cui è preposto, salvo che allo stesso siano attribuite anche tutte le funzioni di pertinenza del Direttore sanitario aziendale, senza ulteriori oneri a carico del bilancio aziendale;
b) le funzioni igienico-organizzative dei presidi ospedalieri e dei distretti restano affidate a direttori sanitari di presidio ospedaliero o di distretto, con la specializzazione in igiene, medicina preventiva e organizzazione sanitaria o, in assenza, a un medico che abbia un'esperienza di cinque anni nei relativi servizi;
c) le verifiche delle attività professionali sono effettuate da collegi tecnici, presieduti dal Coordinatore clinico e composti da esperti nelle relative discipline, estranei all'azienda, designati dal Collegio di direzione;
d) gli incarichi di dirigente di struttura complessa del ruolo sanitario sono conferiti esclusivamente previa selezione per avviso pubblico; le commissioni, presiedute dal Coordinatore clinico, valutano distintamente i titoli professionali, scientifici e di carriera posseduti dai candidati e selezionano la terna dei migliori concorrenti nell'ambito della quale il Direttore generale effettua la scelta, salvo diversa motivata determinazione;
e) la regione può disporre che, in tutte le aziende sanitarie o esclusivamente nelle aziende ospedaliere, le funzioni di pertinenza del direttore sanitario aziendale, salvo le funzioni igienico-organizzative riservate ai dirigenti di cui al comma 1, lettera b) del presente articolo, siano svolte dal Coordinatore clinico aziendale, con contestuale soppressione della figura del direttore sanitario aziendale di cui al comma 7 dell'art. 3 del decreto legislativo 502 del 1992 e successive modificazioni. In caso di soppressione della figura del direttore sanitario aziendale, i direttori sanitari aziendali in carica continuano ad esercitare le funzioni fino alla scadenza del relativo contratto, salvo diversa disposizione regionale; in tale ipotesi il coordinatore clinico entra in carica alla scadenza del contratto del direttore sanitario aziendale;
f) i criteri di accreditamento delle strutture sanitarie private ai sensi dell'articolo 8 quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni devono prevedere che l'attribuzione di incarichi di dirigente medico responsabile dei servizi di diagnosi e cura avvenga fra medici con specifici requisiti ed esperienza professionale, attraverso procedure selettive basate su criteri identici con quanto previsto per le strutture pubbliche, ivi compresi i crediti in attività di formazione continua, maturati nel triennio precedente alla data della selezione.
2. Fermo restando il principio dell'invarianza della spesa, fino all'emanazione dei decreti legislativi di cui all'art. 1, comma 4 della legge 5 giugno 2003, n. 131, e salva la potestà legislativa regionale da esercitare in base ai principi desumibili dalle leggi statali vigenti e dalla presente legge, il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni è modificato come segue:
a) all'art. 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, è aggiunto il seguente comma: "2. Nelle aziende ospedaliere il governo delle attività cliniche, la programmazione, organizzazione, sviluppo e valutazione delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria è assicurato con il diretto coinvolgimento del Collegio di direzione dell'azienda; il coordinamento clinico è assicurato dal Coordinatore clinico aziendale che è un medico nominato, su proposta dei dirigenti sanitari responsabili di struttura complessa riuniti in apposito consesso, dal direttore generale tra i predetti dirigenti. Il Coordinatore clinico rimane titolare della struttura complessa cui è preposto, salvo che allo stesso non siano attribuite anche tutte le funzioni di pertinenza del direttore sanitario aziendale. Il Coordinatore clinico aziendale fornisce parere obbligatorio al Direttore generale sugli atti relativi alle materie di competenza. Il Coordinatore clinico aziendale svolge funzioni di indirizzo, coordinamento e verifica nei confronti dei dirigenti responsabili delle strutture aziendali di natura sanitaria con riferimento agli aspetti sanitari e clinico organizzativi e ai programmi di intervento di area specifica a tutela della salute; elabora gli indirizzi sanitari sulle strategie assistenziali e sui percorsi diagnostici terapeutici per la sistematica revisione e valutazione della pratica clinica e assistenziale e dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici e alla riduzione delle liste di attesa";
b) al comma 5 dell'art. 15 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, nel secondo periodo le parole "direttore del dipartimento" sono sostituite dalle parole: "Coordinatore clinico e composto da due esperti della medesima disciplina con incarico e professionalità adeguati alla valutazione da effettuare garantendo la presenza del dirigente sovraordinato; per la valutazione dei dirigenti apicali gli esperti devono essere dirigenti di struttura complessa estranei all'azienda; gli esperti sono designati dal Collegio di direzione";
c) al comma 2, primo periodo, dell'articolo 15-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, dopo le parole "direttore generale" è aggiunta la parola "esclusivamente" e dopo la parola "commissione" sono aggiunte le seguenti parole: "che terrà conto distintamente dei titoli professionali, scientifici e di carriera posseduti dai candidati nonché dei crediti in attività di formazione continua (ECM) maturati nel triennio precedente alla data del bando. La Commissione procede alla selezione dei migliori concorrenti in ragione del rispettivo giudizio complessivo. Il Direttore generale ha facoltà di scelta fra i primi tre candidati selezionati dalla Commissione. L'eventuale scelta fuori dalla terna deve essere specificamente e congruamente motivata con riferimento ai titoli posseduti dal candidato prescelto; su tale scelta deve essere acquisito il preventivo parere del Collegio di direzione. La procedura selettiva deve essere ripetuta se i candidati dichiarati idonei nella prima selezione sono in numero interiore a tre"; nel terzo periodo le parole: "direttore sanitario" sono sostituite dalle parole: "Coordinatore clinico";
d) all'art. 17 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni è aggiunto il seguente comma: "2 ter. Il Collegio di direzione è presieduto dal Coordinatore clinico aziendale. Il Collegio di direzione formula parere obbligatorio al Direttore generale sugli atti relativi alle materie di competenza. Le decisioni del Direttore Generale in contrasto con il parere del Collegio di direzione sono adottate con provvedimento motivato";
e) all'art. 17-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni è aggiunto il seguenti comma: "4. il direttore di dipartimento clinico ospedaliero è nominato dal direttore generale su proposta del Coordinatore clinico. L'organizzazione del dipartimento prevede una funzione amministrativa dedicata all'esercizio della responsabilità di tipo gestionale di cui al comma 2, senza ulteriori oneri a carico del bilancio aziendale".

Art. 2 (Limiti d'età)

1. Il limite massimo di età per il collocamento a riposo dei dirigenti medici del Servizio sanitario nazionale, ivi compresi i direttori di struttura complessa, è stabilito al compimento del sessantacinquesimo anno di età fermo restando quanto previsto dall'articolo 16 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503.
2. Le aziende sanitarie, per particolari esigenze assistenziali, possono trattenere in servizio, anche di anno in anno, a domanda dell'interessato, i direttori di struttura complessa fino al compimento del settantesimo anno di età.
3. Il personale medico universitario di cui all'art. 102 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, con incarico di direttore di struttura complessa, svolge le ordinarie attività assistenziali fino al compimento del settantesimo anno di età, ivi compreso il biennio di proroga di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503. In caso sia mantenuto in servizio dopo il compimento del settantesimo anno di età in base a disposizioni di stato giuridico della docenza universitaria, al personale è conferito ai sensi del comma 4 dell'art. 5 del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 un incarico che implichi lo svolgimento di attività assistenziali, ma non comporti l'attribuzione dell'indennità di direzione di struttura complessa.

Venerdì 19/12/03 - Approvata la riforma Sirchia

Giovedì 18/12/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 29 (Roberto Turno)

Giovedì 18/12/2003 - COMITATO CENTRALE CIMO-ASMD

Mercoledì 17/12/2003 - FINANZIARIA AL SENATO LUNEDI'

Mercoledì 17/12/03 - 12a Commissione Senato

Martedì 16/12/2003 - MAXIEMENDAMENTO: SI DELLA CAMERA

 
Milioni di euro
SICUREZZA NAZIONALE
845
COMUNI
250
AMMORTIZZATORI SOCIALI
310
POLICLINICO UMBERTO I°
219
BAMBIN GESU'
0 (sic!)
SAN GIOVANNI ROTONDO
15

CAMPUS BIOMEDICO ROMA

50

Pensioni d'oro (?) - Si abbassa il tetto delle pensioni d'oro, cui si applica il contributo di solidarietà del 3%. Scende da 30 a 25 volte la pensione minima (da 16.000 a 13.000 euro/mese, ovvero da 205,097 euro /anno a 170,914 euro/anno).

Lunedì 15/12/03 - SIRCHIA: LAVORARE PIU' A LUNGO!

Lunedì 15/12/03 - FINANZIARIA alla CAMERA

Domenica 14/12/03 - SPECCHI PER LE ALLODOLE

Sabato 13/12/03 - LA CONSULTA "STOPPA" IL PIEMONTE

Venerdì 12/12/2003 - FINANZIARIA: CASINI RINVIA

Giovedì 11/12/2003 - PENSIONI: QUALE SOLUZIONE?

Mercoledì 10/12/2003 - REGIONI: RINVIO SU FSN 2004"

Mercoledì 10/12/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 29

La cura in sintesi
I cinque punti del piano strategico

Martedì 9/12/2003: FARMACI, DOPO I TAGLI IL "PATTO"

Martedì 9/12/2003. CACCIA A RISORSE PER 24 MILIARDI

Marted' 9/12//2003. REGIONI: GESTIONI SU MISURA

Roma - Giovedì 4/12/03 - ANNUALSANITA' - Spesa sanitaria pubblica e privata in Sanità -Convegno organizzato dal Sole 24 ore e Farmindustria

Martedì 10/12/03 - FINANZIARIA in AULA

Martedì 10/12/03 - SIRCHIA e REGIONI sul SSN

Venerdì' 5/12/03 - SIRCHIA: dove sei?

  1. Il rapporto di dipendenza dei medici (ex D. Lgs. 229/99) "è una stortura";
  2. I medici dipendenti sono "impiegati statali &&";
  3. L'esclusività di rapporto "ha creato un buco di 3000 miliardi di vecchie lire &.";
  4. Si è creato un "doppio canale di accesso alle visite &&. che favorisce chi paga &&";
  5. Si è aumentata "l'insoddisfazione della classe medica relegata ad un ruolo impiegatizio".

COMMENTO CIMO-ASMD

Giovedì' 4/12/03- SANITA' e MOBILITA' INTERREGIONALE


Giovedì 4/12/03: DOPO IL CINEMA CAPRANICA MEDICI ALLE BARRICATE

 

Mercoledì 3/12/2003: ALLARME PER IL S.S.N.

ROMA 3 DICEMBRE 2003

S.S.N. ALLARME O PAURA

Siamo qui per TESTIMONIARE il disagio di una PROFESSIONE, la professione medica, fa sempre più fatica a lavorare all'interno del S.S.N. .
Siamo qui per testimoniare il disagio di MOLTE PROFESSIONI SANITARIE: degli psicologi, dei farmacisti, dei fisici, dei chimici, dei biologi e dei dirigenti amministrativi della sanità. Il disagio di tutti. Perché?

1) C'è un problema di DENARI.

La cronica asfissia del S.S.N. ha avuto ed ha ripercussioni pesantissime sull'ATTIVITÀ SANITARIA QUOTIDIANA.. Siamo ormai alla frutta. Dietro le spalle abbiamo un disavanzo di 40.000 miliardi; nel 2004 (anche se ci sarà un lieve aumento del finanziamento del S.S.N., si parla di 81,2 miliardi di euro) l'asfissia continuerà:
- 8.000 miliardi delle vecchie lire&.
La Sanità non è una priorità, non lo è stata per i Governi precedenti e non lo è neppure per questo.
La Sanità è considerata solo una spesa e non un investimento. Spesa e non garanzia di un diritto costituzionale.
Certo, ci sono (e ci sono stati) gli SPRECHI. Ma i tagli hanno riguardato e riguardano non gli sprechi burocratico-amministrativi, ma il cuore della nostra attività:

L'ASSISTENZA

Stefano Biasioli
(Presidente Nazionale CIMO-ASMD)

ROMA 3 DICEMBRE 2003

COMUNICATO STAMPA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE UNITARIA
DEI SINDACATI DELLA DIRIGENZA MEDICA,VETERINARIA,
SANITARIA E TECNICO AMMINISTRATIVA

SI APRE LA "VERTENZA PER LA SALUTE".
IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE

La manifestazione unitaria del 3 dicembre al Cinema Capranica costituisce il punto di partenza di una grande "VERTENZA" per la salvaguardia e la tutela della "SALUTE" dei cittadini.

La sopravvivenza stessa del sistema della sanità pubblica è posta in discussione dal grave e continuo sottodimensionamento delle risorse correnti, dall'assenza di una politica di investimenti, da un sistema di gestione in gran parte politicizzato delle aziende sanitarie.

I dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi hanno deciso di unirsi ai cittadini, ai malati, agli anziani, alle fasce deboli della popolazione, contro un disegno che va progressivamente realizzandosi, teso a ridimensionare i vari livelli di assistenza, ad abbassare la qualità della medicina pubblica, a privilegiare la medicina privata, sottraendo la tutela della salute dai diritti di cittadinanza.

E' su queste basi e per contrastare queste prospettive di "inciviltà sociale", che i dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi, il cui ruolo è posto da più parti fortemente in discussione, non avendo avuto risposte convincenti alle proprie richieste di provvedimenti atti a favorire il rilancio del Ssn, dichiarano lo stato di agitazione ed entrano in lotta con tutti i mezzi disponibili, comunque "insieme" ai cittadini.

Gli obiettivi della nostra azione sindacale sono:
· l'abolizione della norma recentemente approvata che prevede l'istituzione di un super controllo centralizzato dal Ministero dell'Economia di tutte le prescrizioni mediche;
· la modifica della legge finanziaria 2004, che preveda lo stanziamento di fondi adeguati, come richiesto anche dalle Regioni e finanziamenti idonei al rinnovo del secondo biennio economico del contratto della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e tecnico-amministrativa;
· l'eliminazione delle proposte di legge di modifica costituzionale tese a dar vita ad una devoluzione selvaggia;
· l'eliminazione delle ingiuste penalizzazioni categoriali previste dalla riforma previdenziale;
· l'applicazione di un corretto concetto di aziendalizzazione inteso oggi, invece, come esclusivo obiettivo di contenimento economico conseguito attraverso l'eccessivo potere monocratico dei direttori generali;
· la reale partecipazione dei dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi alla gestione delle aziende sanitarie;
· la correzione del sistema di formazione specialistica dei giovani medici, che secondo la normativa attuale deve avvenire per i due terzi nelle strutture ospedaliere, prevedendo la copertura economica per il decreto legislativo 368/1999;
· l'introduzione di una politica obbligatoria di tutela assicurativa dell'attività medica, nell'interesse anche dei cittadini;
· la realizzazione di una seria politica contrattuale, che porti ad una rapida definizione dei rinnovi contrattuali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e tecnico-amministrativa e dei medici e veterinari del ministero della salute, fermi da anni.

I medici, i veterinari, i sanitari e i tecnico-amministrativi del Ssn vogliono ripristinare un quadro di regole certe e di legalità e rivitalizzare il Servizio Sanitario Nazionale, mettendo a disposizione dei cittadini in tutte le regioni, strutture sanitarie adeguate ai bisogni ed in possesso di tutte le strumentazioni che l'evoluzione tecnico-scientifica della medicina ha reso disponibili troppo spesso per pochi.

Tali regole certe e tali risposte strutturali non sono prevedibili se non ripristinando un quadro di confronto serio tra Stato, Regioni e rappresentanze professionali.

La "Vertenza per la Salute" prevede il seguente calendario di iniziative:
Venerdì 16 gennaio 2004: giornata di assemblee unitarie in tutte le strutture sanitarie
Lunedì 9 febbraio 2004: prima giornata di sciopero generale
Lunedì 8 e Martedì 9 Marzo 2004: due giorni ulteriori di sciopero generale.

Per segnare la conclusione della prima fase della VERTENZA, i dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi, insieme alle organizzazioni dei cittadini e dei malati, daranno vita ad una grande MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA IL 2 APRILE 2004.

La "Vertenza per la Salute" sceglie la propria idea-forza nell'unità di tutti i medici e dirigenti e nella solidarietà tra essi ed i cittadini.

Roma, 3 dicembre 2003

COMUNICATO STAMPA CIMO-ASMD

SANITA' : ALLARME O PAURA?

"Tutte le PROFESSIONI SANITARIE - mediche e non mediche - manifestano oggi per il Servizio Sanitario Nazionale ed in difesa della loro professionalità". Lo ha dichiarato il Dr. Stefano Biasioli, Presidente Nazionale CIMO-ASMD.
"Manifestano&.perchè? C'è un problema di DENARI (cronica sottostima della spesa sanitaria). La Sanità è vista, da tutto il Parlamento come una spesa e non come un investimento&".
"Manifestano& perché? C'è un problema di ASSISTENZA &. Centinaia di migliaia di ore straordinarie e diurne lavorate e non pagate & migliaia di giorni di ferie non godute&""Manifestano& perché? C'è un problema di regole& legate ad un federalismo sanitario incompleto, che il Parlamento ha colpevolmente lasciato tale&"
"Manifestano& perché? C'è un problema di REGIONI, che piangono per i denari che Tremonti non sborsa ma non cercano di governare un sistema impazzito&".
"Manifestano& perché" C'è un problema di politica vera, quella che porta a scelte concrete, anche se difficili ed impopolari. Manca la politica vera, in Sanità".
"Denari, regole, Regioni, Politica".
NOI DIFENDEREMO LA PROFESSIONE MEDICA
NOI DIFENDEREMO LA SANITA' PUBBLICA.

E spezzeremo questo silenzio&

Dr Stefano Biasioli
Presidente Nazionale CIMO-ASMD

Roma, 2 dicembre 2003

NASCE LA FEDERAZIONE CIMO-CUMI
NELLA SPECIALISTICA CONVENZIONATA

La Presidenza Nazionale CIMO-ASMD

Martedì 2/12/2003. FONDO SANITARIO A QUOTA 81 MILIARDI

Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 2/12/2003

Martedì 2/12/03 - TAVOLA ROTONDA TELEVISIVA

Lunedì 1/12/03 - CONFERENZA STAMPA MEDICI

Venerdì' 28/11/03 - LA FINANZIARIA AVANZA

Giovedì 27/11/03 - SIRCHIA "A VANVERA"

Giovedì 27/11/03 - SSN AL NONO POSTO NEL MONDO (24ORE SANITA')

POSTI
STATO
VARIAZIONE
Svezia
+ 3
Norvegia
+ 9
Australia
- 1
Canada
+ 5
Francia
- 2
Germania
+ 8
?
?
Italia
- 3
13°
Giappone
- 12
16°
Stati Uniti
- 1
18°
Gran Bretagna
- 8
MAGLIA NERA
Portogallo
- 1



Mercoledì 26/11/03. TASSE PER LA SANITA' ?

Luigi Lazzi Gazzini da "Il Sole-24 Ore" del 26/11/03


Mercoledì 26/11/03. CONTRATTO DEL COMPARTO

Categoria

Incremento annuo

Da gennaio 2002

Indennità integrativa

speciale al 31/12/2002

Incremento annuoda

gennaio 2003

Indennità di

qualificazione professionale

Nuovo stipendio

iniziale lordo da gennaio 2003

A
362,40
6.237,77
399,60
114,65
14.041,66
B
392,40
6.276,50
432,00
486,50
15.173,64
B super
406,80
6.319,88
447,60
114,65
15.722,16
C
450,00
6.372,56
494,40
858,35
17.392,52
D
488,40
6.446,42
537,60
858,35
18.884,57
D super
562,80
6.537,31
579,60
858,35
20.365,59

Nota: dal 1º gennaio 2003 il trattamento economico dell'ex livello VIII bis confluito nel livello D super è di 21.164,37 euro compresa l'indennità integrativa speciale di 6.557,97 euro

Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 26/11/03


Mercoledì 26/11/93. CONFERENZA STATO-REGIONI

 

Martedì 25/11/03, COMPARTO SANITA': FIRMATO IL CONTRATTO

Ex livelli
Fasce
Dal 1/1/2002
Dal 1/1/2003
VIII bis
Ds2
47,3
52,1
VIII
Ds
43,9
48,3
VII
D
40,7
44,8
VI
C
37,5
41,2
V
Bs
33,9
37,3
IV
B
32,7
36,0
III
A
30,2
33,3


IL PERSONALE PER RUOLO
Fonte: Ministero della Salute

Sanitario
344.890
Professionale
1.449
Tecnico
139.314
Amministrativo
70.854
Totale
556.507


Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 Ore" del 25/11/03

 

 

 

Martedì 25/11/03. FINANZIARIA IN COMMISSIONE BILANCIO

Lunedì 24/11/03. MEDICI: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 Ore" del 24/11/03

Sabato 22/11/03. CERGAS: AZIENDALIZZAZIONE A RILENTO

Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 22/11/03

Sabato 22/11/03 - Roma (Sede CIMO) - La CIMO e le code contrattuali

Venerdì 21/11/03 - Milano (Multimedia) - Convegno CIMO-ASMD sulla telematica clinica

Venerdì 21/11/03. CODE CONTRATTUALI: VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Fonte: Il Sole-24 Ore Sanità

 

 

 

 

Venerdì 21/11/03 IL GOVERNO SBLOCCA I FONDI - IN RIENTRO LA PROTESTA DEI MEDICI DI FAMIGLIA - ALLE 11 REGIONI VIRTUOSE 4 MILIARDI

 

Venerdì 21/11/03 PUBBLICO IMPIEGO, RADDOPPIA LA DOTE PER LA PRODUTTIVITÀ

Nicoletta Picchio da "Il Sole-24 ore" del 21/11/03


Venerdì 21/11/03 IL GIRO DI VITE DI SIRCHIA QUELLA FORMAZIONE CONTINUA FATTA IN CROCIERA

Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 21/11/03


Giovedì 20/11/03 FINANZIARIA APPROVATA ALLA CAMERA

Le novità in pillole

IMMOBILI E CONTI PUBBLICI

Via libera alla sanatoria edilizia.
Si potranno condonare anche le nuove costruzioni residenziali (realizzate entro il 31 marzo 2003) di dimensioni fino a 750 metri cubi per ogni domanda presentata. C'è poi un limite di 3mila metri cubi per ogni edificio nuovo. Gli ampliamenti di edifici preesistenti (anche non residenziali) sono sanabili fino al 30% della costruzione iniziale o, in alternativa, fino a 750 metri cubi. Regolarizzare gli immobili realizzati o restaurati contravvenendo alla disciplina vigente avrà un costo diverso a seconda della norma violata e della tipologia dell'edificio. La domanda di sanatoria va presentata entro il 31 marzo 2004
In vendita gli immobili della Difesa.
I beni immobili della Difesa non più utili ai fini istituzionali sono inseriti in programmi di dismissione
Si punta a far cassa con gli uffici pubblici.
Via libera alla vendita in trattativa privata, anche in blocco, di beni immobili adibiti a uffici pubblici non assoggettati alla tutela del patrimonio culturale
Per i beni culturali vale il silenzio assenso.
I beni mobili e immobili coperti da tutela culturale saranno sottoposti a verifica per accertarne il valore culturale. Se la verifica darà esito negativo i beni saranno sdemanializzati e diventeranno vendibili. Vale il principio del silenzio assenso, per cui se le soprintendenze ai beni culturali non eseguiranno la verifica entro 120 giorni dalla richiesta da parte delle amministrazioni proprietarie, il bene si intenderà privo di interesse culturale

INFRASTRUTTURE E SERVIZI

La Cassa depositi prestiti diventa Spa.
La Cassa depositi e prestiti è trasformata in società per azioni. Le azioni sono attribuite allo Stato, che rimarrà azionista di maggioranza, mentre fondazioni e altri soggetti pubblici o privati possono partecipare al capitale con quote di minoranza. La Cassa depositi e prestiti Spa finanzia opere, impianti e reti destinati alla fornitura di servizi pubblici
Liberalizzazione frenata per le utilities locali.
Arriva un freno alle liberalizzazioni delle public utilities locali. Il decreto prevede tre modelli per la gestione dei servizi pubblici locali, fra cui l'affidamento diretto a una Spa controllata dagli enti locali, consentendo così a questi soggetti di mantenere le loro strutture aziendali. Per le Spa pubbliche che avevano ottenuto la gestioni dei servizi locali grazie ad affidamenti diretti effettuati in base alle norme dettate dalla Finanziaria 2002 viene meno l'obbligo di cedere entro due anni il 40% del capitale a soggetti privati
Fondo straordinario anti-sisma.
È istituito un apposito fondo per interventi straordinari finalizzato a contribuire alla realizzazione di opere infrastrutturali, con priorità per quelle connesse alla riduzione del rischio sismico. A tal fine è autorizzata la spesa di 73,5 milioni per il 2003, 100 milioni nel 2004 e altrettanti nel 2005
Export, Sace cambia pelle.
L'istituto per i servizi assicurativi del commercio estero (Sace) è trasformata in Spa, dal 1° gennaio 2004. Le azioni sono attribuite al ministero dell'Economia

SANATORIE E REGOLARIZZAZIONE

Via al test del concordato preventivo.

In attesa dell'introduzione del concordato preventivo triennale, viene dato il via libera alla sperimentazione dell'istituto sul biennio 2003 e 2004, per imprese e professionisti con almeno mille euro di reddito. Chi aderisce avrà agevolazioni fiscali e potrà evitare l'obbligo di emettere scontrini e ricevute. Per il calcolo dei valori fiscali del 2003 e del 2004, il concordato preventivo prende a riferimento i ricavi o compensi e il reddito, denunciati dal contribuente nel 2001
Più tempo per aderire ai condoni 2003
Il termine per il pagamento dei condoni fiscali varati con la Finanziaria del 2003 è prorogato fino al 16 marzo 2004. Sospeso, fino al 18 marzo 2004, il termine per perfezionare la definizione degli inviti al contraddittorio

FISCO


Giro di vite sui dividendi.
Sotto l'ombrello delle disposizioni antielusive, viene posto un freno all'attribuzione del credito di imposta percepito sui dividendi, per le distribuzioni di utili deliberate dopo il 30 settembre 2003 allo scopo di evitare il nuovo regime che entrerà in vigore dal 2004, con il varo dell'Ires.
Assicurazioni, modifiche per gli stranieri.
Sui redditi da capitale corrisposti da compagnie estere per le assicurazioni sulla vita a residenti in Italia è dovuta l'imposta sostitutiva del 12,5%, a partire dai redditi percepiti dal 1° gennaio 2004. Ampliata la platea delle aziende assicuratrici soggette all'imposta dello 0,2% delle riserve matematiche dei rami vita
Rimborsi fiscali più certi.
Su richiesta delle persone che vantano un credito d'imposta nei confronti del Fisco e che sono intestatarie del conto fiscale, l'agenzia delle Entrate attesta il rimborso della somma e la data indicativa di erogazione
Nuovo volto per i Confidi.
Viene riformato il sistema dei Confidi, intesi come consorzi con attività esterna, cooperative, società consortili per azioni o a responsabilità limitata, che svolgono attività di garanzia collettiva dei fidi. L'obiettivo è prevedere l'ingresso dei Confidi fra i soggetti finanziari vigilati e incentivarne l'aggregazione e la trasformazione in forme giuridiche più avanzate. I Confidi sono costituite da Pmi
Ristrutturazioni, l'Iva resta al 10%.
Prorogata fino a tutto il 2003 l'Iva al 10% per le ristrutturazioni edilizie
Nuovi paletti sui giochi elettronici.
Sono previsti limiti e, successivamente, la demolizione per i videogiochi nei locali pubblici che non abbiano ottenuto il nulla osta. In ogni caso il videopoker è proibito. Vengono varati limiti e controlli per contrastare l'elusione del monopolio statale dei giochi.

PREVIDENZA

Aliquota pesante sui collaboratori
Dal 1° gennaio 2004 l'aliquota contributiva per i parasubordinati iscritti alla gestione Inps e privi di altra copertura previdenziale diventa identica a quella prevista per i commercianti e aumenta dal 14 al 17,39 per cento. E negli anni a seguire scatterà un incremento annuale di 0,2 punti, fino a raggiungere dell'aliquota del 19%
"Associati" verso l'Inps
Sempre a partire dal 1° gennaio 2004, anche gli associati in partecipazione di lavoro dovranno versare i contributi all'Inps, con l'obbligo di iscriversi a una gestione che sarà appositamente istitutita, sul modello di quella dei parasubordinati. L'importo del contributo sarà pari a quello versato dai collaboratori che non hanno altra copertura previdenziale
Lavori occasionali, soglia a 5mila
La gestione Inps delle collaborazioni si estende alle prestazioni occasionali superiori a 5mila euro di reddito annui: per redditi oltre questa soglia saranno richiesti l'iscrizione all'Inps e il versamento dei contributi
Più difficili i ricorsi degli invalidi civili
Giro di vite sulla concessione dei trattamenti ai disabili civili. Non si potrà più impugnare, con ricorso amministrativo, il "no" alle prestazioni: l'unica via d'opposizione resterà il giudice
Cdc ed enti di previdenza
Dal 1° gennaio 2004 le domande di iscrizione alle Camere di commercio degli artigiani e dei commercianti comportano l'iscrizione agli enti previdenziali
Meno benefici con l'amianto
Stretta sui benefici per i lavoratori esposti all'amianto, che non potranno più contare sulla corsia accelerata per andare in pensione e si troveranno a percepire trattamenti più bassi. Sono fatti salvi i diritti acquisiti al 2 ottobre 2003 (come precisa anche un emendamento al disegno di legge finanziaria per il 2004, ancora in discussione)
INCENTIVI
TecnoTremonti per ricerca e formazione.
È prevista la detassazione di una quota degli investimenti in ricerca e sviluppo e informatizzazione (Tecno-Tremonti). Sono fatte esenti le spese per partecipare a fiere estere e stage aziendali
Un aiuto alla quotazione in Borsa.
Sono detassate le spese sostenute per il collocamento. Per le società quotate in una borsa Ue fra il 2 ottobre e il 31 dicembre 2004, l'imposta sul reddito è ridotta al 20% (per un reddito fino a 30 milioni) purché incrementino il proprio patrimonio netto del 15% almeno, con la sottoscrizione di proprie azioni.
Fondi premiati con le "piccole"
I fondi comuni che investiranno in società quotate di piccola e media capitalizzazione potranno contare su una riduzione d'imposta
Gasolio agevolato
Viene prorogata per tutto il 2003 l'agevolazione sul gasolio per autotrazione impiegato dagli autotrasportatori

FAMIGLIE E CONSUMI

Arriva la "De tax"
Acquistando prodotti per almeno 50 euro in negozi legati ad associazioni no profit si potrà destinare alle stesse associazioni l'1% dell'Iva
Un premio per i neonati
Assegno Inps di 1000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° dicembre 2003 al 31 dicembre 2004, dal secondo in poi. L'assegno spetta alle donne residenti in Italia, cittadine italiane o comunitarie, senza vincoli di reddito
Lotta al carovita
La Guardia di Finanza vigilerà sui prezzi al dettaglio. Un fondo di 5 milioni nel 2003 e 20 milioni nel 2004 viene destinato a finanziare iniziative di Comuni e Camere di commercio per promuovere l'organizzazione di panieri di beni di largo consumo in vendita nei negozi a prezzo conveniente. Viene anche istituito l'osservatorio nazionale dell'efficienza della distribuzione e della filiera

Fonte "Il Sole-24 Ore"

Giovedì 20/11/03 FINANZIARIA :LE NOVITA IN MATERIA SANITARIA

Agenzia del farmaco
Viene istituita l'Agenzia del farmaco che dovrà contenere la spesa farmaceutica entro il tetto del 16% dell'intera spesa del Ssn. Lo sforamento sarà a carico delle industrie (60%) e delle Regioni (40%). Il rispetto del tetto sarà perseguito attraverso misure come la la revisione periodica del Prontuario e il premium price per i farmaci innovativi. L'Agenzia sostituisce la Cuf, commissione unica del farmaco
Informazione scientifica
Nasce un Fondo indipendente finanziato anche con il 5% delle spese di marketing delle aziende. I foglietti illustrativi dei medicinali dovranno essere comprensibili a tutti, dal 2005. Pubblicità, campioni e gadget finiranno sotto la lente delle Regioni
Tessera sanitaria
La tessera del cittadino consentirà l'accesso a tutte le prestazioni del Servizio sanitario nazionale e sarà consegnata a partire dal 1° gennaio

Fonte "Il Sole-24 Ore"


Giovedì 20/11/03. SI' ALLA TESSERA SANITARIA

Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 20/11/03

 

Giovedì 20/11/03. SPESE MEDICHE, DEVOLUTION DA CORREGGERE

Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 Ore" del 20/11/03

Mercoledì 19/11/03. DAI CONTRATTI AI DEFICIT REGIONALI LA PARTITA DEI CONTI NELLA SANITÀ


Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore"

Martedì 18/11/03 - CASSAZIONE ED OSPEDALIERI

Lunedì 17/11/03. FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Lunedì 17/11/2003 - (Il Sole 24 Ore pag.2) L'autunno Caldo della Sanità

Dirigenti: riapriamo il tavolo a tre

Per ora hanno seppellito la tradizionale ascia di guerra: di sciopero, eventualmente, se ne parlerà solo con l'anno nuovo.
Con più eleganza - sono o no dirigenti? - si sono dati appuntamento il 3 dicembre a Roma per gli "Stati generali della Sanità". Sarà l'occasione per far esplodere la rabbia che bolle tra i 122mila dirigenti dipendenti del Ssn. Medici in prima fila, un esercito che vale oltre 108mila camici bianchi. Nel mirino c'è un po' di tutto: la Finanziaria 2004 che tiene stretti i cordoni della borsa per il Ssn e la riforma delle pensioni, anzitutto. Ma la grande paura è anche quella di un nuovo contratto che non arriva. E di regole per la riforma del rapporto di lavoro che non prendono forma: col rischio, beninteso, che qualcuno voglia sottrarre la profumata indennità di esclusiva a chi giura fedeltà al Ssn. La "questione medica" sta per riesplodere. Al punto che, messe da parte storiche divisioni di sigle e siglette, ben 42 sindacati della dirigenza sanitaria hanno deciso di fare fronte comune. Con la sola eccezione della Cgil, che non vuole fare retromarcia sull'irreversibilità del rapporto di lavoro esclusivo col Ssn. La partita, anche solo finanziariamente parlando, è di quelle pesantissime: vale un monte salari che a contratto chiuso potrebbe raggiungere 8,4 miliardi.
Con aumenti pro capite medi mensili di 263 euro. Assai meno del mega contratto precedente che solo con l'indennità di esclusiva riservò incrementi (sempre medi) di almeno 750 euro.
La stagione del confronto con Governo e Regioni è destinata a infuocarsi in queste settimane. Anche perché sul tappeto camici bianchi e dirigenti non medici hanno messo davvero di tutto. Accomunando il "rischio di sopravvivenza " che correrebbe il Ssn a corto di liquidità ai "legittimi interessi professionali dei suoi dipendenti ". Come dire: se sfasci l'uno, sfasci tutto. E viceversa. In un gioco di specchi dove, evidentemente, non possono essere dimenticati i (pur legittimi) interessi di parte.

Tutto da rifare. Il cahier de doléances è contenuto in un documento unitario sottoscritto due settimane fa. Appena tre paginette. Che però mettono sottosopra le intenzioni del Governo. Ma anche quelle che coverebbero tra le Regioni.
Prima grande imputata è la manovra 2004. Perché "non prevede investimenti adeguati" per assicurare i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio. Perché "riduce ulteriormente i trasferimenti finanziari agli enti locali ". Ma anche perché "sottostima il finanziamento del rinnovo contrattuale della dirigenza medica e sanitaria per il biennio 2002-2003 e non interviene con previsioni specifiche e credibili relativamente al secondo biennio economico (2004-2005)".
La riforma previdenziale non piace davvero di più ai dirigenti in camice bianco. A loro avviso, l'emendamento del Governo alla delega discrimina tra lavoratori pubblici e privati perché distingue in materia di incentivi e rende invece omogeneo il sistema di calcolo della pensione.
Le critiche diventano ancora più pungenti quando si entra nel vivo degli argomenti "cari" alla categoria. In primis, il rinnovo
del contratto (l'attuale è scaduto nel 2001). L'ira delle 42 sigle si scatena per ora contro la direttiva del comitato di settore all'Aran. Definita "inaccettabile", perché peggiorativa e inadeguata ad assicurare almeno l'invarianza del potere d'acquisto delle retribuzioni. Impossibile un "confronto costruttivo ", quindi, se l'atto di indirizzo non sarà sostanzialmente modificato.
E poi - chiedono i dirigenti Ssn - che fine ha fatto il tavolo a tre (Governo, Regioni, sindacati) insediato a maggio dal Sottosegretario Gianni Letta per studiare la modifica dello stato giuridico della dirigenza? Il tavolo, mai più convocato, ha creato un "vuoto di iniziativa politica" in cui si assiste al "pericoloso moltiplicarsi di velleitarie proposte regionali o parlamentari di parte". Che lasciano fuori da ogni concertazione proprio loro, i diretti interessati.
A testimonianza del "grave stato di abbandono" del Servizio sanitario e della sua dirigenza. Avvalorato, affermano i sindacati, dal disinteresse verso il problema della tutela assicurativa di chi lavora in corsia e dell'assenza di regole per la formazione continua. A rimetterci - assicurano i dottori del Ssn - saranno i cittadini. Il solito anello debole di tutta la catena. Che poi rischiano di pagare per tutti. MANUELA PERRONE - ROBERTO TURNO

Chi c’è tra i dipendenti
Qualifiche Uomini Donne Totale
Medici
73.162
29.750
102.912
di cui in esclusiva
64.622
28.369
92.991
% in esclusiva su totale
88,33
95,36
90,36
Veterinari
4.950
727
5.677
di cui in esclusiva
4.774
713
5.487
% in esclusiva su totale
96,44
98,07
96,65
Odontoiatri
48
15
63
di cui in esclusiva
24
12
36
% in esclusiva su totale
50
80
57,14
Totale area medica
78.160
30.492
108.652
di cui in esclusiva
69.420
29.094
98.514
% in esclusiva su totale
88,82
95,42
90,67
Totale dirigenti sanitari non medici
4.680
9.048
13.728
di cui in esclusiva
4.618
8.947
13.565
% in esclusiva su totale
98,68
98,88
98,81
Fonte: elaborazione «Il Sole-24 Ore» Sanità

TRAGUARDO VICINO PER INFERMIERI E AMMINISTRATIVI

Se medici dipendenti e convenzionati sono ancora lontani dai contratti, per il personale non dirigente del Ssn il traguardo è più vicino. L'esercito dei 570mila infermieri, tecnici e amministrativi potrebbe infatti tagliare già questa settimana il traguardo del nuovo accordo. A decidere le sorti del rinnovo saranno in questi giorni i presidenti delle Regioni. Che dovranno dare il beneplacito agli aumenti "spuntati" dai sindacati per garantire la promozione del personale del livello B del contratto a quello C. E valutare in maniera certosina di non rischiare oneri "a sorpresa".
Intanto i sindacati confederali premono e per venerdì 28 novembre sono pronti a scendere in piazza con uno sciopero già proclamato contro lo "stallo" delle trattative.
Sciopero che potrà rientrare se in questi giorni ci sarà il via libera da parte delle Regioni.
I nodi da sciogliere. Il maggior problema sul tappeto è quello dell'ulteriore ritocco all'aumento medio mensile pro capite, che grazie a fondi regionali passerebbe da 107 euro a 108,7-109 euro per assicurare la promozione dal livello B a quello C per infermieri generici, psichiatrici, puericultrici, operatori tecnici dell'assistenza, massaggiatori e massofiosioterapisti e per il passaggio degli ex caposala all'interno del più elevato livello D, alla fascia economica superiore "D super". Le Regioni frenano e chiedono di centellinare il salto di fascia, evitando ogni automatismo, lasciando aperte le porte per ora solo agli infermieri professionali e gli ex caposala. E proprio la ricerca di garanzie e paletti ha rallentato l'iter, scatenando le ire sindacali. Per il "salto" di livello saranno richieste una serie di prerogative. Prima tra tutte l'esperienza per un numero sufficiente di anni in posizioni che dimostrino capacità e meriti degli operatori.
Anche l'assegno ad personam che oggi percepiscono su misura gli operatori subirà modifiche con l'eventuale promozione e verrà via via riassorbito nello stipendio più elevato.
Le garanzie regionali. Tra le maggiori novità, oltre agli incrementi economici, c'è la nascita di un "Coordinamento regionale" per la contrattazione integrativa a livello aziendale. Una sorta di "filtro" che le Regioni hanno chiesto di introdurre per evitare che sul territorio si moltiplichino fenomeni di disomogenità contrattuale tra aziende anche vicine. Le norme sui contratti, infatti, prevedono oggi solo due livelli di trattativa: quello nazionale e quello aziendale. Il nuovo contratto prevede poi più risorse per i "processi di sviluppo professionale" del personale dei ruoli tecnico e amministrativo,
una categoria di operatori un po' "dimenticata" nei precedenti rinnovi. E per andare incontro alle richieste di garanzie dei governatori, è previsto un blocco della mobilità (interregionale e intraregionale) per due anni dopo particolari (e costosi) corsi di formazione e aggiornamento come quelli postuniversitari, di specializzazione, master, management, pagati dalle aziende sanitarie. Obiettivo: fare in modo che l'azienda sia almeno in grado di recuperare l'investimento sotto forma di lavoro svolto dai suoi dipendenti "formati". Infine, sempre in base alle richieste delle Regioni, si darà un maggior peso alle esigenze di servizio e alle carenze di organico per concedere il part-time: oggi le Regioni lo hanno definito "selvaggio" e per questo ritengono necessario adeguarlo alle esigenze di programmazione aziendale. P.D.BU.

 

L’esclusiva Costi e ricavi a confronto in euro
Costo indennità di esclusiva
1.129.070.702
Costo indennità di esclusiva con oneri riflessi (37%)
1.546.626.862
Ricavi per attività libero professionali
710.222.000
Corrispettivi personale per libera professione
616.937.000
Differenza costi (-)/ricavi (+)
– 836.604.862
Fonte: elaborazione «Il Sole-24 Ore» Sanità


Sul tavolo della trattativa
Aree Ccnl Montesalari2001 Totale2002 Totale2003 Aregime A regimecon oneri-37% Pro-capitemensile
Percentuale di incremento
2,46
3,2
5,66
5,66
Medici e veterinari
6.705,63
164,96
214,58
379,54
519,97
268,05
Dirigenti non medici
1.130,41
27,81
36,17
63,98
87,65
240,45
Totale (media)
7.836,04
192,77
250,75
443,52
607,62
263,69

Lunedì 17/11/03 ISTAT: PIL + 0,5%

 

 

Lunedì 17/11/03. FINANZIARIA A MONTECITORIO

Sabato15-Domenica 16/11/03. ONORE AI NOSTRI CADUTI !

 

Sabato 15/11/03 - "I 25 ANNI DELLA LEGGE 833/78"

E' passato un quarto di secolo dalla emanazione della legge istitutiva del S.S.N. (L.833/78) e ciò consente un giudizio sufficientemente motivato, maturo e approfondito su significati e risultati del provvedimento.
La legge, che si ispirava acriticamente all'esperienza del servizio sanitario pubblico inglese, era stata dichiaratamente voluta dalle forze politiche che dirigevano il Paese: per unificare (nelle U.S.L.) la gestione del "sistema-salute", per eliminare i "carrozzoni mutualistici", per disciplinare e governare la spesa sanitaria, per garantire universalità di accesso ai servizi sanitari e uniformità di prestazioni sul territorio nazionale.
Legge fortemente ideologica, ricca di principi e utopie ma povera di strumenti attuativi e di realismo economico, ha favorito una serie di effetti indesiderati e/o degenerazioni, proprio per l'inadeguatezza del suo assetto istituzionale, organizzativo e gestionale, e cioè: la politicizzazione e burocratizzazione della gestione sanitaria; la centralizzazione della organizzazione sanitaria; il sottofinanziamento del sistema e l'accumulo dei deficit di gestione, ripianati poi dallo Stato; la mortificazione del ruolo delle Regioni in materia sanitaria e delle competenze del personale tecnico delle U.S.L. (specie dei medici) a proposito della programmazione e organizzazione dei servizi sanitari; l'enfasi sulla assistenza sanitaria territoriale e sulla profilassi a fronte della sottostima delle necessità degli ospedali (loro adeguamento tecnologico, strutturale e organizzativo sia ai fini di profilassi e diagnosi, che terapeutico-riabilitativi).
Come la CIMO aveva ampiamente previsto, quasi tutti gli obiettivi della legge 833 non sono stati centrati e oggi fanno sorridere alcune velleità di allora: il monopolio pubblico della tutela della salute; l'illusione di poter dare "tutto a tutti" e gratuitamente; l'arroganza della politica in materia di gestione; la lottizzazione e gli sprechi in quelle "cittadelle della politica" che erano le assemblee delle U.S.L. ed i loro Comitati di gestione; la diffusa irresponsabilità nella gestione politica delle risorse e della corretta amministrazione della cosa pubblica, senza preoccuparsi mai di coordinare gli interventi degli erogatori delle prestazioni sanitarie e di armonizzare assistenza sanitaria ospedaliera e territoriale, insomma di far "quadrare" i conti e la qualità del Servizio.
Anche gli interventi riformatori successivi (D.Lgs.502/92; D.Lgs.229/99) non hanno saputo correggere adeguatamente le storture del sistema sanitario, e così dal centralismo burocratico si è passati alla gestione regionale scapigliata tipo "fai da te", dall'assemblearismo delle vecchie U.S.L. alla gestione monocratica delle attuali ASL, dalla lassità del piè di lista alla ossessione economicistica e contabile, dalla mortificazione dei medici dipendenti al loro appiattimento-annegamento nel ruolo indistinto della "dirigenza sanitaria", ma svuotata delle prerogative dirigenziali vere.
Sono tuttavia rimasti costanti: la confusione tra gestione e politica nella amministrazione del bene-salute; la mortificazione del ruolo e delle competenze del personale tecnico di settore; il misconoscimento dei meriti degli operatori della salute; la sottostima delle risorse necessarie per finanziare correttamente il S.S.N.; il bisticcio e la sovrapposizione fra le funzioni proprie dei tre livelli di gestione della salute: centrale, regionale, locale; il mancato coinvolgimento-compartecipazione degli utenti dei servizi sanitari pubblici ai costi delle prestazioni sanitarie godute, fatti salvi naturalmente gli indigenti e gli affetti da patologie cronico-invalidanti, ecc.
La CIMO-ASMD non festeggia quindi i 25 anni (ma ne dimostra di più) della legge 833 con nostalgico e retorico "amarcord", consapevole come è che l'impostazione di tale legge rappresenta, oggi, piuttosto un ostacolo rispetto : alla modernizzazione e gestione qualificata dell'assistenza sanitaria pubblica; alla migliore integrazione pubblico-privato, ospedale-territorio e S.S.N.-Università; alla sostenibilità della spesa per la salute; alla valorizzazione delle competenze e dei meriti degli operatori sanitari; all'equilibrata distribuzione delle competenze sanitarie tra Stato, Regioni e autonomie locali, a maggior ragione dopo le modifiche costituzionali all'assetto degli Organi statuali.
Più in generale, auspichiamo che per l'avvenire il Legislatore non voglia più emanare provvedimenti di pura "bandiera politica", come fece il Governo di solidarietà nazionale, perché, diversamente, ogni riforma rimarrà inattuata, facendo a pugni con i dati socio-economici della realtà con cui viene a scontrarsi.

Dr. Stefano Biasioli
Presidente Nazionale CIMO-ASMD

Venerdì 14/11/03. MAZZELLA ED I CONTRATTI

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Come è noto, secondo tutte le OO.SS., per il rinnovo di tutti i contratti pubblici (2002-2005) mancano almeno 3,5 miliardi di euro rispetto alla previsione del Governo. L'aggiunta di una tale somma consentirebbe di: recuperare la differenza tra l'inflazione programmata e l'inflazione reale relativa al biennio 2002-2003; aumentare il salario di produttività (da +0,2 a +0,5 %); ottenere aumenti in linea con un'inflazione "teorica" al 2% .
Quali i contratti ancora "in ballo ?" Sanità, Presidenza del Consiglil, Agenzie Fiscali, Aziende autonome, Istituzioni Artistiche, Ricerca ed Università.


Venerdì 14/11/03. BIASIOLI A MANAGERITALIA


 

Venerdì 14/11/03 - LA CIMO-ASMD RISPONDE A LALA

Venerdì 14/11/03. OGGI PRIMO SI ALLA FINANZIARIA

Gli indicatori

  2002 2003
Pil (var. %) 0,4 0,4
Domanda interna (var. % 1,1 1,6
Prezzi al consumo(var. %) 2,6 2,8
Tasso di disoccupazione (in %) 9,0 8,7
Deficit/Pil -2,3 -2,7
Avanzo primario/Pil 3,4 2,6
Debito/Pil 106,7 106,5

Fonte: Marco Rogari e Rossella Bocciarelli da "Il Sole-24 Ore" del 14/11/03

 

Giovedi 13 novembre 2003

DOCUMENTO UNITARIO


Le sottoscritte organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria esprimono profonda preoccupazione per lo stato di grave abbandono in cui è lasciato il Servizio Sanitario Nazionale ed il personale dirigente in esso operante.
In particolare pongono l'accento sui seguenti punti:

LEGGE FINANZIARIA

  1. non prevede investimenti adeguati per assicurare su tutto il territorio nazionale l'erogazione dei LEA;
  2. riduce ulteriormente i trasferimenti finanziari agli enti locali, introducendo anche provvedimenti limitativi della loro autonomia impositiva;
  3. non contempla la istituzione di un fondo di sostegno per i non autosufficienti;
  4. reitera blocchi e limitazioni a nuove assunzioni nel settore sanitario;
  5. introduce la possibilità per le aziende sanitarie di stipulare contratti di lavoro a progetto senza che questi siano regolamentati da una specifica norma-quadro che spieghi i suoi effetti anche sul pubblico impiego;
  6. sottostima il finanziamento del rinnovo contrattuale della dirigenza medica e sanitaria per il biennio 2002-2003 e non interviene con previsioni specifiche e credibili relativamente al 2° biennio economico (2004-2005);
  7. omette lo specifico stanziamento per dare attuazione ai contratti di formazione lavoro per gli specializzandi, nonostante l'unanime raccomandazione in tal senso del Parlamento e la disponibilità dimostrata dalle Regioni di concorrere alla spesa;
  8. centralizza, attribuendolo al Ministero dell'Economia, in modo irrispettoso quindi del ruolo delle Regioni, il controllo delle prescrizioni mediche secondo una metodologia che comporta costi aggiuntivi.

    PREVIDENZA - Nell'emendamento al disegno di legge-delega sulla riforma previdenziale, approvato dal Consiglio dei Ministri, vi è una discriminazione tra lavoratori pubblici e privati a proposito degli incentivi a permanere in servizio, nonché una notevole incoerenza, laddove si consideri che il lavoro medico ha tutte le caratteristiche dell'attività usurante, per la quale sono previsti, per legge, abbuoni di anzianità. Ancora, con lo stesso emendamento, viene introdotto il principio della omogeneizzazione del sistema di calcolo del trattamento pensionistico tra settore privato e settore pubblico, che comporterebbe una perdita secca del valore delle pensioni dei lavoratori dipendenti pubblici tra il 15 ed il 25%, senza alcun rispetto per i loro diritti acquisiti, e senza alcuna giustizia, perché prima di omogeneizzare il calcolo della misura delle pensioni dei dipendenti pubblici bisogna armonizzarne la base pensionabile rispetto a quella, oggi più favorevole, dei lavoratori dipendenti privati.

    STATO GIURIDICO DELLA DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA E SANITARIA - Non è più stato convocato il tavolo a tre (Governo, Regioni, Sindacati medici) ufficialmente insediato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dott. Gianni Letta, il 7 maggio 2003 per studiare la possibilità di una modifica dello stato giuridico dei dirigenti medici, veterinari e sanitari senza ricadute negative su quanto pattuito nel vigente contratto,in riferimento alla esclusività di rapporto.
    Le sottoscritte organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria hanno costantemente confermato la propria disponibilità a concertare una regolamentazione del rapporto esclusivo che ne preveda la reversibilità in precise circostanze e su libera scelta individuale, senza che vengano messi in discussione il principio fondamentale e la posizione economica e normativa di tutti coloro che vorranno confermare la propria scelta esclusiva.

    RINNOVO CONTRATTO DI LAVORO - È stato redatto dal Comitato di settore un atto di indirizzo considerato inaccettabile da tutte le Organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria perché peggiorativo delle condizioni normative oggi godute dalla categoria, oltre che inadeguato a garantire almeno l'invarianza del potere reale d'acquisto delle retribuzioni. Difficilmente si arriverà ad un confronto costruttivo se tale atto non verrà sostanzialmente modificato.


    CODE CONTRATTUALI - A distanza di 22 mesi dalla scadenza del CCNL 98/2001 di area medica, veterinaria e sanitaria non si è ancora aperto il tavolo per il rinnovo contrattuale del quadriennio normativo 2002-2005, al quale comunque le sottoscritte Organizzazioni non si siederanno in carenza della stipula delle "code" del precedente contratto, sottoscritte come pre-intesa nell'agosto 2002 e siglate il 7 maggio 2003. Quale credibilità può avere una controparte pubblica che non mantiene i patti sottoscritti a distanza di mesi e mesi?

    ASSICURAZIONI - Manca una adeguata tutela assicurativa che garantisca il rischio professionale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti, anche dalla rivalsa per colpa grave, nonostante precise disposizioni in merito del vigente CCNL, non attuate per inerzia delle Regioni.

    EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA - Manca un'ipotesi di regolamentazione dell'Ecm che possa essere normata nel contratto con gli opportuni finanziamenti.


    Tutto quanto sopra esposto illustra e motiva il gravissimo disagio di tutta la categoria dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, che inevitabilmente condurrà a manifestazioni di protesta.


    ANAAO ASSOMED
    A.M.S.C.E.
    ANPO
    AUPI
    CIMO-ASMD
    CISAL Medici
    CISL Medici
    CIVEMP (SIVEMP-SIMET)
    COSIME (DIRSAN MEDICI-CISAS MEDICI-SAPMI-USPI)
    FEDERAZIONE Medici aderenti UIL FPL (UIL-FPL MEDICI, AMCO, COAS, CUMI-AISS, FAPAS, FIALS, FNAM, Nuova ASCOTI,SAPMI,UMI,UMUS)
    FEDERSPECIALIZZANDI
    FESMED (ACOI-ANMCO-AOGOI-SUMI-SEDI-FEMEPA-ANMDO)
    SICUS
    SIDAS
    SINAFO
    SNABI SDS
    SNAMI Ospedalieri
    UGL Medici
    UMSPED (AAROI-AIPAC-SNR)
    UNIONE MEDICA

Giovedi 13 novembre 2003 Manifesto Unitario

ALLARME PER IL SSN E PER LA NOSTRA PROFESSIONE

TUTTE LE ORGANIZZAZIONI DELLA DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA,SANITARIA E TECNICO AMMINISTRATIVA
CHIEDONO AL GOVERNO LA MODIFICA
DI ALCUNI PROVVEDIMENTI IN DISCUSSIONE

BASTA CON CHI NON RISPETTA
IL DIRITTO ALLA SALUTE DI TUTTI I CITTADINI

BASTA CON CHI NON RISPETTA LA NOSTRA PROFESSIONE

MANIFESTIAMO INSIEME A ROMA
MERCOLEDI' 3 DICEMBRE 2003
ORE 9,30 CINEMA CAPRANICA

Giovedi 13 novembre 2003 - MANIFESTAZIONE INTERSINDACALE DEL 03/12/03

Giovedi 13 novembre 2003 - CONSIGLIO DEI MINISTRI.

Giovedi 13 novembre 2003 - CONFERENZA STATO-REGIONI.

 

 

MERCOLEDI' 12/11/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 12

 

MARTEDI' 11/11/03 - CIMO-ASMD ed ANAAO ORGANIZZANO il 03/12/03

LUNEDI' 10/11/03 - FIASO - FEDERSANITA' e L'E-LEARNING

LUNEDI' 10/11/03 - FINANZIARIA in AULA al SENATO

SABATO 08/11/03 - CDM NOMINA I PRESIDENTI DEGLI ENTI PREVIDENZIALI

Giovedì 6/11/03 - NO DI TREMONTI AI GOVERNATORI.

Giovedì 6/11/03 - COLLOQUIO ZUCCHELLI -BIASIOLI

 

Giovedì 6/11/03. TESORO-REGIONI: PROVE DI AVVICINAMENTO

Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 6/11/03

 


Giovedì 6/11/03. CAMICI BIANCHI, CRESCE L'ALLARME

Manuela Perrone da "Il Sole-24Ore" del 6/11/03

Mercoledì 5/11/03. ATTIVITA' DELLA CAMERA

Provvedimento
N.atto e relatore
Origine
Contenuti
Stato dell'iter
Finanziaria  

 

S2513

 

Finanziaria All'esame della Commissione Bilancio
Salute mentale C174C152C844 Burani Procaccino (FI)
C174C152C844
Avanzano proposte dimodifica alla legge Basaglia All'esame dellacommissioneAffari Socialiin sedereferente

Martedì 4/11/03. IL CALENDARIO DELLE REGIONI

  1. 6 novembre 2002, ore 10,30. Tavolo di monitoraggio e verifica dei livelli essenziali di assistenza sanitaria di cui al punto 15) dell'accordo 8 agosto 2001. Scheda di rilevazione dei Livelli Essenziali di assistenza sanitaria erogati dalle Regioni nell'anno 2002.
  2. 6 novembre 2003, ore 16,30. Tavolo tecnico tra Governo e Regioni per la preparazione del semestre di Presidenza dell'Unione Europea in materia di Sanità

Lunedì 3/11/03. IN GAZZETTA IL D.LGS. SUGLI IRCCS

Venerdì 31/10/03 FINANZIARIA: GHIGO, NESSUNA OPERA SANITARIA E' A RISCHIO

Venerdì 31/10/03. FINANZIARIA: DICHIARAZIONI VEGAS DESTANO STUPORE DELLE REGIONI

 

Venerdì 31/10/03. FINANZIARIA: VEGAS, ERRATE STIME REGIONI SU ONERI SANITARI

VENERDI' 31 OTTOBRE 2003 - "Il Sole24Ore" - Pag. 6 - "Senato approva decretone"

GIOVEDI' 30 OTTOBRE 2003 - Centenario del codice di deontologia.

Giovedì 30/10/03 ULTIMISSIME DAL MONDO IRCCS

Giovedì 30/10/03: CIMO E ANAAO: "TROPPI MEDICI? COSA HA FATTO IL MINISTRO?"

Mercoledì 29/10/03. SIRCHIA: "RIDARE CENTRALITA' AL RUOLO MEDICO"

Fonte :Il Sole 24-ore Sanità.

Mercoledì 29/10/03. ENTI PREVIDENZA: A PROSSIMO CDM NOMINE VERTICI INPS, INAIL, INPDAP

Fonte: ADNKRONOS

Mercoledì 29/10/03. IL GOVERNO PRESENTA IL "MAXIEMENDAMENTO"

Martedì 28/10/03. SCIOPERO DEI GIORNALISTI

Domenica 26/10/03. PENSIONI: MODIFICHE IN VISTA ?

Sabato 25/10/03. CONSIGLIO DI STATO: NO AL PART-TIME IN SANITA'

Venerdì 24/10/03. NOVITA' DELLA GAZZETTA UFFICIALE

Venerdì 24/10/03. REGIONI E FINANZIARIA

 

Venerdì 24/10/2003 - Roma (Camera Deputati) Interrogazione a risposta scritta presentata dall'on. Marco Cicala (FI) lunedì 20/10/2003 nella seduta n. 375

 

Venerdì 24 ottobre 2003 - Le Regioni: taglieremo i servizi

ROBERTO TURNO

La posta in gioco
Milioni di euro

Disavanzo 2001
3.900
Scoperto cassa 2002
7.800
Scoperto cassa 2003
7.000
Sottostima 2004
5.000
Edilizia sanitaria (richesta Regioni)
4.820
Costi Ssn per immigrati
975

Fonte: Conferenza presidenti Regioni

Venerdì 24 ottobre 2003 - INPDAP - Le regole per riliquidare le pensioni delle ex-Cpdel e Cps

 

Giovedì 23 ottobre 2003 - Il Sole 24 Ore, pag. 23 - La Puglia assume mille dipendenti nella sanità.

VINCENZO RUTIGLIANO

Giovedì 23 ottobre 2003 - Comitato Centrale CIMO-ASMD


Mercoledì 22/10/03. SANITA': GHIGO, ENTRO DUE MESI REGOLAMENTO SU INTRA MOENIA NESSUNA REGIONE L' HA FATTO PERCHE' NORMATIVA E' DETTAGLIATA

 

 

Mercoledì 22/10/03. EMENDAMENTI SANITARI SULLA FINANZIARIA

R.Turno da "Il Sole-24 Ore" del 22/10/03 .

MARTEDI' 21 OTTOBRE. GHIGO: FINANZIARIA-SPESA SANITARIA:VEGAS SBAGLIA

MARTEDI' 21 OTTOBRE: D. Lgs. 276/2003 (Riforma Biagi)

Mercoledì 22/10/03. OTTOBRE: INFLAZIONE AL 2,9 % ?

Mercoledì 22/10/03. SANITA' SEMPRE PIU' SALATA

SPESE SANITARIE
ANNO 1997
ANNO 2001
%

Over 65 anni:
- single (euro/mese)
- coppia (euro /mese)

87
124
116
162
+33,3
+30,6
FAMIGLIE ALTO REDDITO
+14
FAMIGLIE BASSO REDDITO
+9
REGIONI NORD-EST/CENTRO
+18
REGIONI SUD/ISOLE
+5

 

Martedì 21/10/03. I MEMBRI DELLA CUD

COMMENTO CIMO:

Complimenti ai Responsabili di queste scelte.


Martedì 21/10/03. QUALI CONTRATTI ?

Lunedì 20/10/03. DEL BARONE PRESIDENTE COGEAPS.

Venerdì 17/10/2003 - CODE CONTRATTUALI: DOVE STANNO

Commento CIMO-ASMD

E' un Paese normale un Paese nel quale un accordo sottoscritto il 7/05/2003 viene bloccato - per oltre 5 mesi - nei cassetti dei Ministeri? E' mai possibile che il Ministero delle Finanze sia così mal ridotto da lucrare sul diritto dei medici di intascare (in ritardo) poche decine di euro a recupero (molto parziale) dell'inflazione 2001?

Giovedì 16/10/2003 - COMMISSIONE STATUTO CIMO-ASMD

Giovedì 16/10/2003 - INCONTRO CIMO-TELESPAZIO

 

GIOVEDI' 16 OTTOBRE - (Il Sole 24 Ore - Pag. 9)

 
2000-2001
Spesa pro capite 2001 (1989=100)
Pil
Tot. spesa sanitaria
Australia ('99-00)
1,5
2,5
149
Austria
1,9
1,3
135
Belgio
1,9
4,5
151
Canada
2,0
5,0
134
Rep. Ceca ('90-99
3,8
5,2
)156
Danimarca
1,8
2,1
123
Finlandia
2,8
3,1
114
Francia ('90-99
2,3
)3,7
131
Germania ('92-99)
1,6
2,0
133
Grecia
2,1
0,7
155
Ungheria ('91-99)
4,8
4,5
123
Islanda
2,9
0,9
128
Irlanda
6,4
8,1
212
ITALIA
2,3
5,8
130
Giappone ('99-00)
1,4
5,0
148




 
2000-2001
Spesa pro capite 2001 (1989=100)
Pil
Tot. spesa sanitaria
Corea ('99-00)
5,3
14,7
220
Lussemburgo ('99-00)
3,8
-1,5
145
Messico
1,6
10,8
169
Olanda
1,5
2,9
146
Nuova Zelanda
2,3
4,2
145
Norvegia
1,3
-0,3
150
Polonia
2,5
3,6
171
Portogallo
2,0
4,8
200
Slovacchia
2,8
1,5
---
Spagna
2,6
2,7
159
Svezia
2,5
4,2
126
Svizzera
1,4
2,2
133
Turchia
-2,4
__
--
Regno Unito
2,2
4,9
160
Usa
1,0
4,4
150
MEDIA
2,5
4,0
--


 

 


Tabacco e alcool in calo

Fumo in calo in Italia. I fumatori in Italia sono passati dal 35% del 1980 al 24% del 2000. Una buona notizia poiché l'Ocse ritiene che, secondo stime dell'Organizzazione mondiale della salute, il fumo sia direttamente responsabile di 4,9 milioni di morti nel mondo. È il rischio maggiore per almeno due dei fattori principali di morte prematura, cancro e malattie circolatorie. Inoltre è un fattore che contribuisce ad aggravare le malattie respiratorie. A livello generale la quota di fumatori quotidiani tra la popolazione adulta mostra segni di declino da due decadi passando dal 36% del 1980 al 26% del 2000. Svezia, Usa, Canada e Australia hanno la più bassa percentuale di fumatori con meno del 20% di adulti dediti alla sigaretta. La Grecia invece ha il primato con il 35% di fumatori incalliti. Tra le donne il fumo è aumentato in Finlandia, Francia, Norvegia e Spagna. I tassi più elevati, sempre per le donne, si registrano in Norvegia, Danimarca, Olanda e Grecia, con percentuali vicine al 30 per cento.
Scende il consumo di alcol. Il consumo di bevande alcoliche è passato dal picco di 12 litri per ogni adulto alla fine degli anni Settanta all'attuale media di 9,6 litri registrata nel 2000. L'Irlanda è in testa con un consumo di ben 13,7 litri, l'Italia si colloca a metà classifica (8,7) mentre in fondo c'è la Turchia con 1,5 litri. L'Ocse nota infine che molti Paesi che tradizionalmente consumavano vino sono passati alla birra e viceversa.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Sanità: la spesa è più veloce del Pil
MILANO - La spesa sanitaria nei 30 Paesi dell'Ocse corre più velocemente della crescita economica. L'esplosivo allarme per i conti pubblici è contenuto nella seconda edizione del "Rapporto annuale sulla sanità 2003" che verrà reso noto oggi a Parigi. Se nel periodo 1989-1999 il Pil è infatti cresciuto in media del 2% mentre la spesa sanitaria è aumentata del 3,3%, nel biennio successivo gli economisti dell'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione internazionale evidenziano che a fronte di un incremento medio della ricchezza prodotta del 2,5% le spese per la salute sono passate al 4% (4,2% se si contano solo le spese pubbliche).
Un deficit che balza all'occhio se si utilizza un altro indicatore: poste pari a 100 le spese pro capite per la salute del 1989, in Italia si è passati a 130 nel 2001, negli Usa a 150, in Gran Bretagna a 160, in Francia e Germania rispettivamente a 131 e 133. E c'è l'incredibile exploit dell'Irlanda che raggiunge ben quota 212.
Percentuale del Pil. Alla sfasatura tra corsa della spesa sanitaria e dinamica della ricchezza prodotta si aggiunge un altro aspetto altrettanto inquietante per la tenuta dei conti pubblici: la percentuale delle uscite sanitarie rispetto al Pil è in continua crescita e in alcuni casi, come negli Stati Uniti, è addirittura esplosiva. Gli Usa spendono un quota pari al 13% del Pil rispetto a una media Ocse dell'8,3 per cento. Subito dopo gli StatiUniti si collocano la Svizzera (10,9%), la Germania (10,7%), il Canada (9,7%) e la Francia (9,5%). L'Italia è vicinissima alla media Ocse (8,3%) con il Lussemburgo al punto minimo della scala (5,6%). Ma attenzione: Lussemburgo e Corea spendono circa la stessa quota di Pil per la salute dei propri cittadini, se guardiamo però alla spesa pro capite scopriamo che la spesa del Lussemburgo è tre volte più elevata di quella coreana.
Gli Usa sono in testa alla classifica per le spese pro capite con 4.887 dollari, seguiti dalla Svizzera a quota 3.248, Norvegia e Germania attestati rispettivamente a 3.012 e 2.808 dollari. Il Messico è fanalino di coda con soli 586 dollari.
Una curiosità: se ci focalizziamo solo sulle spese sanitarie pubbliche (escludendo quindi la partecipazione diretta dei cittadini o di assicurazioni private) solo Islanda, Lussemburgo e Norvegia spendono pro capite più degli Usa nonostante il fatto che solo un quarto degli americani ha la copertura sanitaria di un'assicurazione pubblica.
Le cause della crescita. Secondo Gaëtan Lafortune, responsabile della pubblicazione Ocse, tre sono le cause dell'incremento delle spese sanitarie. La prima riguarda meccanicamente l'aumento delle entrate rispetto al Pil che ha dato maggiori disponibilità di spesa; il secondo fattore è legato al progresso delle tecnologie medicali quali la diagnostica a risonanza magnetica (i cui scopritori sono stati premiati recentemente con il Nobel), l'incremento del numero di operazioni particolarmente costose quali le protesi al ginocchio o la cataratta e la continua corsa della spesa farmaceutica (in Italia è pari al 22,3% del totale 2001, in Francia è al 21%).
Infine la terza causa è determinata dall'invecchiamento della popolazione, speciale classifica dove l'Italia è al primo posto tra tutti i Paesi più sviluppati al mondo con un percentuale della popolazione oltre i 65 anni pari al 18,1, un vero e proprio record rispetto all'ultimo posto assegnato al Messico (4,6%).
Attenzione però: l'Ocse ha calcolato che l'incremento del costo della sanità legato all'invecchiamento della popolazione da oggi al 2050 sarà pari al 2% del Pil.
I finanziamenti. Partiamo dalla buona notizia che la speranza di vita nei Paesi Ocse continua ad aumentare collocandosi oggi in media a 77 anni (l'Italia è a quota 82,4 per le donne e 76,6 per gli uomini). Il finanziamento delle spese nei 30 Paesi dell'Ocse è fondato su un mix di pubblico e privato. Ci sono sostanzialmente tre sistemi nel mondo: il primo è quello dove predomina un sistema sociale di assicurazione pubblica (come Germania, Francia, Italia); il secondo quello dove il Governo centrale o locale è responsabile direttamente delle spese sanitarie (Gran Bretagna e Finlandia); il terzo è sostanzialmente basato su assicurazioni private, spesso con il contributo degli imprenditori e l'esenzione dal calcolo imponibile dei contributi.
Le fonti. Il settore pubblico è la fonte principale per tutti i Paesi Ocse eccetto Stati Uniti, Messico e Corea. In generale la quota pubblica, dopo essere aumentata negli anni 70, si è stabilizzata negli anni 80 e ha cominciato a diminuire negli anni 90. Oggi la percentuale media di finanziamento pubblico del servizio sanitario è pari al 72 per cento. Una parte più elevata, l'80%, viene raggiunta in alcuni Paesi come Repubblica Ceca, Danimarca e Regno Unito. Negli Stati Uniti negli anni 90 la quota pubblica è aumentata a causa dell'esigenza di coprire i servizi offerti alla popolazione anziana e più povera attraverso il funzionamento di Medicare e Medicaid. Altre nazioni, invece, come l'Italia, la Finlandia, la Svezia e l'Ungheria hanno iniziato a diminuire la percentuale a carico dello Stato. Le fonti private in genere pesano sulle spese per la salute solo per il 28% con enormi differenze fra gli Stati membri dell'Ocse.
Negli Usa il totale della quota privata raggiunge il 56% (di cui il 35% riguarda assicurazioni: il 15 direttamente a carico dei cittadini) rispetto al 24, 25 e 27% rispettivamente di Francia, Germania e Italia. Da notare però che nel caso italiano solo l'1% (del 27%) è a carico di assicurazioni private mentre ben il 23% è carico diretto dei cittadini, molto al di sopra della quota americana.

VITTORIO DA ROLD


Farmaci, gli Usa in pole position

V.D.R.

 

Giovedì 16/10/03 - NUOVO EVENTO CIMO-ASMD TELESPAZIO

Mercoledì 15/10/03 - ATTIVITA' CIMO-ASMD

Mercoledì 15/10/03. DEFICIT SSN 2004=7 MILIARDI DI EURO

Roberto Turno da "Il Sole -24 Ore" del 15/10/03

Mercoledì 15/10/03. OGGI IN GAZZETTA UFFICIALE (Il D.Lgs. SULLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI PROFESSIONISTI NELL'UE E IL DPCM SULLE ASSUNZIONI NEL SSN)

Mercoledì 15/10/03. PUBBLICATO IN "GAZZETTA" IL DECRETO SUGLI INFERMIERI

Lunedì 13/10/03. PRIORITA' DEL SSN


Lunedì 13/10/03. REGIONI IN TRINCEA SUL SSN

Sabato 11/10/03. IRCCS-FONDAZIONI: VIA LIBERA DEL GOVERNO

Venerdì 10/10/03.LE REGIONI DICONO NO ALLA FINANZIARIA

Roberto Turno da "Il Sole - 24 ore" del 10/10/03

Giovedì 9/10/03. WORKSHOP CONFEDIR-SINAFO-CIMO A BARI

Mercoledì 8/10/2003 - CONFERENZA PRESIDENTI REGIONALI

Mercoledì 8/10/2003 - BALDASSARRI E LE PENSIONI

Martedì 7/10/2003 - CONFERMATI I PRESIDENTE DELLE COMMISSIONI SENATO

 

Lunedì 06/10/2003 Il testo del Dpcm sulle assunzioni nella sanità

Di seguito il testo del Dpcm del 12 settembre 2003, relativo alle assunzioni nelle regioni e nella sanità, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Articolo 1
Ambito di applicazione

1.Il presente decreto, ai sensi dellarticolo 34, comma 11 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, individua per le amministrazioni regionali e per gli enti e le aziende appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale, i criteri ed i limiti per le assunzioni di personale a tempo indeterminato per lanno 2003, nonché definisce lambito applicativo delle disposizioni relative alla rideterminazione degli organici ai sensi dei commi 1, 2 e 3 del citato articolo 34, in attuazione dellaccordo tra governo, regioni e autonomie locali sancito in data 19 giugno 2003 in sede di Conferenza unificata.
2.Lindividuazione dei criteri e dei limiti per le assunzioni e la definizione dellambito applicativo della rideterminazione degli organici di cui al precedente comma è effettuata distintamente per il personale delle regioni e per quello del Servizio sanitario nazionale.
3.Le Regioni e i rispettivi enti strumentali e dipendenti delle medesime per i quali sussistono provvedimenti che dichiarano lo stato di emergenza derivante da terremoti o calamità naturali sono esclusi dagli adempimenti previsti dallarticolo 34, comma 11 della legge n. 289/2000.
4.Le disposizioni del presente decreto non si applicano, ai sensi dellart. 95, comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, alle regioni a statuto speciale e alle province autonome.


Articolo 2
Rideterminazione degli organici della Regione

1.Le regioni procedono alla rideterminazione delle rispettive dotazioni organiche nel rispetto di quanto previsto dallarticolo 34, commi 1, 2 e 3 della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
2.Ai fini del calcolo per la determinazione delle dotazioni organiche di cui al comma 2 dellarticolo 34 della citata legge 27 dicembre 2002, n. 289, va tenuto conto dei posti formalmente istituiti, successivamente al 29 settembre 2002 ma comunque entro il 31 dicembre 2002, per lesercizio di funzioni trasferite dallo Stato alle Regioni. Detti posti sono fatti salvi anche ai fini della provvisoria individuazione delle dotazioni organiche di cui al comma 3 del medesimo articolo 34. Qualora si procedesse nel corso dellanno 2003 a ulteriori passaggi di personale dallo stato alle regioni, queste potranno procedere alla rideterminazione delle rispettive dotazioni organiche integrandole con i posti necessari ai fini dei predetti trasferimenti.
3.Le regioni determinano gli indirizzi applicativi relativi alle assunzioni di personale a tempo indeterminato , per lanno 2003, per i rispettivi enti strumentali o dipendenti della medesima regione in armonia con quanto previsto dal presente decreto.

Articolo 3
Rideterminazione degli organici degli enti del Servizio sanitario nazionale

1.Le amministrazioni statali, per quanto di competenza, e quelle regionali possono autorizzare, in attuazione dellarticolo 34, commi 1 e 2 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, la rideterminazione delle dotazioni organiche degli enti e delle aziende appartenenti al Servizio sanitario nazionale e operanti nella singola regione, tenendo conto prioritariamente delle risorse umane necessarie a erogare le prestazioni dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), fermo restando il numero complessivo dei posti di organico vigenti alla data del 29 settembre 2002 in tutte le strutture sanitarie della regione, nonché in vincoli finanziari posti dalle medesime regioni, in attuazione dellaccordo tra governo, regioni e province autonome dell8 agosto 2001.

Articolo 4
Assunzioni di personale nelle regioni

1.Per lanno 2003, le regioni fermo restando quanto previsto dai commi 2 e 3 dellarticolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e daellarticolo 2 del presente decreto, possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato entro percentuali non superiori ai limiti della spesa annua lorda corrispondente al 50% delle cessazioni dal servizio verificatesi nel corso del 2002.
2.Ogni regione, nel rispetto della programmazione triennale dei fabbisogni di cui allarticolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, procede autonomamente nella scelta della tipologia e della distribuzione di personale da assumere, in relazione agli specifici fabbisogni ed esigenze, tenendo conto dei profili professionali del personale da assumere, dellessenzialità dei servizi da garantire e dellincidenza delle spese del personale sulle entrate correnti
3.Le regioni determinano, inoltre, gli indirizzi applicativi relativi alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, per lanno 2003, per i rispettivi enti strumentali o dipendenti della medesima regione in armonia con quanto previsto dal presente articolo.

Articolo 5
Assunzione di personale negli enti del Servizio sanitario nazionale

1.Le regioni, fermo restando quanto previsto dai commi 2 e 3 dellarticolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e dallarticolo 3 del presente decreto, possono autorizzare per lanno 2003, gli enti e le aziende del Servizio sanitario nazionale opranti nellambito della rispettiva regione, ad assumere personale a tempo indeterminato entro il limite e secondo i criteri stabiliti dallarticolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e comunque entro i limiti delle risorse finanziarie previste nellaccordo tra governo, regioni e province autonome dell8 agosto 2001.
2.Ogni regione nel rispetto della programmazione triennale dei fabbisogni di cui allarticolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, procede autonomamente nella scelta della tipologia e della distribuzione di personale da assumere, in relazione agli specifici fabbisogni ed esigenze degli enti e delle aziende del Servizio sanitario nazionale operanti nellambito della medesima regione, tenendo conto dei profili professionali del personale da assumere, dellessenzialità dei servizi da garantire e dellincidenza delle spese del personale sulle entrate correnti.

 

Lunedì 6/10/03. PENSIONI E POLEMICHE

Domenica 5/10/03. PENSIONI: CAOS O RAZIOCINIO ?

 

TIPOLOGIE AL 31/12/1995
FINO AL 31/12/2007
DALL'1/1/2008
< 18 anni di contributi a) 57 a. di età + 35 a.di contribuzione

b) 40 anni contributivi CALCOLO PRO-QUOTA

1) calcolo contributivo integrale se a)

2) calcolo pro-quota se b)

> 18 anni di contributi

a) 57 a. di età +35 a.contribuzioneCALCOLO RETRIBUTIVO

b) 40 anni contributiviCALCOLO PRO-QUOTA

1) calcolo contributivo integrale se a)

2) calcolo retributivo se b)

assunti post 31/12/95
  • No pensione anzianità;
  • Si pensione vecchiaia con calcolo contributivo;
  • Requisiti minimi: - 57 anni di età- almeno 5 anni contributivi

Pensione a:

  1. 65 anni per gli uomini 60 anni per le donne oppure
  2. dopo 40 anni di contributi, qualunque sia l'età.

Nota bene: CALCOLO PRO QUOTA = retributivo fisso al 31/12/95 e contributivo per gli anni successivi.

Con questa riforma Tremonti e Maroni pensano di risparmiare l'1% del PIL. Sarà proprio così ?

 

Venerdì 3/10/03 - PENSIONI AL CdM

Giovedì 02/10/02 - MAZZELLA E GLI INCENTIVI

Commento CIMO-ASMD

Anche Mazzella sembra vivere nel mondo di Pinocchio. E' lo stesso Mazzella che aveva affermato chi i contratti del pubblico impiego sarebbero stati sottoscritti entro il 30/09/2003&

GIOVEDI' 2/10/2003 - SIRCHIA E LA FINANZIARIA

<<Le industrie promuovono troppo e le Regioni controllano poco. È per questo che saranno solo loro a pagare gli eventuali sfondamenti della spesa farmaceutica ". Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, difende a spada tratta la manovra 2004. Anticipa che è pronto un Ddl sulla pubblicità sanitaria e spiega a cosa serviranno i fondi in più incassati dal suo ministero con la Finanziaria: un "Piano" sulla prevenzione oncologica e un "Centro nazionale per la salute pubblica". E ai medici annuncia: della reversibilità se ne occuperà il Parlamento.
Ministro Sirchia, non è stata una manovra in discesa...
In una situazione economica difficile, s'è dovuto scegliere. E io ho scelto linee e interventi molto precisi, ricevendo la condivisione piena del Governo su tutti gli obiettivi.
Si riferisce ai fondi in più che ha ottenuto?
Ho avuto 150 milioni in più per l'attività globale del ministero rispetto alla Finanziaria dell'anno scorso. E queste risorse
cercheremo di impiegarle al meglio.
A cosa pensa?
Vogliamo realizzare un Piano per la prevenzione oncologica, seguendo la direttiva europea che dovrebbe essere approvata
definitivamente entro fine anno. È un progetto importantissimo che ci porrà all'avanguardia e che richiede forti investimenti: vale 250 milioni e stiamo pensando di ricorrere alla Bei. È un'operazione da perfezionare anche giuridicamente, che però, con la Finanziaria, può già contare su 25 milioni per l'accensione dei mutui.
Un altro importante successo è la volontà di creare un Centro nazionale per la salute pubblica, che sarà decisivo, come s'è visto con la Sars, col bioterrorismo o con le vicende degli anziani di quest'estate.
Intanto i farmaci restano il piatto forte della manovra. Le categorie sono in subbuglio, soprattutto gli industriali.
E sbagliano. Perché abbiamo varato un provvedimento che serve a rafforzare, e non sempre a controllare, l'intero settore. Mettiamo finalmente ordine nel sistema anche prevedendo la revisione della legge 541 sulla pubblicità, con un nuovo Ddl che è già pronto. Senza scordare che abbiamo recuperato alcune valenze etiche importantissime sull'informazione scientifica, di cui c'era un grande bisogno.
Perché gli sfondamenti della spesa vanno a carico di industrie e Regioni?
La misura che abbiamo preso è stata concepita secondo la logica di una responsabilità primaria delle industrie farmaceutiche e delle Regioni. Perché le aziende promuovono troppo e le Regioni controllano poco. Per questo siamo arrivati alle percentuali del 60% (a carico delle aziende) e del 40% (a carico delle Regioni), escludendo i farmacisti che non hanno titolo né di promuovere, né di controllare. Le industrie sono subito pronte a gridare, ma dimenticano quanto meno che con la manovra non ci sono più i vincoli sui brevetti e neppure c'è più la vendita diretta selvaggia, come era stata inizialmente voluta.
Ministro, con quali obiettivi nasce la super Agenzia del farmaco?
Nasce con tre obiettivi: riordinare un settore che è disperso in mille competenze, condividendo con le Regioni la politica del farmaco; migliorare il controllo della spesa; recepire finalmente quell'etica di sistema che s'era persa e che abbiamo concordato con Farmindustria per moralizzare la situazione. L'Agenzia è una grande realizzazione che ci darà un margine importante, utile a tutti, di correzione del sistema.
La spesa farmaceutica, peraltro, è calata parecchio.
Infatti non parlerei di spesa fuori controllo. In media siamo vicinissimi al tetto del 13 per cento. Solo in quattro Regioni ci sono problemi. Evidentemente si può fare di più.
Le ricette a lettura ottica servono anche a questo?
Anche a questo, ma non solo per la farmaceutica. Servono per capire se ci sono situazioni che contrastano con l'ordinamento, se avvengono delle promozioni indebite o dei picchi nei consumi. E servono a facilitare e accelerare i pagamenti ai fornitori. È una buona misura, che però dovremo perfezionare tecnicamente.
Ma crede che le Regioni ce la faranno a governare l'assistenza sanitaria con i fondi che hanno a disposizione per il
2004? Già circolano previsioni inquietanti di un rosso da almeno 8 mld.

Questo non lo so dire. So bene però che se non si comincia a mettere sotto governo la spesa, non si cambierà mai. E dunque
c'è molto da fare. Penso all'unità territoriale delle cure primarie e alla medicina di gruppo. Questo è uno degli obiettivi di piano che vogliamo affrontare e che significherà appropriatezza delle prestazioni e riduzione della spesa ospedaliera, allo stesso tempo responsabilizzando i medici.
Ministro, che fine ha fatto la riforma della reversibilità del rapporto di lavoro dei medici?
Lasciamola al Parlamento. Che si muova, noi rispettiamo questa iniziativa che è sicuramente migliore e più efficace di quella che possiamo fare noi.
Cosa pensa della scelta del Lazio di fare da sé la reversibilità del rapporto di lavoro per i propri medici?
È una questione giuridica molto fine quella che s'è aperta.
Di fatto, nel nuovo Titolo V, l'organizzazione è materia esclusivamente regionale. E i fattori produttivi, dunque anche
il personale, senza dubbio fanno parte dell'organizzazione. Il punto in discussione è se il contratto nazionale, alla luce del nuovo Titolo V, ha ancora una ragione di esistere o no. Dico solo che ci sono dei giuristi in campo e che non siamo davanti
a una questione peregrina. Credo che alla fine sarà materia per la Corte costituzionale.

ROBERTO TURNO


È già partito il toto-nomine per l'Agenzia italiana dei medicinali

ROMA 1 Addio Cuf, nasce il nuovo Moloch pubblico per pillole e sciroppi a carico dello Stato. È infatti la super "Agenzia italiana del farmaco", che ci avvicinerà a un'esperienza già in voga pressoché in tutta Europa, il jolly che Sirchia, Tremonti e Regioni vogliono giocare al tavolo sempre in altalena della farmaceutica.
E che il peso specifico della futura "Agenzia" sia di tutto rispetto, quanto a compiti e dunque a poteri che potrà esercitare, lo dimostra il testa a testa che fino all'ultimo c'è stato tra Salute, Economia e Regioni, per quanto riguarda le nomine delle poltrone che contano. Il direttore generale (un tecnico, si presume) sarà nominato con decreto della Salute, sentite le Regioni; il presidente (un politico, molto probabilmente) sarà "designato" dalla Salute ma "d'intesa" con i governatori; mentre degli altri quattro membri del Cda, che si affiancheranno al presidente, due li nominerà la Salute e due le Regioni. Un equilibrio che si è trovato all'ultimo momento, con la decisione dell'Economia di rinunciare a un quinto membro che
inizialmente le veniva attribuito nella bozza del maxi decreto che "accompagna" la Finanziaria 2004. Si vedrà al momento delle scelte. Controllo della spesa, attivazione delle misure contro gli sfondamenti di bilancio, immissione di nuovi farmaci, ricerca e investimenti delle aziende in R&S, informazione scientifica, prezzi, rimborsabilità, produzione, distribuzione, sorveglianza degli effetti avversi: è un campo d'azione a larghissimo raggio quello attribuito all'"Agenzia", che sarà dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, con funzioni di "alta " consulenza tecnica a Governo e Regioni sulle politiche di settore. Un'attività che dovrà misurarsi da subito con il varo delle confezioni di farmaci per ciclo di cura (da giugno 2004) e con i nuovi foglietti illustrativi (dal 2005). Ma, è chiaro, l'intera partita si giocherà
in Parlamento. Anche quella dei ripiani in caso di sfondamento della spesa oltre il tetto (16% totale, di cui il 13% in farmacia), sulla quale proprio ieri Assogenerici ha contestato che siano chiamati a partecipare anche i produttori di generici. E ancora in Parlamento si capiranno meglio le sorti di un'altra misura annunciata ieri dal sottosegretario all'Economia,
Gianluigi Magri: i fondi (60 mln) per gli specializzandi, che dovrebbero sbloccare i contratti di formazione e lavoro. La Finanziaria al momento parla solo di "borse di studio", che sono tutt'altra cosa.

Roberto Turno (Il Sole 24 Ore del 2/10/03 pag.2)

I CONTI DELLA SANITA'

 

 

 

 

Giovedì 2/10/2003 - IL DDL CASELLATI SLITTA

Commento CIMO-ASMD

1. La storia ed il percorso di questo DDL testimonia una indubbia verità: l'opposizione continua ad affermare l'indissolubilità dell'opzione mentre la maggioranza vuole (per se con mille incertezze e con mille ritardi) restituire la libertà di scelta ai professionisti medici.
2. Il DDL ha un percorso accidentato già nella Commissione Sanità del Senato & è gracilino e poco tutelato&: ce la farà a superare l'incognita delle aule parlamentari?

Mercoledì 1/10/2003 - VERSO LO SCIOPERO GENERALE

Martedì 30/09/03 - Senato: l'opposizione farà ostruzionismo sul Ddl sull'irreversibilità dei medici

Martedì 30/09/03 - Via alla Finanziaria, 3 mld per gli statali.

Il nuovo quadro macroeconomico

Previsioni per il 2003-2004 (variazioni percentuali
 
2003
2004
Pil reale
0,5
1,9
Deflatore consumi
2,9
2,3
Deflatore Pil
2,8
2,1
Pil nominale
3,3
4,0
Costo lavoro
3,1
2,9
Occupazione (Ula)
0,6
0,9
Tasso di disoccupazione
8,7
8,4
Tasso occupazione (15-64 anni)
56,1
57,0
Saldo corrente bilancia dei pagamenti
-1,1
-1,2
Investimenti
-0,6
3,5
Importazioni
2,0
7,4
Consumi famiglie
1,8
2,3
Spesa Pa e Isp
1,4
0,9
Esportazioni
-1,5
5,6
Esportazioni nette
-1,0
-0,5
Scorte
0,3
0,2
Domanda nazionale
1,3
2,4

 

Rivista al rialzo (2%) l'inflazione 2004
Sarà "intorno al due per cento" il tasso d'inflazione 2004. Lo prevede la Relazione previsionale e programmatica diffusa ieri in sintesi. Un sensibile rallentamento rispetto all'anno in corso, per il quale la stessa Relazione indica il 2,6 %.
All'opposto, è notevole il rialzo sugli obiettivi indicati a luglio con il Documento di programmazione.
Due mesi fa, il Dpef indicava nell'1,7% il tasso d'inflazione programmatico 2004 contro un tendenziale dell'1,9. Non è forse caritatevole ricordare che, nella Relazione previsionale dello scorso anno, l'inflazione 2004 era prevista all'1,3 per cento. "Avverse condizioni climatiche ", tensioni sui prezzi del petrolio, scarsa concorrenza sono tra cause di un rientro dell'inflazione "più lento del previsto". A settembre, i prezzi sono saliti del 2,8 per cento.
Per conseguire il 2,6 annuo, dovrebbero crescere non oltre lo 0,3% nei prossimi tre mesi. Quindi, l'occupazione: i lavoratori occupati (tra i 15 e i 65 anni) sono previsti nel 2004 in aumento al 57% dal 56,1 dell'anno corrente e dal 55,4 del 2002. Il tasso di disoccupazione si ridurrà all'8,4% del 2004 (l'8% netto nella Relazione dello scorso anno) dall'8,7 dell'anno in corso e dal 9% del 2002. Il costo del lavoro salirà del 2,9% contro il 3,1% e il 2,4 rispettivamente.
Vivaci gli investimenti che, grazie alla ripresa attesa per la seconda parte dell'anno prossimo, saliranno nel 2004 del 3,5% dopo il calo dello 0,6% quest'anno e il modesto aumento dello 0,5% nel 2002.
L'euro, rafforzatosi nei confronti delle monete antagoniste, è all'origine del peggioramento degli scambi con l'estero, fenomeno che continuerà nel 2004. Le importazioni balzeranno del 7,4% (2% quest'anno, 1,5% nel 2002) seguite, ma a distanza, dalle esportazioni. Quest'ultime sono previste crescere del 5,6% dopo essere calate dell'1,5% quest'anno e dell'1% nel precedente. Il saldo corrente della bilancia dei pagamenti resterà negativo per l'1,2% del Pil (un anno fa era stato indicato in avanzo per lo 0,7% del prodotto).
Il Pil è previsto in crescita dell'1,9% reale nel 2004, valore che conferma le recenti notizie. Così come è una conferma il suo ridimensionamento allo 0,5% nell'anno in corso. Anche in questo caso la retromarcia è notevole: un anno fa, la crescita 2004 era stata indicata nel 2,9%, valore ipotizzato anche per il 2003 dal Dpef di luglio 2002. Conferme per la finanza pubblica: l'indebitamento (deficit) 2003 è rivisto in aumento al 2,5% del Pil. La Finanziaria (16 miliardi tra una tantum e provvedimenti strutturali, ma con 5 miliardi destinati al rilancio economico), lo ridurrà al 2,2% del Pil nel 2004.

Tutti gli interventi
I contenuti di manovra e decreto

La manovra. È di 16 miliardi di euro (due terzi di una tantum) per ridurre il deficit del 2004 al 2,2% (tendenziale 3,1%). Stanziamento di 5 miliardi per lo sviluppo reso possibile dall'incremento del deficit, rispetto alla stima precedente (1,8%). A fine 2003 il deficit salirà al 2,5% (rispetto al 2,3% di luglio) con la crescita fissata allo 0,5%, mentre nel 2004 si punta sull'1,9 per cento (per il debito, si prevede di scendere sotto il 100% nel 2006).
I tagli. Nuova operazione di razionalizzazione delle spese per acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni; potenziamento del Patto di stabilità interno per gli enti locali; contributo triennale di solidarietà del 2% sui trattamenti pensionistici i cui importi superino i massimali della legge Dini.
Tecno-Tremonti. Deduzione delle imposte (10%) dei costi per ricerca e sviluppo ma anche per le spese per la quotazione a un mercato regolamentato, per stage aziendali destinati a studenti e per la partecipazione a fiere estere.
Made in Italy. Diventa un marchio tutelato. Fondo di 35 milioni di euro per il 2004, di 55 per il 2005, e di altri 35 per il 2006.
Fondo per missioni di pace. Un fondo di riserva di 1.200 milioni di euro per provvedere ad eventuali esigenze connesse con la proroga delle missioni internazionali di pace
Mini-asilo condominiale. Per creare asili condominiali con servirà alcuna modifica di destinazione d'uso.
Pacchetto sociale. Due le ipotesi per l'assegno di mille euro per tutti i figli successivi al primo nato tra il 1° ottobre 2003 (oppure dal 1° gennaio 2004). Detax etica sperimentale: destinazione dell'1% Iva, per acquisti oltre i 50 euro in appositi esercizi convenzionati con associazioni, organizzazioni ed enti che svolgono attività etiche. La spesa tanziata è per pari ad un milione di euro per il 2003 e di 5 milioni per ciascuno dei due anni successivi. Sconto del 20% per l'acquisto di autoambulanze da parte delle associazioni di volontariato e delle Onlus.
Condono fiscale. Slittamento della scadenza dei versamenti dal 16 ottobre 2003 al 16 marzo 2004
Finanza contro carovita. La Gdf vigilerà nei settori in cui si sono manifestati abnormi aumento di prezzi.Tasse più alte per i commercianti che aumentano prezzi. Fondo di 5 milioni À per il 2003 e di 20 milioni per il 2004.
Condono edilizio. Limite di cubatura di 750 metri cubi. Gli immobili da sanare devono rispettare il piano regolatore. Gettito previsto: 3 miliardi.
Ristrutturazioni con Iva ridotta. Sconto del 36% sulle ristrutturazioni edilizie per tutto il 2004 e, fino al 31 dicembre, riduzione dell'Iva al 10% per l'acquisto dei materiali.
Sconti a docenti per i Pc. Gli insegnanti delle scuole pubbliche potranno acquistare un Pc portatile con facilitazioni per la riduzione di costo e di rateizzazione.
Prestiti agli studenti. In favore di studenti meritevoli. Fondo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003-2004.
Lease back uffici pubblici. Per il 2004 è previsto che lo Stato venda gli immobili adibiti ad uffici pubblici. Gli stessi edifici saranno poi riaffittati tramite un fondo che sarà creato con 50 milioni € .
Ricerca. Nascono l'Istituto italiano di tecnologia e il Collegio d'Italia per la promozione dello sviluppo tecnologico e dell'alta formazione tecnologica. Per i ricercatori che rientrano in Italia nei prossimi 5 anni non si applica l'Irap per due anni e per lo stesso periodo la base imponibile ai fini dell'Irpef sarà pari al 10% del totale.

(Fonte "Il Sole 24 Ore" 30/09/03 pag.2)

LUNEDI' 29/09/03 - TRABALLA IL SIRCHIA "ANTI-CANI"

Lenin

LUNEDI' 29/09/03 - LA FINANZIARIA SI MUOVE.

IPOTESI INIZIALI IPOTESI DI OTTOBRE
Crescita del PIL + 0,8% + 0,4%
% DEFICIT/PIL 2,3 2,8

 

Sabato 27/09/03. CONVEGNO SPEME A CATANIA

Venerdì 26/09/03. PENSIONI: RIFORMA SI O NO ?

Venerdì 26/09/03. REVERSIBILITA' DELLA OPZIONE

Giovedì 25/09/03. LA FINANZIARIA "SCIVOLA"

ROMA 24/09/03. SLITTA LA FINANZIARIA 2003

Dino Pesole da "Il Sole-24 Ore" del 24/09/2003




Il pacchetto per lo sviluppo I contenuti della manovra illustrati da Tremonti
Obiettivo "pesante" confermato:il Tesoro cerca 3,3 miliardi

Fonte: "Il Sole-24 Ore" del 24/09/03

Martedì 23/09/03. LA FINANZIARIA VA

 

Martedì 23/9/03. SENATO: 12°COMMISSIONE

Sabato 20/09/03. IL TESTO DEL DPCM SULLE ASSUNZIONI

Venerdì 19/9/03. STOP AL CONTRATTO DEGLI ENTI LOCALI.

 

Venerdì 19/08/03 - FINANZIARIA: VARO LA PROSSIMA SETTIMANA

Giovedì 18/09/03 - CONSULTA DELLE REGIONI CIMO-ASMD

Giovedì 18/09/03 - CONSIGLIO DEI MINISTRI

Martedì 16/09/03 - I SINDACATI: PIÙ SVILUPPO, NON PENSIONI

 

 


Nel 2003 i fondi integrativi tornano più appetibili del Tfr.


I regimi speciali
o Parlamentari. Bastano 5 anni di mandato alla Camera o al Senato e 65 anni di età per accedere all'assegno vitalizio. Per ogni anno successivo al quinto è previsto un anticipo di un anno dell'accesso all'assegno entro il limite di età di 60 anni. Con 20 anni di contribuzione o 4 legislature si ha diritto all'assegno vitalizio.

o Bankitalia. Per quelli che alla data del 31 dicembre '95 hanno raggiunto o superato i venti anni di contributi è possibile andare in pensione a un'età compresa fra i 53 anni attuali e i 57 anni nel 2010; per chi al 31 dicembre ha meno di 20 anni di contributi, l'età varia dai 54 anni attuali ai 57 nel 2008.

o Piloti. Compreso nei fondi speciali dell'Inps, il personale di volo (piloti, tecnici di volo e assistenti) può godere di una riduzione di 5 anni rispetto a quella richiesta dall'assicurazione generale obbligatoria (65 anni per gli uomini e 60 per le donne). Possono andare in pensione a 60 anni se uomini, 55 se donne. Per gli iscritti al fondo dal 1° gennaio '96 è possibile andare in pensione dopo aver maturato 5 anni di contribuzione e 57 di età.

o Sportivi. Per i professionisti già iscritti all'Enpals al 31 dicembre '95, il limite dell'età pensionabile, a partire dal 1° gennaio '98, è stato gradualmente elevato in ragione di un anno ogni 18 mesi fino al raggiungimento di 47 anni di età per le donne e di 52 per gli uomini. Per gli iscritti dal 1° gennaio '96 si applicano le norme introdotte dalla riforma del '95.

Martedì 16/09/03 - L'inflazione rialza la testa ad agosto

 

 

 

 

 

I servizi regolamentati
 
Variazione % agosto '03/02
Concorsi a pronostico
Servizi di trasporto regolamentat
+2,6
di cui: Taxi
+2,5
Trasporti navali interni
+20,8
Trasporti urbani multimodali
+4,5
Trasporti ferroviari
+2,2
Trasporti extraurbani
+6,1
Trasporti marittimi
-6,5
Tariffa rifiuti solidi
+3,8
Istruzione universitaria e secondaria
+3,4
Pedaggio autostradale
+6,7
Canone tv
+3,5
Servizi postali
+0,2
Servizi bancoposta
+26,7
Servizi di telefonia fissa e pubblica
-2,2
Altri servizi regolamentati
+3,4
Servizi regolamentati
+2,3


I Servizi non regolamentati
 
Variazione % agosto '03/02
Altri servizi
di alloggio
+32,5
Servizi bancari
+7,4
Ristoranti pizzerie
+4,8
Riparazione calzature
+4,5
Riparazione mobili
+4,3
Servizi medici
+4,2
Assicurazione sui mezzi di trasporto
+4,2
Servizi di riparazione auto
+3,8
Discoteche e scuole di ballo
+3,5
Servizi medici ospedalieri
+3,5
Cons. al bar gelati
+3,4
Cons. al bar pasticceria
+3,4
Riparazione articoli Personali
+3,4
Dentisti
+3,2
Alberghi
+3,1
Servizi non regolamentati
+3,5



Antitrust: poco mercato nei servizi pubblici locali
ONLINE www.ilsole24ore.com
Poco mercato e troppe vecchie regole nei servizi pubblici locali. Tarda la grande riforma e anche le miniriforme già in vigore stentano a produrre i loro effetti. Ed è questo uno del fattori che alimentano le diseconomie e quindi l'inflazione.
È un altolà nuovo ma non inedito quello lanciato dall'Autorità Antitrust in una segnalazione al Governo, al Parlamento e ai rappresentanti delle comunità locali.
Nel mirino ci sono in particolare i servizi idrici, ma il Garante per la concorrenza ne fa l'esempio emblematico di un problema più generale. "Uno sviluppo effettivo della concorrenza è particolarmente auspicabile nel settore dei servizi idrici e, più in generale, nei servizi di pubblica utilità" rileva l'Antitrust, che rimarca "la necessità di delimitare, nella maniera più rigorosa, il ricorso alla concessione, al fine di evitare le gravi distorsioni della concorrenza che possono derivare da un utilizzo estensivo di tale istituto, non sempre giustificato da esigenze di interesse generale".
Male, specie nel caso dei servizi idrici.
Dove il nuovo regime di gare aperte e di confronto concorrenziale sarebbe già dovuto decollare grazie ad una legge in vigore da quasi un decennio, la 36 del '94, che "nel disporre la riorganizzazione dell'intero settore sulla base di ambiti territoriali ottimali" abbia "espressamente disposto che quando questi siano privati la concessione debba essere soggetta alle disposizioni dell'appalto pubblico di servizi. Niente da fare: l'attuazione della legge 36 è "non uniforme sul territorio nazionale" con "frequente esclusione del ricorso all'esperimento di gare".
L'Antitrust chiede innanzitutto un rigoroso rispetto dell'obbligo di gara nella "scelta di corrette modalità di affidamento della gestione ". Non basta. Chiede infatti che "la durata delle concessioni dei servizi idrici risulti sempre strettamente proporzionale e mai superiore ai tempi di recupero degli investimenti effettuati da parte del gestore, al fine di evitare l'instaurarsi di situazioni di monopolio da cui derivino ingiustificate rendite di posizione".
Ma l'acqua non è che un esempio emblematico degli intralci che minano, più in generale, l'intero disegno di riforma dei servizi pubblici locali. Gli uomini di Giuseppe Tesauro osservano tra l'altro come la mancata adozione della regolamentazione attuativa delle norme di riforma già varate con la Finanziaria 2002, "unitamente alla carenza di elementi chiarificatori sulla natura industriale dei servizi interessati, abbia determinato una fase di perdurante incertezza sul quadro normativo nel quale si è avviato il processo di riorganizzazione dei servizi pubblici locali con effetti negativi per uno sviluppo coerente e efficiente dell'intero settore".
Quanto al disegno di legge di settore, ancora in discussione alla Camera, l'Antitrust "ritiene necessaria" in particolare "una rigorosa definizione dei periodi di transizione, da fissare in tempi più ravvicinati rispetto alla data del 31 dicembre 2006 indicata dal testo".
F.RE.

Medici, battaglia per il contratto

"Se l'atto di indirizzo non sarà modificato, neppure ci siederemo al tavolo delle trattative". Mario Falconi, segretario nazionale della Fimmg, il principale sindacato dei medici di famiglia, annuncia battaglia in vista del rinnovo delle convenzioni della medicina territoriale. E mette in guardia: "Se il Consiglio dei ministri confermerà la bozza del documento, varato la scorsa settimana dai governatori, metterò in atto tutte le iniziative sindacali necessarie, come da mandato che ho ricevuto da parte del Consiglio nazionale". Sul tavolo della protesta ci sono iniziative a scacchiera, con agitazioni articolate Regione per Regione. Ma, promette Falconi, "senza provocare disagi agli assistiti".
L'autunno caldo della Sanità pubblica è praticamente cominciato. Dopo un articolato confronto nel fine settimana, è proprio la Fimmg ad accendere le polveri del confronto col Governo e con le Regioni. Il rinnovo delle convenzioni per il triennio 2003-2005 - con l'avvertenza però che il biennio 2001-2002 è rimasto "scoperto" - rappresenta del resto uno dei passaggi cruciali, sia dal punto di vista economico che da quello squisitamente normativo, di una stagione contrattuale che vedrà presto in pista anche le trattative per i contratti del personale medico e non. La scelta della Fimmg, che in queste ore è pronta a inviare una lettera formale a tutte le controparti (Regioni e Governo), è stata già condivisa dallo Snami e presto anche da altre organizzazioni della medicina territoriale, inclusi i pediatri e gli specialisti ambulatoriali.Col risultato di allargare il fronte della protesta e di rendere più incandescente il confronto.
Scarsità di finanziamenti che penalizzano i medici, col risultato di ridurre il potere d'acquisto; nessun investimento, che di fatto "tradisce" tutte le dichiarazioni di principio di questi mesi. E ancora: rischio concreto di compromettere i Lea (livelli essenziali di assistenza), di "regionalizzare in modo esasperato " e di frantumare l'organizzazione dell'assistenza. Questi i pericoli denunciati dalla Fimmg: "Quell'atto di indirizzo è di fatto un altolà alla tanto sbandierata volontà di rilancio della medicina territoriale - afferma Falconi -. Che pagheranno il servizio pubblico e tutti gli assistiti". Per questo la richiesta è perentoria: "Così si mortificano i medici, che incredibilmente non sono stati neppure consultati preventivamente.
Prima del varo del Consiglio dei ministri, occorrono profonde modifiche allo schema dell'atto di indirizzo licenziato dai presidenti delle Regioni".
R.TU.

 

 

Lunedì 15 settembre 2003 - LA SANITA' E' IN LISTA D'ATTESA - (Da Il Sole24Ore - Pag.2)

Sanità
Operatori sanitari in servizio
657.532
Spesa sanitaria 2002 (miliardi di euro)
78,7
Spesa farmaceutica (miliardi di euro)
11,8
Spesa ospedaliera (miliardi di euro)
33,6

 

Lavoro e previdenza
Occupati
21.829.000
Spesa per ammortizzatorisociali 2002 (miliardi di euro)
7,7
Pensioni Inps
1.069.341
Spesa Inps 2002(miliardi di euro)
7,9

 


Politica energetica
Estensione rete nazionaleelettrica (km)
43.180
Linee interconnessionecon estero
18
Stazioni di trasformazionee smistamento
267
Richiesta totale energiaelettrica (2002) (GWh)
310.369



Riforme istituzionali
Senatori eletti
315
Deputati
630
Giudici della Cortecostituzionale
15
Regioni
20


PARLAMENTO/1 - Molte le proposte, che le Camere non riescono però a far andare avanti
Pesano le competenze incerte tra Stato e Regioni - Forse volata finale per la procreazione assistita
La reversibilità del rapporto di lavoro esclusivo dei medici pubblici. La regolamentazione della procreazione assistita. La tutela degli anziani non autosufficienti. E ancora: disciplina degli informatori scientifici del farmaco, sangue ed emoderivati, responsabilità professionale dei medici, malattie rare, biotech, erboristeria, medicine non convenzionali. Sono cassetti che scoppiano di leggi sanitarie in naftalina quelli che da questi giorni deputati e senatori delle due commissioni competenti di Camera e Senato riapriranno dopo le lunghe ferie estive. Per una ripresa parlamentare che si annuncia incandescente, all'insegna del solito autunno di fuoco.
Niente di nuovo, per la verità, per un settore sanitario che continua a vivere nell'incertezza di quel che è e di quel che potrà essere. Tra una riforma ter in vigore, così poco amata dalla maggioranza (l'abrogazione annunciata nel programma di Governo non è mai stata affrontata in Parlamento) ma non del tutto applicata, e annunci di cambiamenti che restano lettera morta.
Un magro bottino. Ed è proprio questa incertezza ad aver fatto da padrona nei primi due anni di vita della XIV Legislatura. Basta vedere il desolante bottino legislativo fin qui racimolato: tutti i provvedimenti varati in materia sanitaria sono frutto di conversione di decreti legge - ben 15, dai farmaci al patto di stabilità, dai ragni alle acque di balneazione - di misure contenute in due leggi Finanziarie (per il 2002 e per il 2003), da due Comunitarie e dal maxi Ddl sulla pubblica amministrazione collegato alla manovra 2002, nel quale sono state inserite le più severe norme sul fumo e quelle sugli Irccs. Per il resto, nessun altro provvedimento governativo, e tanto meno di origine parlamentare, è riuscito finora a incassare l'approvazione definitiva.
Ingessato da un federalismo che non ha ancora del tutto chiarito i confini tra le competenze di Stato e Regioni, il Parlamento è insomma rimasto alla finestra in materia di legislazione sanitaria. Non sono infatti casuali i malumori che sempre più, neppure tanto sotto traccia, affiorano tra i parlamentari che si sentono espropriati di un ruolo sempre esercitato in esclusiva. Non che il Governo - o quanto meno il ministro della Salute, Girolamo Sirchia - non ci abbia provato a cercare di far uscire da Palazzo Chigi qualche Ddl: basta pensare alla riforma del rapporto di lavoro esclusivo dei medici del Ssn, che tra infiniti tira e molla con le Regioni (e con Tremonti), dopo decine e decine di versioni è rimasto nel limbo.
Proprio la partita del federalismo e della riforma istituzionale che il Governo ha in serbo, non a caso, sarà per il settore sanitario la sfida decisiva. E così per la discussione del patto di stabilità dell'8 agosto del 2001, come per la valutazione della tenuta dei Lea, i livelli essenziali di assistenza che ancora nel 2001 si sono rivelati sottofinanziati per 8 miliardi di euro. Insomma, per Camera e Senato non mancherà di sicuro la materia del contendere anche sulla sanità.
Quali chance. Dopo due anni di paralisi, peraltro, le commissioni Affari sociali (Camera) e Igiene e sanità (Senato) potrebbero però prendersi qualche "rivincita". Sia pure in alcuni casi con fortissimi contrasti tra maggioranza e opposizione. Un caso per tutti: il Ddl di regolamentazione della procreazione assistita, motivo di scontro trasversale tra le forze politiche, che proprio in autunno potrebbe tagliare al Senato il traguardo del varo definitivo.
A guardare i calendari e le intenzioni dei gruppi parlamentari, le commissioni di Camera e Senato hanno però a portata di mano altre chance legislative. A cominciare dal leit motiv della reversibilità del rapporto di lavoro dei camici bianchi: i presidenti (forzisti) delle due commissioni, Giuseppe Palombo (Camera) e Antonio Tomassini (Senato), giurano che anche senza il Ddl del Governo, la maggioranza è pronta da subito a fare la sua parte (Regioni permettendo).
Mentre per gli anziani non autosufficienti, il centro- sinistra è pronto a far discutere la sua proposta di legge, con la maggioranza che invece nicchia in attesa dell'annunciato Ddl di Sirchia e Maroni impigliato nella ragnatela dei finanziamenti. A uscire dalle secche potrebbero essere ancora le misure sugli informatori scientifici e quelle sulla disciplina degli emoderivati. Sempre nelle intenzioni. Perché in realtà i desideri dei parlamentari dovranno misurarsi con la battaglia del federalismo. E fare i conti con la Finanziaria 2004.


ROBERTO TURNO

 

Il <<pacchetto>> in giacenza
Leggi in attesa di approvazione in materia di Sanità

Provvedimento
n. atto
Stato iter
Prevenzione e cura delle malattie mentali
C 152
All'esame della commissione Affari sociali della Camera
Regolamentazione dell'attività degli informatori scientifici
C 204
Approvato dal Senato. All'esame della commissione Affari sociali della Camera
Disciplina dell'erboristeria
C 278
La commissione Affari sociali della Camera ne ha concluso l'esame
Procreazione assistita
S 514
Approvato dalla Camera.La commissione Igiene e sanità del Senato ne ha concluso l'esame
Disciplina delle attività trasfusionali
C 265
Approvato dal Senato
Responsabilità professionale del personale sanitario
S 108
La commissione Igiene e sanità del Senato ne ha concluso l'esame
Disciplina delle medicine non convenzionali
C 137
All'esame della commissione Affari sociali della Camera
Indennizzi per danni conseguenti a vaccinazioni obbligatorie
C 145
La commissione Affari sociali della Camera ha inviato il nuovo testo alle altre commissioni per i pareri di merito
Tutela delle persone anziane non autosufficienti
C 166
La commissione Affari sociali della Camera ha costituito un comitato ristretto
Abrogazione dell'irreversibilità dell'esclusiva dei medici con il Ssn
S 397
All'esame della commissione Igiene e sanità del Senato

 

Quattro progetti importanti


Anziani non autosufficienti
Garantire tutela agli anziani non autosufficienti e favorirne la permanenza a casa offrendo servizi e sostegno economico alle famiglie: stesso obiettivo e soluzioni diversificate per le cinque proposte di legge in materia all'esame della Affari sociali della Camera. Strumento operativo adottato dalle prime quattro (C 2166, Battaglia, Ds; C 3441, Bindi, Margherita; C 3321, Di Virgilio, Fi; C 3374, Castellani, An) la creazione di un "Fondo" per la non autosufficienza: le diversità emergono sul fronte del finanziamento. La proposta diessina punta a un sistema assicurativo pubblico e obbligatorio per tutti i produttori di reddito, anche autonomi; la Margherita propone un finanziamento misto con un meccanismo contributivo minimo; le proposte della maggioranza prevedono un'assicurazione obbligatoria a contribuzione graduata per tutti i produttori di reddito. Di diverso avviso la proposta targata Rifondazione: il testo a fima Valpiana punta al ricorso alla fiscalità generale per portare il Fondo sanitario nazionale all'8% del Pil e affidare tutto al Ssn.

Informatori farmaceutici
Rapporto di lavoro univoco con l'azienda farmaceutica, Albo e esame di Stato in vista per gli informatori scientifici del farmaco grazie alla nuova regolamentazione del settore (C 3204) attualmente all'esame della Camera, dopo aver ricevuto il primo via libera di Palazzo Madama nell'ottobre del 2002. Il provvedimento delimita l'attività dei promoter del farmaco (sono coloro che offrono "informazione scientifica" al personale sanitario "medico"); garantisce il "segreto professionale" su tutte le informazioni; invita le aziende a scegliere "preferibilmente" gli informatori tra gli iscritti all'Albo; impone l'obbligo di iscrizione ai neo-assunti. E affida alla potestà regionale il compito di disciplinare l'attività indirizzata ai medici dipendenti e convenzionati con il Ssn. La legge è attesa come una panacea dai circa 26mila informatori attivi nel nostro Paese da sempre dichiaratisi "ostaggio" delle aziende.

Rapporto di lavoro dei medici
Obiettivo: rendere reversibile l'opzione per l'esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del Ssn. Da cui con la riforma ter (Dlgs 229/1999) non si può tornare indietro. È la parola d'ordine di due Ddl presentati al Senato e il cui esame, tra accelerazioni e rallentamenti, va avanti da circa due anni: il n. 397, dell'azzurra Elisabetta Alberti Casellati e il n. 1310, primo firmatario Ettore Liguori (Margherita). Unica differenza, la tempistica della reversibilità. Il 397 prevede seccamente la possibilità di cambiare idea senza altre indicazioni, il 1310 lega il cambio di opzione a quello del direttore generale dell'azienda o a un nuovo Piano sanitario regionale. Una differenza la cui mediazione è il vero impasse per i provvedimenti, che si sta cercando di unificare in un solo testo. La soluzione l'ha tentata prima della pausa estiva un emendamento del relatore Flavio Tredese (Fi) che ha proposto di temporizzare la decisione al mese di novembre, facendola poi scattare l'anno successivo. Ma sugli emendamenti la partita è ancora aperta.

Procreazione assistita
Accelerata di mezza estate in Commissione Igiene e Sanità al Senato per il Ddl sulla procreazione medicalmente assistita: il n. 1514, firmatario Giancarlo Giorgetti (Lega Nord). A un anno dal via libera della Camera, il testo è stato trasmesso dalla Commissione all'Aula, dopo aver respinto i circa 400 emendamenti presentati dall'opposizione e lasciando in stand by per l'assemblea solo quelli del relatore, Flavio Tredese (Fi), messi a punto secondo le indicazioni della commissione Bilancio. Si tratta di modifiche all'articolo 2 del provvedimento che riguardano gli anni di erogazione degli stanziamenti programmati per gli interventi contro la sterilità e l'infertilità. Cambiamenti che tuttavia comporterebbero un ulteriore passaggio in seconda lettura alla Camera, a meno che gli uffici tecnici non valutino non necessario il ritorno all'altro ramo del Parlamento per il solo aggiornamento dei riferimenti agli esercizi finanziari.

Lunedì 15/09/03 - INTESA SU PENSIONI E RIFORME?

Sabato 13/03/03 - SPIFFERI A CORTE&

Venerdì 12/09/03 - CINQUEMILA MORTI PER IL CALDO?

Mortalità in crescita
Periodo 16 luglio – 15 agosto
Area geografica 65 anni e oltre 75 anni e oltre
2002
2003
Diff.%
2002
2003
Diff.%
Nord Ovest
1.544
2.617
69,5
1.198
2.173
81,4
Nord Est
757
974
28,7
610
816
33,8
Centro
1.680
2.269
35,1
1.284
1.847
43,8
Sud
1.308
1.556
19
969
1.217
25,6
Totale Italia
5.289
7.416
40,2
4.061
6.053
49,1

Giovedì 11/09/03 - SEGRETERIA CONFEDIR

Giovedì 11/09/03 - COMPARTO SANITA': CAOS SULLE RISORSE ACCESSORIE

Comparti
Addetti
Agenzie fiscali *
70.000
Aziende
40.000
Presidenza del Consiglio *
4.500
Regioni e autonomie locali
670.000
Ricerca
18.000
Sanità
680.000
Università
60.000
Istituti di alta formazione *
15.000

(*) Comparti di nuova istituzione Fonte: sindacale

 

 

 

Mercoledì 10/09/03 - AL VIA IL CONTRATTO DEL COMPARTO

AREA
UNITA'
2002(milioni)
2003(milioni)
A REGIME(milioni)
PRE CAPITE MENSILE LORDO(euro)
Comparto
571.702
333,24
433,48
766,72
103,16
Medici e veterin.
108.916
164,96
214,58
379,54
268,05
Dirig. Non medica
20.468
27,81
36,17
63,98
240.45
Totale
701.086
526,00
684,23
1.210,24
132,79
Incremento %
- -
+2,46
+3,20
+5,66
- -

Fonte: dati del Comitato di Settore, elaborati dal Sole-24 Ore.

Se i contratti della dipendenza sono scaduti da oltre 20 mesi, quelli della convenzionata lo sono da oltre 30 mesi. Insomma, tutta la Sanità è - ora - in fermento&&

Martedì 09/09/03. CONFERENZA DELLE REGIONI

Lunedì 08/09/03 - ACCORDO SULLE PENSIONI ?

Giovedì 4/09/03 - NUOVO ORGANIGRAMMA DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Giovedì 4/09/03. VERSO IL CONTRATTO DEL COMPARTO

Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 ore" del 4/09/03.

Mercoledì 3/09/03: LE BATTAGLIE "FUMOSE" DI SIRCHIA

Commento CIMO. Feltri ha ragione. La Sanità italiana ha 1000 problemi,. Ma Sirchia affronta quelli impossibili: fumo, ciccia e c. Con armi spuntate. E da oltre due anni. Può continuare così ?

 

 

Mercoledì 3/09/03: PENSIONI, ETÀ MINIMA A 60 ANNI

Marco Rogari da "Il Sole-24 Ore del 3/09/03

Mercoledì 3/09/2003. PROBLEMI ASSICURATIVI NELLE ASL/ULSS

 

Martedì 02/09/03 IL DEFICIT DEI 12 DI EUROLANDIA

IL Deficit dei 12

2001
2002
2003
2004
Belgio
0,3
-0,1
-0,2
-0,1
Germania
-2,8
-3,6
-3,4
-2,9
Grecia
-1,9
-1,2
-1,1
-1
Spagna
-0,1
-0,1
-0,4
-0,1
Francia
-1,6
-3,1
-3,7
-3,5
Irlanda
1,2
-0,3
-0,6
-0,9
Italia
-2,6
-2,3
-2,3
-3,1
Lussemburgo
6,4
2,6
-0,2
-1,2
Olanda
0,1
-1,1
-1,6
-2,4
Austria
0,3
-0,6
-1,1
-0,4
Portogallo
-4,2
-2,7
-3,5
-3,2
Finlandia
5,1
4,7
3,3
3
Eur-12
-1,6
-2,2
-2,5
-2,4

Lunedì 01/09/03. SI SCALDA L'INFLAZIONE

INFLAZIONE LUGLIO
INFLAZIONE AGOSTO
Italia
+2,7%
+2,8%
Europa
+1,9
+2,1%

L'inflazione italiana, così, continua ad essere decisamente superiore a quella europea: +0,7% in agosto.

Lunedì 01/09/03. VERTICE GOVERNATIVO SULLE PENSIONI

VENERDI' 29/08/03 - NUOVA PUBBLICAZIONE CIMO-CIC

10 temi interessanti, trattati da 10 "noti" Esperti:
BIASIOLI, DAL SASSO, MINGARDI, CHIAVILLI, CAPORELLI, MARANGON, CAROLLO, SCAGLIOTTI, SIZIA.
101 pagine utili, da leggere con attenzione.


VENERDI' 29/08/03 - CONSIGLIO di STATO: OK SOCIETA' MISTE

 

GIOVEDI' 28/8/03 - COMMISSIONE STATUTO CIMO-ASMD

 

Mercoledì 27/08/2003 - NELLA GAZZETTA UFFICIALE

Mercoledì 27/08/2003 - SIRCHIA PREPARA IL PIANO-ANZIANI

Martedì 26/08/2003 - RIFORMA PENSIONI?

  1. Blocco parziale delle anzianità, con riduzione delle finestre da 4 a 2 (proposta Tremonti).
  2. Innalzamento dell'età pensionabile su base volontaria, attraverso incentivi (Maroni).
  3. Modifiche che non ledano i diritti acquisiti (AN, Udc).
  4. Accelerazione dell'entrata in vigore della riforma del 1995 (Fornero) previa un'informazione "corretta" alla base elettorale. Di fatto, andrebbero elevati per legge (finanziaria 2004?) i requisiti richiesti, di età anagrafica e di anzianità, per l'accesso alla pensione (entro il 2010, età pensionabile da 57 a 60 e anni lavorativi da 35 a 40).
  5. Incentivare chi continua a lavorare, pur avendo maturato i requisiti pensionistici, secondo la logica della delega previdenziale attualmente in Parlamento.
  6. Associazione tra incentivi per chi resta e disincentivi per chi se ne va.
  7. Innalzamento dell'età anagrafica minima attuale (57 anni), indicizzandola alla longevità, in modo da mantenere relativamente costante il periodo di godimento dei benefici, evitando nel contempo una eccessiva caduta del tenore di vita.
  8. Modifica delle condizioni che determinano la domanda di lavoro ("il lavoro è soprattutto fatica e meno gratificazione", oggi) nonché la struttura salariale. Ma ciò equivale a spostare l'attenzione delle pensioni al lavoro: tipologia, produttività, redditività (Fornero).
  9. Intervento sulle "pensioni d'oro" (??) e sui sistemi di calcolo pensionistico, diversi tra pubblico e privato.
  10. Calcolo delle pensioni (per tutti: lavoratori pubblici e privati) sulla base degli ultimi 10 anni di retribuzione.
  11. "Stretta" sulle invalidità.
  12. Estensione a tutti i lavoratori del sistema contributivo, eliminando la separazione tra "giovani ed anziani", prevista dalla riforma Amato e confermata da quella Dini.

Quali gli strumenti possibili?

  1. Un Decreto Legge (ma la Lega non lo vuole).
  2. La Finanziaria 2004.
  3. Un Disegno di legge ad hoc.
  4. Un'intesa con le parti sociali, preliminare a qualunque manovra parlamentare.

Commento CIMO-ASMD

Il "generale" ESTATE ha stanato l'orso "PENSIONE". Tante bocche - in questi giorni - hanno blaterato di riforma pensionistica, senza che la bocca - spesso - fosse collegata al cervello.
Berlusconi è già stato scottato, dal tema, nel 1994. Per questo attendiamo con curiosità una PROPOSTA UNITARIA DELL'ESECUTIVO&
Ci permettiamo, tuttavia, di ricordare a questo Governo che è già pesantemente inadempiente su alcuni importanti temi del WELFARE:
a) La riforma del sistema sanitario;
b) il finanziamento "adeguato" del S.S.N.;
c) gli anziani non autosufficienti;
d) le patologie croniche invalidanti;
e) la tempistica contrattuale;
f) la struttura del salario.

La previdenza è solo una parte del complesso sistema del welfare, che comprende anche assistenza, sanità, aspetti socio sanitari.
Senza una visione globalmente riformatrice (da attuarsi in modo graduale e con il consenso della maggioranza delle parti sociali) il sistema welfare , troppo oneroso ed ingiusto nel suo complesso, non sarà rimesso in carreggiata.
Oggi, in Italia, la spesa per il welfare è pari al 25,1% del PIL (27,3% in Germania) ma l'invecchiamento della popolazione e l'aumento della non autosufficienza faranno esplodere il precario equilibrio attuale, in assenza di una riforma strutturale.
Non facile né popolare. Ma Berlusconi non ha sempre sostenuto di essere al Governo per cambiare il sistema del Paese?
Ed allora& si muova! Ma si ricordi che l'obiettivo non è "fare cassa" per Tremonti ma "modernizzare il sistema", creato dal cattocomunismo degli anni 60-80.
Tutelando deboli, poveri, malati cronici.

Lenin

LUNEDI' 25/08/03. MARONI E LE CASSE PREVIDENZIALI

Osservazioni CIMO

1. Il Ministro sembra dimenticare alcune verità:

 

ANNUALITA'

GIORNALISTI

4.40

 

MEDICI 5,98
AVVOCATI 7,40
NOTAI 7,60
RAGIONIERI 11,00
INGEGNERI 14,19
COMMERCIALISTI 18,70

I valori sono nettamente SUPERIORI A QUELLI RICHIESTI DALLA LEGGE 449/1997

2. La risposta dei Presidenti degli Enti Privatizzati è: "Lasciateci in pace&Rappresentanti del Welfare e dell'Economia sono nei nostri Consigli direttivi e vigilano&.Siamo Enti o Fondazioni Privatizzati, lasciateci lavorare&!!
All'attacco di Maroni ha risposto immediatamente (Il Sole-24 Ore, Domenica 24/ 8/03, pag.15) il Dr.Maurizio De Tilla, Presidente dell'ADEPPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privatizzati), con queste affermazioni secche e nette:

IN DEFINITIVA: MARONI E' STATO, ANCORA UNA VOLTA, BACCHETTATO !!!

COMMENTO CIMO

Se il sistema pensionistico italiano è un malato grave, la colpa non è della Casse autonome dei Professionisti ! Un conto è chiedere alle casse di ragionare sul lungo periodo (2010-2030), un altro è sottrarsi al dovere di modificare in modo significativo la previdenza (pubblica !) dei lavoratori dipendenti ed autonomi. Capito, Maroni ?
In secondo luogo, dal 1995 in poi le Casse previdenziali autonome dei professionisti stanno realizzando significative modifiche in tema di contribuzioni e prestazioni e sono sane, nel medio periodo. Non così è stato fatto per INPS e per INPDAP: in questi Enti, spesso, pochi ricevono prestazioni in linea con i contributi realmente erogati&
Nelle Casse Previdenziali Autonome, oggi, la solidarietà non lede le doverose aspettative dei contribuenti "pieni"
L'autonomia degli Enti (D.Lgs.509/94 ) non vieta all'Esecutivo di dare precisi indirizzi sulle riforme di medio-lungo periodo. Ma è scorretto che il Governo (anche il Governo di Centro Destra !) tenga di mira il patrimonio delle Casse Privatizzate.
Le Casse privatizzate non si toccano&.perché "chi tocca le Casse, muore (politicamente)!!"

Capito, Maroni ?

Lenin

Giovedì 21/08/03 - GLI ITALIANI CHIEDONO SICUREZZA

Le priorità
Preoccupazioni
Urgenze
Sanità pubblica
22,3
11,7
Formazione dei giovani
16,1
6,4
Problemi della casa
3,6
2,8
Sicurezza personale
11,7
12,2
Inquinamento ambientale
16,7
17,1
Trasporti pubblici
1,8
6,5
Lavoro
18,5
12,5
Altri (uffici pubblici, asili nido, strutture scolastiche)
4,3
3,5
Nessuno
5,0
27,3

Fonte: elaborazione ASSINEWS su dati "Rapporto sullo stato delle Autonomie Locali", CRESME

Giovedì 21/08/03 - CASSAZIONE e GUARDIA MEDICA

Mercoledì 20/08/03 - ANZIANI e RICOVERI OSPEDALIERI

Ricoveri per 1000 anziani (65-74 anni) residenti

REGIONI ORDINARI DAY HOSPITAL TOTALE

PIEMONTE

237
76
313
VALLE D'AOSTA
242
86
328
LOMBARDIA
325
94
419
P.A. BOLZANO
383
23
406
P.A. TRENTO
327
84
411
VENETO
292
97
389
FRIULI V.G.
258
59
317
LIGURIA
251
101
352
EMILIA ROMAGNA
266
103
369
TOSCANA
247
68
315
UMBRIA
276
107
383
MARCHE
277
67
344
LAZIO
302
67
369
ABRUZZO
379
60
438
MOLISE
346
21
366
CAMPANIA
322
59
281
PUGLIA
382
58
440
BASILICATA
288
62
350
CALABRIA
314
47
361
SICILIA
247
64
310
SARDEGNA
307
107
414
ITALIA
294
77
371

Anche per gli over 74 il tasso di ospedalizzazione varia sensibilmente da regione a regione. Il tasso più elevato si riscontra nella provincia autonoma di Bolzano (689 ricoveri ogni 1000 over 74), mentre il tasso minore si ha, ancora una volta, in Sicilia (378 per mille). Il dettaglio nella tabella seguente:

Ricoveri per 1000 anziani (oltre 74 anni) residenti

REGIONI ORDINARI DAY HOSPITAL TOTALE

PIEMONTE

364 66 430
VALLE D'AOSTA 366 92 458
LOMBARDIA 475 81 555
P.A. BOLZANO 652 37 689
P.A. TRENTO 526 90 616
VENETO 486 95 582
FRIULI V.G. 438 53 491
LIGURIA 387 84 472
EMILIA ROMAGNA 448 111 559
TOSCANA 412 69 481
UMBRIA 399 100 499
MARCHE 453 74 527
LAZIO 477 64 540
ABRUZZO 542 50 592
MOLISE 474 10 484
CAMPANIA 415 43 457
PUGLIA 530 42 572
BASILICATA 398 56 454
CALABRIA 443 33 477
SICILIA 325 53 378
SARDEGNA 461 73 535
ITALIA 441 70 511

Martedì 19/08/03 - DECRETO LEGGE "SALVA CALCIO"

Martedì 19/08/03 - LE CASSE DELLE PROFESSIONI

Ed allora& cara Fornero??

 

Lunedì 18/8/03. ENPAM:BILANCIO 2002 IN ATTIVO

RICAVI 2002 euro 1.441.305.499
COSTI 2002 euro 1.036.406.526
AVANZO D'ESERCIZIO euro 404.898.973

Di conseguenza, il PATRIMONIO NETTO si modifica come segue:

RISERVA LEGALE (art.1, c.4, D.Lgs.509/94) Euro 4.255.710.385
AVANZO D'ESERCIZIO 2002 Euro 404.898.973
TOTALE PATRIMONIO Euro 4.660.609.358

Ovvero circa 9.024 (novemilaventiquattro miliardi delle vecchie lire).
L'avanzo dell'esercizio 2002 di euro 404.898.973,00 influenzato solo da 22 milioni di Euro derivanti dal condono, da modifiche normative o eventi particolari, è superiore di circa Euro 62.473.000,00 rispetto a quello dell'esercizio precedente, che invece aveva avuto un incremento in misura rilevante dovuto alle maggiori entrate contributive scaturite dall'applicazione contrattuale.
Il Fondo Generale e il Fondo della Libera Professione "quota B" del Fondo Generale ENPAM hanno registrato un incremento del gettito contributivo superiore al 6%, in linea con l'andamento positivo degli anni precedenti. Nel complesso le entrate contributive anche per gli altri Fondi Speciali gestiti dall'Ente si sono incrementate rispetto all'esercizio precedente.
I fondi di riserva sono tutti attivi e tranne quello degli Specialisti Convenzionati Esterni si sono incrementati. Infatti in questo Fondo pur con un aumento della spesa per le pensioni in linea con un trend consolidato del 6,12%, le entrate di competenza si sono ridotte nell'ordine del 9,27%.
Anche la gestione ENPAM degli investimenti patrimoniali immobiliari è stata attiva, nonostante gli andamenti dei mercati mondiali fortemente in difficoltà.
In ordine alla gestione del patrimonio immobiliare le entrate per canoni di locazione hanno reso Euro 134.345.922,75 con un aumento di oltre 10 milioni di Euro rispetto al precedente esercizio. I beni immobiliari hanno dunque prodotto un reddito lordo maggiore del 4,43% rispetto all'anno precedente, che si riduce al 3,3% detraendo le spese e i costi manutentivi e gestionali e all'1,37% detraendo gli oneri fiscali delle imposte IRPEG e ICI.

 

IL PATRIMONIO DEL REDDITO E' COSI' SUDDIVISO:

TIPOLOGIA
% 2002
% 2001
DIFFER.02/01
IMMOBILI
65,92
70,45
- 6,4
ATTIVITA' MOBILIARI
34,08
29,55
+ 15,3
TOTALE
100
100

Le attività mobiliari sono così articolate : investimenti mobiliari (25,1%), mutui (0,47%), attività finanziarie a breve (4,15%), disponibilità liquide (4,36%).

Le spese previdenziali 2002 sono ammontate ad euro 821.107.412 (pari a 1.589 miliardi delle vecchie lire), con un avanzo previdenziale (entrate previdenziali-uscite previdenziali) di euro 351.710.500 (pari a 681 miliardi delle vecchie lire).

Commento CIMO: il risanamento dell'ENPAM è ormai completato. Adesso, occorre pensare al futuro.
Bravo, Parodi !

Martedì 05/08/03 - PARTONO I CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO

Venerdì 01/08/03 - STOP all'ATTO DI INDIRIZZO PER LA DIRIGENZA

Commento CIMO-ASMD

1. La sintesi della riunione del CdM (n° 119 del 31/07/03) chiarisce, implicitamente, che si è trattato di una scelta politica e non di un atto passivo.
2. Non è "esatta" la notizia de "Il Sole 24 Ore-Sanita" (Flash del 31/07/03, ore 16,41 circa) che "non si è registrato alcun progresso per la dirigenza. I relativi Atti di indirizzo non sono ancora approdati a Palazzo Chigi". E' esatta invece l'informazione che gli Atti in oggetto sono arrivati a Palazzo Chigi nella prima settimana di luglio. Tanto che il 30/07/03 l'ARAN aveva preavvisato telefonicamente le OO.SS. Mediche di una possibile apertura del tavolo contrattuale per giovedì 07/08/03 & Anche R.T. talvolta sbaglia!!
3. Verosimilmente l'ipotesi che il CdM abbia invece tenuto conto delle richieste e delle osservazioni della CIMO-ASMD, dell'INTESA MEDICA e della CONFEDIR SANITA', in merito all'oggetto. Si tratta di un'azione decisa, ma discreta & che ha funzionato.
4. A questo punto il contratto del Comparto Sanitario "partirà" il 7 agosto mentre quello della dirigenza sanitaria resta fermo sui binari. Anche questa è una buona notizia & date le premesse!
5. Mazzella, ieri, ha informato il CdM che il Contratto del personale del Comparto Presidenza del Consiglio darà "risalto alla specificità delle funzioni ed alla peculiarità dell'impegno che caratterizzano tale personale"- Le cronache dicono che tale indirizzo è risultato "unanimemente condiviso" dal CdM. La CIMO-ASMD si attende che analoghe considerazioni possano valere anche per la sanità tutta: comparto e dirigenza.

Venerdì 01/08/03 - LETTERA CIMO-ASMD AL GOVERNO