ULTIMISSIME
ULTIMISSIME DEI MESI PRECEDENTI
Mercoledì 31/12/2003. AUGURI DI BUON 2004
Domenica 28/12/2003. LA LEGGE FINANZIARIA E' IN GAZZETTA
I NUMERI DELLA LEGGE DI BILANCIO
Proroghe, disposizioni attuative e saldi contabili nella Finanziaria 2004.
54,6 miliardi. I SALDI
L'articolo 1 fissa i risultati differenziali nella Finanziaria 2004. Il tetto del saldo netto da finanziare è stato fissato in 54.600 milioni (al netto di 7.396 milioni per regolazioni debitorie) nel 2004. Il livello massimo del ricorso al mercato finanziario è invece stabilito in 267.000 milioni.
3 I PASSAGGI IN PARLAMENTO
Quest'anno il ping-pong della Finanziaria non ha raggiunto livelli esasperati: di fatto ci sono state tre votazioni, due al Senato e una alla Camera.
70 GLI ARTICOLI INIZIALI
Il disegno di legge AS 2512, approvato dal Senato in prima lettura il 14 novembre 2003, prevedeva 70 articoli, articolati in quattro titoli
4 GLI ARTICOLI FINALI
Dopo l'intervento del Governo, che ha preso il testo uscito dalla commissione Bilancio della Camera e lo ha blindato con quattro emendamenti monstre, la vicenda ha preso una brusca accelerazione, perché si trattava di evitare il voto e la discussione sulle migliaia di emendamenti. Con il voto di fiducia del 17 dicembre sono sopravvissuti solo quattro articoli
498 I COMMI
La Finanziaria 2004 è tutta da studiare, comma per comma, perché i commi non hanno titolo e il lettore si trova così a interpretarli uno per uno, specialmente quelli (e non sono pochi) che contengono rimandi ad altre norme. Per questo nella guida del Sole-24 Ore in allegato al numero del 23 dicembre scorso è stata fatta la titolazione dei commi. Che sono 4 all'articolo 1, 70 all'articolo 2, 172 all'articolo 3 e 252 all'articolo 4, per un totale di 498 commi
35 LE PROROGHE
Molto denso il capitolo proroghe, che sono 35 e riguardano una vera e propria foresta di provvedimenti.
64 I PROVVEDIMENTI ATTUATIVI
La Finanziaria prevede un tour de force, a carico soprattutto dei ministeri: 64 fra decreti e provvedimenti vari per dare attuazione alle nuove norme
Fonte : Il Sole-24 Ore
LUNEDI' 29/12/03 - La Finanziaria è Legge
Giovedì 25/12/2003. E' NATALE: AUGURI A TUTTI !
Mercoledì 24/12/03. NULLA PER GLI SPECIALIZZANDI
Martedì 23/12/03: FARMACI E SPESA
Martedì 23/12/03: DECRETI LEGGE DI FINE ANNO
Martedì 23/12/2003 - Finanziaria approvata
Lunedì 22/12/2003. LA FINANZIARIA A PALAZZO MADAMA
Sabato 20/12/2003. ALTRI 100 NELL'INCHIESTA GLAXO.
COMMENTO CIMO
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Sabato 20/12/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 29
Venerdì 19/12/03 - Disegno di legge recante "Principi fondamentali in materia di S.S.N.".
Sullo schema di disegno di legge Sirchia, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 19/12/2003, la CIMO-ASMD osserva:
Dr. Stefano Biasioli
Presidente Nazionale CIMO-ASMD
Venerdì 19/12/03 - Disegno Di Legge Sirchia
PRINCIPI FONDAMENTALI IN MATERIA DI SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Art. 1 (Principi fondamentali in materia di Servizio Sanitario nazionale)
1. Le Regioni disciplinano il rapporto di lavoro della dirigenza medica e sanitaria delle aziende sanitarie in base ai principi fondamentali individuati ai sensi dell'art. 1, comma 4 della legge 5 giugno 2003, n. 131, nonché dei seguenti principi:
a) il governo delle attività cliniche, la programmazione, organizzazione, sviluppo e valutazione delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria è assicurato con il diretto coinvolgimento del Collegio di direzione dell'azienda, prevedendo, nelle aziende unità sanitarie locali e nelle aziende ospedaliere, una funzione permanente dedicata al coordinamento clinico; tale funzione è svolta dal Coordinatore clinico aziendale che è un medico nominato, su proposta dei dirigenti sanitari responsabili di struttura complessa riuniti in apposito consesso, dal direttore generale tra i predetti dirigenti e fornisce parere obbligatorio al Direttore generale sugli atti relativi alle materie di competenza; al Coordinatore clinico aziendale possono essere attribuite anche tutte le funzioni di pertinenza del Direttore sanitario aziendale, con la contestuale soppressione della predetta figura; il Coordinatore clinico rimane titolare della struttura complessa cui è preposto, salvo che allo stesso siano attribuite anche tutte le funzioni di pertinenza del Direttore sanitario aziendale, senza ulteriori oneri a carico del bilancio aziendale;
b) le funzioni igienico-organizzative dei presidi ospedalieri e dei distretti restano affidate a direttori sanitari di presidio ospedaliero o di distretto, con la specializzazione in igiene, medicina preventiva e organizzazione sanitaria o, in assenza, a un medico che abbia un'esperienza di cinque anni nei relativi servizi;
c) le verifiche delle attività professionali sono effettuate da collegi tecnici, presieduti dal Coordinatore clinico e composti da esperti nelle relative discipline, estranei all'azienda, designati dal Collegio di direzione;
d) gli incarichi di dirigente di struttura complessa del ruolo sanitario sono conferiti esclusivamente previa selezione per avviso pubblico; le commissioni, presiedute dal Coordinatore clinico, valutano distintamente i titoli professionali, scientifici e di carriera posseduti dai candidati e selezionano la terna dei migliori concorrenti nell'ambito della quale il Direttore generale effettua la scelta, salvo diversa motivata determinazione;
e) la regione può disporre che, in tutte le aziende sanitarie o esclusivamente nelle aziende ospedaliere, le funzioni di pertinenza del direttore sanitario aziendale, salvo le funzioni igienico-organizzative riservate ai dirigenti di cui al comma 1, lettera b) del presente articolo, siano svolte dal Coordinatore clinico aziendale, con contestuale soppressione della figura del direttore sanitario aziendale di cui al comma 7 dell'art. 3 del decreto legislativo 502 del 1992 e successive modificazioni. In caso di soppressione della figura del direttore sanitario aziendale, i direttori sanitari aziendali in carica continuano ad esercitare le funzioni fino alla scadenza del relativo contratto, salvo diversa disposizione regionale; in tale ipotesi il coordinatore clinico entra in carica alla scadenza del contratto del direttore sanitario aziendale;
f) i criteri di accreditamento delle strutture sanitarie private ai sensi dell'articolo 8 quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni devono prevedere che l'attribuzione di incarichi di dirigente medico responsabile dei servizi di diagnosi e cura avvenga fra medici con specifici requisiti ed esperienza professionale, attraverso procedure selettive basate su criteri identici con quanto previsto per le strutture pubbliche, ivi compresi i crediti in attività di formazione continua, maturati nel triennio precedente alla data della selezione.
2. Fermo restando il principio dell'invarianza della spesa, fino all'emanazione dei decreti legislativi di cui all'art. 1, comma 4 della legge 5 giugno 2003, n. 131, e salva la potestà legislativa regionale da esercitare in base ai principi desumibili dalle leggi statali vigenti e dalla presente legge, il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni è modificato come segue:
a) all'art. 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, è aggiunto il seguente comma: "2. Nelle aziende ospedaliere il governo delle attività cliniche, la programmazione, organizzazione, sviluppo e valutazione delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria è assicurato con il diretto coinvolgimento del Collegio di direzione dell'azienda; il coordinamento clinico è assicurato dal Coordinatore clinico aziendale che è un medico nominato, su proposta dei dirigenti sanitari responsabili di struttura complessa riuniti in apposito consesso, dal direttore generale tra i predetti dirigenti. Il Coordinatore clinico rimane titolare della struttura complessa cui è preposto, salvo che allo stesso non siano attribuite anche tutte le funzioni di pertinenza del direttore sanitario aziendale. Il Coordinatore clinico aziendale fornisce parere obbligatorio al Direttore generale sugli atti relativi alle materie di competenza. Il Coordinatore clinico aziendale svolge funzioni di indirizzo, coordinamento e verifica nei confronti dei dirigenti responsabili delle strutture aziendali di natura sanitaria con riferimento agli aspetti sanitari e clinico organizzativi e ai programmi di intervento di area specifica a tutela della salute; elabora gli indirizzi sanitari sulle strategie assistenziali e sui percorsi diagnostici terapeutici per la sistematica revisione e valutazione della pratica clinica e assistenziale e dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici e alla riduzione delle liste di attesa";
b) al comma 5 dell'art. 15 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, nel secondo periodo le parole "direttore del dipartimento" sono sostituite dalle parole: "Coordinatore clinico e composto da due esperti della medesima disciplina con incarico e professionalità adeguati alla valutazione da effettuare garantendo la presenza del dirigente sovraordinato; per la valutazione dei dirigenti apicali gli esperti devono essere dirigenti di struttura complessa estranei all'azienda; gli esperti sono designati dal Collegio di direzione";
c) al comma 2, primo periodo, dell'articolo 15-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, dopo le parole "direttore generale" è aggiunta la parola "esclusivamente" e dopo la parola "commissione" sono aggiunte le seguenti parole: "che terrà conto distintamente dei titoli professionali, scientifici e di carriera posseduti dai candidati nonché dei crediti in attività di formazione continua (ECM) maturati nel triennio precedente alla data del bando. La Commissione procede alla selezione dei migliori concorrenti in ragione del rispettivo giudizio complessivo. Il Direttore generale ha facoltà di scelta fra i primi tre candidati selezionati dalla Commissione. L'eventuale scelta fuori dalla terna deve essere specificamente e congruamente motivata con riferimento ai titoli posseduti dal candidato prescelto; su tale scelta deve essere acquisito il preventivo parere del Collegio di direzione. La procedura selettiva deve essere ripetuta se i candidati dichiarati idonei nella prima selezione sono in numero interiore a tre"; nel terzo periodo le parole: "direttore sanitario" sono sostituite dalle parole: "Coordinatore clinico";
d) all'art. 17 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni è aggiunto il seguente comma: "2 ter. Il Collegio di direzione è presieduto dal Coordinatore clinico aziendale. Il Collegio di direzione formula parere obbligatorio al Direttore generale sugli atti relativi alle materie di competenza. Le decisioni del Direttore Generale in contrasto con il parere del Collegio di direzione sono adottate con provvedimento motivato";
e) all'art. 17-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni è aggiunto il seguenti comma: "4. il direttore di dipartimento clinico ospedaliero è nominato dal direttore generale su proposta del Coordinatore clinico. L'organizzazione del dipartimento prevede una funzione amministrativa dedicata all'esercizio della responsabilità di tipo gestionale di cui al comma 2, senza ulteriori oneri a carico del bilancio aziendale".Art. 2 (Limiti d'età)
1. Il limite massimo di età per il collocamento a riposo dei dirigenti medici del Servizio sanitario nazionale, ivi compresi i direttori di struttura complessa, è stabilito al compimento del sessantacinquesimo anno di età fermo restando quanto previsto dall'articolo 16 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503.
2. Le aziende sanitarie, per particolari esigenze assistenziali, possono trattenere in servizio, anche di anno in anno, a domanda dell'interessato, i direttori di struttura complessa fino al compimento del settantesimo anno di età.
3. Il personale medico universitario di cui all'art. 102 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, con incarico di direttore di struttura complessa, svolge le ordinarie attività assistenziali fino al compimento del settantesimo anno di età, ivi compreso il biennio di proroga di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503. In caso sia mantenuto in servizio dopo il compimento del settantesimo anno di età in base a disposizioni di stato giuridico della docenza universitaria, al personale è conferito ai sensi del comma 4 dell'art. 5 del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 un incarico che implichi lo svolgimento di attività assistenziali, ma non comporti l'attribuzione dell'indennità di direzione di struttura complessa.
Venerdì 19/12/03 - Approvata la riforma Sirchia
Giovedì 18/12/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 29 (Roberto Turno)
Giovedì 18/12/2003 - COMITATO CENTRALE CIMO-ASMD
Mercoledì 17/12/2003 - FINANZIARIA AL SENATO LUNEDI'
Mercoledì 17/12/03 - 12a Commissione Senato
Martedì 16/12/2003 - MAXIEMENDAMENTO: SI DELLA CAMERA
Milioni di euro
|
|
SICUREZZA NAZIONALE |
845
|
COMUNI |
250
|
AMMORTIZZATORI SOCIALI |
310
|
POLICLINICO UMBERTO I° |
219
|
BAMBIN GESU' |
0 (sic!)
|
SAN GIOVANNI ROTONDO |
15
|
CAMPUS BIOMEDICO ROMA |
50
|
Pensioni d'oro (?) - Si abbassa il tetto delle pensioni d'oro, cui si applica il contributo di solidarietà del 3%. Scende da 30 a 25 volte la pensione minima (da 16.000 a 13.000 euro/mese, ovvero da 205,097 euro /anno a 170,914 euro/anno).
Lunedì 15/12/03 - SIRCHIA: LAVORARE PIU' A LUNGO!
Lunedì 15/12/03 - FINANZIARIA alla CAMERA
Domenica 14/12/03 - SPECCHI PER LE ALLODOLE
Sabato 13/12/03 - LA CONSULTA "STOPPA" IL PIEMONTE
Venerdì 12/12/2003 - FINANZIARIA: CASINI RINVIA
Commento CIMO-ASMD
Che fantasia! Si lucra sul tabacco ( i cui consumi, per Sirchia, dovrebbero azzerarsi) per finanziare il sociale. Il Diavolo (tabacco) aiuta l'acqua santa (le attività sociali ). Provvedimento educativo&
Giovedì 11/12/2003 - PENSIONI: QUALE SOLUZIONE?
Mercoledì 10/12/2003 - REGIONI: RINVIO SU FSN 2004"
Mercoledì 10/12/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 29
La cura in sintesi
I cinque punti del piano strategico
Martedì 9/12/2003: FARMACI, DOPO I TAGLI IL "PATTO"
Martedì 9/12/2003. CACCIA A RISORSE PER 24 MILIARDI
Marted' 9/12//2003. REGIONI: GESTIONI SU MISURA
Roma - Giovedì 4/12/03 - ANNUALSANITA' - Spesa sanitaria pubblica e privata in Sanità -Convegno organizzato dal Sole 24 ore e Farmindustria
Martedì 10/12/03 - FINANZIARIA in AULA
Martedì 10/12/03 - SIRCHIA e REGIONI sul SSN
Venerdì' 5/12/03 - SIRCHIA: dove sei?
COMMENTO CIMO-ASMD
Giovedì' 4/12/03- SANITA' e MOBILITA' INTERREGIONALE
Giovedì 4/12/03: DOPO IL CINEMA CAPRANICA MEDICI ALLE BARRICATE
Mercoledì 3/12/2003: ALLARME PER IL S.S.N.
Venerdì 16/01/2004 ASSEMBLEE UNITARIE IN TUTTI GLI OSPEDALI D'ITALIA
Lunedì 9/02/2004 SCIOPERO GENERALE
Lunedì 8 e Martedì 9/03/2004 SCIOPERO GENERALE
Venerdì 2/04/2004 MANIFESTAZIONE ROMANa, insieme ai cittadini
Insomma, inizia la "campagna" in tutela del S.S.N., delle professioni sanitarie, dei diritti contrattuali e dei diritti sanitari dei cittadini.
Romperemo "la cortina del silenzio" che ci avvolge!
ROMA 3 DICEMBRE 2003
S.S.N. ALLARME O PAURA
Siamo qui per TESTIMONIARE il disagio di una PROFESSIONE, la professione medica, fa sempre più fatica a lavorare all'interno del S.S.N. .
Siamo qui per testimoniare il disagio di MOLTE PROFESSIONI SANITARIE: degli psicologi, dei farmacisti, dei fisici, dei chimici, dei biologi e dei dirigenti amministrativi della sanità. Il disagio di tutti. Perché?1) C'è un problema di DENARI.
La cronica asfissia del S.S.N. ha avuto ed ha ripercussioni pesantissime sull'ATTIVITÀ SANITARIA QUOTIDIANA.. Siamo ormai alla frutta. Dietro le spalle abbiamo un disavanzo di 40.000 miliardi; nel 2004 (anche se ci sarà un lieve aumento del finanziamento del S.S.N., si parla di 81,2 miliardi di euro) l'asfissia continuerà:
- 8.000 miliardi delle vecchie lire&.
La Sanità non è una priorità, non lo è stata per i Governi precedenti e non lo è neppure per questo.
La Sanità è considerata solo una spesa e non un investimento. Spesa e non garanzia di un diritto costituzionale.
Certo, ci sono (e ci sono stati) gli SPRECHI. Ma i tagli hanno riguardato e riguardano non gli sprechi burocratico-amministrativi, ma il cuore della nostra attività:L'ASSISTENZA
2) C'è il problema delle REGOLE
Qualcuno ci ha lasciato un FEDERALISMO SANITARIO INCOMPLETO e QUALCUN ALTRO (dopo le belle promesse di 3 anni fa&.in primavera saranno 3 anni) ha deciso di NON DECIDERE, divenendo corresponsabile dello sfascio sanitario regionale. Cosa succederà alle 6 Regioni che non hanno rispettato il maledetto patto dell'Agosto 2001 ? Maledetto perché chi l'ha sottoscritto non si è reso conto dell'inganno di Tremonti ! Ed ha preso quei soldi: pochi e maledetti, ma subito.
3) C'è il problema delle REGIONI.
Piangono per i denari che mancano, ma non cercano di governare un sistema impazzito. Se volessero realmente governarlo, non avrebbero scritto quell'osceno atto di indirizzo all'ARAN, relativo al nostro contratto.
Le Regioni sono nostra controparte, le Regioni non sono con noi. Se fossero con noi, oggi sarebbero stati qui Gava, Ghigo, e tanti assessori regionali (di destra e di sinistra) che non abbiamo visto.
4) C'è il problema di POLITICA
Non degli shows politici, ma di POLITICA VERA. Quella che porta a SCELTE CONCRETE, anche se difficili ed impopolari. Manca la politica vera, in Sanità.
Denari, regole, Regioni, Politica, Professione.
- Noi DIFENDEREMO la PROFESSIONE;
- Noi DIFENDEREMO la SANITA' PUBBLICA,
e spezzeremo questo silenzio, che ci avvolge.
Stefano Biasioli
(Presidente Nazionale CIMO-ASMD)
ROMA 3 DICEMBRE 2003
COMUNICATO STAMPA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE UNITARIA
DEI SINDACATI DELLA DIRIGENZA MEDICA,VETERINARIA,
SANITARIA E TECNICO AMMINISTRATIVA
SI APRE LA "VERTENZA PER LA SALUTE".
IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE
La manifestazione unitaria del 3 dicembre al Cinema Capranica costituisce il punto di partenza di una grande "VERTENZA" per la salvaguardia e la tutela della "SALUTE" dei cittadini.
La sopravvivenza stessa del sistema della sanità pubblica è posta in discussione dal grave e continuo sottodimensionamento delle risorse correnti, dall'assenza di una politica di investimenti, da un sistema di gestione in gran parte politicizzato delle aziende sanitarie.
I dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi hanno deciso di unirsi ai cittadini, ai malati, agli anziani, alle fasce deboli della popolazione, contro un disegno che va progressivamente realizzandosi, teso a ridimensionare i vari livelli di assistenza, ad abbassare la qualità della medicina pubblica, a privilegiare la medicina privata, sottraendo la tutela della salute dai diritti di cittadinanza.
E' su queste basi e per contrastare queste prospettive di "inciviltà sociale", che i dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi, il cui ruolo è posto da più parti fortemente in discussione, non avendo avuto risposte convincenti alle proprie richieste di provvedimenti atti a favorire il rilancio del Ssn, dichiarano lo stato di agitazione ed entrano in lotta con tutti i mezzi disponibili, comunque "insieme" ai cittadini.
Gli obiettivi della nostra azione sindacale sono:
· l'abolizione della norma recentemente approvata che prevede l'istituzione di un super controllo centralizzato dal Ministero dell'Economia di tutte le prescrizioni mediche;
· la modifica della legge finanziaria 2004, che preveda lo stanziamento di fondi adeguati, come richiesto anche dalle Regioni e finanziamenti idonei al rinnovo del secondo biennio economico del contratto della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e tecnico-amministrativa;
· l'eliminazione delle proposte di legge di modifica costituzionale tese a dar vita ad una devoluzione selvaggia;
· l'eliminazione delle ingiuste penalizzazioni categoriali previste dalla riforma previdenziale;
· l'applicazione di un corretto concetto di aziendalizzazione inteso oggi, invece, come esclusivo obiettivo di contenimento economico conseguito attraverso l'eccessivo potere monocratico dei direttori generali;
· la reale partecipazione dei dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi alla gestione delle aziende sanitarie;
· la correzione del sistema di formazione specialistica dei giovani medici, che secondo la normativa attuale deve avvenire per i due terzi nelle strutture ospedaliere, prevedendo la copertura economica per il decreto legislativo 368/1999;
· l'introduzione di una politica obbligatoria di tutela assicurativa dell'attività medica, nell'interesse anche dei cittadini;
· la realizzazione di una seria politica contrattuale, che porti ad una rapida definizione dei rinnovi contrattuali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e tecnico-amministrativa e dei medici e veterinari del ministero della salute, fermi da anni.
I medici, i veterinari, i sanitari e i tecnico-amministrativi del Ssn vogliono ripristinare un quadro di regole certe e di legalità e rivitalizzare il Servizio Sanitario Nazionale, mettendo a disposizione dei cittadini in tutte le regioni, strutture sanitarie adeguate ai bisogni ed in possesso di tutte le strumentazioni che l'evoluzione tecnico-scientifica della medicina ha reso disponibili troppo spesso per pochi.
Tali regole certe e tali risposte strutturali non sono prevedibili se non ripristinando un quadro di confronto serio tra Stato, Regioni e rappresentanze professionali.
La "Vertenza per la Salute" prevede il seguente calendario di iniziative:
Venerdì 16 gennaio 2004: giornata di assemblee unitarie in tutte le strutture sanitarie
Lunedì 9 febbraio 2004: prima giornata di sciopero generale
Lunedì 8 e Martedì 9 Marzo 2004: due giorni ulteriori di sciopero generale.
Per segnare la conclusione della prima fase della VERTENZA, i dirigenti medici, veterinari, sanitari e tecnico-amministrativi, insieme alle organizzazioni dei cittadini e dei malati, daranno vita ad una grande MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA IL 2 APRILE 2004.
La "Vertenza per la Salute" sceglie la propria idea-forza nell'unità di tutti i medici e dirigenti e nella solidarietà tra essi ed i cittadini.
Roma, 3 dicembre 2003
COMUNICATO STAMPA CIMO-ASMD
SANITA' : ALLARME O PAURA?
"Tutte le PROFESSIONI SANITARIE - mediche e non mediche - manifestano oggi per il Servizio Sanitario Nazionale ed in difesa della loro professionalità". Lo ha dichiarato il Dr. Stefano Biasioli, Presidente Nazionale CIMO-ASMD.
"Manifestano&.perchè? C'è un problema di DENARI (cronica sottostima della spesa sanitaria). La Sanità è vista, da tutto il Parlamento come una spesa e non come un investimento&".
"Manifestano& perché? C'è un problema di ASSISTENZA &. Centinaia di migliaia di ore straordinarie e diurne lavorate e non pagate & migliaia di giorni di ferie non godute&""Manifestano& perché? C'è un problema di regole& legate ad un federalismo sanitario incompleto, che il Parlamento ha colpevolmente lasciato tale&"
"Manifestano& perché? C'è un problema di REGIONI, che piangono per i denari che Tremonti non sborsa ma non cercano di governare un sistema impazzito&".
"Manifestano& perché" C'è un problema di politica vera, quella che porta a scelte concrete, anche se difficili ed impopolari. Manca la politica vera, in Sanità".
"Denari, regole, Regioni, Politica".
NOI DIFENDEREMO LA PROFESSIONE MEDICA
NOI DIFENDEREMO LA SANITA' PUBBLICA.
E spezzeremo questo silenzio&
Dr Stefano Biasioli
Presidente Nazionale CIMO-ASMD
Roma, 2 dicembre 2003
NASCE LA FEDERAZIONE CIMO-CUMI
NELLA SPECIALISTICA CONVENZIONATA
La Presidenza Nazionale CIMO-ASMD
Martedì 2/12/2003. FONDO SANITARIO A QUOTA 81 MILIARDI
Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 2/12/2003
Martedì 2/12/03 - TAVOLA ROTONDA TELEVISIVA
Lunedì 1/12/03 - CONFERENZA STAMPA MEDICI
Venerdì' 28/11/03 - LA FINANZIARIA AVANZA
Giovedì 27/11/03 - SIRCHIA "A VANVERA"
Giovedì 27/11/03 - SSN AL NONO POSTO NEL MONDO (24ORE SANITA')
LA CLASSIFICA dei SSN (anno 2000)
POSTI
|
STATO
|
VARIAZIONE
|
1°
|
Svezia
|
+ 3
|
2°
|
Norvegia
|
+ 9
|
3°
|
Australia
|
- 1
|
4°
|
Canada
|
+ 5
|
5°
|
Francia
|
- 2
|
6°
|
Germania
|
+ 8
|
7°
|
?
|
?
|
9°
|
Italia
|
- 3
|
13°
|
Giappone
|
- 12
|
16°
|
Stati Uniti
|
- 1
|
18°
|
Gran Bretagna
|
- 8
|
MAGLIA NERA
|
Portogallo
|
- 1
|
Mercoledì 26/11/03. TASSE PER LA SANITA' ?
Lo sblocco delle addizionali
Allo studio l'ipotesi di aumento delle imposte nelle Regioni con deficit sanitari
Luigi Lazzi Gazzini da "Il Sole-24 Ore" del 26/11/03
Mercoledì 26/11/03. CONTRATTO DEL COMPARTO
IL TRATTAMENTO ECONOMICO A REGIME
Categoria
|
Incremento annuo Da gennaio 2002 |
Indennità integrativa speciale al 31/12/2002 |
Incremento annuoda gennaio 2003 |
Indennità di qualificazione professionale |
Nuovo stipendio iniziale lordo da gennaio 2003 |
A
|
362,40
|
6.237,77
|
399,60
|
114,65
|
14.041,66
|
B
|
392,40
|
6.276,50
|
432,00
|
486,50
|
15.173,64
|
B super
|
406,80
|
6.319,88
|
447,60
|
114,65
|
15.722,16
|
C
|
450,00
|
6.372,56
|
494,40
|
858,35
|
17.392,52
|
D
|
488,40
|
6.446,42
|
537,60
|
858,35
|
18.884,57
|
D super
|
562,80
|
6.537,31
|
579,60
|
858,35
|
20.365,59
|
Nota: dal 1º gennaio 2003 il trattamento economico dell'ex livello VIII bis confluito nel livello D super è di 21.164,37 euro compresa l'indennità integrativa speciale di 6.557,97 euro
Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 26/11/03
Mercoledì 26/11/93. CONFERENZA STATO-REGIONI
Martedì 25/11/03, COMPARTO SANITA': FIRMATO IL CONTRATTO
LE IPOTESI DI ACCORDO
Incrementi lordi mensili sui minimi tabellari.
Dati in euro Fonte: Aran
Ex livelli
|
Fasce
|
Dal 1/1/2002
|
Dal 1/1/2003
|
VIII bis
|
Ds2
|
47,3
|
52,1
|
VIII
|
Ds
|
43,9
|
48,3
|
VII
|
D
|
40,7
|
44,8
|
VI
|
C
|
37,5
|
41,2
|
V
|
Bs
|
33,9
|
37,3
|
IV
|
B
|
32,7
|
36,0
|
III
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A
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30,2
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33,3
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IL PERSONALE PER RUOLO
Fonte: Ministero della Salute
Sanitario |
344.890
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Professionale |
1.449
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Tecnico |
139.314
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Amministrativo |
70.854
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Totale |
556.507
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Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 Ore" del 25/11/03
Martedì 25/11/03. FINANZIARIA IN COMMISSIONE BILANCIO
- Roma (Montecitorio) Inizia oggi, in Commissione Bilancio (Camera), la discussione generale sul DDL Finanziaria 2004.
Lunedì 24/11/03. MEDICI: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
- Roma (Il Sole-24 Ore)
Medici&C. hanno mostrato le unghie e affilato le armi sul contratto, promettendo scioperi a oltranza se non avranno in tempi brevi risposte concrete sul futuro di professione e buste paga. E le Regioni, vera controparte nell'era del federalismo, hanno risposto: i soldi sono pochi e vanno ottimizzati con una migliore organizzazione del lavoro.
Medici dipendenti. Per loro il primo scoglio è la riconferma dell'indennità di esclusiva del rapporto di lavoro con il Ssn. Una partita da 1,6 miliardi su cui nessuno molla: "non si tocca", gridano i medici. "Se sarà cancellato l'obbligo di esclusiva, va ricontrattata" replicano le Regioni. Che chiedono ai 130mila dirigenti del Ssn di lavorare di più - l'orario attuale sarebbe considerato "minimo" - a fronte del premio da 750 euro mensili medi a persona. "Che esclusiva e indennità vadano riconfermate non c'è dubbio- afferma Giovanni Bissoni, assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna - ma si deve anche dare ai medici un vero ruolo di dirigenti che a molti non hanno. La strada è la partecipazione alla vita dell'azienda in prima persona, grazie al cosiddetto "governo clinico", responsabilizzandoli nelle scelte e nel raggiungimento dei risultati".
Generalisti. Le convenzioni degli 80mila medici di base (generalisti, pediatri e specialisti delle Asl) dovranno servire al rilancio del territorio. Che dovrà trasformarsi con medicina di gruppo e lavoro d'équipe in un alter ego dell'ospedale. Un cambiamento che si farà sentire sulle buste paga all'insegna del "chi meglio lavora, più guadagna". "Nella convenzione - spiega ancora Bissoni - cerchiamo regole più chiare che pongano al centro del sistema il medico. Per farlo, è necessaria una sua maggiore integrazione con i servizi sul territorio, specie per garantire la continuità di cure con l'ospedale. E la riorganizzazione del lavoro e la ridistribizione delle risorse servono a dare slancio alle prestazioni aggiuntive che qualificano medico e servizi". Una trattativa che sembra partita con il piede giusto. Tanto da far decidere ai sindacati la sospensione della serrata degli studi annunciata per giovedì e venerdì prossimi. Solo lo Snami, tra le maggiori organizzazioni di generalisti, che ha mantenuto lo sciopero ritenendosi non soddisfatto dell'avvio delle trattative.
Personale non dirigente. I 570mila operatori non dirigenti del Ssn, invece, possono cominciare a brindare al nuovo contratto. Mercoledì i governatori diranno l'ultima parola sulle risorse che le Regioni hanno promesso per passare dai 103 euro mensili medi iniziali ai 109 finali per il 2003. Poi, dopo la "notte" del contratto, che potrebbe già partire questa sera, sarà la firma. Fare in fretta. "In un momento difficile per la finanza pubblica dobbiamo discutere di contratti senza perdere di vista il contesto generale e la sottostima del Fondo sanitario. Le difficoltà di cassa sono elementi da risolvere per una trattativa serena con risorse certe", afferma Romano Colozzi, assessore lombardo al Bilancio e presidente del "Comitato di settore" della Sanità, l'organismo Regioni-Governo che veglia sui contratti. Colozzi incita a chiudere in fretta i tavoli e lancia un appello ai sindacati: "Cerchiamo di concludere per tutti il primo biennio economico contrattuale (2002-2003) nel modo più possibile condiviso, senza arenarci su posizioni che possono essere affrontate tra qualche mese, quando ci troveremo a discutere sul secondo biennio (2004-2005)".
Giochi aperti, quindi. E scommettere su chi la spunta- I PUNTI IN SOSPESO
In corsia
Code contrattuali L'accordo è relativo a una serie di norme da aggiornare rispetto al vecchio contratto e all'aumento dello 0,92% per la dirigenza sanitaria per il recupero dell'inflazione 2000-2001. Il contratto è stato sottoscritto, ma il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo solo nella seduta di giovedì 20 novembre e quindi ci vorrà ancora tempo per recuperare fondi relativi a tre anni fa- Orario di lavoro L'orario di lavoro attuale diventa "minimo di riferimento" e la parte variabile della retribuzione di risultato è legata al raggiungimento di obiettivi aziendali per i quali potrà essere richiesto ai dirigenti anche un impegno orario maggiore
- Aumenti contrattuali È previsto l'incremento del 5,66% del monte salari 2001. Si tratta di aumenti medio mensile lordo di circa 269 euro
- Esclusiva L'esclusiva è confermata dal punto di vista normativo. Per gli aspetti economici sarà necessaria una verifica sulle risorse risparmiate nella contrattazione integrativa aziendale e sulla consistenza economica del finanziamento previsto dal vecchio contratto. Il tutto, secondo i meccanismi indicati nell'accordo Stato-Regioni dell'8 agosto 2001. Se l'esclusiva non sarà legata più all'irreversibilità dell'opzione, si dovrà lavorare di più per meritarla
- Fondi contrattuali I fondi contrattuali sono quelli di risultato, accessorio e di posizione. Si dovranno superare eventuali "automatismi" derivati da aumenti di personale e rafforzare il meccanismo di riduzione dei fondi per i tagli di organici.
- Sul territorio
I livelli di contrattazione Nazionale: garanzie per i cittadini, ruolo, responsabilità, criteri di verifica e garanzie per il personale, servizi per i Lea, compatibilità economica. Regionale: Obiettivi di salute, modelli organizzativi e meccanismi per attuarli, sostituzione di elencazione, remunerazione e incentivazione di compiti con individuazione, pagamento e sviluppo di funzioni. Aziendale: progetti e attività per attuare gli indirizzi regionali- Fondi e aumenti Le risorse economiche sono determinate in base agli effetti economici del vecchio contratto e di quelli regionali e in funzione della durata economica dei nuovi accordi. Dal punto di vista quantitativo è previsto il recupero dell'inflazione che porterebbe ai medici in media mensilmente 299 euro lordi a quelli di famiglia, e oltre 350 agli specialisti
- Struttura del compenso È definita una nuova struttura del compenso basta su quattro quote: quota capitaria per assistito ponderata; quota per medico singolo o gruppi per il raggiungimento di obiettivi e standard erogativi e organizzativi concordati a livello regionale o aziendale; quota per servizi per medico o gruppi calcolata in base al tipo e ai volumi di prestazione concordata a livello aziendale; quota per ulteriori compiti e attività definite a livello regionale. La prima quota assorbe l'80% della retribuzione. La seconda e la terza quota (20% del totale dei compensi), sono trattate a livello regionale e su queste sono ripartiti gli aumenti per i rinnovi contrattuali.
Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 Ore" del 24/11/03
Sabato 22/11/03. CERGAS: AZIENDALIZZAZIONE A RILENTO
- Milano (Convegno FIASO) Manager rispediti a casa in media dopo tre anni. Governi regionali che fanno sentire sempre più il fiato sul collo. Sistemi di budgeting e di reporting che stentano ad affermarsi. Si fa presto a parlare di "aziendalizzazione" del Servizio sanitario nazionale. La verità è che la parola magica alla base della riforma in vigore dal 1995 - fatti salvi gli aggiustamenti successivi e considerata l'epopea del federalismo in nuce - resta ancora un oggetto del desiderio. Con successi che sicuramente non mancano, ma anche con tante scatole (vuote) cinesi che delineano un panorama non sempre brillante. E con quell'invadente centralismo regionale che ormai miete sempre meno apprezzamenti. O che, comunque, è sopportato con sempre maggior fastidio. Otto anni dopo, insomma, l'aziendalizzazione del Ssn è un meccanismo zoppo. Fatto spesso di "comportamenti mimetici ": così, almeno, afferma il freschissimo "Rapporto Oasi 2003" del Cergas Bocconi presentato ieri a Milano in un convegno organizzato dalla Fiaso, la Federazione che raggruppa una grossa fetta di aziende sanitarie e ospedaliere del Ssn. Il "Rapporto", che come ogni anno fa il punto sul processo di aziendalizzazione e regionalizzazione del Ssn, non manca di sottolineare i passi in avanti che, sia pure tra mille difficoltà, sono stati compiuti in questi anni a livello locale nel "modo" di tenere le redini del Ssn. I "sistemi manageriali ", infatti, certamente non mancano. E la stessa "sensibilizzazione culturale" degli operatori, soprattutto rispetto ai temi cruciali dell'efficienza e dell'efficacia, è un fatto abbastanza compiuto. Ma il "problema ", si evidenzia, a questo punto è un altro. E precisamente: la reale "qualità" dei sistemi manageriali e "soprattutto " la loro "capacità di incidere sui processi decisionali". Un dubbio non da poco. Perché rappresenta la cartina di tornasole del rischio che - a dispetto di una coscienza sempre più matura dei compiti di una azienda per tanti versi specifica - i risultati non siano pari alle attese. E ai doveri. Ecco così che nel cono d'ombra del processo di aziendalizzazione del Ssn, il Cergas Bocconi evidenzia più di un aspetto cruciale. Come la "focalizzazione " sugli aspetti di struttura organizzativa e informativa anziché sugli obiettivi "di processo": nascono i dipartimenti, a esempio, ma i loro responsabili raramente vengono cooptati nel budgeting; oppure i report non nascono con la necessaria frequenza e tempestività; o ancora, chi si occupa di marketing è un'isola a sé rispetto all'organizzazione complessiva dell'azienda. Per non dire dei "comportamenti mimetici": con processi spesso solo formali o con "atti aziendali" adottati "in massa" dalle aziende solo perché c'è l'input regionale. Parlare di "azienda" nel senso stretto del termine, insomma, è un eufemismo. Anche perché si assiste a una "progressiva erosione dell'autonomia aziendale" e a un parallelo "accentramento a livello regionale " delle decisioni strategiche e amministrative. Col limite, per di più, di una ancora scarsa coscienza manageriale nelle Regioni stesse. La stessa frequenza di turn over dei manager Asl, è un limite all'effettivo dispiegarsi di programmi aziendali mirati nel tempo. Insomma, è l'invito, si deve passare alla "fase due". Che poi è l'uovo di Colombo: tradurre le teorie in fatti. E cioé: utilizzare "la finalità propria dell'azienda sanitaria pubblica (tutelare la salute dei pazienti) con il miglior impiego delle risorse messe a disposizione della collettività". Se questo è lo stato dell'arte, verrebbe da dire che otto anni sono passati (quasi) invano.
Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 22/11/03
Sabato 22/11/03 - Roma (Sede CIMO) - La CIMO e le code contrattuali
- La CIMO prende atto con soddisfazione che finalmente Tremonti ha "tolto dai cassetti" il testo dell'accordo sulle code contrattuali (CCNL 8/6/00), rinviandole all'ARAN, che le passerà alla Corte dei Conti per una ulteriore valutazione economica.
COMMENTI CIMO-ASMD
1. Solo la testardaggine e l'insistenza della CIMO ha indotto il Capo dell'Ufficio Legislativo di Tremonti a liberare il prigioniero (code contrattuali).
2. A questo siamo ridotti, a doverci accontentare di recuperare - con un ritardo di 24 mesi - pochi euro, rispetto alla inflazione reale dell'anno 2001!
3. Ben altro ci aspettavamo e ci aspettiamo da questo Governo che fino ad ora ha trascurato la Sanità al punto da ritardare colpevolmente l'emanazione di atti e di provvedimenti obbligatori, perché legati a leggi ed a contratti!Venerdì 21/11/03 - Milano (Multimedia) - Convegno CIMO-ASMD sulla telematica clinica
- Interessante Convegno CIMO-ASMD oggi sul fondamentale problema della TELEMATICA CLINICA, cui spetterà il compito di integrare, in un prossimo futuro, le informazioni sanitarie sul singolo paziente, ovunque vengano prodotte e/o registrate.
Illustri relatori (Clivati, Mairov, Riva, Dal Sasso, su tutti) hanno dettagliato i principali problemi clinici, organizzativi ed economici della telematica.
Unanime la conclusione: una Sanità moderna non può prescindere dalla telematica clinica per garantire al paziente il miglior controllo clinico e la migliore qualità delle cure.
Ancora una volta il "meglio" viene osteggiato dal "male" (ossia da pesanti vincoli economici posti da Tremonti al SSN).Venerdì 21/11/03. CODE CONTRATTUALI: VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- Roma (Il Sole-24-Ore Sanità) Via libera definitivo alle code contrattuali da parte del Consiglio di ministri di oggi. E anche, quindi, al recupero dell'inflazione reale 2000-2001 che medici e dirigenti non medici spettavano ormai da mesi. Lo 0,92% di recupero si dividerà con lo 0,60% in busta paga e lo 0,32% sul fondo di posizione. Il tutto, con un costo complessivo annuo di circa 56,81 milioni e un aumento mensile che per il periodo gennaio-giugno 2001 è di 22,21 euro e da luglio 2001 a fine anno di 45,96 euro al mese (che assorbono i precedenti). Le code ora saranno trasmesse all'Aran che a sua volta le trasmetterà alla Corte dei conti per il parere. E se sarà positivo il contratto sarà sottoscritto definitivamente.Dal punto di vista economico, l'altra novità delle code della dirigenza sanitaria non medica è il nuovo contratto per il "profilo manager" (la norma vale per tutte le aree delle professioni, tecnico-sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione, anche se i più papabili sembrano essere gli infermieri), che vedrà pressoché raddoppiato il suo stipendio massimo raggiungibile nel comparto. Ma i dirigenti-manager non saranno comunque più di 500, visto che la legge ne prevede non più di uno- due per azienda sanitaria.Il contratto integrativo delle "code" sana una serie di incongruenze normative sopraggiunte dopo la firma dell'accordo del 2000 con le varie leggi che si sono susseguite. Ma introduce anche alcune novità che uniformano la dirigenza agli altri comparti della pubblica amministrazione o chiariscono definitivamente controversie come, a esempio, quella dell'utilizzo dei co.co.co, che si preferiscono evitare. Medici e veterinari a RAPPORTO ESCLUSIVOgennaio-giugno 2001: euro 22,21/meseda luglio 2001: euro 45,96/mese (riassorbono i precedenti 22,21) Medici e veterinari a RAPPORTO NON ESCLUSIVOgennaio-giugno 2001: euro 15,49/meseda luglio 2001: euro 20,14/mese (riassorbenti i precedenti 15,49) Inoltre: incremento annuo dal 1/1/2001 fondi per retribuzione di posizione, equiparazione, specificità medica, trattamento dirigenti struttura complessa dello 0,32% del monte salari per medici e veterinari e dello 0,15% per i dirigenti non medici.
Fonte: Il Sole-24 Ore Sanità
Venerdì 21/11/03 IL GOVERNO SBLOCCA I FONDI - IN RIENTRO LA PROTESTA DEI MEDICI DI FAMIGLIA - ALLE 11 REGIONI VIRTUOSE 4 MILIARDI
- Roma (Il Sole-24 Ore) Si sbloccheranno presto finanziamenti per circa 4 mld destinati a undici Regioni che hanno presentato i conti sanitari per il 2002 in regola col patto di stabilità siglato l'8 agosto 2001. Quattro Regioni rischiano invece la bocciatura, e la perdita di 1,27 mld, a meno che non presentino manovre di rientro dai deficit a prova di bomba: Campania, Molise, Abruzzo e Sicilia. Due Regioni, infine, sono state "rimandate" per un supplemento d'esame delle nuove pezze d'appoggio depositate all'Economia: Lazio e Sardegna. S'è concluso ieri con questi verdetti il tavolo politico a via XX Settembre sui bilanci 2002 di Asl e ospedali. Un vertice che ha visto entrare nel club degli enti virtuosi anche la Toscana, peraltro recentemente promossa anche dalla Corte dei conti locale, che in prima battuta era stata lasciata sub judice. Le decisioni prese ieri a conclusione dei rappresentanti dei governatori col sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, rappresentano sicuramente una boccata d'ossigeno per le Regioni. Certamente per quelle che possono ora contare di accedere ai finanziamenti in più a suo tempo promessi dal Governo a chi presentasse bilanci in regola. Ma, in qualche modo, una decisione che lascia qualche margine anche ai governatori bocciati, del tutto o a metà: non ci sarà per ora alcuna penalizzazione, né distribuzione dei fondi persi a favore delle Regioni con i conti in nero. Il supplemento d'istruttoria concesso lascia, insomma, margini di speranza. Anche se per Campania, Abruzzo, Molise e Sicilia si tratta ora di mettere mano a tagli e quant'altro. Sulla spesa sanitaria, del resto, la partita finanziaria è complicatissima. Soprattutto in attesa che prendano corpo, dopo l'incontro di Tremonti con i governatori previsto per la prossima settimana, gli emendamenti alla Finanziaria 2004 all'esame della commissione Bilancio della Camera. Solo a quel punto, infatti, le Regioni potranno rifare i conti e dichiarare definitivamente se la manovra 2004 resta o meno "insostenibile", come fin qui hanno dichiarato all'unisono. Sul fronte di contratti e convenzioni, intanto, arrivano schiarite positive. Ieri il Consiglio dei ministri ha sbloccato definitivamente le vecchie code contrattuali 1998-2001 per oltre 120mila dirigenti medici e non: gli aumenti valgono a regime 45,9 euro medi lordi al mese. E anche la convenzione con medici di famiglia e pediatri potrebbe essersi sbloccata dopo l'incontro di ieri con la parte pubblica: entro sabato tutte le sigle decideranno se revocare la serrata degli studi proclamata per giovedì e venerdì della prossima settimana.
Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 21/11/03
Venerdì 21/11/03 PUBBLICO IMPIEGO, RADDOPPIA LA DOTE PER LA PRODUTTIVITÀ
- Roma (Il Sole-24 Ore) Una prima apertura arriva dal sottosegretario alla Funzione Pubblica, Learco Saporito: lo 0,2% previsto dalla Finanziaria per la produttività dei pubblici dipendenti per ognuno degli anni 2004 e 2005 potrebbe essere aumentato allo 0,5 e riportato quindi al livello degli anni precedenti. "Al Senato c'è stato un accordo di maggioranza: è stato deciso che il problema di questo aumento sarebbe stato discusso alla Camera, verificando le risorse ", dice il senatore Saporito, facendo intendere che da parte del Governo c'è il sostegno al ritocco all'insù per venire incontro alla richieste dei sindacati e spianare la strada al rinnovo dei prossimi contratti. Ma anche se questa novità dovesse passare, per le confederazioni i soldi resterebbero insufficienti. La legge Finanziaria prevede circa 3 miliardi di euro per il biennio 2004-2005 per i rinnovi dei comparti dei dipendenti dello Stato che riguardano circa un milione di persone (per enti locali, sanità, ricerca ecc. i soldi vengono stanziati dalle Regioni). Ma, come dice Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil, bastano appena per coprire l'inflazione programmata (1,7 e 1,5 per il 2004 e il 2005). Inoltre, spiega il sindacalista, la posta in gioco è ben più alta: anche se il Governo alzasse da 0,2 a 0,5 la quota per la produttività, ci sono 2 punti circa da recuperare che riguardano il conguaglio tra inflazione programmata ed effettiva per il biennio precedente 2002-2003. E non è tutto: per le confederazioni, come conferma il numero uno della Funzione pubblica Cgil, Laimer Armuzzi, ormai c'è una vera e propria questione salariale. Visto l'andamento dell'inflazione, difficilmente potranno essere raggiunti i tetti fissati dal Governo per i prossimi due anni e l'intenzione è di non rispettarli nelle piattaforme dei rinnovi per il biennio economico 2004-2005. Mancano all'appello, quindi, circa 4 punti: se si tiene conto che un punto equivale a circa 650 milioni di euro, ecco che la Finanziaria mette a disposizione circa la metà di quello che sarebbe necessario, come sottolinea Armuzzi. Tutti i contratti scadranno a fine anno e bisogna rinnovare il biennio economico. Alcuni, sanità, università, ricerca, vigili del fuoco sono scaduti già da due anni (mercoledì hanno firmato gli enti locali, aumento 106 euro mensili). Cgil e Uil se la prendono con il Governo che non sta aprendo nemmeno un confronto: la presentazione delle prossime piattaforme sarà l'occasione per mettere in atto il braccio di ferro.
Nicoletta Picchio da "Il Sole-24 ore" del 21/11/03
Venerdì 21/11/03 IL GIRO DI VITE DI SIRCHIA QUELLA FORMAZIONE CONTINUA FATTA IN CROCIERA
- Roma (Il Sole-24 Ore) L'acronimo, "Ecm", sta per "Educazione continua in medicina". Un modo pomposo per dire: obblighiamo tutti i nostri medici e operatori sanitari in genere ad aggiornarsi. Anche dopo la fatidica laurea o diploma conquistati chissà quanti anni prima. Uno studio perenne al passo con la scienza che avanza. Per il nostro bene. Fatto sta che nella corsa alla conquista dei fatidici "150 punti" da ottenere in cinque anni, aggirandosi tra convegni e simposi di varia umanità, i nostri dottori stanno perdendo la testa. E qualcun altro, ovviamente, ci sta guadagnando. Perché il giro dell'Ecm vale qualche miliardo di euro all'anno. E i corsi impazzano. Può capitare quello (21 punti) concesso a un'associazione per l'"Amore universale" che guida alla conoscenza dell'energia che c'è in tutti noi. E capitano ancora importantissimi eventi in crociera sui Caraibi. Così ora il ministro Sirchia ha deciso di dire stop. A partire da tutto ciò che non è "medicina ufficiale". Ma salvando quanto è riconosciuto dal Ssn. E ora è guerra tra le "medicine alternative": agopuntura sì, omeopatia no, per esempio. Sarà il Consiglio superiore di sanità a dirci quale è più alternativa dell'altra.
Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 21/11/03
Giovedì 20/11/03 FINANZIARIA APPROVATA ALLA CAMERA
- ROMA (Il Sole-24 Ore) Sì alla fiducia-bis e sì al decretone collegato alla Finanziaria 2004: la Camera ha approvato ieri (senza la partecipazione, per protesta,dei deputati del Centro-sinistra) il provvedimento da cui il Governo si attende entrate per 13,6 miliardi di euro sui 16 miliardi dell'intera manovra. Ma il decretone appena approvato è già pronto per essere modificato: Governo e maggioranza hanno già deciso correzioni su numerosi punti nell'ambito della discussione della Finanziaria vera e propria. In particolare, sulla tecno- Tremonti, sul concordato preventivo e sui condoni fiscali. Il Governo, infine, sta ancora cercando 400 milioni per enti locali e forze armate. Intanto la Banca d'Italia avverte: "Conti a rischio e crescita ancora debole". Bankitalia sostiene che l'obiettivo di crescita fissato dal Governo per il 2004 è a rischio, critica l'eccessivo ricorso alle "una tantum" e assicura che l'industria perde competitività. E quanto alle pensioni aggiunge: la riforma è solo un primo passo.
CONDONO EDILIZIO:
Arriva la sanatoria. Il condono riguarderà gli interventi realizzati entro il 31 marzo 2003
I vincoli. Il condono trova il limite di 750 metri cubici per unità e di 3mila metri per edificio
FISCO PER LE IMPRESE E LA SFIDA ASIATICA
Concordato. Intesa biennale con il Fisco per i contribuenti minori
Dividendi e bonus. Giro di vite sul credito di imposta sui dividendi. Arrivano i bonus su investimenti
tecnologici e per chi si quota in Borsa
FAMIGLIE
Sanità. Arriva la tessera sanitaria: sarà l'unico documento per accedere al Servizio sanitario
Assegno alle neo-mamme. Un assegno di mille euro sarà concesso per la nascita di ogni figlio dopo il primo
PREVIDENZA
Collaboratori. L'aliquota Inps dei collaboratori senza altri redditi passa dal 14 al 17,39%
Associati e occasionali. Si amplia la platea dei soggetti obbligati all'iscrizione all'InpsLe novità in pillole
IMMOBILI E CONTI PUBBLICI
Via libera alla sanatoria edilizia.
Si potranno condonare anche le nuove costruzioni residenziali (realizzate entro il 31 marzo 2003) di dimensioni fino a 750 metri cubi per ogni domanda presentata. C'è poi un limite di 3mila metri cubi per ogni edificio nuovo. Gli ampliamenti di edifici preesistenti (anche non residenziali) sono sanabili fino al 30% della costruzione iniziale o, in alternativa, fino a 750 metri cubi. Regolarizzare gli immobili realizzati o restaurati contravvenendo alla disciplina vigente avrà un costo diverso a seconda della norma violata e della tipologia dell'edificio. La domanda di sanatoria va presentata entro il 31 marzo 2004
In vendita gli immobili della Difesa.
I beni immobili della Difesa non più utili ai fini istituzionali sono inseriti in programmi di dismissione
Si punta a far cassa con gli uffici pubblici.
Via libera alla vendita in trattativa privata, anche in blocco, di beni immobili adibiti a uffici pubblici non assoggettati alla tutela del patrimonio culturale
Per i beni culturali vale il silenzio assenso.
I beni mobili e immobili coperti da tutela culturale saranno sottoposti a verifica per accertarne il valore culturale. Se la verifica darà esito negativo i beni saranno sdemanializzati e diventeranno vendibili. Vale il principio del silenzio assenso, per cui se le soprintendenze ai beni culturali non eseguiranno la verifica entro 120 giorni dalla richiesta da parte delle amministrazioni proprietarie, il bene si intenderà privo di interesse culturale
INFRASTRUTTURE E SERVIZI
La Cassa depositi prestiti diventa Spa.
La Cassa depositi e prestiti è trasformata in società per azioni. Le azioni sono attribuite allo Stato, che rimarrà azionista di maggioranza, mentre fondazioni e altri soggetti pubblici o privati possono partecipare al capitale con quote di minoranza. La Cassa depositi e prestiti Spa finanzia opere, impianti e reti destinati alla fornitura di servizi pubblici
Liberalizzazione frenata per le utilities locali.
Arriva un freno alle liberalizzazioni delle public utilities locali. Il decreto prevede tre modelli per la gestione dei servizi pubblici locali, fra cui l'affidamento diretto a una Spa controllata dagli enti locali, consentendo così a questi soggetti di mantenere le loro strutture aziendali. Per le Spa pubbliche che avevano ottenuto la gestioni dei servizi locali grazie ad affidamenti diretti effettuati in base alle norme dettate dalla Finanziaria 2002 viene meno l'obbligo di cedere entro due anni il 40% del capitale a soggetti privati
Fondo straordinario anti-sisma.
È istituito un apposito fondo per interventi straordinari finalizzato a contribuire alla realizzazione di opere infrastrutturali, con priorità per quelle connesse alla riduzione del rischio sismico. A tal fine è autorizzata la spesa di 73,5 milioni per il 2003, 100 milioni nel 2004 e altrettanti nel 2005
Export, Sace cambia pelle.
L'istituto per i servizi assicurativi del commercio estero (Sace) è trasformata in Spa, dal 1° gennaio 2004. Le azioni sono attribuite al ministero dell'Economia
SANATORIE E REGOLARIZZAZIONE
Via al test del concordato preventivo.In attesa dell'introduzione del concordato preventivo triennale, viene dato il via libera alla sperimentazione dell'istituto sul biennio 2003 e 2004, per imprese e professionisti con almeno mille euro di reddito. Chi aderisce avrà agevolazioni fiscali e potrà evitare l'obbligo di emettere scontrini e ricevute. Per il calcolo dei valori fiscali del 2003 e del 2004, il concordato preventivo prende a riferimento i ricavi o compensi e il reddito, denunciati dal contribuente nel 2001
Più tempo per aderire ai condoni 2003
Il termine per il pagamento dei condoni fiscali varati con la Finanziaria del 2003 è prorogato fino al 16 marzo 2004. Sospeso, fino al 18 marzo 2004, il termine per perfezionare la definizione degli inviti al contraddittorio
FISCO
Giro di vite sui dividendi.
Sotto l'ombrello delle disposizioni antielusive, viene posto un freno all'attribuzione del credito di imposta percepito sui dividendi, per le distribuzioni di utili deliberate dopo il 30 settembre 2003 allo scopo di evitare il nuovo regime che entrerà in vigore dal 2004, con il varo dell'Ires.
Assicurazioni, modifiche per gli stranieri.
Sui redditi da capitale corrisposti da compagnie estere per le assicurazioni sulla vita a residenti in Italia è dovuta l'imposta sostitutiva del 12,5%, a partire dai redditi percepiti dal 1° gennaio 2004. Ampliata la platea delle aziende assicuratrici soggette all'imposta dello 0,2% delle riserve matematiche dei rami vita
Rimborsi fiscali più certi.
Su richiesta delle persone che vantano un credito d'imposta nei confronti del Fisco e che sono intestatarie del conto fiscale, l'agenzia delle Entrate attesta il rimborso della somma e la data indicativa di erogazione
Nuovo volto per i Confidi.
Viene riformato il sistema dei Confidi, intesi come consorzi con attività esterna, cooperative, società consortili per azioni o a responsabilità limitata, che svolgono attività di garanzia collettiva dei fidi. L'obiettivo è prevedere l'ingresso dei Confidi fra i soggetti finanziari vigilati e incentivarne l'aggregazione e la trasformazione in forme giuridiche più avanzate. I Confidi sono costituite da Pmi
Ristrutturazioni, l'Iva resta al 10%.
Prorogata fino a tutto il 2003 l'Iva al 10% per le ristrutturazioni edilizie
Nuovi paletti sui giochi elettronici.
Sono previsti limiti e, successivamente, la demolizione per i videogiochi nei locali pubblici che non abbiano ottenuto il nulla osta. In ogni caso il videopoker è proibito. Vengono varati limiti e controlli per contrastare l'elusione del monopolio statale dei giochi.
PREVIDENZA
Aliquota pesante sui collaboratori
Dal 1° gennaio 2004 l'aliquota contributiva per i parasubordinati iscritti alla gestione Inps e privi di altra copertura previdenziale diventa identica a quella prevista per i commercianti e aumenta dal 14 al 17,39 per cento. E negli anni a seguire scatterà un incremento annuale di 0,2 punti, fino a raggiungere dell'aliquota del 19%
"Associati" verso l'Inps
Sempre a partire dal 1° gennaio 2004, anche gli associati in partecipazione di lavoro dovranno versare i contributi all'Inps, con l'obbligo di iscriversi a una gestione che sarà appositamente istitutita, sul modello di quella dei parasubordinati. L'importo del contributo sarà pari a quello versato dai collaboratori che non hanno altra copertura previdenziale
Lavori occasionali, soglia a 5mila
La gestione Inps delle collaborazioni si estende alle prestazioni occasionali superiori a 5mila euro di reddito annui: per redditi oltre questa soglia saranno richiesti l'iscrizione all'Inps e il versamento dei contributi
Più difficili i ricorsi degli invalidi civili
Giro di vite sulla concessione dei trattamenti ai disabili civili. Non si potrà più impugnare, con ricorso amministrativo, il "no" alle prestazioni: l'unica via d'opposizione resterà il giudice
Cdc ed enti di previdenza
Dal 1° gennaio 2004 le domande di iscrizione alle Camere di commercio degli artigiani e dei commercianti comportano l'iscrizione agli enti previdenziali
Meno benefici con l'amianto
Stretta sui benefici per i lavoratori esposti all'amianto, che non potranno più contare sulla corsia accelerata per andare in pensione e si troveranno a percepire trattamenti più bassi. Sono fatti salvi i diritti acquisiti al 2 ottobre 2003 (come precisa anche un emendamento al disegno di legge finanziaria per il 2004, ancora in discussione)
INCENTIVI
TecnoTremonti per ricerca e formazione.
È prevista la detassazione di una quota degli investimenti in ricerca e sviluppo e informatizzazione (Tecno-Tremonti). Sono fatte esenti le spese per partecipare a fiere estere e stage aziendali
Un aiuto alla quotazione in Borsa.
Sono detassate le spese sostenute per il collocamento. Per le società quotate in una borsa Ue fra il 2 ottobre e il 31 dicembre 2004, l'imposta sul reddito è ridotta al 20% (per un reddito fino a 30 milioni) purché incrementino il proprio patrimonio netto del 15% almeno, con la sottoscrizione di proprie azioni.
Fondi premiati con le "piccole"
I fondi comuni che investiranno in società quotate di piccola e media capitalizzazione potranno contare su una riduzione d'imposta
Gasolio agevolato
Viene prorogata per tutto il 2003 l'agevolazione sul gasolio per autotrazione impiegato dagli autotrasportatori
FAMIGLIE E CONSUMI
Arriva la "De tax"
Acquistando prodotti per almeno 50 euro in negozi legati ad associazioni no profit si potrà destinare alle stesse associazioni l'1% dell'Iva
Un premio per i neonati
Assegno Inps di 1000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° dicembre 2003 al 31 dicembre 2004, dal secondo in poi. L'assegno spetta alle donne residenti in Italia, cittadine italiane o comunitarie, senza vincoli di reddito
Lotta al carovita
La Guardia di Finanza vigilerà sui prezzi al dettaglio. Un fondo di 5 milioni nel 2003 e 20 milioni nel 2004 viene destinato a finanziare iniziative di Comuni e Camere di commercio per promuovere l'organizzazione di panieri di beni di largo consumo in vendita nei negozi a prezzo conveniente. Viene anche istituito l'osservatorio nazionale dell'efficienza della distribuzione e della filieraFonte "Il Sole-24 Ore"
Giovedì 20/11/03 FINANZIARIA :LE NOVITA IN MATERIA SANITARIA
Agenzia del farmaco
Viene istituita l'Agenzia del farmaco che dovrà contenere la spesa farmaceutica entro il tetto del 16% dell'intera spesa del Ssn. Lo sforamento sarà a carico delle industrie (60%) e delle Regioni (40%). Il rispetto del tetto sarà perseguito attraverso misure come la la revisione periodica del Prontuario e il premium price per i farmaci innovativi. L'Agenzia sostituisce la Cuf, commissione unica del farmaco
Informazione scientifica
Nasce un Fondo indipendente finanziato anche con il 5% delle spese di marketing delle aziende. I foglietti illustrativi dei medicinali dovranno essere comprensibili a tutti, dal 2005. Pubblicità, campioni e gadget finiranno sotto la lente delle Regioni
Tessera sanitaria
La tessera del cittadino consentirà l'accesso a tutte le prestazioni del Servizio sanitario nazionale e sarà consegnata a partire dal 1° gennaioFonte "Il Sole-24 Ore"
Giovedì 20/11/03. SI' ALLA TESSERA SANITARIA
- Roma (IL Sole-24 Ore) Nascita dell'"Agenzia italiana del farmaco", ripiani a carico di Regioni e industrie, creazione di un Fondo indipendente cui le aziende verseranno il 5% delle spese di marketing, bugiardini dei medicinali trasparenti dal 2005, massimo rigore nell'informazione scientifica ai medici. Viaggia a "tutto farmaco", per la parte sanitaria, il maxi decreto di accompagnamento alla Finanziaria 2004. Con un'aggiunta, voluta dal ministro dell'Economia, che ha subito sollevato un vespaio di polemiche: il lancio, dal prossimo 1° gennaio, della "Tessera del cittadino" contro gli sprechi. In attesa che Tremonti e governatori chiudano la difficilissima partita sulle dotazioni da assegnare al Ssn nel 2004 - da tradurre in emendamenti ad hoc al Ddl Finanziaria-la manovra sanitaria per il prossimo anno è già delineata. Anche se proprio le incertezze finanziarie - che tra l'altro debbono tenere conto di contratti e convenzioni da rinnovare con 800mila operatori - proiettano secondo le Regioni inquietanti ombre sulle effettive capacità di tenuta del sistema e sulle garanzie di mantenimento degli attuali livelli essenziali di assistenza.
A tutto farmaco. L'"Agenzia italiana del farmaco" riassumerà le mille competenze oggi disperse tra mille organismi. La scommessa sarà quella di farla partire tempestivamente e subito con risultati concreti. Inutile dire che c'è da attendersi una lotta dei lunghi coltelli per presidenza e posti (quattro) nel Cda. L'Agenzia dovrà, tra l'altro, tenere le briglie al tetto di spesa: il 16% dell'intera spesa del Ssn, compresa quella extra farmacia (che resta al 13%), un limite tutto da valutare. Se il tetto sarà superato, la differenza la pagheranno industrie (60%) e Regioni (40%). Ma rispetto del tetto di spesa significherà anche revisione periodica del Prontuario, massima attenzione nell'immissione in commercio di nuovi farmaci, linee guida per la distribuzione diretta, premium price per i farmaci innovativi. Da ricordare, ancora, che dal giugno 2004 vedranno la luce le confezioni "ottimali " per ciclo di cura. E che con l'anno nuovo i prezzi dei farmaci Ssn saranno contrattati da Agenzia e produttori secondo la regole Cipe del 2001. Con l'entrata a regime dell'Agenzia, scomparirà l'attuale Cuf. C'è poi il giro di vite sull'informazione scientifica: nasce un Fondo indipendente finanziato anche con il 5% delle spese di marketing delle aziende. I foglietti illustrativi dei medicinali dovranno essere comprensibili a tutti dal 2005. Pubblicità, campioni e gadget finiranno sotto la lente delle Regioni.
Tessera in tasca dal 2004. Unico documento per accedere a tutte le prestazioni del Ssn sarà la Tessera del cittadino ("Tc"), che progressivamente dal 1° gennaio prossimo sarà consegnata a tutti i cittadini. Dotata di un apposito codice a barre per la lettura ottica, conterrà il codice fiscale dei cittadini: altrimenti nessuna prestazione sarà garantita gratis. Una mossa, e soprattutto un'architettura (il progetto, affidato alla Sogei, costa 50mln l'anno) che ha subito scatenato la dura contestazione del Garante della privacy. Senza dimenticare che per metà dicembre dovranno essere pronte anche le nuove ricette. Un rinvio dell'intera operazione, non è affatto impossibile.Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 20/11/03
Giovedì 20/11/03. SPESE MEDICHE, DEVOLUTION DA CORREGGERE
- Roma (Il Sole-24 Ore)
L'ipertensione dilaga in Friuli, Emilia Romagna, Umbria e Calabria. Friuli e Molise sono le Regioni con la più bassa mortalità infantile d'Italia (rispettivamente 2 e 1,8 morti ogni mille nati). La Lombardia ha il primato di malati di tumore, che sono 1,5 volte di meno in Calabria. Al Nord tutte le Asl assicurano le cure a domicilio, la spesa è sempre più contenuta e il consumo di farmaci ridotto, ma le morti per tumore superano la media e (immigrati a parte) l'età media è sempre più elevata. Al Sud, invece, la mortalità è minore (non in Campania, che ha il record di decessi per patologie cardiovascolari), la salute è buona, ma si fuma troppo, gli obesi crescono, ci si vaccina poco e si abusa di parti cesarei. Per non dire dei servizi pubblici al lumicino. Regione che vai, salute che trovi. Nel segno di una mappa quanto mai variegata e sempre più a macchia di leopardo. Tranne che per la mortalità per malattie infettive, praticamente azzerata in tutto il Paese. A fornire una nuovissimo spaccato dello stato di salute degli italiani, con una fotografia che scende nei dettagli regionali, è il primo "Rapporto Osservasalute" elaborato dall'Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica, che è stato presentato ieri a Roma. Un confronto articolatissimo tra i risultati regionali giudicato dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che ne firma la presentazione, "un utile apporto per misurare i risultati fondamentali per raggiungere la qualità di un servizio". Secondo il Rapporto, l'Italia non è divisa solo tra Nord e Sud, ma anche tra Est e Ovest. "La devolution non è in discussione", sottolinea Gualtiero Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e dell'Istituto d'Igiene della Cattolica. "Anzi - prosegue - in alcuni casi sta avendo ricadute apprezzabili in termini di salute e di qualità dell'assistenza, misurata sempre più sulle necessità del territorio. Semmai - aggiunge - i risultati suggeriscono l'importanza di elementi di correzione solidaristica al processo in atto".
La Lombardia, infatti, secondo l'incidenza della spesa sanitaria sul Pil locale, spende la metà della Calabria. E incassa ben di più sul versante delle entrate proprie: il 75,9% delle risorse contro il minimo di Basilicata (7,7) e Calabria (8,8). In sostanza, un cittadino calabrese per ottenere lo stesso servizio sanitario di quello lombardo dovrebbe utilizzare una quota del suo reddito pressoché doppia. Dal punto di vista della tipologia del servizio erogato, il pubblico è il più presente al Nord, a eccezione della Lombardia e, in parte, del Veneto, mentre nel Sud si va verso il privato, con le eccezioni di Molise, Basilicata e Sardegna. Infine qualche altro primato rilevato dall'Osservatorio. La Puglia ha la spesa sanitaria procapite più bassa, la Valle d'Aosta la più alta. L'Emilia Romagna è la migliore per l'assistenza materno-infantile, con il più elevato numero di consultori rispetto alla popolazione (il minore è in Molise) e la maggior copertura vaccinale del Paese per il morbillo. A Bolzano va il minor numero di parti cesarei. L'Abruzzo ha il minor numero di Asl con servizi domiciliari (50%). Il Lazio ha il primato di donne fumatrici, la Sicilia quello del consumo di farmaci. Il Trentino ha il più alto numero di posti letto per lungodegenti e riabilitazione in rapporto alla popolazione. "Tutte situazioni - ha concluso Ricciardi - che confermano la necessità di monitorare i sistemi regionali per non perdere di vista, nel decentramento, le realtà epidemiologiche e assistenziali locali".Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 Ore" del 20/11/03
Mercoledì 19/11/03. DAI CONTRATTI AI DEFICIT REGIONALI LA PARTITA DEI CONTI NELLA SANITÀ
- Roma (Il Sole-24 ore) Contratti e convenzioni per 800mila tra medici, dirigenti e infermieri. La verifica sui conti 2002 delle Regioni. Le modifiche alla Finanziaria promesse dal Governo. E proprio quella manovra 2004 che tra tessera del cittadino, nascita dell'Agenzia del farmaco e stretta sull'etica degli operatori non mancherà di creare qualche imbarazzo nel settore. Sono alle porte giornate decisive per la Sanità, con una raffica di appuntamenti tutti concentrati in pochissimi giorni. Il campo minato dell'assistenza sanitaria avrà all'ordine del giorno praticamente tutti i capitoli caldi di spesa che preoccupano Governo e Regioni. Con tanto di minacce di scioperi già proclamati per la prossima settimana, la cui conferma arriverà tra domani e venerdì.
Contratti e convenzioni.
Sono tre le partite aperte sul tappeto. La prima, quella più vicina allo show down, interessa 570mila dipendenti tra infermieri, tecnici e "non graduati" del Ssn: l'aumento in pista è mediamente di 108,7 euro lordi al mese. Entro venerdì i governatori dovranno dare il via libera, dopo di che la palla passa all'Aran e all'eventuale convocazione dei sindacati per la firma. Teoricamente già in settimana, o nei primi giorni della prossima, potrebbe esserci il via libera. Anche se le Regioni, aumentata la dotazione finanziaria, vogliono precise garanzie per evitare promozioni a pioggia. I sindacati intanto tengono alta la guardia: lo sciopero è stato proclamato per venerdì 28 novembre. Se non ci sarà l'accordo. Altra mina da disinnescare è rappresentata dagli 80mila medici di famiglia, pediatri e guardie mediche, che promettono la serrata degli studi giovedì 27 e venerdì 28. In questo caso è in ballo una convenzione non rinnovata da tre anni, ma anche la trasformazione (in via sperimentale) del rapporto di lavoro. La posta sul piatto è di circa 300 euro di aumenti medi lordi mensili. E domani l'incontro con la cosiddetta "mini Aran" dirà se lo sciopero potrà essere disinnescato o meno. Ultima partita in sospeso è quella della dirigenza medica e non. Che però è più in salita. E sulla quale pendono anche i possibili riflessi dell'eventuale Ddl del Governo di modifica dell'irreversibilità del rapporto di lavoro.
Conti 2002 e Finanziaria
2004. L'andamento della verifica sui conti delle Regioni nel 2002 (in bilico sono Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia e Sardegna) e la polpa in più che i governatori pretendono dalla manovra 2004, rappresentano d'altra parte la chiave necessaria anche per concludere i contratti. Sulla verifica dei conti 2002 ci sarà domani l'incontro politico all'Economia. Il vertice con Tremonti sulla Finanziaria si terrà invece forse la prossima settimana. Anche se le premesse non sono ottimistiche per le Regioni: per gli extracomunitari, a esempio, il Governo è pronto a riconoscere da subito solo i diritti dei 500mila con tessera fiscale. Ma per costi pari al 30% della media nazionale pro-capite.
Le questioni da affrontare
Dal rinnovo dei contratti di settore al monitoraggio della spesa 2002
Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore"
Martedì 18/11/03 - CASSAZIONE ED OSPEDALIERI
- Roma - Sta bene la libera professione extramoenia, ma le regole fissate vanno seguite.
La V sezione penale della Cassazione (sentenza 39.065/2003) ha ammonito i medici ospedalieri ricordando loro che, se da un lato il contratto della sanità pubblica offre la possibilità di fare anche libera professione nel privato, dall'altro non fa venire meno l'obbligo al pieno impiego durante le ore di lavoro nell'ospedale pubblico. In buona sostanza, chi fa libera professione extramoenia non è libero di organizzarsi il tempo come meglio crede, magari uscendo dall'ospedale in orario di servizio per controllare un paziente in casa di cura. Il pronunciamento della Cassazione, che ha confermato la condanna di un medico per falso in atto pubblico, è arrivato dopo l'analisi di una vicenda già sottoposta nel 2002 alla Corte d'appello di Bologna.
Durante un controllo, un primario risultò assente dall'ospedale, dove aveva certificato la sua presenza, perché impegnato in clinica privata. Di qui la condanna. E i Supremi giudici hanno ribadito che la riforma del contratto di lavoro del '93 non ha tolto al medico la qualifica di pubblico ufficiale e l'attività nel S.S.N. è espressione di un compito sociale attribuito dalla pubblica amministrazione a ciascun sanitario nell'interesse dei cittadini. Dunque, il cartellino orario e la scheda magnetica sono a tutti gli effetti atti pubblici.Lunedì 17/11/03. FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE
- Roma (Sede ARAN) Si è diffusa la notizia che il 17/11, c/o ARAN, è stato costituito il primo fondo di previdenza complementare nella Pubblica Amministrazione (P.A.).
Interessa il PERSONALE della SCUOLA (1.000.000 di addetti), è STATO SOTTOSCRITTO DA Fantoni e dalle OO.SS. della Scuola e rappresenta il primo esempio del "secondo pilastro previdenziale", complementare e di fonte negoziale, parallelo al sistema generale obbligatorio in tutti i comparti della P.A.- E' stato un lungo percorso : a) accordo istitutivo del Fondo /14/3/01); b) valutazione giuridica; c) collaborazione con INPDAP e COOVIP (Commissione vigilanza sui fondi).
- Il CDA sarà presieduto dal Prof.Sergio Paci (ordinario alla Bocconi).
- Dopo questo, quali altri fondi nasceranno ?
Lunedì 17/11/2003 - (Il Sole 24 Ore pag.2) L'autunno Caldo della Sanità
Dirigenti: riapriamo il tavolo a tre
Per ora hanno seppellito la tradizionale ascia di guerra: di sciopero, eventualmente, se ne parlerà solo con l'anno nuovo.
Con più eleganza - sono o no dirigenti? - si sono dati appuntamento il 3 dicembre a Roma per gli "Stati generali della Sanità". Sarà l'occasione per far esplodere la rabbia che bolle tra i 122mila dirigenti dipendenti del Ssn. Medici in prima fila, un esercito che vale oltre 108mila camici bianchi. Nel mirino c'è un po' di tutto: la Finanziaria 2004 che tiene stretti i cordoni della borsa per il Ssn e la riforma delle pensioni, anzitutto. Ma la grande paura è anche quella di un nuovo contratto che non arriva. E di regole per la riforma del rapporto di lavoro che non prendono forma: col rischio, beninteso, che qualcuno voglia sottrarre la profumata indennità di esclusiva a chi giura fedeltà al Ssn. La "questione medica" sta per riesplodere. Al punto che, messe da parte storiche divisioni di sigle e siglette, ben 42 sindacati della dirigenza sanitaria hanno deciso di fare fronte comune. Con la sola eccezione della Cgil, che non vuole fare retromarcia sull'irreversibilità del rapporto di lavoro esclusivo col Ssn. La partita, anche solo finanziariamente parlando, è di quelle pesantissime: vale un monte salari che a contratto chiuso potrebbe raggiungere 8,4 miliardi.
Con aumenti pro capite medi mensili di 263 euro. Assai meno del mega contratto precedente che solo con l'indennità di esclusiva riservò incrementi (sempre medi) di almeno 750 euro.
La stagione del confronto con Governo e Regioni è destinata a infuocarsi in queste settimane. Anche perché sul tappeto camici bianchi e dirigenti non medici hanno messo davvero di tutto. Accomunando il "rischio di sopravvivenza " che correrebbe il Ssn a corto di liquidità ai "legittimi interessi professionali dei suoi dipendenti ". Come dire: se sfasci l'uno, sfasci tutto. E viceversa. In un gioco di specchi dove, evidentemente, non possono essere dimenticati i (pur legittimi) interessi di parte.Tutto da rifare. Il cahier de doléances è contenuto in un documento unitario sottoscritto due settimane fa. Appena tre paginette. Che però mettono sottosopra le intenzioni del Governo. Ma anche quelle che coverebbero tra le Regioni.
Prima grande imputata è la manovra 2004. Perché "non prevede investimenti adeguati" per assicurare i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio. Perché "riduce ulteriormente i trasferimenti finanziari agli enti locali ". Ma anche perché "sottostima il finanziamento del rinnovo contrattuale della dirigenza medica e sanitaria per il biennio 2002-2003 e non interviene con previsioni specifiche e credibili relativamente al secondo biennio economico (2004-2005)".
La riforma previdenziale non piace davvero di più ai dirigenti in camice bianco. A loro avviso, l'emendamento del Governo alla delega discrimina tra lavoratori pubblici e privati perché distingue in materia di incentivi e rende invece omogeneo il sistema di calcolo della pensione.
Le critiche diventano ancora più pungenti quando si entra nel vivo degli argomenti "cari" alla categoria. In primis, il rinnovo
del contratto (l'attuale è scaduto nel 2001). L'ira delle 42 sigle si scatena per ora contro la direttiva del comitato di settore all'Aran. Definita "inaccettabile", perché peggiorativa e inadeguata ad assicurare almeno l'invarianza del potere d'acquisto delle retribuzioni. Impossibile un "confronto costruttivo ", quindi, se l'atto di indirizzo non sarà sostanzialmente modificato.
E poi - chiedono i dirigenti Ssn - che fine ha fatto il tavolo a tre (Governo, Regioni, sindacati) insediato a maggio dal Sottosegretario Gianni Letta per studiare la modifica dello stato giuridico della dirigenza? Il tavolo, mai più convocato, ha creato un "vuoto di iniziativa politica" in cui si assiste al "pericoloso moltiplicarsi di velleitarie proposte regionali o parlamentari di parte". Che lasciano fuori da ogni concertazione proprio loro, i diretti interessati.
A testimonianza del "grave stato di abbandono" del Servizio sanitario e della sua dirigenza. Avvalorato, affermano i sindacati, dal disinteresse verso il problema della tutela assicurativa di chi lavora in corsia e dell'assenza di regole per la formazione continua. A rimetterci - assicurano i dottori del Ssn - saranno i cittadini. Il solito anello debole di tutta la catena. Che poi rischiano di pagare per tutti. MANUELA PERRONE - ROBERTO TURNO
Chi c’è tra i dipendenti | |||
Qualifiche | Uomini | Donne | Totale |
Medici |
73.162
|
29.750
|
102.912
|
di cui in esclusiva |
64.622
|
28.369
|
92.991
|
% in esclusiva su totale |
88,33
|
95,36
|
90,36
|
Veterinari |
4.950
|
727
|
5.677
|
di cui in esclusiva |
4.774
|
713
|
5.487
|
% in esclusiva su totale |
96,44
|
98,07
|
96,65
|
Odontoiatri |
48
|
15
|
63
|
di cui in esclusiva |
24
|
12
|
36
|
% in esclusiva su totale |
50
|
80
|
57,14
|
Totale area medica |
78.160
|
30.492
|
108.652
|
di cui in esclusiva |
69.420
|
29.094
|
98.514
|
% in esclusiva su totale |
88,82
|
95,42
|
90,67
|
Totale dirigenti sanitari non medici |
4.680
|
9.048
|
13.728
|
di cui in esclusiva |
4.618
|
8.947
|
13.565
|
% in esclusiva su totale |
98,68
|
98,88
|
98,81
|
Fonte: elaborazione «Il Sole-24 Ore» Sanità |
TRAGUARDO VICINO PER INFERMIERI E AMMINISTRATIVI
Se medici dipendenti e convenzionati sono ancora lontani dai contratti, per il personale non dirigente del Ssn il traguardo è più vicino. L'esercito dei 570mila infermieri, tecnici e amministrativi potrebbe infatti tagliare già questa settimana il traguardo del nuovo accordo. A decidere le sorti del rinnovo saranno in questi giorni i presidenti delle Regioni. Che dovranno dare il beneplacito agli aumenti "spuntati" dai sindacati per garantire la promozione del personale del livello B del contratto a quello C. E valutare in maniera certosina di non rischiare oneri "a sorpresa".
Intanto i sindacati confederali premono e per venerdì 28 novembre sono pronti a scendere in piazza con uno sciopero già proclamato contro lo "stallo" delle trattative.
Sciopero che potrà rientrare se in questi giorni ci sarà il via libera da parte delle Regioni.
I nodi da sciogliere. Il maggior problema sul tappeto è quello dell'ulteriore ritocco all'aumento medio mensile pro capite, che grazie a fondi regionali passerebbe da 107 euro a 108,7-109 euro per assicurare la promozione dal livello B a quello C per infermieri generici, psichiatrici, puericultrici, operatori tecnici dell'assistenza, massaggiatori e massofiosioterapisti e per il passaggio degli ex caposala all'interno del più elevato livello D, alla fascia economica superiore "D super". Le Regioni frenano e chiedono di centellinare il salto di fascia, evitando ogni automatismo, lasciando aperte le porte per ora solo agli infermieri professionali e gli ex caposala. E proprio la ricerca di garanzie e paletti ha rallentato l'iter, scatenando le ire sindacali. Per il "salto" di livello saranno richieste una serie di prerogative. Prima tra tutte l'esperienza per un numero sufficiente di anni in posizioni che dimostrino capacità e meriti degli operatori.
Anche l'assegno ad personam che oggi percepiscono su misura gli operatori subirà modifiche con l'eventuale promozione e verrà via via riassorbito nello stipendio più elevato.
Le garanzie regionali. Tra le maggiori novità, oltre agli incrementi economici, c'è la nascita di un "Coordinamento regionale" per la contrattazione integrativa a livello aziendale. Una sorta di "filtro" che le Regioni hanno chiesto di introdurre per evitare che sul territorio si moltiplichino fenomeni di disomogenità contrattuale tra aziende anche vicine. Le norme sui contratti, infatti, prevedono oggi solo due livelli di trattativa: quello nazionale e quello aziendale. Il nuovo contratto prevede poi più risorse per i "processi di sviluppo professionale" del personale dei ruoli tecnico e amministrativo,
una categoria di operatori un po' "dimenticata" nei precedenti rinnovi. E per andare incontro alle richieste di garanzie dei governatori, è previsto un blocco della mobilità (interregionale e intraregionale) per due anni dopo particolari (e costosi) corsi di formazione e aggiornamento come quelli postuniversitari, di specializzazione, master, management, pagati dalle aziende sanitarie. Obiettivo: fare in modo che l'azienda sia almeno in grado di recuperare l'investimento sotto forma di lavoro svolto dai suoi dipendenti "formati". Infine, sempre in base alle richieste delle Regioni, si darà un maggior peso alle esigenze di servizio e alle carenze di organico per concedere il part-time: oggi le Regioni lo hanno definito "selvaggio" e per questo ritengono necessario adeguarlo alle esigenze di programmazione aziendale. P.D.BU.
L’esclusiva Costi e ricavi a confronto in euro | |
Costo indennità di esclusiva |
1.129.070.702
|
Costo indennità di esclusiva con oneri riflessi (37%) |
1.546.626.862
|
Ricavi per attività libero professionali |
710.222.000
|
Corrispettivi personale per libera professione |
616.937.000
|
Differenza costi (-)/ricavi (+) |
– 836.604.862
|
Fonte: elaborazione «Il Sole-24 Ore» Sanità |
Sul tavolo della trattativa | ||||||
Aree Ccnl | Montesalari2001 | Totale2002 | Totale2003 | Aregime | A regimecon oneri-37% | Pro-capitemensile |
Percentuale di incremento |
—
|
2,46
|
3,2
|
5,66
|
5,66
|
—
|
Medici e veterinari |
6.705,63
|
164,96
|
214,58
|
379,54
|
519,97
|
268,05
|
Dirigenti non medici |
1.130,41
|
27,81
|
36,17
|
63,98
|
87,65
|
240,45
|
Totale (media) |
7.836,04
|
192,77
|
250,75
|
443,52
|
607,62
|
263,69
|
Lunedì 17/11/03 ISTAT: PIL + 0,5%
- Roma (ISTAT). Nel terzo trimestre 2003 l'ISTAT ha rilevato una crescita del PIL pari allo 0,5% sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto allo stesso periodo del 2002. Una variazione (+ 0,5%) superiore alle attese, che oscillavano tra +0,2 e + 0,4%.
§ Entusiasta Tremonti ("è la tendenza alla crescita che sta emergendo"), il quale - evidentemente - dimentica le sue ottimistiche previsioni precedenti, inserite nel DPEF.
§ Commento CIMO: Qualcosa si muove. Era ora !! (N.B.= il PIL + 0,5% costituisce il miglior risultato dall'inizio del 2001).
Lunedì 17/11/03. FINANZIARIA A MONTECITORIO
- Roma (Montecitorio). Dopo l'approvazione al Senato (14/11/03) , FINANZIARIA e BILANCIO di PREVISIONE approdano a Montecitorio, dove proseguiranno il cammino parlamentare.
Nel frattempo, il DECRETONE da 14 miliardi di euro (la "polpa" della finanziaria 2004) approderà nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale, dopo i 2 voti di fiducia (positivi) al Senato e alla Camera.
Il testo della Finanziaria, approvato al senato, contiene alcune novità. Le riassumiamo:- Ricerca e università. Arrivano 210 milioni per il 2004: 150 per il fondo unico per la ricerca, 40 per l'assunzione dei ricercatori vincitori di concorso e 20 per gli enti di ricerca. Parte delle risorse destinate alla ricerca saranno finanziate dall'aumento dell'accise sui superalcolici
- Polizza anti-calamità. Sarà obbligatoria su tutti gli immobili: interesserà i nuovi fabbricati e si estenderà a quelli già esistenti. Dovrà essere stipulata in tutto il territorio nazionale, anche nelle zone non a rischio
- Amianto. Garantiti i diritti e i benefici previdenziali acquisiti al 2 ottobre 2003 per i lavoratori esposti all'amianto
- Tassa sul volo. Addizionale comunale di un euro sui diritti di imbarco per i passeggeri e di un centesimo per ogni kg di merci. La tassa sarà però corretta alla Camera
- Sgravi Irpef sulla casa. Le detrazioni Irpef sulle ristrutturazioni edilizie torneranno al 41% (dal precedente 36%) e verranno estese agli interi edifici
- Bonus 200 euro per pc alle famiglie. Contributo destinato a chi ha un reddito inferiore ai 15mila euro l'anno
- Radio e tv locali. Aumenta a 25 milioni il contributo per radio e tv locali per il triennio 2004-2006
- Paletti per aree incendiate. Se sono già edificabili si potrà procedere alla costruzione. Ma non si potrà costruire nei Comuni che non hanno piano regolatore
Sabato15-Domenica 16/11/03. ONORE AI NOSTRI CADUTI !
Sabato 15/11/03 - "I 25 ANNI DELLA LEGGE 833/78"
E' passato un quarto di secolo dalla emanazione della legge istitutiva del S.S.N. (L.833/78) e ciò consente un giudizio sufficientemente motivato, maturo e approfondito su significati e risultati del provvedimento.
La legge, che si ispirava acriticamente all'esperienza del servizio sanitario pubblico inglese, era stata dichiaratamente voluta dalle forze politiche che dirigevano il Paese: per unificare (nelle U.S.L.) la gestione del "sistema-salute", per eliminare i "carrozzoni mutualistici", per disciplinare e governare la spesa sanitaria, per garantire universalità di accesso ai servizi sanitari e uniformità di prestazioni sul territorio nazionale.
Legge fortemente ideologica, ricca di principi e utopie ma povera di strumenti attuativi e di realismo economico, ha favorito una serie di effetti indesiderati e/o degenerazioni, proprio per l'inadeguatezza del suo assetto istituzionale, organizzativo e gestionale, e cioè: la politicizzazione e burocratizzazione della gestione sanitaria; la centralizzazione della organizzazione sanitaria; il sottofinanziamento del sistema e l'accumulo dei deficit di gestione, ripianati poi dallo Stato; la mortificazione del ruolo delle Regioni in materia sanitaria e delle competenze del personale tecnico delle U.S.L. (specie dei medici) a proposito della programmazione e organizzazione dei servizi sanitari; l'enfasi sulla assistenza sanitaria territoriale e sulla profilassi a fronte della sottostima delle necessità degli ospedali (loro adeguamento tecnologico, strutturale e organizzativo sia ai fini di profilassi e diagnosi, che terapeutico-riabilitativi).
Come la CIMO aveva ampiamente previsto, quasi tutti gli obiettivi della legge 833 non sono stati centrati e oggi fanno sorridere alcune velleità di allora: il monopolio pubblico della tutela della salute; l'illusione di poter dare "tutto a tutti" e gratuitamente; l'arroganza della politica in materia di gestione; la lottizzazione e gli sprechi in quelle "cittadelle della politica" che erano le assemblee delle U.S.L. ed i loro Comitati di gestione; la diffusa irresponsabilità nella gestione politica delle risorse e della corretta amministrazione della cosa pubblica, senza preoccuparsi mai di coordinare gli interventi degli erogatori delle prestazioni sanitarie e di armonizzare assistenza sanitaria ospedaliera e territoriale, insomma di far "quadrare" i conti e la qualità del Servizio.
Anche gli interventi riformatori successivi (D.Lgs.502/92; D.Lgs.229/99) non hanno saputo correggere adeguatamente le storture del sistema sanitario, e così dal centralismo burocratico si è passati alla gestione regionale scapigliata tipo "fai da te", dall'assemblearismo delle vecchie U.S.L. alla gestione monocratica delle attuali ASL, dalla lassità del piè di lista alla ossessione economicistica e contabile, dalla mortificazione dei medici dipendenti al loro appiattimento-annegamento nel ruolo indistinto della "dirigenza sanitaria", ma svuotata delle prerogative dirigenziali vere.
Sono tuttavia rimasti costanti: la confusione tra gestione e politica nella amministrazione del bene-salute; la mortificazione del ruolo e delle competenze del personale tecnico di settore; il misconoscimento dei meriti degli operatori della salute; la sottostima delle risorse necessarie per finanziare correttamente il S.S.N.; il bisticcio e la sovrapposizione fra le funzioni proprie dei tre livelli di gestione della salute: centrale, regionale, locale; il mancato coinvolgimento-compartecipazione degli utenti dei servizi sanitari pubblici ai costi delle prestazioni sanitarie godute, fatti salvi naturalmente gli indigenti e gli affetti da patologie cronico-invalidanti, ecc.
La CIMO-ASMD non festeggia quindi i 25 anni (ma ne dimostra di più) della legge 833 con nostalgico e retorico "amarcord", consapevole come è che l'impostazione di tale legge rappresenta, oggi, piuttosto un ostacolo rispetto : alla modernizzazione e gestione qualificata dell'assistenza sanitaria pubblica; alla migliore integrazione pubblico-privato, ospedale-territorio e S.S.N.-Università; alla sostenibilità della spesa per la salute; alla valorizzazione delle competenze e dei meriti degli operatori sanitari; all'equilibrata distribuzione delle competenze sanitarie tra Stato, Regioni e autonomie locali, a maggior ragione dopo le modifiche costituzionali all'assetto degli Organi statuali.
Più in generale, auspichiamo che per l'avvenire il Legislatore non voglia più emanare provvedimenti di pura "bandiera politica", come fece il Governo di solidarietà nazionale, perché, diversamente, ogni riforma rimarrà inattuata, facendo a pugni con i dati socio-economici della realtà con cui viene a scontrarsi.Dr. Stefano Biasioli
Presidente Nazionale CIMO-ASMDVenerdì 14/11/03. MAZZELLA ED I CONTRATTI
- Roma (Montecitorio). Nel corso di un'audizione alla Camera, Mazzella ha fatto le seguenti affermazioni:
a) Il consiglio dei Ministri ha considerato adeguate le somme stanziate. Nella finanziaria 2004, per il rinnovo dei contratti pubblici;
b) "nel corso delle trattative tra ARAN e sindacati si vedrà se le previsioni del Ministro Tremonti risulteranno esatte"& "altrimenti avremo un problema in più da risolvere".------------
------------Come è noto, secondo tutte le OO.SS., per il rinnovo di tutti i contratti pubblici (2002-2005) mancano almeno 3,5 miliardi di euro rispetto alla previsione del Governo. L'aggiunta di una tale somma consentirebbe di: recuperare la differenza tra l'inflazione programmata e l'inflazione reale relativa al biennio 2002-2003; aumentare il salario di produttività (da +0,2 a +0,5 %); ottenere aumenti in linea con un'inflazione "teorica" al 2% .
Quali i contratti ancora "in ballo ?" Sanità, Presidenza del Consiglil, Agenzie Fiscali, Aziende autonome, Istituzioni Artistiche, Ricerca ed Università.
Venerdì 14/11/03. BIASIOLI A MANAGERITALIA
- Milano (Hotel Gallia). Il Presidente CIMO, Biasioli, partecipa alla 62° assemblea annuale di Manageritalia (Federazione Nazionale Dirigenti-Quadri e Professional del Commercio, Trasporti, Turismo, Servizi, Terziario avanzato)
Nel corso di un lungo talk-show si è parlato di FONDI SANITARI (integrativi e/osostituivi) del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.
Al talk-show sono intervenuti, assieme a Biasioli, TRUCATO (Presidente Fasdac), LEONE (Presidente Casagit), DARDANELLO (Presidente QUAS), PELISSERO (Vice Presidente AIOP), PANARISI ( Direttore Sanitario Molinette), MAGRI (Sottosegretario Economia), PALUMBO (Direttore Generale Programmazione del Ministero della Salute) - Moderatore: Michele MIRABELLA.
Commento CIMO: un'ottima occasione di incontro e di concreta discussione, tra amici !
Venerdì 14/11/03 - LA CIMO-ASMD RISPONDE A LALA
- Roma (Sede CIMO) - Presa visione di una lettera pretestuosa contro la CIMO-ASMD inviata dal Dr. Roberto Lala (Segretario Generale SUMAI) alle parti istituzionali, la CIMO-ASMD ha ritenuto opportuno contrapporre alle insinuazioni della lettera stessa un comunicato stampa di precisazione, che verrà parimenti inviato alle parti istituzionali di cui sopra.
Venerdì 14/11/03. OGGI PRIMO SI ALLA FINANZIARIA
- Roma (Il Sole-24 Ore) Il Senato approva oggi la Finanziaria 2004 per inviarla a Montecitorio. Dove, ieri, la commissione Bilancio ha licenziato per l'aula il decretone con la manovra 2004. Su questo provvedimento sarà posta la fiducia (mercoledì il voto): così diverrà legge lo stesso testo uscito in prima lettura da Palazzo Madama. Va insomma dipanandosi l'intreccio normativo cui il Governo ha fatto ricorso per accelerare il cammino parlamentare dei provvedimenti economici. Ieri, al Senato, un emendamento del relatore Mario Ferrara, Forza Italia, ha riaperto per le banche la possibilità di liberare le riserve di bilancio accantonate a fronte dei conferimenti della legge Amato fruendo di un'agevolazione fiscale (si veda articolo a pag. 9). Per le società, è riaperta per l'esercizio 2003 la facoltà di fruire di un'imposta sostitutiva agevolata per la rivalutazione di beni materiali, immateriali e partecipazioni. Un altro emendamento del relatore ha accolto la norma, proposta dall'Udc e in particolare dal capogruppo alla Camera Luca Volontè, che attenua il regime delle incompatibilità ai vertici delle fondazioni bancarie.
Gran movimento, poi, intorno all'estensione al rischio da calamità naturale (terremoti, alluvioni) della copertura delle nuove polizze di assicurazione contro gli incendi. Vivaci le proteste anche della maggioranza, Udc e Lega in testa, che chiedono il riesame della norma alla Camera. Il sottosegretario Giuseppe Vegas ha spiegato che la nuova assicurazione sarà obbligatoria "innanzitutto per le compagnie, che dovranno varare la polizza". Non lo sarà per tutti i cittadini, ma lo diventerà solo per quelli che stipuleranno un'assicurazione contro gli incendi. C'è anche un problema di equità, oltre che pubblica spesa, dal momento che le calamità, risarcite finora dalla fiscalità generale con costi di 3,5 miliardi di À all'anno, gravano anche su chi non abbia una casa. Una modifica anche a favore della stampa: sale dal 45 al 50% il tetto degli incassi pubblicitari, rispetto al fatturato, per accedere al credito d'imposta del 10% sulle forniture di carta. Ancora: sembra destinata a ripartire l'autostrada Livorno-Civitavecchia, che tante riserve causa tra gli ambientalisti. Un articolo della Finanziaria abroga una norma dell'87 permettendo la ripresa dei lavori. Il Coni è destinatario di 7,5 milioni l'anno per sette anni. I lavoratori esposti all'amianto vedono salvi i diritti acquisiti. E gli enti di ricerca ottengono altri 20 milioni in aggiunta ai 190 oggetto dell'accordo dell'altro giorno. E la scuola parificata ottiene 100 milioni tra il 2004 e il 2006 sul fondo già istituito lo scorso anno: un nuovo regalo alla scuola privata, lamenta la Sinistra.
Le novità in manovra- Ricerca. Arrivano 210 milioni per la ricerca: 150 milioni sono destinati al fondo per la ricerca, 40 milioni alle assunzioni dei ricercatori vincitori dei concorsi 2002 e 2003 (fino al 31 ottobre) e 20 milioni per il Cnr e gli altri enti di ricerca
- Banche. Fisco più leggero per le banche che nel 2003 liberano le risorse accantonate a fronte dei conferimenti sulla base della legge Amato sulle ristrutturazioni. Lo prevede un emendamento del relatore presentato in aula al Senato. In particolare le aliquote dell'imposta sostitutiva ai fini Irpeg e Irap, precedentemente previste al 19% e al 15%, vengono ridotte rispettivamente al 12% e al 9%
- Coni. Un altro emendamento del relatore prevede lo stanziamento di 7,5 milioni di euro l'anno al Coni nel periodo dal 2004 al 2010
- Fondazioni. Maglie più larghe per le incompatibilità nelle Fondazioni. È stato approvato un emendamento del relatore che stabilisce l'incompatibilità tra chi ricopre funzioni di amministrazione, direzione o controllo presso la Fondazione e gli stessi incarichi nella banca conferitaria "o sue controllate". Chi ricopre funzioni di indirizzo nella Fondazione non può ricoprire funzioni di amministrazione, direzione o controllo presso la banca conferitaria.
- Scuola paritaria. Si rimpingua il fondo già costituito dalla Finanziaria dell'anno scorso per dare un contributo alle famiglie che iscrivono i figli alla scuola paritaria. Si tratta di 20 milioni di euro nel 2004, 40 nel 2005 e altrettanti nel 2006
Gli indicatori
2002 | 2003 | |
Pil (var. %) | 0,4 | 0,4 |
Domanda interna (var. % | 1,1 | 1,6 |
Prezzi al consumo(var. %) | 2,6 | 2,8 |
Tasso di disoccupazione (in %) | 9,0 | 8,7 |
Deficit/Pil | -2,3 | -2,7 |
Avanzo primario/Pil | 3,4 | 2,6 |
Debito/Pil | 106,7 | 106,5 |
Fonte: Marco Rogari e Rossella Bocciarelli da "Il Sole-24 Ore" del 14/11/03
Giovedi 13 novembre 2003
DOCUMENTO UNITARIO
Le sottoscritte organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria esprimono profonda preoccupazione per lo stato di grave abbandono in cui è lasciato il Servizio Sanitario Nazionale ed il personale dirigente in esso operante.
In particolare pongono l'accento sui seguenti punti:LEGGE FINANZIARIA
- non prevede investimenti adeguati per assicurare su tutto il territorio nazionale l'erogazione dei LEA;
- riduce ulteriormente i trasferimenti finanziari agli enti locali, introducendo anche provvedimenti limitativi della loro autonomia impositiva;
- non contempla la istituzione di un fondo di sostegno per i non autosufficienti;
- reitera blocchi e limitazioni a nuove assunzioni nel settore sanitario;
- introduce la possibilità per le aziende sanitarie di stipulare contratti di lavoro a progetto senza che questi siano regolamentati da una specifica norma-quadro che spieghi i suoi effetti anche sul pubblico impiego;
- sottostima il finanziamento del rinnovo contrattuale della dirigenza medica e sanitaria per il biennio 2002-2003 e non interviene con previsioni specifiche e credibili relativamente al 2° biennio economico (2004-2005);
- omette lo specifico stanziamento per dare attuazione ai contratti di formazione lavoro per gli specializzandi, nonostante l'unanime raccomandazione in tal senso del Parlamento e la disponibilità dimostrata dalle Regioni di concorrere alla spesa;
- centralizza, attribuendolo al Ministero dell'Economia, in modo irrispettoso quindi del ruolo delle Regioni, il controllo delle prescrizioni mediche secondo una metodologia che comporta costi aggiuntivi.
PREVIDENZA - Nell'emendamento al disegno di legge-delega sulla riforma previdenziale, approvato dal Consiglio dei Ministri, vi è una discriminazione tra lavoratori pubblici e privati a proposito degli incentivi a permanere in servizio, nonché una notevole incoerenza, laddove si consideri che il lavoro medico ha tutte le caratteristiche dell'attività usurante, per la quale sono previsti, per legge, abbuoni di anzianità. Ancora, con lo stesso emendamento, viene introdotto il principio della omogeneizzazione del sistema di calcolo del trattamento pensionistico tra settore privato e settore pubblico, che comporterebbe una perdita secca del valore delle pensioni dei lavoratori dipendenti pubblici tra il 15 ed il 25%, senza alcun rispetto per i loro diritti acquisiti, e senza alcuna giustizia, perché prima di omogeneizzare il calcolo della misura delle pensioni dei dipendenti pubblici bisogna armonizzarne la base pensionabile rispetto a quella, oggi più favorevole, dei lavoratori dipendenti privati.
STATO GIURIDICO DELLA DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA E SANITARIA - Non è più stato convocato il tavolo a tre (Governo, Regioni, Sindacati medici) ufficialmente insediato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dott. Gianni Letta, il 7 maggio 2003 per studiare la possibilità di una modifica dello stato giuridico dei dirigenti medici, veterinari e sanitari senza ricadute negative su quanto pattuito nel vigente contratto,in riferimento alla esclusività di rapporto.
Le sottoscritte organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria hanno costantemente confermato la propria disponibilità a concertare una regolamentazione del rapporto esclusivo che ne preveda la reversibilità in precise circostanze e su libera scelta individuale, senza che vengano messi in discussione il principio fondamentale e la posizione economica e normativa di tutti coloro che vorranno confermare la propria scelta esclusiva.RINNOVO CONTRATTO DI LAVORO - È stato redatto dal Comitato di settore un atto di indirizzo considerato inaccettabile da tutte le Organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria perché peggiorativo delle condizioni normative oggi godute dalla categoria, oltre che inadeguato a garantire almeno l'invarianza del potere reale d'acquisto delle retribuzioni. Difficilmente si arriverà ad un confronto costruttivo se tale atto non verrà sostanzialmente modificato.
CODE CONTRATTUALI - A distanza di 22 mesi dalla scadenza del CCNL 98/2001 di area medica, veterinaria e sanitaria non si è ancora aperto il tavolo per il rinnovo contrattuale del quadriennio normativo 2002-2005, al quale comunque le sottoscritte Organizzazioni non si siederanno in carenza della stipula delle "code" del precedente contratto, sottoscritte come pre-intesa nell'agosto 2002 e siglate il 7 maggio 2003. Quale credibilità può avere una controparte pubblica che non mantiene i patti sottoscritti a distanza di mesi e mesi?ASSICURAZIONI - Manca una adeguata tutela assicurativa che garantisca il rischio professionale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti, anche dalla rivalsa per colpa grave, nonostante precise disposizioni in merito del vigente CCNL, non attuate per inerzia delle Regioni.
EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA - Manca un'ipotesi di regolamentazione dell'Ecm che possa essere normata nel contratto con gli opportuni finanziamenti.
Tutto quanto sopra esposto illustra e motiva il gravissimo disagio di tutta la categoria dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, che inevitabilmente condurrà a manifestazioni di protesta.
ANAAO ASSOMED
A.M.S.C.E.
ANPO
AUPI
CIMO-ASMD
CISAL Medici
CISL Medici
CIVEMP (SIVEMP-SIMET)
COSIME (DIRSAN MEDICI-CISAS MEDICI-SAPMI-USPI)
FEDERAZIONE Medici aderenti UIL FPL (UIL-FPL MEDICI, AMCO, COAS, CUMI-AISS, FAPAS, FIALS, FNAM, Nuova ASCOTI,SAPMI,UMI,UMUS)
FEDERSPECIALIZZANDI
FESMED (ACOI-ANMCO-AOGOI-SUMI-SEDI-FEMEPA-ANMDO)
SICUS
SIDAS
SINAFO
SNABI SDS
SNAMI Ospedalieri
UGL Medici
UMSPED (AAROI-AIPAC-SNR)
UNIONE MEDICA
Giovedi 13 novembre 2003 Manifesto Unitario
ALLARME PER IL SSN E PER LA NOSTRA PROFESSIONE
TUTTE LE ORGANIZZAZIONI DELLA DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA,SANITARIA E TECNICO AMMINISTRATIVA
CHIEDONO AL GOVERNO LA MODIFICA
DI ALCUNI PROVVEDIMENTI IN DISCUSSIONE
- LEGGE FINANZIARIA 2004: PREVEDERE MAGGIORI INVESTIMENTI PER RILANCIARE IL SERVIZIO PUBBLICO, ANZICHE' DEPOTENZIARLO CON IL CRONICO SOTTOFINANZIAMENTO E I REITERATI TAGLI
- RIFORMA DELLE PENSIONI: ELIMINARE LE PENALIZZAZIONI CHE COMPORTEREBBERO UNA PERDITA SECCA DEL VALORE DELLE PENSIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI TRA IL 15 ED IL 25% NEL BREVE, FINO AL DIMEZZAMENTO DELLA PENSIONE PER I PIU' GIOVANI. INCENTIVARE FORME DI PENSIONE INTEGRATIVA
- STATO GIURIDICO: SI ALLA REVERSIBILITA' REGOLAMENTATA DEL RAPPORTO ESCLUSIVO SU LIBERA SCELTA INDIVIDUALE. NO ALLA MESSA IN DISCUSSIONE DEL PRINCIPIO FONDAMENTALE DELL'ESCLUSIVITA' E DELLA POSIZIONE ECONOMICA E NORMATIVA DI TUTTI COLORO CHE MANTERRANNO LA PROPRIA SCELTA. IMMEDIATA ATTIVAZIONE DEL TAVOLO A TRE (GOVERNO, REGIONI, SINDACATI) PER REALIZZARE UNA RIFORMA CONCERTATA DELLO STATO GIURIDICO
- CODE CONTRATTUALI: PORRE FINE AD UNA FARSA LUNGA 16 MESI RATIFICANDO IMMEDIATAMENTE L'ACCORDO
- RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO: RISCRIVERE IL PROVOCATORIO ED INACCETTABILE ATTO DI INDIRIZZO PER IL CONTRATTO 2002/2005 E PREVEDERE ADEGUATI FINANZIAMENTI
- MEDICI SPECIALIZZANDI: DARE COPERTURA ECONOMICA ALLA SPECIFICA LEGGE (DLGS 368/99) E STIPULARE I CONTRATTI DI LAVORO SUBORDINATO FINALIZZATI ALLA FORMAZIONE SPECIALISTICA PREVEDENDO LO SVOLGIMENTO DEI CORSI DI SPECIALIZZAZIONE ANCHE NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE ACCREDITATE
- ASSICURAZIONI: PREVEDERE UNA ADEGUATA TUTELA ASSICURATIVA DEL RISCHIO PROFESSIONALE OBBLIGATORIA PER LE AZIENDE ED OMOGENEA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
- ECM: REGOLAMENTARE E QUALIFICARE IL SISTEMA PREVEDENDO ANCHE ADEGUATI FINANZIAMENTI A CARICO DELLE AZIENDE
- LAVORI USURANTI: RICONOSCERE ALL'ATTIVITA' MEDICA, VETERINARIA E SANITARIA CARATTERISTICHE DI LAVORO USURANTE
- DIRETTORI GENERALI: LIMITARE IL LORO STRAPOTERE ED ARBITRIO ATTRAVERSO MODIFICHE DI LEGGE CHE VALORIZZINO IL RUOLO DEI MEDICI, DEI VETERINARI E DEI SANITARI
- DEVOLUZIONE: NO A MODIFICHE COSTITUZIONALI CHE POSSANO COMPORTARE 21 SANITA' REGIONALI DIVERSE FRA DI LORO. SI A MODIFICHE CHE GARANTISCANO UNA SANITA' PUBBLICA DI QUALITA', EQUA E SOLIDALE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
BASTA CON CHI NON RISPETTA
IL DIRITTO ALLA SALUTE DI TUTTI I CITTADINIBASTA CON CHI NON RISPETTA LA NOSTRA PROFESSIONE
MANIFESTIAMO INSIEME A ROMA
MERCOLEDI' 3 DICEMBRE 2003
ORE 9,30 CINEMA CAPRANICAGiovedi 13 novembre 2003 - MANIFESTAZIONE INTERSINDACALE DEL 03/12/03
- Roma (Sede CIMO-ASMD). Prosegue il lavoro comune per la definizione del manifesto intersindacale unitario e della manifestazione intersindacale del 03/12/2003 al Teatro Capranica di Roma.
Nel corso della prossima settimana la CIMO-ASMD diffonderà il testo del manifesto da affiggere negli Ospedali e le modalità per partecipare alla manifestazione del 03/12/2003.Giovedi 13 novembre 2003 - CONSIGLIO DEI MINISTRI.
- Roma. Il Consiglio dei Ministri di oggi esamina un Ordine del Giorno relativo a 4 Disegni di Legge e 2 Decreti Presidenziali in materia di impatto ambientale, disciplina degli stupefacenti e delle tossicodipendenze, disciplina dei prodotti agricoli, delle sostanze che riducono l'ozono, delle commissioni degli esami a notaio e del regolamento per gli istituti storici. Ancora una volta il Consiglio dei Ministri non esaminerà alcun provvedimento sul "Governo clinico" della sanità proveniente dal Ministero della Salute. Continuano le chiacchiere di SIRCHIA non seguite da provvedimenti ministeriali e governativi.
Giovedi 13 novembre 2003 - CONFERENZA STATO-REGIONI.
- Roma (Via Parigi). La Conferenza Stato-Regioni esamina 4 documenti relativi a: difesa del suolo, sanità scolastica, linee guida sulla protezione da agenti chimici, ripartizione risorse 2003 ex art. 3 DPCM 12/09/2000 (piani di sviluppo).
COMMENTO CIMO-ASMD
Anche qui la sanità latita .....
MERCOLEDI' 12/11/03 - Il Sole 24 Ore - Pag. 12
- ROMA - Sanità, ultimo round sulle Regioni in rosso
Cinque Regioni sicuramente bocciate: Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia e Sardegna. Una che tenta disperatamente di evitare la bocciatura: il Lazio. La Toscana pronta a presentare un supplemento d'istruttoria per incassare la sufficienza: la Toscana. Tutte le altre dieci Regioni già promosse. Lo show down sulla spesa sanitaria e sul rispetto del patto di stabilità dell'8 agosto 2001 si terrà la prossima settimana. Ieri c'è stata solo una breve riunione al ministero dell'Economia, rinviando i prossimi passaggi a martedì prossimo in sede tecnica e quindi a giovedì 20 per il tavolo politico tra il sottosegretario Giuseppe Vegas e i governatori.
Nel mirino è la tenuta dei conti sanitari del 2002 nelle singole Regioni e il rispetto degli impegni sottoscritti col Governo. Chi rompe paga, era l'accordo: e a pagare, cioé a rischiare di perdere le maggiori erogazioni per il 2002 concordate col Governo, saranno le Regioni bocciate a conclusione della verifica in corso. Un rischio che, non a caso, sta spingendo i governi locali a correre ai ripari con manovre ad hoc di contenimento della propria spesa sanitaria.
MARTEDI' 11/11/03 - CIMO-ASMD ed ANAAO ORGANIZZANO il 03/12/03
- Roma (Sede CIMO-ASMD) - Dirigenti della CIMO-ASMD (Cassi e Caporelli) e dell'ANAAO (Scaffidi) si incontrano per iniziare l'organizzazione della GIORNATA ROMANA (03/12/03) che vedrà riuniti nella Capitale tutti gli "STATI GENERALI" della dirigenza sanitaria: medici, veterinari, farmacisti , fisici, chimici, psicologi, ministeriali.
- La giornata porterà ad un confronto serio tra la trentina di organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria ed il mondo politico: Governo, Parlamento, Regioni, Province, Comuni.
- E così, dal documento unitario si passerà al MANIFESTO UNITARIO e ad una DENUNCIA UNITARIA delle INADEMPIENZE GOVERNATIVE VERSO LA SANITA' PUBBLICA.
- "Anche questa Finanziaria non assicura risorse adeguate a garantire la sopravvivenza del Servizio Sanitario Nazionale".LUNEDI' 10/11/03 - FIASO - FEDERSANITA' e L'E-LEARNING
- Roma - (Sede Fiaso) - Fiaso e Federsanità Anci hanno avviato una preselezione diretta al reclutamento di soggetti fornitori di servi informatici interessati ad un "Progetto nazionale di sperimentazione di e-learning nelle aziende sanitarie", commissionato dal ministero della Salute e gestito appunto da Fiaso - Federsanità Anci.
Alla preselezione sono invitati a partecipare i potenziali fornitori che dovranno inviare i propri requisiti, referenze aziendali e potenziale di offerta entro le ore 12,00 dell'11 novembre 2003 con lettera formale indirizzata a , oppure per avere ulteriori informazioni e per aderire all'iniziativa potranno contattare l'ingegner Massimo Matteoli all'indirizzo . Dopo la preselezione seguirà una procedura di licitazione privata secondo le procedure di evidenza pubblica previste dalla normativa vigente.
Il progetto di e-learning nelle aziende sanitarie è stato voluto e finanziato dal ministero della Salute allo scopo di individuare un modello operativo per l'aggiornamento e la formazione modulare, valido per le strutture pubbliche e per quelle private; creare indicatori standard per misurare gli effetti dei processi formativi in termini di valutazione dei livelli di apprendimento, riduzione dei costi, validità per regolare la mobilità delle risorse nel sistema sanitario. La formazione a distanza dovrà attuarsi nelle aziende sanitarie pubbliche e private presenti in Italia.LUNEDI' 10/11/03 - FINANZIARIA in AULA al SENATO
- Roma (Palazzo Madama) - Dopo il via libera della Commissione Bilancio del Senato, la Finanziaria 2004 approda all'esame dell'Aula del Senato. Relatore sarà il Sen. Mario FERRARA (Forza Italia).
SABATO 08/11/03 - CDM NOMINA I PRESIDENTI DEGLI ENTI PREVIDENZIALI
- Roma (Palazzo Chigi) - Il Consiglio dei Ministri di ieri sera ha nominato i nuovi Presidenti di INPS (GianPaolo SASSI), INPDAP (Marco STADERINI) INA (Vincenzo MUNGARI) ed IPSEMA (Antonio PARLATO), i quali assumeranno l'incarico dal 1° Gennaio 2004.
Nei primi 3 casi (INPS, INPDAP, INA) sono stati confermati gli attuali Commissari, il cui mandato scadrà il 31/12/03.
Nei prossimi 30 giorni le idonee Commissioni della Camera e del Senato esprimeranno il loro parere sul Decreto del CdM che, poi, dovrà tornare nuovamente al CdM per il via libera definitivo.
A quel punto il CdM dovrà varare anche i relativi Consigli di Amministrazione dei 4 Enti.
Il CdM del 7/11/03 ha anche nominato i 13 membri del NUCLEO di VALUTAZIONE sulla SPESA PREVIDENZIALE, confermando quale Presidente il Presidente uscente (Rocco COLICCHIO).Giovedì 6/11/03 - NO DI TREMONTI AI GOVERNATORI.
- Roma (Ministero delle Finanze) -Nell'incontro odierno tra i governatori regionali ed il Ministro Tremonti, le Regioni sembrano aver perso. Infatti Tremonti non ha assolutamente ceduto alle richieste regionali di ulteriori finanziamenti. Non si capisce quindi il relativo ottimismo con cui Ghigo ha commentato l'incontro odierno.
Giovedì 6/11/03 - COLLOQUIO ZUCCHELLI -BIASIOLI
- Roma (Sedi varie) - Zucchelli e Biasioli hanno concordato le procedure per la grande manifestazione unitaria di tutti i sindacati medici, fissata per mercoledì 3 dicembre 2003. Gli aspetti organizzativi saranno curati per l'ANAAO dal dott. Scaffidi e per la CIMO dai dottori Cassi e Caporelli.
Il primo incontro organizzativo avverrà a Roma martedì 11 novembre p.v. verranno concordati: il testo del manifesto da diffondere in tutta Italia, la lettera di invito da mandare a numerosissimi soggetti istituzionali e le modalità pratiche di svolgimento della manifestazione.
Giovedì 6/11/03. TESORO-REGIONI: PROVE DI AVVICINAMENTO
- Roma (Il Sole-24 Ore) Un'apertura sui costi sanitari per gli immigrati, il tentativo di sbloccare erogazioni di cassa per 14,8 mld per il
Ssn, la conferma che il federalismo fiscale slitterà almeno di un anno, l'esclusione dal Patto di stabilità interno degli oneri aggiuntivi del contratto del personale regionale.
Giulio Tremonti apre qualche spiraglio all'assalto dei governatori. Ed ora scatta ufficialmente la mediazione con le Regioni. Con un tavolo tecnico convocato già questa mattina: si occuperà principalmente delle richieste locali senza impatto finanziario. Parallelamente partiranno le verifiche, anche con la Ragioneria, per valutare tutte le pressanti sollecitazioni economiche dei governatori, a partire dallo scottante capitolo della Sanità. Con un obiettivo specifico: mettere a punto emendamenti concordati da inserire nel Ddl Finanziaria 2004, che però in gran parte dovrebbero spuntare solo entro fine mese alla Camera, quando la commissione Bilancio prenderà in mano le redini della manovra.
L'attesissimo vertice di ieri tra il ministro dell'Economia e i governatori non ha prodotto ancora alcun risultato pratico.
Ma in qualche modo ha avuto il merito di riaprire un dialogo interrotto da mesi, con Tremonti finito ripetutamente sotto il tiro incrociato delle Regioni di ogni colore politico. I governatori preferiscono stare cauti: si attendono i risultati pratici, appunto. Così Enzo Ghigo (Piemonte), mentre apprezza l'apertura di Tremonti che "ha riconosciuto la legittimità delle nostre richieste", preferisce lasciare "il giudizio in sospeso". Più tranchant Vasco Errani (Emilia Romagna) e Maria Rita Lorenzetti (Umbria): "Un incontro meno che interlocutorio. La poca chiarezza di Tremonti è deludente". Oggi, intanto, i presidenti di Regione prepareranno la linea da tenere in Conferenza Unificata (con le autonomie locali): sul tavolo il giudizio sull'intera manovra. Giudizio che a questo punto, in attesa degli emendamenti che non ci sono, resterà in sospeso.
Prime aperture. "Le vostre proposte non sono infondate". Così ha esordito Tremonti nell'incontro che s'è svolto nel tardo pomeriggio. Salvo poi gelare i governatori: "Ma - ha detto il ministro rivolgendosi ai presidenti di Regione - non possiamo pensare solo a voi. Voi siete un interesse tra gli interessi". I conti pubblici, insomma, non permettono alcuna "esagerazione".
E dunque a questo punto si tratta. Al tavolo tecnico di oggi, intanto, dovrebbero essere nero su bianco le prime novità. Anzitutto la neutralità rispetto al patto di stabilità dei costi del contratto 2002-2003 del personale regionale. Poi, ufficializzata ieri dal Governo l'impossibilità di far partire dal 1 gennaio 2004 il federalismo fiscale "targato Ulivo" (Dlgs 56/2000), l'impegno di definire le modalità per effettuare i trasferimenti per l'anno prossimo: ben che vada, il federalismo fiscalesarà rinviato almeno di un anno. Terzo punto che le Regioni si aspettano di incassare sono le modifiche all'art. 50 della Finanziaria sui limiti di impegno.
Sanità, partita apertissima. Nel calendario dei tavoli tecnici, c'è subito la questione degli immigrati extra comunitari: il Governo riconosce l'esistenza del problema sollevato dalle Regioni. Ma limita, ad oggi, a 500mila il numero di assistiti regolarizzati "con codice fiscale". Il tetto considerato dalle Regioni è però più elevato: circa 750mila, per costi pari a 950 mln. Altro capitolo scottante è quello della cassa che per le Regioni, fino al 2003, presenta un rosso da 14,8 mld: laprospettiva dei tavoli è di affrontare la questione (per Tremonti è di "fabbisogno ", per le Regioni è di "indebitamento ") per cercare percorsi sicuri e rapidi in grado ridurre gli impatti sulla finanza locale degli interessi passivi e dei crediti vantati dai fornitori del Ssn. Di più, per il momento, le Regioni non sono riuscite a incassare. Sia sul debito pregresso che sul sottofinanziamento dell'assistenza sanitaria - circa 17 mld in totale - il Governo ha preferito il silenzio. Così come sulla partita dell'edilizia finanziaria e dei contratti del personale del Ssn. Ai tavoli tecnici l'arduo compito di tentare la quadratura del cerchio.Roberto Turno da "Il Sole-24 Ore" del 6/11/03
Giovedì 6/11/03. CAMICI BIANCHI, CRESCE L'ALLARME
- Roma (Il Sole-24 Ore) Medici, veterinari e dirigenti sanitari di ogni bandiera si coalizzano contro lo "stato di grave abbandono in cui è lasciato il Servizio sanitario nazionale". Lanciando un attacco frontale a Finanziaria, riforma delle pensioni, mancato rinnovo del contratto, assenza di un'adeguata tutela assicurativa per chi lavora in corsia. E annunciando la riunione a dicembre degli "Stati generali" della sanità, aperti anche a Regioni ed enti locali. È un cahier de doléances in sette punti, quello messo nero su bianco in un documento unitario illustrato ieri a Roma e sottoscritto da ben 20 sigle, che rappresentano 42 organizzazioni del settore: dai medici ospedalieri dell'Anaao e della Cimo ai biologi dello Snabi, dai veterinari del Sivemp ai primari dell'Anpo, fino agli specializzandi di Amsce e Federspecializzandi, esclusa solo la Cgil medici.
Un'unità ritrovata dopo anni di divisioni. Che nasce, come afferma Serafino Zucchelli, segretario nazionale dell'Anaao, "dall'emergere di una serie di elementi di grave danno per la sopravvivenza del sistema e dei legittimi interessi professionali dei medici dipendenti". A partire dalla Finanziaria, che - si legge nel documento - "non prevede investimenti adeguati per assicurare l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza" e "riduce ancora i trasferimenti finanziari agli enti locali".
"Questo Governo - aggiunge Alberto Clivati, vicepresidente della Cimo-Asmd - è riuscito nell'impresa titanica di ricompattare le sigle sindacali della medicina dipendente, tutte in protesta contro l'assenza di una politica sanitaria dell'Esecutivo. Oltre al fumo delle sigarette si veda anche un po' d'arrosto". Prova ne sia, lamentano i firmatari, che non è più stato convocato il tavolo a tre (Governo, Regioni, sindacati) insediato a maggio dal sottosegretario Gianni Letta per studiare la modifica dello stato giuridico dei dirigenti del Ssn.
La revisione dell'irreversibilità dell'opzione per l'esclusiva nel pubblico è un punto molto caro a una parte del mondo sindacale, Cimo, Anpo e Cisl medici in testa. La posizione delle altre sigle in merito si è ammorbidita di recente, a patto che l'eventuale introduzione della reversibilità non abbia "ricadute negative su quanto pattuito nel vigente contratto". A patto, cioé, che non venga toccata l'indennità di esclusiva per chi giura fedeltà al Ssn. Questa "apertura" spiega l'assenza della Cgil medici tra i firmatari del documento: "Non siamo d'accordo - sottolinea il presidente, Massimo Cozza -sulla proposta di modificare l'esclusività del rapporto, che contiene un doppio rischio: quello di una sanità pubblica sempre più residuale e quello di pesanti ripercussioni negative per i medici". Ma la Cgil medici condivide tutte le altre critiche esposte nella nota. È "inaccettabile " l'atto di indirizzo del Comitato di settore per il rinnovo del contratto della dirigenza, scaduto nel 2001, così come la mancata stipula delle "code" contrattuali del precedente Ccnl. È "discriminatorio " l'emendamento alla delega previdenziale, laddove distingue tra lavoratori pubblici e privati in materia di incentivi e rende invece omogeneo il sistema di calcolo della pensione. È "intollerabile" la mancanza di un'adeguata tutela assicurativa per il rischio professionale dei dipendenti del Ssn, nonostante precise disposizioni contrattuali, rimaste lettera morta "per inerzia delle Regioni". È grave l'assenza "di un'ipotesi di regolamentazione dell'Educazione continua in medicina (Ecm)". Di qui l'inevitabilità di "manifestazioni di protesta" (la parola "sciopero" non viene per ora pronunciata). E la convocazione, entro i primi dieci giorni di dicembre, degli "Stati generali" della sanità. "Il nostro è un messaggio per il Governo ", rileva Armando Masucci, segretario Uil medici, che propone di indire una Giornata nazionale dell'orgoglio medico. "La crisi di risorse - aggiunge Giuseppe Garraffo, segretario della Cisl medici - va affrontata con la concertazione. Non voglio che le Regioni diventino un'unica grande mutua". In pericolo, per i professionisti della sanità, è l'intero sistema assistenziale del Paese. Perché il sottofinanziamento del Ssn rischia di diventare un boomerang per tutti i cittadini.Manuela Perrone da "Il Sole-24Ore" del 6/11/03
Mercoledì 5/11/03. ATTIVITA' DELLA CAMERA
- Roma (Montecitorio). Elenchiamo la situazione di alcuni D.D.L. (disegni di Legge) in discussione al Parlamento
Provvedimento
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N.atto e relatore
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Origine
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Contenuti
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Stato dell'iter
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Finanziaria |
S2513
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Finanziaria | All'esame della Commissione Bilancio | |
Salute mentale | C174C152C844 Burani Procaccino (FI) |
C174C152C844
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Avanzano proposte dimodifica alla legge Basaglia | All'esame dellacommissioneAffari Socialiin sedereferente |
Martedì 4/11/03. IL CALENDARIO DELLE REGIONI
- Roma (Via del Tritone, 142). Ecco il calendario sanitario delle Regioni:
- 6 novembre 2002, ore 10,30. Tavolo di monitoraggio e verifica dei livelli essenziali di assistenza sanitaria di cui al punto 15) dell'accordo 8 agosto 2001. Scheda di rilevazione dei Livelli Essenziali di assistenza sanitaria erogati dalle Regioni nell'anno 2002.
- 6 novembre 2003, ore 16,30. Tavolo tecnico tra Governo e Regioni per la preparazione del semestre di Presidenza dell'Unione Europea in materia di Sanità
Lunedì 3/11/03. IN GAZZETTA IL D.LGS. SUGLI IRCCS
- Roma (Gazzetta Ufficiale) E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale - n°270, (27/10/03) il D.Lgs. 288/2003 (16/10/03) relativo al "Riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, a norma dell'articolo 42 , comma 1, della legge 16 gennaio 2003, n.3".
* Il D.Lgs. consta di 19 articoli e 22 pagine.N.B. Troverete il testo in oggetto, in questo stesso sito, nella sezione "Leggi e Decreti"
Venerdì 31/10/03 FINANZIARIA: GHIGO, NESSUNA OPERA SANITARIA E' A RISCHIO
- Torino (Ansa) In materia sanitaria il governatore Enzo Ghigo ha voluto ribadire oggi che il suo ''impegno come Presidente della Conferenza delle Regioni e' rivolto al mantenimento degli accordi di programma gia' stipulati fra Regioni e Governo''. ''Nel contempo - ha aggiunto Ghigo in una nota - rassicuro sul fatto che le Regioni, per non bloccare le opere, hanno assunto impegni ed erogato anticipazioni di cassa''.
Le Regioni - sottolinea Ghigo - sono comunque ''impegnate a continuare su questa strada in attesa di un segnale positivo da parte del Governo, che ci attendiamo dal prossimo incontro del 5 novembre con il Ministro Tremonti''. Il governatore intende, dunque, rassicurare in merito ad alcune preoccupazioni che sono state espresse da alcuni organi di informazione. ''Gli echi dell' iniziativa 'Una Finanziaria per i cittadini', promossa a Roma dalla Conferenza delle Regioni - afferma Ghigo - sono giunti nelle redazioni dei giornali piemontesi in modo distorto e allarmistico''. ''Ieri le Regioni - spiega il presidente della Conferenza delle Regioni - hanno diffuso una scheda che avrebbe dovuto soltanto chiarire al Governo il genere di interventi che potrebbero subire ritardi, rallentamenti o ridimensionamenti a causa dell' attuale impianto della Finanziaria. Ritengo che l'
interpretazione errata nasca proprio dalla ''provocazione'' volutamente lanciata per stimolare una riflessione con il Governo''.
Entrando nello specifico piemontese, Ghigo assicura che ''di fatto la Regione Piemonte, tutte quelle opere che sono state citate nella scheda le ha gia' ampiamente inserite nella programmazione sanitaria a prescindere dai contenuti finali della Finanziaria. A testimonianza di cio', venti giorni fa il Consiglio regionale ha licenziato la delibera relativa ai finanziamenti di interventi di edilizia sanitaria e di rinnovo di strutture e attrezzature sanitarie, per l' ammontare complessivo di 90 milioni di euro, che comprende anche il nuovo ospedale di Alba-Bra, il reparto di Gastroenterologia dell' ospedale di Novara, le attrezzature per il nuovo ospedale di Asti, la ristrutturazione del blocco operatorio presso gli ospedali Regina Margherita e Sant' Anna di Torino, la messa a norma e l' umanizzazione di alcuni reparti delle Molinette, le apparecchiature per la Radioterapia dell' ospedale di Vercelli''.Venerdì 31/10/03. FINANZIARIA: DICHIARAZIONI VEGAS DESTANO STUPORE DELLE REGIONI
- Roma (Sede Veneto) - comunicato stampa - "Le dichiarazioni del Sottosegretario Vegas relative alla denuncia fatta dalle Regioni sulla finanziaria stupiscono per due motivi - ha affermato l'Assessore della Regione Veneto, Fabio Gava, coordinatore degli Assessori alla Sanità per la Conferenza delle Regioni. "Prima di tutto perché c'è una costante relazione fra le Regioni e il Sottosegretario all'Economia e quest'ultimo che ci ha aiutato a costruire l'accordo dell'8 agosto 2001 sa benissimo cosa quel patto preveda. Sa, ad esempio, che chiunque contribuisca fra Stato e Regioni a determinare scelte che comportano aumento di spesa deve assumersene la responsabilità.
Allora è sorprendente - e arrivo al secondo motivo - che il Sottosegretario all'Economia parli con riferimento alla regolarizzazione di diverse centinaia di migliaia di cittadini extracomunitari di "valutazione erronea" senza spiegare poi dove è l'errore.
Come si fa a dire che "l'assistenza sanitaria agli immigrati regolari contemplata nell'ambito della cosiddetta Bossi-Fini non comporta un incremento della spesa sanitaria" ? Forse si parte dal presupposto che i cittadini extracomunitari siano dotati di una salute di ferro, non abbiano eccessivo bisogno di assistenza socio-sanitaria, di medico di famiglia, di medicinali, di cure ospedaliere.
Sono certo però che né il Sottosegretario Vegas né il Governo partano da questo assunto. Le Regioni fino ad oggi stanno garantendo una assistenza sanitaria continuativa a un numero di cittadini ben superiore a quello da cui si era partiti nelle valutazioni che portarono all'accordo dell'8 agosto 2001.
Sono sicuro che nell'incontro che le Regioni avranno il 5 novembre con il Ministro Tremonti - ha concluso Gava - l'arcano sarà scoperto e che torneremo tutti a ragionare su cittadini che, necessariamente, devono godere degli stessi diritti, in particolare in un settore così delicato come quello sanitario".
Venerdì 31/10/03. FINANZIARIA: VEGAS, ERRATE STIME REGIONI SU ONERI SANITARI
- Roma (Adnkronos) La protesta delle regioni sulla presunta sottostima degli oneri sanitari ''e' una valutazione erronea''. A sostenerlo, nel corso dei lavori della Commissione
bilancio, e' il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, che sottolinea come ''riguardo ai trasferimenti finanziari tra lo Stato e le Regioni e' attualmente in corso una trattativa volta a superare talune divergenze emerse in relazione alla spesa sanitaria''. Quanto all'assistenza per gli immigrati regolari, osserva il sottosegretario, ''l'assistenza sanitaria degli immigrati regolari,
contemplata nell'ambito della cosiddetta legge Bossi-Fini, non consegue un incremento della spesa sanitaria''.
Rimangono aperte, poi, le questioni che riguardano le risorse destinate agli enti locali. In particolare, sulla compartecipazione al patto di stabilita' interno ''e' attualmente in corso una
trattativa nelle forze di maggioranza'', meccanismo che secondo il sottosegretario potrebbe diventare operativo ''dal prossimo anno'', spiega Vegas. La contestazione da parte degli enti locali di un taglio dei finanziamenti di 1,8 miliardi, invece, per Vegas va respinta ''in quanto la disciplina finanziaria prospettata nell'ambito della manovra di bilancio si colloca in una linea di continuita', per quel che concerne i saldi di finanza pubblica, con quella dello scorso anno''.VENERDI' 31 OTTOBRE 2003 - "Il Sole24Ore" - Pag. 6 - "Senato approva decretone"
- ROMA - Il Senato ha votato ieri mattina la fiducia al Governo sul decreto della manovra 2004. Amplissimo il divario tra favorevoli (166) e contrari (126), con un astenuto. "La nostra coalizione ha sempre dato prova di grande compattezza", è stato il commento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in viaggio in Cina. Il provvedimento, che vale 13,6 miliardi su una manovra di 16 miliardi circa, passa a Montecitorio. Dove già si parla di una nuova fiducia. Del resto, lo strumento del decreto è stato scelto perché tecnicamente è più agevole sottoporlo a fiducia. Che potrebbe rendersi necessaria anche per la Finanziaria, dato che è ormai scontato che proprio il Ddl di finanza, quando a metà novembre approderà alla Camera, dovrà risolvere le questioni che, nel decretone, sono destinate a rimanere aperte. Carlo Giovanardi, ministro dei Rapporti col Parlamento, premesso che "il futuro è imperscrutabile ", subito si cautela: "Il voto di fiducia non è niente di eccezionale, è uno degli strumenti a disposizione del Governo, quando ritenga necessario applicarlo". Dunque, "nulla di straordinario" se si dovesse ricorrervi di nuovo. "L'importante è che la maggioranza trovi un'intesa". "Vedremo se mettere la fiducia alla Camera-afferma Rocco Buttiglione, Udc come Giovanardi. "Il 1° dicembre (scadenza dei 60 giorni entro i quali la conversione deve avvenire) è lontano ". "Intanto mandiamolo alla Camera, poi vedremo. Non ci piace mettere troppe fiducie, anche se - ricorda - sono meno del Governo precedente". Ottaviano Del Turco, Sdi, ammonisce che, dopo la fiducia, Giulio Tremonti "è più bello e più forte di prima ". Se in passato vi si ricorreva a sostegno di maggioranze fragili, i numeri della votazione confermano che è stata usata "per risolvere i problemi del Centro-destra". E, per strano che possa apparire, le variazioni del prezzo del prezzemolo sui mercati rionali è stato oggetto di un serrato confronto tra Gavino Angius, capogruppo Ds (che lo considera un indicatore della situazione economica) e il viceministro dell'Economia Gianfranco Miccichè. Il quale - auguratosi che non vengano poste altre fiducie: non rientrerebbero nella strategia del Governo - ha informato i senatori che la modifica al condono edilizio nel decretone costerà 480 milioni di À, compensati però da maggiori vendite di immobili della Difesa e dei Monopoli per 500 milioni. Sempre il decreto istituisce l'Itt, l'Istituto italiano per la tecnologia su cui si scagliano i rettori universitari: uno spreco di soldi in assenza di progetti e di coordinamento. Intanto il Senato, liberatosi dal decretone, è passato alla Finanziaria 2004, cui il decreto è per così dire gemellato. Invece, tra le aperture annunciate dal sottosegretario Giuseppe Vegas, una riguarda i Comuni. Nuove iniziative a loro favore, in linea con gli impegni del vicepremier Gianfranco Fini, saranno affidate a emendamenti che il Governo intende presentare e che si aggiungeranno ai molti proposti da varie parti politiche. Permane invece un problema per quanto riguarda la finanza regionale: per affrontarlo, il ministro Tremonti ha convocato i presidenti delle Regioni per il 5 novembre. Sanità, edilizia pubblica, finanziamento delle funzioni trasferite sono tra le questioni aperte. Ancora ieri, infatti, dagli enti locali sono arrivate nuove proteste (si veda articolo in pagina). La commissione è giunta ieri ad esaminare i primi dieci articoli della Finanziaria. Accantonando però, com'è costume, i punti delicati. Per esempio, i soldi per le università e la ricerca. Vi provvedeva un emendamento della Lega e di An, già più volte proposto e sempre respinto e che è stato nuovamente bocciato: istituiva la pornotax, un'imposta sui redditi derivanti da attività a luci rosse. Il gettito era destinato appunto alla ricerca, oggetto anche di iniziative di An, sostenute dall'Udc, per ora accantonate, che mirano a finanziarla aumentando le accise su sigarette e superacolici. Un vertice Governo-maggioranza, la prossima settimana, cercherà le alternative. Lo stesso dovrà fare per i contratti pubblici, Forze armate in primis, le politiche per la famiglia e altro ancora.
LUIGI LAZZI GAZZINILe misure del decretone
- Condono edilizio. Stabiliti due tetti: 750 mc per domanda e 3.000 mc per ogni edificio. Previsto il divieto a costruire per 15 anni sulle aree interessate da incendi e sono esclusi dal condono gli abusi sul demanio marittimo, fluviale e lacustre. Sale dal 30 al 50% la quota destinata ai Comuni riscossa come conguaglio dell'oblazione
- Cassa depositi e prestiti. La Cdp viene trasformata in Spa. Statuto e prime nomine saranno definite da un decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministro dell'Economia. Non sarà una banca e potrà effettuare raccolta di fondi solo presso investitori istituzionali
- Sanità. Introdotta una tessera sanitaria del cittadino contenente il codice fiscale che, incrociata con la ricetta medica, dovrebbe tenere sotto controllo la spesa sanitaria
- Confidi. Vengono introdotte garanzie dello Stato e viene applicata una riduzione di quanto devono versare i Confidi che aderiscono a un fondo di garanzia interconsortile. Spazio, poi, a una maggiore attenzione per il settore agricolo
- Videopoker e scommesse. La tassa per gli apparecchi da gioco scende al 13,5% sulle somme giocate. Estesa a tutto il settore scommesse la normativa che ha definito il contenzioso in quelle ippiche. Previsto, dunque, uno sconto per i concessionari
- Tecno-Tremonti e sconti fiscali. Incentivi all'innovazione nelle imprese. Sconti fiscali per i ricercatori che rientrano in Italia e le società che si quotano in borsa. De-tax sugli acquisti in favore di associazioni che svolgono attività etiche e utilizzo degli studi di settore per frenare il caro-prezzi
- Amianto. Taglio alle agevolazioni previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto; i benefici restano se sono già stati riconosciuti alla data di entrata in vigore del decreto. Potranno continuare a usufruire delle agevolazioni anche ferrovieri e marittimi
- Concordato preventivo. Vale per il biennio 2003-2004 ed è riservato a imprese e professionisti. Sarà possibile definire preventivamente le tasse. Per il calcolo si prendono in considerazione i ricavi 2001, rettificati al rialzo. Il termine per aderire è slittato al 16 marzo 2004
- Bonus figli. A partire dal secondogenito, le famiglie avranno un bonus di 1.000 euro per i neonati dal 1° dicembre 2003 al 31 dicembre 2004. Più facile costituire asili di condominio
- Beni culturali e immobili Difesa. Silenzio-assenso delle soprintendenze per la vendita dei beni culturali: senza una pronuncia entro 120 giorni scatterà la cessione. In vendita 4.500 alloggi non di servizio della Difesa
Cdp e Fondazioni, partite aperte- ROMA - Per il varo del maxi-decreto con il voto di fiducia al Senato, si è resa necessaria una lunga e faticosa trattativa all'interno della maggioranza. Che però non ha affatto chiuso la partita all'interno della coalizione che sostiene il Governo. Ora l'attenzione si sposta sulla Finanziaria, a dimostrazione che quello della manovra 2004 è un cantiere tuttora aperto. E proprio alla Finanziaria spetterà, con ogni probabilità, di intervenire sulle questioni che il decretone ha lasciato tuttora aperte. In primo luogo vi è il problema della Cassa depositi e prestiti: con un emendamento ad hoc occorrerà precisare che la Cassa potrà effettuare la raccolta solo presso gli investitori istituzionali. Poi le Fondazioni: sono in arrivo misure che fissino l'incompatibilità delle cariche amministrative e dirigenziali nelle Fondazioni con gli stessi incarichi nella banca conferitaria o nelle sue controllate. C'è poi il nodo dei servizi pubblici locali. La soluzione individuata nel decretone - secondo il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Bruno Tabacci - "va all'opposto degli impegni assunti con l'Unione europea". In arrivo altresì possibili ritocchi ai nuovi canoni per le concessioni delle aree balneari, ma anche al condono edilizio e al concordato preventivo. Stanno dunque per riemergere tutti i nodi politici rimasti irrisolti nel corso della serrata trattativa sul maxi-emendamento al decreto. Crescono di conseguenza le richieste soprattutto dei centristi e di An. "Il testo approvato con il voto di fiducia dovrà essere ripreso urgentemente dal Governo in molti dei suoi aspetti peculiari", hanno sostenuto i senatori Maurizio Eufemi (Udc) e Roberto Salerno (An). Tra questi, c'è appunto quello dei termini per il concordato "che è tornato al 16 marzo". Il Governo - ha detto chiaramente il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini - "può legittimamente porre la questione di fiducia, ma da parte mia mi adopererò per favorire il confronto parlamentare più ampio possibile". Quanto alle nuove questioni che stanno emergendo nel corso dell'esame della Finanziaria in commissione Bilancio del Senato, l'attenzione si concentra essenzialmente sui capitoli della ricerca, dell'università e della scuola, gli Enti locali, i contratti del pubblico impiego, soprattutto per quel che riguarda le Forze armate, e le politiche per la famiglia. Dal vertice di maggioranza in programma per la prossima settimana è attesa una risposta su tutti questi temi. In particolare sulla ricerca, il Governo sta studiando una soluzione alternativa a quella prospettata da un emendamento di An, appoggiato anche dall'Udc, che dispone un aumento delle sigarette e dei superalcolici.
D.PES.Tremonti convoca i governatori
- ROMA - Regioni, Comuni e Province battono i pugni sul tavolo contro una Finanziaria che assottiglia le casse locali e mette pericolosamente a rischio investimenti e servizi sociali, a cominciare dall'assistenza sanitaria. E il ministro dell'Economia, incassato il primo via libera al decretone, apre le porte al dialogo. Per mercoledì 5 novembre, infatti, Giulio Tremonti ha convocato a via XX Settembre i governatori per cercare di venire incontro almeno a una parte delle pressanti richieste regionali. Invito "apprezzato" dai governatori. Rivolgendosi ai quali dagli schermi del "Tg1", in serata Tremonti ha aperto cauti spiragli: "Le Regioni fanno il loro mestiere, il Governo fa il suo mestiere: vediamo cosa è possibile fare". E aggiungendo con un filo di ironia: "Ogni anno sulla Finanziaria sembra che venga giù il mondo e poi, con gli sforzi comuni, la vita prosegue a volte anche un po' meglio". Partita pesante, quella aperta dal sistema delle autonomie sulla manovra 2004. Mentre il Senato votava la fiducia al Governo sul maxi decreto legge, ieri tutti i big di Regioni ed enti locali si sono dati appuntamento, incontrando le parti sociali, per rilanciare tutte le proposte dimenticate dal Governo. Obiettivo: fare una "Finanziaria per il cittadino". E sul piatto sono finite anche le dure contestazioni dei governatori di centro-destra: il governatore del Lazio, Francesco Storace, ha anticipato che a stretto giro di posta porterà in giunta il ricorso alla Corte costituzionale sul condono edilizio. E il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha rilanciato: i fondi per la sanità potrebbero in parte essere rastrellati vendendo "una nuova quota Enel". Segnale evidente che la il capitolo del finanziamento della Sanità rappresenta il lato oscuro delle finanze regionali: tra problemi di cassa, sottostime e interessi vari, mancherebbero all'appello oltre 32 mld. E altri 4 mld latitano tra fondo sociale, decentramento amministrativo, edilizia residenziale. Il tutto, per un totale pro capite di 658 euro, con 302 euro pro-capite in rosso soltanto per quanto riguarda il 2003. Somme cui si aggiungono i tagli per 539 mln denunciati dalle Province. E le gravi sofferenze denunciate dai Comuni, che ieri hanno rilanciato la richiesta di un ritocco delle accise sulla benzina: con soli 3 centesimi di aumento si ricaverebbero 650 mln. Il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, ha dichiarato la disponibilità del Governo a "valutare interventi in favore dei Comuni". Una disponibilità per la quale, fin qui inutilmente, s'era già esposto il vice premier Gianfranco Fini.
R.TU.GIOVEDI' 30 OTTOBRE 2003 - Centenario del codice di deontologia.
- Roma (FNOMCeO) - La Presidenza della CIMO-ASMD partecipa alle celebrazioni per il centenario del Codice Deontologico, nato a Sassari nel gennaio 1903.
Alla presenza di tutti i più importanti responsabili del mondo sanitario il Ministro Sirchia ha tenuto una lezione sul "Governo clinico della Sanità" ed ha confermato che presenterà, ad un prossimo Consiglio dei Ministri, un DDL volto a ridimensionare il ruolo dei Direttori Generali ed a potenziare il ruolo dei clinici.
COMMENTO CIMO-ASMD: ce la farà mai?Giovedì 30/10/03 ULTIMISSIME DAL MONDO IRCCS
- Il Consiglio dei ministri del 10 ottobre ha approvato il Decreto Legislativo che attua la delega contenuta nella legge 3/2003 (art.42,comma 1) In tutto 19 articoli per il riordino degli Istituti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico che passa per la via della trasformazione in Fondazioni aperte ai privati, ferma restando la loro "natura pubblica".
Tale Decreto è stato pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" n.250 del 27 ottobre e ha assunto la denominazione di Dlvo 16 ottobre 2003 n.288.
(vedi sezione IRCCS all'interno del nostro sito).Giovedì 30/10/03: CIMO E ANAAO: "TROPPI MEDICI? COSA HA FATTO IL MINISTRO?"
- Roma (Il Sole 24 Ore Sanità) "Siamo perfettamente d'accordo con le dichiarazioni del ministro della Salute Girolamo Sirchia", ha detto Serafino Zucchelli, segretario nazionale dell'Anaao-Assomed, commentando le parole del ministro della salute il quale ha sostenuto che in Italia ci sono troppe cattedre e troppi medici. "Ma questo ministero - ha però ricordato Zucchelli - non ha fatto nulla per risistemare i rapporti tra sistema sanitario nazionale e università, uno dei cardini del necessario rinnovamento, perchè l'università continua a vivere come una istituzione autoreferenziale che gioca le sue carte al di fuori delle norme e regolamenti senza raccordarsi con il sistema sanitario nazionale, nonostante le leggi vigenti (517/92) totalmente inapplicata. Quindi - ha chiosato Zucchelli - sono d'accordo sull parole, però non ha fatto nulla". "Il ministro Sirchia predica bene ma razzola male", ha detto sullo stesso argomento il segretario nazionale della Cimo-Asmd Stefano Biasioli sottolineando di essere d'accordo solo con le parole del ministro Sirchia, il quale ha detto che in Italia ci sono troppe cattedre e troppi medici. "Di fatto ha elencato una serie di disagi reali che ci sono nella categoria ma il suo ruolo non è quello di fare diagnosi, ma ipotizzare soluzioni politiche rispetto a problemi che la categoria conosce bene e che è stanca di sentire ripetere", ha aggiunto il medico-sindacalista dei camici bianchi ospedalieri. Biasioli ha ritenuto comunque veritiero che "in Italia ci siano troppi medici e come sia pure vero che l'università non abbia programmato le lauree e le specializzazioni sulla base delle richieste del mercato. Basti pensare - ha concluso Biasioli - alla carenza di radiologi, anestesisti e presto anche dei pediatri". Secondo i dati ufficiali aggiornati in Italia c'è un medico ogni 168-170 cittadini per un totale 335 mila camici bianchi operanti sul territorio.
Mercoledì 29/10/03. SIRCHIA: "RIDARE CENTRALITA' AL RUOLO MEDICO"
- Roma (Il Sole-24 Ore Sanità). "Bisogna ridare con forza centralità al ruolo dei medici negli ospedali che in questi ultimi anni è stato un pò offuscato. Per questo motivo la prossima settimana porterò in consiglio dei ministri un apposito provvedimento".
Lo ha detto il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, a margine della visita compiuta oggi alla piccola Rossella, ricoverata al reparto di cardiochirurgia dell'ospedale napoletano Monaldi.
"I medici non dovranno più prendere ordini dagli amministratori - ha proseguito Sircha - ma con essi dovranno decidere ciò che va fatto negli ospedali. Ne vale il rispetto del paziente". Il provvedimento annunciato oggi dal ministro è molto più ampio e riguarderà certamente anche la cosiddetta medicina di base.Il responsabile del dicastero della salute immagina la costituzione di strutture sanitarie di gruppo sul territorio gestite insieme dai medici di base e dagli specialisti convenzionati, dove il cittadino possa rivolgersi in alternativa ai presidi ospedalieri, insomma dei punti debitamente attrezzati dove si possagestirelacronicità. "Il malato non sarà più costretto a gravare sulle strutture ospedaliere - ha concluso il ministro - e questa scelta ci consentirà di dedicare maggiore attenzione e risorse economiche a strutture di alta specializzazione come questa"Fonte :Il Sole 24-ore Sanità.
Mercoledì 29/10/03. ENTI PREVIDENZA: A PROSSIMO CDM NOMINE VERTICI INPS, INAIL, INPDAP
- Roma (ADN KRONOS). Ritorno alla normalità in arrivo per gli enti previdenziali dopo la lunga parentesi di commissariamento. A quanto apprende l'ADNKRONOS, il prossimo Consiglio dei Ministri, su proposta del titolare del Welfare, Roberto Maroni, dovrebbe nominare i nuovi vertici di Inps, Inail, Inpdap e Ipsema. L'accordo di massima all'interno della maggioranza sarebbe già stato raggiunto e ora si stanno mettendo a punto le indicazioni per i diversi consiglieri di amministrazione.
Fonte: ADNKRONOS
Mercoledì 29/10/03. IL GOVERNO PRESENTA IL "MAXIEMENDAMENTO"
- Roma (Palazzo Chigi) . Alla fine il Governo ha presentato in Senato il maxi-emendamento al "decretone" che accompagna la finanziaria. Questi i punti salienti:
- CONDONO EDILIZIO. Limite di 750 metri cubi per la sanatoria di singole unità abitative, di 3000 per l'intera costruzione;
- CASSA DEPOSITI. Confermato che non sarà una banca: ma statuto e amministratori verranno decisi da Palazzo Chigi
- BENI CULTURALI. Principio del silenzio-assenso, ma di 10 giorni, per l'individuazione di vincoli che escludano la vendita.
- CASE ENTI. I Comuni ad alta tensione abitativa potranno acquistare immobili invenduti nelle cartolarizzazioni.
- VIDEOPOKER . Sono esplicitamente vietati quei videogiochi che si ispirano alle regole del poker
- CONCORDATO FISCALE. La scadenza per l'adesione al concordato biennale è spostata dal 28 febbraio al 16 marzo
Martedì 28/10/03. SCIOPERO DEI GIORNALISTI
- Roma (Sedi Varie). Oggi i quotidiani non sono in edicola, per uno sciopero proclamato dalla FNSI (Federazione nazionale della stampa italiana) contro l'annunciata riforma previdenziale proposta dal Governo. Secondo la FNSI alcune parti del provvedimento sarebbero automaticamente applicate agli enti previdenziali privatizzati.
Con ciò ledendo l'INPGI (l'Istituto previdenziale dei giornalisti), non finanziato dallo Stato ed autonomo. Secondo la FNSI l'INPGI è in grado di garantire la sostenibilità finanziaria delle pensioni dei giornalisti, attraverso scelte autonome.Commento CIMO
Domenica 26/10/03. PENSIONI: MODIFICHE IN VISTA ?
- Roma (Parlamento).AN ed UDC avrebbero messo a punto 4 interventi correttivi alla proposta di riforma pensionistica formulata dal Governo. Eccoli:
1. Innalzamento graduale dell'età minima di pensionamento ( a partire dal 2005-2006) da 57 a 60-62 anni, lasciando la soglia contributiva a 35. oggi 57+35= 82; domani 60-62+35= 95-97.
2. Silenzio assenso per l'uso del TFR per la previdenza integrativa, con l'obbligo (in caso di adesione) di destinare una fetta cospicua (60-75%) ai fondi pensione.
3. Decontribuizione "soft" per i neo-assunti;
4. Riduzione delle finestre di uscita da 4 a 2/anno, a partire dal luglio 2004.
5. Aumento delle aliquote dei lavoratori autonomi ed agricoli.
6. separazione della previdenza dall'assistenza (?)
Tuttavia, per ora, la proposta governativa è:
a) superincentivo (32,7%) dal 2004, totalmente detassato per i dirigenti privati (estensibile anche agli statali, con misure da definire) che - pur in possesso dei requisiti di anzianità - decideranno di continuare a lavorare;
b) vincolo di 40 anni di contribuzione , dall'1/1/2008;
c) possibilità di pensionamento con 57 anni di età + 35 anni di contribuzione dall'1/1/2008, ma con forti penalizzazioni;
d) uso del TFR per ifondi pensione;
e) decontribuzione (3-5 punti) per i neo-assunti.- obiettivo: risparmi , a regime, pari ad 1% del PIL (circa 12 miliardi di euro/anno).
Sabato 25/10/03. CONSIGLIO DI STATO: NO AL PART-TIME IN SANITA'
- Roma (Consiglio di Stato). I dirigenti di una ASL non possono chiedere la trasformazione del proprio contratto in part-time. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato pronunciandosi sul caso di una psicologa dirigente di primo livello che aveva chiesto alla propria ASL, la RM/A, la trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time. Il Consiglio di Stato ha aggiunto che la questione era già stata risolta dalla Corte costituzionale con una sentenza del 2001 sfavorevole ai medici dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale "le cui conclusioni devono essere estese al personale sanitario non medico ma pur sempre dirigente".
Nel caso in esame la donna, vistasi rifiutare la trasformazione del contratto da parte della propria amministrazione, si era rivolta al Tar Lazio che le aveva dato ragione. Successivamente era intervenuta la pronuncia della Consulta e adesso anche quella del Consiglio di Stato, secondo il quale "la disciplina del rapporto a tempo parziale non si applica ai dirigenti dello Stato e alle categorie a essi equiparate" . Del resto le funzioni di dirigente sanitario ASL "sono caratterizzate da poteri e responsabilità fi gestione che escludono l'applicabilità dell'istituto del part-time".
In definitiva i giudici di appello hanno ritenuto consolidato "il quadro normativo specifico per il rapporto di lavoro non solo dei dirigenti medici, ma di tutti i dirigenti sanitari, la cui esclusione dalla disciplina del part-time dipende dalla particolare configurazione giuridica della qualifica dirigenziale caratterizzata da poteri e responsabilità di gestione.".Venerdì 24/10/03. NOVITA' DELLA GAZZETTA UFFICIALE
- Roma (Sede G.U.). Sulla Gazzetta Ufficiale n.239 del 14 ottobre 2003 è pubblicato il DPCM 12 settembre 2003 "Fissazione, per le amministrazioni regionali e per gli enti e le aziende appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale, di criteri e limiti per le assunzioni di personale a tempo indeterminato per l'anno 2003".
Sul supplemento Ordinario n.161 è pubblicato il D.Lgs. 8 luglio 2003, n.277 "attuazione della direttiva 2001/19/CE che modifica le direttive del Consiglio relative al sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionali e le direttive del Consiglio concernenti le professioni di infermiere professionale, dentista, veterinario, ostetrica, architetto, farmacista e medico."Venerdì 24/10/03. REGIONI E FINANZIARIA
- Roma (Palazzo Madama). Ieri sera i governatori hanno consegnato ai gruppi parlamentari del Senato un "pacchetto" di emendamenti (in dettaglio sul sito delle Regioni) che le Regioni e gli enti locali ritengono indispensabili, suddivisi per quanto riguarda la finanziaria in quattro tipologie: richieste "indispensabili", che riguardano la copertura degli oneri di assistenza sanitaria per gli immigrati regolarizzati e l'ordinato finanziamento della spesa sanitaria corrente e per l'edilizia sanitaria, quelle di carattere tecnico, relative al fondo di garanzia per le diminuite entrate Irap e addizionale Irpef 0,5%, la materia dei trasferimenti connessi al decentramento amministrativo, indennizzo ai soggetti danneggiati a causa di vaccinazioni e trasfusioni , ristrutturazione edilizia sanitaria , ammodernamento tecnologico e reddito da ultima istanza, le richieste senza impatto finanziario, che riguardano l'iva trasporto, il patto di stabilità interno con riferimento agli oneri per i rinnovi contrattuali del personale, le assunzioni di personale, i vincoli imposti in materia di politiche di investimento e di indebitamento, la struttura interregionale per la negoziazione con il personale convenzionato con il servizio sanitario nazionale, il fondo missioni internazionali e il dipartimento nazionale delle politiche antidroga.
Le richieste con l'impatto finanziario, riguardano invece i rinnovi contrattuali, l'assetto normativo per i medici specializzandi, la copertura del disavanzo IRCCS, aziende miste e policlinici universitari e il fondo per le politiche sociali.
Per quanto riguarda il maxidecreto , invece, le proposte so0no suddivise in due tipologie : richieste prive di impatto finanziario in materia di servizi pubblici locali, rimborsi IVA sulle esternalizzazioni di servizi sanitari e accantonamento di risorse per le aree sotto utilizzate, agenzia italiana del farmaco, assegno per il secondo figlio, disposizioni in materia di invalidità civile e asili nido.
Vi sono infine delle richieste di tipo tecnico in materia di monitoraggio e controllo della spesa sanitaria.
Venerdì 24/10/2003 - Roma (Camera Deputati) Interrogazione a risposta scritta presentata dall'on. Marco Cicala (FI) lunedì 20/10/2003 nella seduta n. 375
- CICALA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
in data 12 maggio 2003 è stata chiusa la Società per azioni denominata Qchannel con sede legale in Roma, Via A. Nibby n. 6, e capitale sociale pari ad 1.607.141,00 (unmilioneseicentosettemilacentoquarantuno/00);
lo scioglimento di detta società ha determinato, tra l'altro, il licenziamento di oltre 50 dipendenti ed una perdita di oltre 16 milioni di euro;
i soci azionisti della Qchannel erano Enel It. SpA (con una partecipazione di euro 385.714,00) nonché la FMC (FINNAT, MEDIG e COMUNICAZIONE) e la Banca Popolare Commercio e Industria;
lo scioglimento si è verificato dopo circa due anni di attività e risultati negativi in entrambi gli esercizi (anno 2001, perdita di euro 2.388.275,00 ed anno 2002, perdita di euro 16.391.162,00);
il sindacato FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) è proprietario della Metis srl ed a capo del predetto sindacato c'è il dottor Mario Falconi, segretario nazionale, Consigliere di amministrazione di Qchannel e presidente dell'Ordine dei Medici di Roma;
l'Enel It. SpA ha acquistato e fatto distribuire a 7.500 medici convenzionati di medicina generale un pacchetto hardware comprendente un apparecchio televisivo ed una antenna parabolica per il costo singolo di nove milioni di lire cadauno (spesa complessiva circa 50 miliardi di lire);
la Metis avrebbe dovuto pagare a Qchannel una fattura di lire 11.340.000.000 (undicimiliarditrecentoquarantamilioni) per il progetto di farmacovigilanza (così come risulta dai bilanci di Qcbannel 2001 e 2002) per la quale la Qchannel già nel 2002 aveva emesso una nota di credito a causa del rallentamento, nella fase istruttoria del progetto, da parte del Ministero della Salute;
il progetto di farmacovigilanza, di interesse pubblico ed obbligatorio, alla luce della vigente normativa, con pesanti sanzioni in caso di inosservanza, è stato affidato a Metis che è notoriamente finanziata dalle aziende farmaceutiche, così come confermato dallo stesso presidente dottor Mario Falconi -:
se siano a conoscenza:
a) del fatto che l'Enel, in qualità di azionista, ha rinunciato ai suoi crediti verso Qchannel per euro 4.016.887 e degli eventuali motivi che hanno indotto la stessa ad una simile decisione, anche in considerazione dei notevoli riflessi fiscali;
b) delle ragioni per le quali l'Enel, nelle sua qualità di azionista di Qchannel, non si sia attivata per la riscossione del debito nei confronti di Metis Srl;
c) di un carteggio tra la Metis Srl ed il Ministero della salute tendente ad autorizzare, o meno, l'attività di farmacoviglianza;
quali iniziative intendano adottare, per quanto di rispettiva competenza, per risolvere le questioni esposte. (4-07742)
Venerdì 24 ottobre 2003 - Le Regioni: taglieremo i servizi
- (Il Sole 24 Ore, pag. 3) ROMA - Per l'assistenza sanitaria è "allarme rosso". E se il Governo non darà risposte immediate, allargando i cordoni di una borsa che tiene pericolosamente stretta, "saremo costretti a ridurre il livello dei servizi ai cittadini". In poche parole: a tagliare le prestazioni. Tutte le Regioni, assolutamente all'unisono, hanno lanciato ieri l'altolà a Governo e Parlamento e annunciato una serie di iniziative, anche clamorose, se non saranno ascoltate. Nei conti sanitari locali mancano all'appello oltre 20mld, denunciano in coro i governatori, e la situazione è arrivata ormai a un punto di non ritorno. Per questo Palazzo Chigi e Parlamento devono farsene carico, da subito, con una Finanziaria che altrimenti sarà "insostenibile".
È stata convocata all'improvviso, nel primo pomeriggio di ieri, la conferenza stampa dei governatori, significativamente a ridosso dell'esordio in aula a Palazzo Madama del decretone (e della preparazione del maxi emendamento) e dell'avvio dell'esame della Finanziaria 2004 vera e propria. Un'iniziativa, quella dei governatori, decisa all'improvviso dopo un acceso dibattito a porte chiuse per manifestare il grave disagio e i forti timori per la gestione della Sanità, ma non solo, che rappresenta la parte preponderante dei bilanci locali. I governatori hanno poi raggiunto il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia. Anzitutto per capire come far ripartire la Conferenza Unificata (con gli enti locali), da tempo al palo. E soprattutto per sollecitare un incontro urgente col ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
Intanto sono partite le lettere ai presidenti di Camera e Senato. Mentre giovedì, in un calendario serratissimo, si terrà con Comuni e Province una riunione con le forze sociali, sindacali e di categoria. Non è esclusa, come ultima istanza, la richiesta di un incontro col Capo dello Stato: "È in gioco il diritto costituzionale alla salute", ha detto Vasco Errani (Emilia Romagna). Proprio a Ciampi, s'è detto nella riunione a porte chiuse tra i governatori, "se, se, se mai tutto andasse alla deriva, potremmo rimettere le deleghe".
Hanno fatto fronte comune, ieri, i governatori. Per denunciare il mancato finanziamento per i 700-750mila immigrati regolarizzati ("e al Sud paghiamo di tasca nostra anche per l'assistenza ai clandestini", ha precisato l'assessore pugliese Rocco Palese). Per mettere nero su bianco che le strette di cassa valgono 14,8 mld tra 2002 e 2003. Per non dire dei disavanzi 2003 e 2004, che portano il rosso a oltre 20mld, tutte cifre puntigliosamente elencate dall'assessore al bilancio lombardo Romano Colozzi.
"Senza una risposta, le Regioni saranno obbligate a ridurre il livello dei servizi per i cittadini. Siamo all'allarme rosso, e questo è un rischio che non vogliamo correre", ha dichiarato il rappresentante dei governatori, Enzo Ghigo. "Siamo addirittura oltre l'allarme rosso", ha attaccato Errani, ricordando i ritardi abissali nei pagamenti ai fornitori che a loro volta si risolvono in un perverso giro di cassa (in perdita). "Sia chiaro: non stiamo chiedendo un euro in più: noi abbiamo rispettato i patti, ora lo faccia il Governo", ha chiarito Roberto Formigoni (Lombardia). E Rita Lorenzetti (Umbria) ha precisato che gli incontri con le forze sociali "ci saranno anche in tutte le Regioni per analizzare insieme gli impatti". Perché i cittadini devono sapere chi farà pagare loro "il prezzo di questa situazione".
Ora la palla passa a Governo e Parlamento. Che intanto hanno dovuto incassare, sempre ieri, il "no" secco alla Finanziaria anche dalle Province che contestano il taglio ai trasferimenti, la conferma delle regole del patto di stabilità e il rinnovato blocco delle assunzioni: "Questa Finanziaria - ha detto il presidente dell'Upi, Lorenzo Ria - fa pesanti passi indietro sulla strada del federalismo". Per non dire che, sul piatto, pesano forte gli stop dei sindaci. Insomma, è guerra aperta.ROBERTO TURNO
La posta in gioco
Milioni di euro
Disavanzo 2001 |
3.900
|
Scoperto cassa 2002 |
7.800
|
Scoperto cassa 2003 |
7.000
|
Sottostima 2004 |
5.000
|
Edilizia sanitaria (richesta Regioni) |
4.820
|
Costi Ssn per immigrati |
975
|
Fonte: Conferenza presidenti Regioni
Venerdì 24 ottobre 2003 - INPDAP - Le regole per riliquidare le pensioni delle ex-Cpdel e Cps
- Il Sole 24 Ore, pag. 26 - I pensionati appartenenti alle ex istituzioni sanitarie dell'Inps, Inail, Croce rossa italiana e istituto <<Eastman>>, se vogliono ottenere il trattamento più favorevole tra quello liquidato con i criteri Inps e quello calcolata con le regole Inpdap, devono presentare domanda di riliquidazione alle sedi Inpdap. Lo comunica l'Istituto di previdenza con l'informativa 46 del 21 ottobre. L'articolo 2 della legge 303/1974 attribuisce ai lavoratori citati la pensione più favorevole tra quella determinato in base agli ordinamenti delle casse Cpdel e Cps (ora gestite dall'Inpdap) e quello che avrebbe liquidato l'Inps. Che avrebbe determinato il trattamento sulla somma di due quote: la prima derivante dall'iscrizione all'assicurazione generale obbligatoria, la seconda dall'iscrizione al Fondo integrativo. Fino al 1991 l'Inps ha fornito i prospetti di calcolo della pensione secondo la propria normativa. Ma dal 1° marzo 1991 ha smesso, con il conseguente effetto di porre in pagamento pensioni liquidate solo secondo la normativa Inpdap. Per mettere le cose a posto, l'Inpdap detta le regole per riliquidare la pensione.(G.Ro.)
Giovedì 23 ottobre 2003 - Il Sole 24 Ore, pag. 23 - La Puglia assume mille dipendenti nella sanità.
- BARI - In Puglia si sbloccano le assunzioni per il sistema sanitario regionale. Dopo tre anni di contenimento della spesa sanitaria, le aziende sanitarie locali (Asl) ritornano ad assumere, cominciando da mille dipendenti, tra medici ed infermieri, necessari per colmare le carenze di personale delle piante organiche delle Asl, definite nel 2000. Il via libera alle assunzioni è arrivato con la direttiva che applica la legge regionale 19 del 2003. Un intervento normativo, quest'ultimo di assestamento del bilancio, con cui il "governatore" regionale, Raffaele Fitto, ha chiesto ai direttori generali delle Asl di rideterminare, entro il 23 novembre, le dotazioni organiche delle loro aziende, rideterminazione che dovrebbe consentire, secondo le previsioni, di assumere altri 2mila addetti. In particolare si tratta di personale del "servizio sanitario del 118" (circa 400 addetti), del personale che dovrà incrementare del 3% (110 unità) l'organico del Policlinico di Bari, del 2,8% (42 unità) quello degli Ospedali Riuniti di Foggia, e del 3% quello delle altre Asl regionali. Sbloccato pure il turn-over per il personale infermieristico, sanitario e assistenziale in pensione nel 2001 e nel 2002. Per alcune figure professionali i tempi di assunzione "saranno immediati" ha chiarito il presidente Fitto. Si tratta di anestesisti rianimatori, neurochirurghi, radioterapisti, radiologi, neuroradiologi, perfusionisti cardiovascolari, e tutto il personale necessario al sistema di emergenza. Saranno immediatamente assunti anche i vincitori dei concorsi espletati entro il 18 novembre del 2001, nonché i direttori di strutture (primari) i cui posti non si potranno coprire ricorrendo alla mobilità interna.
VINCENZO RUTIGLIANO
Giovedì 23 ottobre 2003 - Comitato Centrale CIMO-ASMD
- Roma - Sede Nazionale - Via Nazionale, 172 Si è riunito oggi il Comitato Centrale della CIMO-ASMD che ha approvato all'unanimità la strategia politico sindacale della dirigenza che ha lungamente discusso la bozza del nuovo Statuto CIMO-ASMD che dovrebbe essere applicato a far data dalla fine del 2004.
Il Comitato Centrale ha dato ampio mandato alla Presidenza di potenziare il rapporto con l'Intesa Medica e di intraprendere nuovi percorsi per favorire l'unità della categoria, all'interno di obiettivi comuni ben definiti.
E' allo studio un documento, possibilmente unitario, sui temi cruciali della categoria.
Mercoledì 22/10/03. SANITA': GHIGO, ENTRO DUE MESI REGOLAMENTO SU INTRA MOENIA NESSUNA REGIONE L' HA FATTO PERCHE' NORMATIVA E' DETTAGLIATA
- Roma (Ansa) Entro due mesi la Regione Piemonte avra' un regolamento per disciplinare l' istituto dell' intra moenia (svolgimento di attivita' medica privata all' interno della struttura pubblica, ndr). Lo ha annunciato oggi al consiglio regionale il presidente della giunta, Enzo Ghigo. ''Entro due mesi - ha detto Ghigo - la giunta emanera' un provvedimento che servira' per fronteggiare i casi relativi a situazioni anomale, come quella relativa al primario del Cto su cui sta indagando la magistratura. Finora - ha spiegato - il Piemonte, come le altre Regioni italiane, non aveva emanato regolamenti in materia e aveva lasciato le aziende sanitarie libere di dotarsi di eventuali regolamenti interni perche' la normativa nazionale esistente e' gia' dettagliata''. Nell' intervento in aula Ghigo ha parlato anche dei rapporti intercorrenti fra Regione e Universita' relativamente al contenzioso per l' attivita' assistenziale svolta nelle strutture ospedaliere universitarie. ''Rispetto al contenzioso con l' Universita' - ha sottolineato - il Piemonte e' la sola Regione, con Toscana e Emilia Romagna, ad averne pagato il 50%. La parte rimanente dovrebbe essere coperta dallo stato''. Il governatore ha toccato poi il tema dell' applicazione del contratto nazionale del pubblico impiego in Sanita' fatto che, ha affermato, costera' alla Regione 140 milioni di euro fra arretrati 2002 e spettanze per il 2003. (ANSA).
Mercoledì 22/10/03. EMENDAMENTI SANITARI SULLA FINANZIARIA
- Roma (Il Sole-24 Ore) Chi vuole che a pagare la spesa farmaceutica in più siano anche i farmacisti e i grossisti, e non solo le industrie. Chi vuol salvare i genericisti e chi chiede che nell'Agenzia del farmaco siedano anche Attività produttive e Università e ricerca, magari spuntando le dita alla Salute. Chi (il relatore) propone la "Tessera del cittadino" (già per legge ribattezzata Tc) e chi pretende di non far niente per mettere sotto controllo la spesa o chi invoca ampie manciate di privacy. Poi c'è la lobby dei senatori sardi che vuol mettere una pezza alla spesa pregressa nell'isola e chi ancora vuole tagliare le unghie alla protezione brevettuale dei farmaci. Sono un vero e proprio campo di battaglia gli articoli - appena quattro - che il maxi decreto dedica alla Sanità. Un terreno di confronto che vede schierati - spesso fianco a fianco- praticamente tutti i gruppi parlamentari, senza distinzione di appartenenza. Quattro soli articoli (su 53 del decreto) ma ben 202 emendamenti da votare sui quali i giochi in commissione Bilancio si dovrebbero chiudere a ore. Col sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, che intanto ha nuovamente gelato le speranze delle Regioni di incassare più fondi per la salute: "Richieste insostenibili", è stata la doccia fredda davanti alla pretesa dei governatori di avere "ripiani" per 20 mld. "A questo punto chiedo se questa presa di posizione sia a nome del Governo. Comunque va censurata ", ha replicato Enzo Ghigo (Piemonte). Intanto giovedì salteranno sia la Conferenza Stato-Regioni che la Conferenza unificata con le autonomie locali. Intanto è sul capitolo-farmaci (art. 48) che si concentra la massa di emendamenti: ben 143. Con un addensamento non casuale sulla velenosa questione dei ripiani in caso di sfondamento del tetto di spesa: 60% a carico delle industrie e 40% sulle spalle delle Regioni, dice il decreto legge. Sono 24 le modifiche sul tappeto e un vasto schieramento di partiti - di maggioranza e di opposizione - propone di far pagare anche i farmacisti e i grossisti, anche cambiando le percentuali (50% anziché 60%). Ma c'è anche chi vorrebbe evitare di scaricare sulle categorie gli eventuali ripiani.
E in tanti propongono ancora che i produttori di farmaci generici siano comunque esclusi dall'obbligo. Terreno minato, d'altra parte, la farmaceutica: con emendamenti ancora bipartisan che vogliono salvare sempre i genericisti dal versamento del 5% delle spese promozionali a un Fondo ad hoc, mentre Rifondazione alza il tiro per far aumentare il prelievo al 10% e altri ancora (sempre di tutti i gruppi) mettono sul piatto sconti Iva per i farmacisti. Materia incandescente è poi l'istituzione della "Tc", la magica "Tessera del cittadino" che dovrebbe consentire, col monitoraggio, di evitare truffe e imbrogli vari a carico del Ssn. "Uno strumento efficace", ha garantito ieri Sirchia, a tutela sia dei cittadini che del servizio sanitario. Ma i Verdi insistono affinché sia garantita la privacy. Altri ancora domandano di non farne niente, con tanto di emendamenti. E altri ancora propongono di rinviare tutto alle convenzioni con farmacisti e medici di famiglia. Medici di famiglia della Fimmg che intanto, ieri, hanno lamentato l'approccio "esclusivamente poliziesco " dei controlli che la Guardia di Finanza sta svolgendo in più Regioni dopo accordi specifici con Asl e Regioni. Stando ai primi risultati, nel setaccio delle Fiamme Gialle sarebbero già finiti i più furbi.R.Turno da "Il Sole-24 Ore" del 22/10/03 .
MARTEDI' 21 OTTOBRE. GHIGO: FINANZIARIA-SPESA SANITARIA:VEGAS SBAGLIA
- Roma, 21 ottobre '03 - comunicato stampa -''Provo imbarazzo per le dichiarazioni del sottosegretario all'economia Giuseppe Vegas che afferma che sono assolutamente insostenibili le richieste economiche delle Regioni sulla Sanita'. Le Regioni, è bene chiarirlo quando si vuol far credere il contrario, non chiedono risorse aggiuntive ma di velocizzare e rendere certa l'erogazione delle somme stanziate e già definite, e di veder riconosciuti i maggiori costi finanziari per decisioni legislative o da rinnovi contrattuali". Lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo."A questo punto chiedo - ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo - se questa presa di posizione sia a nome del Governo. Comunque va censurata. Sembra saltare il tavolo di monitoraggio sulla spesa sanitaria, i suoi risultati sono gettati al vento. Le Regioni dimostrano invece di rispettare i patti mantenendo sempre, ad esempio, il patto di stabilità sottoscritto con il Governo. Sono sicuro che è solo un equivoco e si intenda mantenere gli impegni presi nei nostri confronti, che servono solo a garantire le funzionalità essenziali del sistema sanitario.Come amministratori non accettiamo lo scaricabarile istituzionale sulla salute dei nostri cittadini. E' in gioco la qualità di tutto il sistema sanitario. Chiediamo pertanto che il Governo riconosca l'aumento della spesa sanitaria a carico delle Regioni, determinata dalla legge Bossi-Fini con la regolarizzazione degli immigrati extracomunitari. Dalle considerazioni di Vegas spariscono così, come per magia, i ritardi del governo nel gestire le disponibilità di cassa in materia sanitaria. Scompare il fatto che le Regioni hanno subito con l'applicazione della legge Bossi-Fini un consistente aumento della spesa sanitaria, non previsto dall'accordo dell'8 agosto del 2001. Con la regolarizzazione gli immigrati hanno diritto a tutte le prestazioni sanitarie. Le Regioni chiedono soltanto di poter sostenere questo ulteriore impatto finanziario, che prevede una spesa quantificata in 975 milioni di euro per ciascuno degli anni 2004-2005 e 2006 più una parte del 2003. Così come non può sparire in un sol colpo il problema dei ritardi nell'erogazione delle risorse finanziarie per la spesa sanitaria. Le Regioni attendono l'erogazione di 7,8 miliardi di euro a valere sul 2002 e altri 7 miliardi, maturati nei primi 10 mesi, sul 2003. Non è che dicendo che questi maggiori costi non esistono scompaiano nel nulla anche i problemi e i creditori delle Asl, anzi si aggrava l'incertezza dei nostri bilanci". Fonte: Ansa
MARTEDI' 21 OTTOBRE: D. Lgs. 276/2003 (Riforma Biagi)
- ROMA - INCONTRO ALLA FUNZIONE PUBBLICA - Il Ministro della Funzione Pubblica avv. Luigi Mazzella ha incontrato oggi le Confederazioni sindacali sui riflessi della Riforma del Lavoro del Pubblico Impiego; la CIMO era presente con Cassi all'interno della delegazione CONFEDIR.
Il Ministro ha precisato che la riunione odierna era l'inizio del confronto con i sindacati , che l'art. 86 del Decreto prevede entro sei mesi dalla sua entrata in vigore per esaminare i profili di armonizzazione delle norme per i pubblici dipendenti.
CGIL e UIL hanno chiesto che il Ministero emanasse direttive all'ARAN, perché la questione venisse definita a livello dei singoli contratti.
CONFEDIR ha invece richiesto un intervento legislativo che detti le regole del lavoro a tempo determinato nel pubblico impiego, dove negli ultimi tempi si è fatto un uso indiscriminato di collaborazione coordinate e continuative, anche in settori delicati quali la Sanità, a modifica della 165 e della Finanziaria 2003, e solo successivamente la definizione delle specifiche nei singoli contratti.Mercoledì 22/10/03. OTTOBRE: INFLAZIONE AL 2,9 % ?
- Roma (Sedi varie) A Settembre, l'inflazione è stata del 2,8%, con una crescita dei prezzi al Consumo - rispetto ad Agosto - dello 0,2%.
- In assenza di manovre strutturali, di una liberalizzazione dei Servizi, e/o di un blocco semi-parziale dei prezzi, non è prevedibile una prolungata stabilizzazione del dato inflativo. Perciò&..
Mercoledì 22/10/03. SANITA' SEMPRE PIU' SALATA
- Roma (Rapporto CEIS-TORVERGATA). Sanità sempre più salata, secondo il CEIS, soprattutto per gli anziani e per le famiglie a basso reddito. Ecco alcuni dati:
SPESE SANITARIE
|
ANNO 1997
|
ANNO 2001
|
%
|
Over 65 anni: |
87
124 |
116
162 |
+33,3
+30,6 |
FAMIGLIE ALTO REDDITO |
+14
|
||
FAMIGLIE BASSO REDDITO |
+9
|
||
REGIONI NORD-EST/CENTRO |
+18
|
||
REGIONI SUD/ISOLE |
+5
|
Martedì 21/10/03. I MEMBRI DELLA CUD
- Roma (Ministero della Salute). Sono stati diffusi i nominativi dei 15 membri della CUD (Commissione Unica sui Dispositivi Medici). Eccoli :
1) PRESIDENTE: Ministro Salute
2) COMPONENTI EX MINISTERO SANITÀ: M.Rossi (Verona), D.Peverini (Pisa), L.Franceschini (La Spezia), A.Sargentini (?), P.Marini (Verona)
3) COMPONENTI EX MINISTERO ECONOMIA: A.Del Genio (Napoli), L.Giorni (Firenze), E.Santoro (Roma), a.Rivolta (Milano), L.Ronco (Torino), A.Di Tommaso (Dolo), F.Radicchi (Perugia)
4) VARI : N.Martini; Presidente ISS.
" 15 membri, tra cui 6 donne;
" 15 membri, tra cui 4 farmacisti e 3 clinici (tutti chirurghi);
" 15 membri, tra i quali NESSUN INTERNISTA e NESSUN RESPONSABILI DI SERVIZI CHE UTILIZZINO I DISPOSITIVI MEDICI (es.: Rianimazione, Dialisi, Cardiologia, Pronto Soccorso&.)COMMENTO CIMO:
Complimenti ai Responsabili di queste scelte.
Martedì 21/10/03. QUALI CONTRATTI ?
- Roma (ARAN) Dopo la chiusura del contratto dei 600.000 "lavoratori" degli enti locali (106 euro/mese pro capite), restano in pista altri 6 contratti: sanità (comparto), agenzie fiscali, vigili del fuoco, sanità (dirigenza), università e ricerca. 6 contratti, 6 richieste di fondi integrativi&&
Ed il "buon" Mazzella afferma, papale papale,: "le risorse sono state stanziate secondo la previsione che il Governo, nella sua collegialità, ha fatto&.ora bisognerà vedere se queste coincidono con le richieste dei sindacati&.la questione è ancora da sciogliere perché non abbiamo parlato con i sindacati" (ADN Kronos, 14/10/03).
Ma non finisce qui, perché : "per quanto riguarda la Sanità, il mio dicastero ha già fatto la sua parte" (Mazzella, 14/10/03).
IPSE DIXIT !Lunedì 20/10/03. DEL BARONE PRESIDENTE COGEAPS.
- Roma (Sede FNOM). Il Presidente della FNOMCeO Giuseppe Del Barone è stato eletto Presidente del consorzio Cogeaps (Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie), organismo che gestirà la registrazione e la certificazione dei crediti, oltre a stabilire il numero di punti da raggiungere, e che vede riunita la quasi totalità delle professioni sanitarie interessate al Programma nazionale di formazione continua (ECM). Il consorzio dovrà inoltre attuare la convenzione che sarà stipulata con il Ministero della Salute per la gestione e certificazione informatizzata dei crediti formativi. I medici e personale sanitario infatti devono frequentare corsi, seminari e convegni di aggiornamento per totalizzare un punteggio senza del quale scatteranno sanzioni.
Del consorzio fanno inoltre parte Giuseppe Luigi Palme vice Presidente (psicologi), Giovanni Gruppioni segretario, (aree professionali), Gennaro Rocco tesoriere (infermieri).Venerdì 17/10/2003 - CODE CONTRATTUALI: DOVE STANNO
- Roma (Sede CIMO-ASMD) - Una lunga e pervicace inchiesta della CIMO ha consentito di chiarire che le CODE CONTRATTUALI giacciono (inanimate) presso l'UFFICIO LEGISLATIVO del MINSTERO DELL'ECONOMIA (presieduto dal Consigliere Pinto) in attesa di una firma liberatoria che consenta loro di arrivare, in via ufficiale, al Ministero della Funzione Pubblica, per il successivo invio all'ARAN dove avverrà la stipula definitiva da parte delle OO.SS. Mediche.
Commento CIMO-ASMD
E' un Paese normale un Paese nel quale un accordo sottoscritto il 7/05/2003 viene bloccato - per oltre 5 mesi - nei cassetti dei Ministeri? E' mai possibile che il Ministero delle Finanze sia così mal ridotto da lucrare sul diritto dei medici di intascare (in ritardo) poche decine di euro a recupero (molto parziale) dell'inflazione 2001?
Giovedì 16/10/2003 - COMMISSIONE STATUTO CIMO-ASMD
- Roma - (Sede CIMO-ASMD) . Si riunisce la Commissione Statuto CIMO-ASMD, per elaborare la proposta del NUOVO STATUTO CIMO, che verrà presentato al Comitato Centrale CIMO-ASMD del 23 ottobre 2003.
Giovedì 16/10/2003 - INCONTRO CIMO-TELESPAZIO
- Roma (Sede Telespazio) - Nuovo incontro del Corso di Formazione per i Quadri Sindacali CIMO, mediante il satellite di Telespazio. Tema dell'incontro gli "Aspetti legali, assicurativi e previdenziali del medico dipendente".
Interessanti i temi e valenti i relatori:
1. STORIA DELLA PREVIDENZA DEI MEDICI DIPENDENTI : relatore Dr.Carlo Sizia
2. INPDAP: REALTÀ E PROSPETTIVE PER I MEDICI: relatore Dr. Umberto Celotto
3. ENPAM: ENTE DI PREVIDENZA PER TUTTI I MEDICI: relatore Dr. Prof. Marco Perelli Ercolini
4. MEDICINA DI DIFESA O DI GARANZIA: relatore Avv. Fabrizio Scagliotti
5. ASSICURAZIONE AZIENDALE O PERSONALE: relatore Avv. Giancarlo Faletti
GIOVEDI' 16 OTTOBRE - (Il Sole 24 Ore - Pag. 9)
- La fotografia del deficit
Spesa sanitaria a confronto con il prodotto interno lordoCrescita del totale della spesa sanitaria rispetto al Pil. Variazioni percentuali
2000-2001
|
Spesa pro capite 2001 (1989=100)
|
||
Pil
|
Tot. spesa sanitaria
|
||
Australia ('99-00) |
1,5
|
2,5
|
149
|
Austria |
1,9
|
1,3
|
135
|
Belgio |
1,9
|
4,5
|
151
|
Canada |
2,0
|
5,0
|
134
|
Rep. Ceca ('90-99 |
3,8
|
5,2
|
)156
|
Danimarca |
1,8
|
2,1
|
123
|
Finlandia |
2,8
|
3,1
|
114
|
Francia ('90-99 |
2,3
|
)3,7
|
131
|
Germania ('92-99) |
1,6
|
2,0
|
133
|
Grecia |
2,1
|
0,7
|
155
|
Ungheria ('91-99) |
4,8
|
4,5
|
123
|
Islanda |
2,9
|
0,9
|
128
|
Irlanda |
6,4
|
8,1
|
212
|
ITALIA |
2,3
|
5,8
|
130
|
Giappone ('99-00) |
1,4
|
5,0
|
148
|
2000-2001
|
Spesa pro capite 2001 (1989=100)
|
||
Pil
|
Tot. spesa sanitaria
|
||
Corea ('99-00) |
5,3
|
14,7
|
220
|
Lussemburgo ('99-00) |
3,8
|
-1,5
|
145
|
Messico |
1,6
|
10,8
|
169
|
Olanda |
1,5
|
2,9
|
146
|
Nuova Zelanda |
2,3
|
4,2
|
145
|
Norvegia |
1,3
|
-0,3
|
150
|
Polonia |
2,5
|
3,6
|
171
|
Portogallo |
2,0
|
4,8
|
200
|
Slovacchia |
2,8
|
1,5
|
---
|
Spagna |
2,6
|
2,7
|
159
|
Svezia |
2,5
|
4,2
|
126
|
Svizzera |
1,4
|
2,2
|
133
|
Turchia |
-2,4
|
__
|
--
|
Regno Unito |
2,2
|
4,9
|
160
|
Usa
|
1,0
|
4,4
|
150
|
MEDIA
|
2,5
|
4,0
|
--
|
Tabacco e alcool in calo
Fumo in calo in Italia. I fumatori in Italia sono passati dal 35% del 1980 al 24% del 2000. Una buona notizia poiché l'Ocse ritiene che, secondo stime dell'Organizzazione mondiale della salute, il fumo sia direttamente responsabile di 4,9 milioni di morti nel mondo. È il rischio maggiore per almeno due dei fattori principali di morte prematura, cancro e malattie circolatorie. Inoltre è un fattore che contribuisce ad aggravare le malattie respiratorie. A livello generale la quota di fumatori quotidiani tra la popolazione adulta mostra segni di declino da due decadi passando dal 36% del 1980 al 26% del 2000. Svezia, Usa, Canada e Australia hanno la più bassa percentuale di fumatori con meno del 20% di adulti dediti alla sigaretta. La Grecia invece ha il primato con il 35% di fumatori incalliti. Tra le donne il fumo è aumentato in Finlandia, Francia, Norvegia e Spagna. I tassi più elevati, sempre per le donne, si registrano in Norvegia, Danimarca, Olanda e Grecia, con percentuali vicine al 30 per cento.
Scende il consumo di alcol. Il consumo di bevande alcoliche è passato dal picco di 12 litri per ogni adulto alla fine degli anni Settanta all'attuale media di 9,6 litri registrata nel 2000. L'Irlanda è in testa con un consumo di ben 13,7 litri, l'Italia si colloca a metà classifica (8,7) mentre in fondo c'è la Turchia con 1,5 litri. L'Ocse nota infine che molti Paesi che tradizionalmente consumavano vino sono passati alla birra e viceversa.
Sanità: la spesa è più veloce del Pil
MILANO - La spesa sanitaria nei 30 Paesi dell'Ocse corre più velocemente della crescita economica. L'esplosivo allarme per i conti pubblici è contenuto nella seconda edizione del "Rapporto annuale sulla sanità 2003" che verrà reso noto oggi a Parigi. Se nel periodo 1989-1999 il Pil è infatti cresciuto in media del 2% mentre la spesa sanitaria è aumentata del 3,3%, nel biennio successivo gli economisti dell'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione internazionale evidenziano che a fronte di un incremento medio della ricchezza prodotta del 2,5% le spese per la salute sono passate al 4% (4,2% se si contano solo le spese pubbliche).
Un deficit che balza all'occhio se si utilizza un altro indicatore: poste pari a 100 le spese pro capite per la salute del 1989, in Italia si è passati a 130 nel 2001, negli Usa a 150, in Gran Bretagna a 160, in Francia e Germania rispettivamente a 131 e 133. E c'è l'incredibile exploit dell'Irlanda che raggiunge ben quota 212.
Percentuale del Pil. Alla sfasatura tra corsa della spesa sanitaria e dinamica della ricchezza prodotta si aggiunge un altro aspetto altrettanto inquietante per la tenuta dei conti pubblici: la percentuale delle uscite sanitarie rispetto al Pil è in continua crescita e in alcuni casi, come negli Stati Uniti, è addirittura esplosiva. Gli Usa spendono un quota pari al 13% del Pil rispetto a una media Ocse dell'8,3 per cento. Subito dopo gli StatiUniti si collocano la Svizzera (10,9%), la Germania (10,7%), il Canada (9,7%) e la Francia (9,5%). L'Italia è vicinissima alla media Ocse (8,3%) con il Lussemburgo al punto minimo della scala (5,6%). Ma attenzione: Lussemburgo e Corea spendono circa la stessa quota di Pil per la salute dei propri cittadini, se guardiamo però alla spesa pro capite scopriamo che la spesa del Lussemburgo è tre volte più elevata di quella coreana.
Gli Usa sono in testa alla classifica per le spese pro capite con 4.887 dollari, seguiti dalla Svizzera a quota 3.248, Norvegia e Germania attestati rispettivamente a 3.012 e 2.808 dollari. Il Messico è fanalino di coda con soli 586 dollari.
Una curiosità: se ci focalizziamo solo sulle spese sanitarie pubbliche (escludendo quindi la partecipazione diretta dei cittadini o di assicurazioni private) solo Islanda, Lussemburgo e Norvegia spendono pro capite più degli Usa nonostante il fatto che solo un quarto degli americani ha la copertura sanitaria di un'assicurazione pubblica.
Le cause della crescita. Secondo Gaëtan Lafortune, responsabile della pubblicazione Ocse, tre sono le cause dell'incremento delle spese sanitarie. La prima riguarda meccanicamente l'aumento delle entrate rispetto al Pil che ha dato maggiori disponibilità di spesa; il secondo fattore è legato al progresso delle tecnologie medicali quali la diagnostica a risonanza magnetica (i cui scopritori sono stati premiati recentemente con il Nobel), l'incremento del numero di operazioni particolarmente costose quali le protesi al ginocchio o la cataratta e la continua corsa della spesa farmaceutica (in Italia è pari al 22,3% del totale 2001, in Francia è al 21%).
Infine la terza causa è determinata dall'invecchiamento della popolazione, speciale classifica dove l'Italia è al primo posto tra tutti i Paesi più sviluppati al mondo con un percentuale della popolazione oltre i 65 anni pari al 18,1, un vero e proprio record rispetto all'ultimo posto assegnato al Messico (4,6%).
Attenzione però: l'Ocse ha calcolato che l'incremento del costo della sanità legato all'invecchiamento della popolazione da oggi al 2050 sarà pari al 2% del Pil.
I finanziamenti. Partiamo dalla buona notizia che la speranza di vita nei Paesi Ocse continua ad aumentare collocandosi oggi in media a 77 anni (l'Italia è a quota 82,4 per le donne e 76,6 per gli uomini). Il finanziamento delle spese nei 30 Paesi dell'Ocse è fondato su un mix di pubblico e privato. Ci sono sostanzialmente tre sistemi nel mondo: il primo è quello dove predomina un sistema sociale di assicurazione pubblica (come Germania, Francia, Italia); il secondo quello dove il Governo centrale o locale è responsabile direttamente delle spese sanitarie (Gran Bretagna e Finlandia); il terzo è sostanzialmente basato su assicurazioni private, spesso con il contributo degli imprenditori e l'esenzione dal calcolo imponibile dei contributi.
Le fonti. Il settore pubblico è la fonte principale per tutti i Paesi Ocse eccetto Stati Uniti, Messico e Corea. In generale la quota pubblica, dopo essere aumentata negli anni 70, si è stabilizzata negli anni 80 e ha cominciato a diminuire negli anni 90. Oggi la percentuale media di finanziamento pubblico del servizio sanitario è pari al 72 per cento. Una parte più elevata, l'80%, viene raggiunta in alcuni Paesi come Repubblica Ceca, Danimarca e Regno Unito. Negli Stati Uniti negli anni 90 la quota pubblica è aumentata a causa dell'esigenza di coprire i servizi offerti alla popolazione anziana e più povera attraverso il funzionamento di Medicare e Medicaid. Altre nazioni, invece, come l'Italia, la Finlandia, la Svezia e l'Ungheria hanno iniziato a diminuire la percentuale a carico dello Stato. Le fonti private in genere pesano sulle spese per la salute solo per il 28% con enormi differenze fra gli Stati membri dell'Ocse.
Negli Usa il totale della quota privata raggiunge il 56% (di cui il 35% riguarda assicurazioni: il 15 direttamente a carico dei cittadini) rispetto al 24, 25 e 27% rispettivamente di Francia, Germania e Italia. Da notare però che nel caso italiano solo l'1% (del 27%) è a carico di assicurazioni private mentre ben il 23% è carico diretto dei cittadini, molto al di sopra della quota americana.VITTORIO DA ROLD
Farmaci, gli Usa in pole position
- Corre la spesa farmaceutica nei paesi Ocse con gli Usa nella parte del mattatore con 605 dollari pro capite, seguiti da Francia (537), Italia (493), Canada (451) e Germania (402). La media si colloca a quota 340 dollari, mentre tra i più "risparmiosi" troviamo il Messico (152) e la Corea (142). Dal 1990 la spesa totale per farmaci nei Paesi Ocse è aumentata in modo vertiginoso fino a raddoppiare tra il 1990 e il 2001 in Svezia e Australia. Altri Stati che hanno subìto forti accelerazioni della spesa globale per medicine e pillole sono gli Stati Uniti, il Canada, la Finlandia e la Francia. In media dal 1990 la spesa è stata il 30% in più rispetto al totale delle uscite per la sanità.
- La quota sul totale. I Paesi a basso reddito tendono a spendere una quota maggiore della spesa complessiva per i farmaci poiché i prezzi dei medicinali sono internazionali mentre la struttura dei salari è nazionale. Questo meccanismo penalizza l'Ungheria e la Repubblica slovacca mentre la Danimarca e l'Olanda spendono solo il 10% del loro totale. La Francia spende fino al 21% del totale solo per i medicinali, l'Italia poco di più (22,3%).
- Chi paga. In media il 59% delle spese farmaceutiche sono finanziate dal settore pubblico mentre il rimanente 41% è finanziato da fonti private (principalmente dal concorso diretto dei cittadini o da assicurazioni private). La quota pubblica nella spesa farmaceutica è scesa in molte nazioni, tra cui l'Italia.
Italia, il record di anziani mette a rischio le corsie
MILANO -I problemi per l'Italia provengono da una buona notizia: il Bel Paese è il primo al mondo come numero di anziani (18,1%), seguito a ruota da Giappone (17,4%), Grecia (17,3%), Germania (16,4%) e Spagna (16,9%). Merito della qualità della vita, della dieta mediterranea, del rispetto e della considerazione sociale di cui ancora godono gli anziani e della stessa qualità del servizio sanitario. Un vero esercito rispetto al modesto numero di "over 65" che può vantare ad esempio il Messico (4,6%), maglia nera della classifica della longevità. Ma il dato su cui l'Ocse lancia l'allarme è che per la prima volta questi Paesi hanno un numero maggiore di persone oltre i 65 anni rispetto al numero di giovani sotto i 15 anni. Una società di anziani dunque che dal punto di vista sanitario vuol dire una solo cosa: più spese. Sul punto il rapporto Ocse è lapidario: "Un aumento della quota di popolazione anziana, sopra i 65 anni, avrà forti pressioni sui costi della sanità. L'esperienza e gli studi condotti da Felder e Serup-Hansen dimostrano che le spese maggiori tendono a concentrarsi proprio sugli ultimi anni di vita". I primi segnali di pressione sui conti italiani si evidenziano dal confronto della variazione percentuale annua del Pil nel biennio 1989-1999, pari all'1,3%, con la crescita della spesa sanitaria pubblica (+0,8%): nei due anni il Pil è passato al 2,3% e la spesa sanitaria ha subìto un vero e proprio boom raggiungendo l'8,3 per cento. Una cifra di tutto rilievo se si pensa che stiamo parlando solo della quota-parte pubblica, che è pari al 75% del totale delle spese sanitarie. In un rapido raffronto internazionale ha fatto peggio solo la Corea (+18%), ma Seul veniva da livelli miserevoli di spesa, e l'Irlanda (+10,4%), ma in questo caso Dublino, la "tigre celtica", corre con un Pil al 6,4% e si può permettere qualche spesa supplementare. Noi, invece, no. Gaëtan Lafortune, il responsabile del Rapporto Ocse, ricorda con soddisfazione gli sforzi fatti negli anni passati dall'Italia per ridurre la corsa della spesa in seguito all'introduzione dei ticket, ma ora mette in evidenza che la quota finanziata dallo Stato nel nostro Paese è pari al 73%, vicino alla media Ocse che veleggia sul 72%, con una quota residua del 27%, di cui il 23% resta tutta a carico dei cittadini e appena l'1% è carico di assicurazioni private. In Francia, con un sistema molto affine a quello italiano, c'è una migliore distribuzione: la quota pubblica è pari al 76%, di cui il 3% a carico del Governo direttamente e il 73% a carico della sicurezza sociale (la Secu, in grave passivo); il privato raggiunge il 24%, di cui fra l'altro il 10% a carico dei cittadini e il 13% a carico di assicurazioni private. Gli Usa sono un altro pianeta dove la quota pubblica arriva a soli 44%, di cui il 29% a carico del Governo e il 15% della previdenza sociale; la quota privata è pari al 56% con il 35% coperto da assicurazioni private e il 15% a carico dei cittadini. Un'altra particolarità contenuta nel Rapporto Ocse che riguarda il nostro Paese è l'enorme numero di medici rispetto alla popolazione. Una classifica dove l'Italia si colloca al secondo posto al mondo (4,1 dottori per ogni mille abitanti), preceduta solo dalla Grecia (con l'incredibile quota di 4,5 medici per ogni mille abitanti). Il Giappone invece ha ridotto l'eccessivo numero di dottori dopo il varo di una severa politica che ha fissato ferrei limiti all'ingresso all'Università per i giovani aspiranti medici. Sul fronte del numero degli infermieri va notato che anche qui l'Italia brilla, ma per la causa opposta: mancano gli infermieri (siamo cioè sotto la media Ocse che è pari a 8,2 infermieri ogni mille abitanti mentre noi mettiamo a segno solo un modesto 5,2). Inoltre siamo fra i Paesi con il peggior rapporto tra numero di medici e personale paramedico. Dopo la Grecia, che ha incredibilmente un medico ogni 0,9 infermieri (cioè ha più dottori che paramedici), c'è il Portogallo con un rapporto 1,2 e l'Italia con 1,3. Poco, troppo poco. Un "malanno" a cui occorre porre rimedio.V.D.R.
Giovedì 16/10/03 - NUOVO EVENTO CIMO-ASMD TELESPAZIO
- Roma (Sede Telespazio) - Ennesimo evento "CIMO-ASMD-TELESPAZIO" dedicato a:
"Aspetti legali, assicurativi e previdenziali del medico dipendente" della sanità pubblica.
Illustri i Relatori:
Dott. Carlo Sizia
Dott. Umberto Celotto
Prof. Marco Perelli Ercolini
Avv. Fabrizio Scagliotti
Avv. Giancarlo FalettiMercoledì 15/10/03 - ATTIVITA' CIMO-ASMD
- Roma - (Sedi varie) - La Presidenza della CIMO-ASMD incontra il Prof. Eolo Parodi (Presidente dell'ENPAM) e l'Ing. Marco Staderini (Commissario INPDAP) . In entrambi i casi, l'oggetto dell'incontro è: il futuro previdenziale dei medici dipendenti.
Mercoledì 15/10/03. DEFICIT SSN 2004=7 MILIARDI DI EURO
- Roma (Il Sole-24 Ore) Un buco nel 2004 che sfiorerà i 7 mld di euro, che le Regioni dovrebbero tappare con ticket e compartecipazioni alla spesa di varia natura. Un costo complessivo che in soli sei anni, dal 2004 al 2010, crescerà di oltre il 50% e imporrà di triplicare il co-payment locale. Le Regioni più giovani che, a sorpresa, hanno costi più elevati di quelle dove la popolazione è più vecchia. E il rischio-Sud, che può seriamente precipitare nella bancarotta. Per non dire della sperequazione di un sistema che pesa gravemente soprattutto sulle fasce di popolazione più deboli e su quelle a reddito più alto, che hanno visto crescere esponenzialmente i consumi privati.
È allarme rosso per la spesa sanitaria. Tanto più - secondo il "Rapporto Ceis Sanità-2003" dell'Università romana di Tor Vergata - in vista di un federalismo che, allo stato attuale, non può far altro che accentuare gap e sia strutturali che finanziari tra le Regioni. E dunque impoverirle sempre più, magari facendo crescere la voglia di fuoriuscita dal sistema sanitario pubblico. L'analisi del Ceis della facoltà di economia di Tor Vergata arriva puntuale proprio "sotto" Finanziaria. Presentata significativamente ieri al Senato, che ha appunto all'esame la manovra 2004 e il maxi-decreto legge che le dà polpa e sostanza, vuol essere un richiamo forte al legislatore nazionale (e naturalmente, per non dire soprattutto, alle Regioni) nel momento in cui si vanno impostando scelte strutturali e finanziarie che incideranno pesantemente sull'immediato futuro. Anche perché gli scenari proposti dall'analisi, come effetto della devolution "targata Bossi", sono a dir poco inquietanti.
A dover fare i conti della maggiore spesa pro-capite dovuta alla spesa in fibrillazione, sarà anzitutto la Liguria. Ma tutto, poi, dipenderà dalla autonome capacità regionali di "coprire" la maggiore spesa, in forza della capacità fiscale e dell'economia locale. Ecco, così, il Rapporto considera sei regioni "maggiormente al riparo da problemi di sostenibilità a medio termine ": Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Ciò perché "in tali Regioni si compongono livelli bassi di incremento storico della spesa, con partecipazioni a livelli superiori alla media nazionale, ma anche un reddito pro-capite decisamente sopra la media". A fare la differenza - ovviamente in perdita - sarà il Mezzogiorno. "A meno di forti accelerazioni nello sviluppo del Sud - si ammonisce - è facile prevedere che gli aumenti delle quote di compartecipazione diverrebbero presto insostenibili in molte Regioni ". In questo caso fanno tremare i polsi le prospettive che riguardano soprattutto la Campania. Ma anche quelle della Calabria.
Capitolo a parte, ma non troppo, merita poi l'analisi della spesa privata, quella sostenuta direttamente dai cittadini. E non mancano le sorprese. I costi pro-capite per servizi sanitari sono cresciuti in valori costanti da una media di 50 euro mensili nel 1997 a oltre 60 nel 2001. Un trend che ovviamente continuerà a espandersi nel futuro. E non mancano i casi all'italiana. Una famiglia del Nord, a esempio, consuma il 127% in più di una famiglia del Sud di uguale composizione. Gli anziani single hanno subito un "prelievo" che da 87 euro (nel 1997) è arrivato a 116 (nel 2001), le coppie anziane da 124 a 162 euro. A pagare di più sono state le famiglie più povere (+9%) e quelle con redditi alti (+14%). Mentre la spesa per servizi sanitari ha subito i contraccolpi più pesanti per le famiglie con un solo componente (+21,5%). E la chiamano equità.Roberto Turno da "Il Sole -24 Ore" del 15/10/03
Mercoledì 15/10/03. OGGI IN GAZZETTA UFFICIALE (Il D.Lgs. SULLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI PROFESSIONISTI NELL'UE E IL DPCM SULLE ASSUNZIONI NEL SSN)
- Roma (Il Sole-24 ORE Sanità) Sulla G.U. n°239 del 14 ottobre 2003 è pubblicato il DPCM 12 settembre 2003 "Fissazione, per le amministrazioni regionali e per gli enti e le aziende appartenenti al Servizio sanitario nazionale, di criteri e limiti per le assunzioni di personale a tempo indeterminato per l'anno 2003".
- Sul Supplemento Ordinario n°161 è pubblicato il D.Lgs. 8 luglio 2003, n°277 "Attuazione della direttiva 2001/19/CE che modifica le direttive del Consiglio relative al sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionali e le direttive del Consiglio concernenti le professioni di infermiere professionale, dentista, veterinario, ostetrica, architetto, farmacista e medico".
Mercoledì 15/10/03. PUBBLICATO IN "GAZZETTA" IL DECRETO SUGLI INFERMIERI
- Roma (Il Sole-24 Ore) È approdato sul supplemento ordinario della "Gazzetta Ufficiale" n. 239 di ieri il decreto legislativo 277/03 che attua la direttiva 2001/19/CE. Questo provvedimento a sua volta modifica le direttive del Consiglio relative al sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionali e quelle concernenti le professioni di infermiere professionale, dentista, veterinario, ostetrica, architetto, farmacista e medico.
Lunedì 13/10/03. PRIORITA' DEL SSN
- Roma (Sede CIPE). Questa settimana il CIPE esaminerà il riparto di un miliardo di euro/anno alle Regioni, da investire nei 5 obiettivi strategici e prioritari del PSN 2003-2005. Tra questi:
1. il sostegno ai non autosufficienti;
2. la definizione dei centri di eccellenza;
3. la comunicazione per cambiare gli stili di vita (fumo, eccesso alimentare, incidenti stradali, abuso di alcool e di droghe);
4. l'estensione degli screenings (soprattutto oncologici);
5. la valutazione sull'impiego delle tecnologie (es. TAC e RM) che assorbono - da sole - il 12% della spesa sanitaria.
Lunedì 13/10/03. REGIONI IN TRINCEA SUL SSN
- Roma (Sedi varie). Continua la battaglia delle Regioni su molti temi politici e finanziari:
1. Senato federale: composizione e funzioni (ruolo sulle leggi di bilancio e sulla finanziaria);
2. Federalismo fiscale: attuazione dell'art.119 del Titolo V° della Costituzione, con autonome risorse fiscali;
3. Finanziaria 2004: "insostenibile, centralista, effettuata con decreto legge". 5 sono le questioni fondamentali:- assistenza sanitaria agli immigrati;
- sottostima del finanziamento al SSN per il 2004 che impone la revisione del patto di stabilità dell'8/8/01, pena un deficit di almeno 5-6 miliardi di euro;
- gravi problemi di cassa del SSN;
- risorse carenti per il decentramento amministrativo;
- necessità di escludere dal patto di stabilità gli oneri aggiuntivi per il contratto 2002-2003;4. Condono edilizio: le Regioni lo impugneranno davanti alla Corte Costituzionale (tutte o solo quelle di sinistra ?);
5. Statuti regionali: la mancata attuazione della riforma del Titolo V° ha reso più difficile la stesura degli statuti regionali.Sabato 11/10/03. IRCCS-FONDAZIONI: VIA LIBERA DEL GOVERNO
- Roma (Palazzo Chigi). Ieri, a sorpresa, il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il decreto legislativo che prevede la possibilità di trasformare in Fondazioni i 15 IRCCS pubblici. Aprendo così ai capitali privati i "gioielli" del della ricerca targata SSN.
La riforma, contestata dall'opposizione ma fortemente voluta dal Ministro Sirchia, ha avuto un iter travagliato. L'ultimo schema di D.Lgs., presentato a giugno, aveva incassato il "no" delle Regioni (ma il giudizio dei governatori non è vincolante), che reclamavano maggiori poteri nella gestione degli Istituti, e i pareri "condizionati" delle commissioni parlamentari, che chiedevano di chiarire meglio la ripartizione delle competenze tra Stato e amministrazioni locali.
Secondo la delega, contenuta nel collegato ordinamentale alla Finanziaria 2002, l'Esecutivo acrebbe dovuto varare il decreto delegato entro lo scorso agosto. Ma in extremis, DL proroghe, il termine ultimo per l'esercizio delle delega è stato prorogato a novembre.
Ora bisognerà vedere come la riforma verrà accolta. Se e come, in altre parole, sono state recepite le richieste di modifica avanzate soprattutto dalle Regioni.Venerdì 10/10/03.LE REGIONI DICONO NO ALLA FINANZIARIA
- Roma (Il Sole-24 Ore) Attaccano i Governatori: "Abbiamo un credito dallo Stato di 20 mld, tutti per la sanità. Il Governo è inadempiente ". Replica il relatore del decretone, l'Udc Ivo Tarolli: "Macché, le Regioni hanno una montagna di soldi, come mai in passato. Imparino a gestirli, le loro richieste sono fondate". Aggiusta il tiro il responsabile Ds per gli enti locali, Antonello Cabras: "La verità è che per la terza volta le Regioni bocciano la Finanziaria di questo Governo ". Puntualizza piccato il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas: "Le richieste delle Regioni non sono in linea con gli accordi. Noi siamo adempienti con le intese e non ci sono motivi per cambiarle". Rispondono ancora le Regioni, "amareggiate" e "stupite" dalle parole di Tarolli: "Dietro la montagna di soldi c'è solo un topolino. Noi dobbiamo fare i conti con una montagna di crediti ". E ancora un Udc, Bruno Tabacci, se la prende con quei governatori che non hanno riportato in vita i ticket sanitari: "Ripristinate i ticket nazionali". Tra accuse e contro accuse, è andato in scena ieri tra i palazzi della politica un vivace testa a testa tra Regioni e Governo. Oggetto del contendere quella Finanziaria 2004 (e il maxi decreto legge che ufficialmente non la accompagna) che i governatori, nel corso dell'audizione avuta in Senato, non hanno esitato a definire all'unisono "insostenibile ". E a dirlo a chiare lettere è stato un presidente di Centro-destra, il lombardo Roberto Formigoni: "Insostenibile - ha precisato - non è una valutazione etica, ma di tipo contabile". Tra conti che non tornano e accuse al Governo di centralismo, tra un federalismo fiscale che resta una chimera e rivendicazioni su mille partite aperte, le Regioni hanno consegnato ieri ai senatori un documento (si veda "Il Sole-24 Ore di ieri) che elenca puntigliosamente le richieste di modifica della manovra 2004 pretese dal Parlamento. L'attesa, ovviamente, sta ora tutta in quegli emendamenti che spunteranno come funghi in commissione Bilancio, a Palazzo Madama prima, alla Camera poi. Con quante, e quali, possibilità di successo non è dato sapere. Ma "il Governo dia risposte: non può chiedere che le Regioni facciano miracoli ", ha messo in chiaro ancora un governatore del Centro-destra, Francesco Storace (An). Ovvio che nel Centro-sinistra l'attenzione è massima: "Questa Finanziaria è irricevibile", si accusa in coro. A fare la parte del leone della sofferenza finanziaria dei governatori sono, come al solito, i conti per l'assistenza sanitaria. Conti che non tornerebbero per 20 mld. E precisamente: 1,2 mld per l'assistenza agli immigrati regolarizzati; 3,9 mld per il 2001; 5 mld per la sottostima presunta per il 2004; 7,8 mld scoperti per il 2002; infine altri 4 mld di buco finora stimato (per i primi dieci mesi dell'anno) per il 2003. Problemi di cassa dovuti al ritardato versamento del "dovuto", ma anche causati dall'impossibilità di tenere reggere i livelli di assistenza con le risorse pattuite con l'ormai mitico patto di stabilità dell'8 agosto 2001. E ora quei fondi vanno rimpinguati, battono cassa i governatori, altrimenti addio servizi sociali (ma sia chiaro: non per tutti, e comunque non per tutti allo stesso modo). Il relatore del maxi decreto legge, intanto, ha sbarrato la strada: "Venire qui solo per chiedere ulteriori fondi è una scorciatoia", ha dichiarato Tarolli. Aggiungendo velenoso che le Regioni dispongono di un "budget superiore al 6% del Pil" e che non sanno gestire la spesa sanitaria: "Come mai la farmaceutica ha raggiunto il 16% della spesa sanitaria complessiva? ". Pronta la replica dei governatori: "Ma se ci avete bloccato perfino tutte le addizionali? ". Tutti s'interrogano, insomma.Al Parlamento toccherà l'ardua sentenza.
Roberto Turno da "Il Sole - 24 ore" del 10/10/03
Giovedì 9/10/03. WORKSHOP CONFEDIR-SINAFO-CIMO A BARI
- Bari (Auditorium IRCCS Oncologico). A Bari, interessante workshop della CONFEDIR su "Contratto, Stato Giuridico, Previdenza" della Dirigenza Medica e Sanitaria.
Illustri i Relatori: Losurdo (Presidente O.M. Bari), Addante (Segretario Regionali CIMO Puglia), Biasioli, (Presidente Nazionale CIMO), Cassi (Segretario Nazionale Amministrativo CIMO), Maccari (Segretario Generale aggiunto SIDAS), Console ( Segretario Generale SINAFO), Sizia (Direttore de" Il Medico ospedaliero e del territorio").
"Caldi" i temi trattati: politica sindacale, stato giuridico, contratto, libera professione, esclusività di rapporto, incarichi dirigenziali, esternalizzazione, futuro previdenziale.
In sintesi: un'occasione interessante per approfondire (con un'ampia e libera discussione) molti temi di attualità.Mercoledì 8/10/2003 - CONFERENZA PRESIDENTI REGIONALI
- Roma (Via Firenze) - I Presidenti delle Regioni si incontrano oggi, 8/10/2003, per una seduta straordinaria, in vista dell'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri sul tema delle Riforme istituzionali, programmato per giovedì prossimo, 9 ottobre. La scorsa settimana, infatti, Governatori, Sindaci, Presidenti delle province e rappresentanti delle comunità montane avevano ottenuto comunicazione della data fissata per l'atteso incontro con il Premier per discutere, appunto, il testo di riforma costituzionale approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 settembre scorso.
Le richieste dei Presidenti delle Regioni verterebbero, principalmente, sull'esigenza di modifica del Senato Federale, sui meccanismi di elezione dei giudici della Corte Costituzionale e sul tema dell'interesse nazionale. Oltre alla posizione da assumere in merito al disegno di legge costituzionale di modifica della parte II della costituzione, i governatori, domani, dovrebbero anche esprimere le proprie valutazioni sulla finanziaria 2004. (ANSA)Mercoledì 8/10/2003 - BALDASSARRI E LE PENSIONI
- Roma (Adnkronos) - Per Baldassarri, Vice Ministro dell'Economia, è giusto che anche i dipendenti del pubblico impiego siano entrati nel sistema di incentivi della riforma previdenziale perché "il principio non può essere quello della discriminazione tra lavoratore e lavoratore". Ma adesso occorre avviare un tavolo con enti e istituzioni perché si tratta "di dipendenti di varie istituzioni". Mario Baldassarri, sollecita l'apertura di tavoli tra Governo, Regioni e Comuni per affrontare il tema dell'estensione degli incentivi a chi prolunga la permanenza al lavoro ai pubblici dipendenti.
Il Vice Ministro sottolinea che c'è bisogno che il dialogo rimanga aperto anche con le parti sociali. Dopo di che spetta alla maggioranza di Governo "assumere le proprie responsabilità in Parlamento". Per il Vice Ministro sarebbe inoltre opportuno che anche l'opposizione "facesse proposte di merito non chiudendosi a riccio".
Per Baldassarri è necessaria una riforma graduale "che allunghi l'età del pensionamento in 10-15 anni a partire da subito". Il buon senso di tutti "dovrebbe indurre a predisporre un alzamento dell'età morbido e progressivo nel tempo" Si tratta di un processo, sottolinea il Vice Ministro, che dovrebbe partire dal 2004. Ma purtroppo "non si trova la disponibilità" di sindacati e Lega.
Per il Vice Ministro è indispensabile che il tavolo con le parti sociali "vada avanti per raggiungere, con il buon senso, una adeguata riforma pensionistica". Per evitare lo scalone del 2008, afferma Baldassarri, si deve pensare un piccolo innalzamento dell'età pensionistica prima di questa data.
Baldassarri fornisce poi degli ulteriori chiarimenti su quella che sarà la nuova riforma previdenziale e sulla sua attuazione. Le imprese, spiega il Vice Ministro, sono obbligate a tenere chi decide di rimanere al lavoro. Sarà sufficiente che il lavoratore "non comunichi l'intenzione di andare in pensione. Per chi resterà ancora al lavoro la sua pensione verrà rivalutata di anno in anno in base all'inflazione". Il lavoratore potrà inoltre rinunciare all'aumento del 32,7% dello stipendio continuando a versare i contributi all'INPS. Ma non sarebbe una mossa conveniente per chi, quando è stato varata la riforma Dini, aveva più di 18 anni di contributi. In questo caso infatti la pensione viene calcolato con il metodo retributivo e non quello contributivo.
Ovviamente, afferma il Vice Ministro, ci saranno dei regimi speciali. Cioè categorie che non rientreranno nel normale sistema previdenziale. Questi saranno: i lavoratori precoci, le donne madri, i lavoratori con disagi e quelli che svolgono dei lavori usuranti. Baldassarri precisa poi che sarà comunque possibile, a partire dal 1° gennaio 2008, per chi lo desidererà, andare in pensione. "Si può andare in pensione prima dei 40 anni di contributi o dei 60-65 anni ma si ottiene un pensione più bassa del 35%".
Quindi, per avere la pensione piena "occorre avere 40 anni di lavoro". Baldassarri infine pone l'attenzione sulle pensioni di invalidità che il Italia "rappresentano l'1,5% del PIL e sono la metà di quelle che si pagano in Francia e Germania". Si tratta quindi di una spesa relativamente bassa ma "all'interno di questa fascia occorre fare dei controlli". In Italia, conclude il Vice Ministro "la spesa sociale è più bassa della media europea".Martedì 7/10/2003 - CONFERMATI I PRESIDENTE DELLE COMMISSIONI SENATO
- Tutti confermati i Presidente delle Commissioni del Senato nelle elezioni per il rinnovo di metà legislatura. Solo la Commissione Bilancio non ha votato oggi, ma lo farà domani in contemporanea con l'avvio delle audizioni sulla finanziaria. Confermato quindi, anche il Presidente della Commissione Igiene e Sanità. Antonio Tomassini (FI).
Lunedì 06/10/2003 Il testo del Dpcm sulle assunzioni nella sanità
Di seguito il testo del Dpcm del 12 settembre 2003, relativo alle assunzioni nelle regioni e nella sanità, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Articolo 1
Ambito di applicazione1.Il presente decreto, ai sensi dellarticolo 34, comma 11 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, individua per le amministrazioni regionali e per gli enti e le aziende appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale, i criteri ed i limiti per le assunzioni di personale a tempo indeterminato per lanno 2003, nonché definisce lambito applicativo delle disposizioni relative alla rideterminazione degli organici ai sensi dei commi 1, 2 e 3 del citato articolo 34, in attuazione dellaccordo tra governo, regioni e autonomie locali sancito in data 19 giugno 2003 in sede di Conferenza unificata.
2.Lindividuazione dei criteri e dei limiti per le assunzioni e la definizione dellambito applicativo della rideterminazione degli organici di cui al precedente comma è effettuata distintamente per il personale delle regioni e per quello del Servizio sanitario nazionale.
3.Le Regioni e i rispettivi enti strumentali e dipendenti delle medesime per i quali sussistono provvedimenti che dichiarano lo stato di emergenza derivante da terremoti o calamità naturali sono esclusi dagli adempimenti previsti dallarticolo 34, comma 11 della legge n. 289/2000.
4.Le disposizioni del presente decreto non si applicano, ai sensi dellart. 95, comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, alle regioni a statuto speciale e alle province autonome.
Articolo 2
Rideterminazione degli organici della Regione1.Le regioni procedono alla rideterminazione delle rispettive dotazioni organiche nel rispetto di quanto previsto dallarticolo 34, commi 1, 2 e 3 della legge 27 dicembre 2002, n. 289.
2.Ai fini del calcolo per la determinazione delle dotazioni organiche di cui al comma 2 dellarticolo 34 della citata legge 27 dicembre 2002, n. 289, va tenuto conto dei posti formalmente istituiti, successivamente al 29 settembre 2002 ma comunque entro il 31 dicembre 2002, per lesercizio di funzioni trasferite dallo Stato alle Regioni. Detti posti sono fatti salvi anche ai fini della provvisoria individuazione delle dotazioni organiche di cui al comma 3 del medesimo articolo 34. Qualora si procedesse nel corso dellanno 2003 a ulteriori passaggi di personale dallo stato alle regioni, queste potranno procedere alla rideterminazione delle rispettive dotazioni organiche integrandole con i posti necessari ai fini dei predetti trasferimenti.
3.Le regioni determinano gli indirizzi applicativi relativi alle assunzioni di personale a tempo indeterminato , per lanno 2003, per i rispettivi enti strumentali o dipendenti della medesima regione in armonia con quanto previsto dal presente decreto.Articolo 3
Rideterminazione degli organici degli enti del Servizio sanitario nazionale1.Le amministrazioni statali, per quanto di competenza, e quelle regionali possono autorizzare, in attuazione dellarticolo 34, commi 1 e 2 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, la rideterminazione delle dotazioni organiche degli enti e delle aziende appartenenti al Servizio sanitario nazionale e operanti nella singola regione, tenendo conto prioritariamente delle risorse umane necessarie a erogare le prestazioni dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), fermo restando il numero complessivo dei posti di organico vigenti alla data del 29 settembre 2002 in tutte le strutture sanitarie della regione, nonché in vincoli finanziari posti dalle medesime regioni, in attuazione dellaccordo tra governo, regioni e province autonome dell8 agosto 2001.
Articolo 4
Assunzioni di personale nelle regioni1.Per lanno 2003, le regioni fermo restando quanto previsto dai commi 2 e 3 dellarticolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e daellarticolo 2 del presente decreto, possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato entro percentuali non superiori ai limiti della spesa annua lorda corrispondente al 50% delle cessazioni dal servizio verificatesi nel corso del 2002.
2.Ogni regione, nel rispetto della programmazione triennale dei fabbisogni di cui allarticolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, procede autonomamente nella scelta della tipologia e della distribuzione di personale da assumere, in relazione agli specifici fabbisogni ed esigenze, tenendo conto dei profili professionali del personale da assumere, dellessenzialità dei servizi da garantire e dellincidenza delle spese del personale sulle entrate correnti
3.Le regioni determinano, inoltre, gli indirizzi applicativi relativi alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, per lanno 2003, per i rispettivi enti strumentali o dipendenti della medesima regione in armonia con quanto previsto dal presente articolo.Articolo 5
Assunzione di personale negli enti del Servizio sanitario nazionale1.Le regioni, fermo restando quanto previsto dai commi 2 e 3 dellarticolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e dallarticolo 3 del presente decreto, possono autorizzare per lanno 2003, gli enti e le aziende del Servizio sanitario nazionale opranti nellambito della rispettiva regione, ad assumere personale a tempo indeterminato entro il limite e secondo i criteri stabiliti dallarticolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e comunque entro i limiti delle risorse finanziarie previste nellaccordo tra governo, regioni e province autonome dell8 agosto 2001.
2.Ogni regione nel rispetto della programmazione triennale dei fabbisogni di cui allarticolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, procede autonomamente nella scelta della tipologia e della distribuzione di personale da assumere, in relazione agli specifici fabbisogni ed esigenze degli enti e delle aziende del Servizio sanitario nazionale operanti nellambito della medesima regione, tenendo conto dei profili professionali del personale da assumere, dellessenzialità dei servizi da garantire e dellincidenza delle spese del personale sulle entrate correnti.
Lunedì 6/10/03. PENSIONI E POLEMICHE
- Roma (Sedi Varie). Non si placano le polemiche sulla riforma Maroni. La Triplice è "in trincea" ed ha proclamato uno sciopero generale di 4 ore il 24 ottobre p.v.. In base ai primi calcoli, sarà del 15/20 % la penalizzazione per chi intende mantenere la pensione di anzianità anche dopo il 2008 (Giuseppe Rodà, 5/10/03). Secondo Brunetta e Cazzola, non si tratta di una "riformicchia", ma di una riforma vera e propria.
Domenica 5/10/03. PENSIONI: CAOS O RAZIOCINIO ?
- Vicenza (Sede CIMO). La lettura de "Il Sole-24 Ore" di oggi consente di elaborare la sottostante tabella relativa alle PROPOSTE GOVERNATIVE sui TRATTAMENTI DI ANZIANITA' :
TIPOLOGIE AL 31/12/1995
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FINO AL 31/12/2007
|
DALL'1/1/2008
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< 18 anni di contributi |
a) 57 a. di età + 35 a.di contribuzione
b) 40 anni contributivi CALCOLO PRO-QUOTA |
1) calcolo contributivo integrale se a) 2) calcolo pro-quota se b) |
> 18 anni di contributi |
a) 57 a. di età +35 a.contribuzioneCALCOLO RETRIBUTIVO b) 40 anni contributiviCALCOLO PRO-QUOTA |
1) calcolo contributivo integrale se a) 2) calcolo retributivo se b) |
assunti post 31/12/95 |
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Pensione a:
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Nota bene: CALCOLO PRO QUOTA = retributivo fisso al 31/12/95 e contributivo per gli anni successivi.
Con questa riforma Tremonti e Maroni pensano di risparmiare l'1% del PIL. Sarà proprio così ?
Venerdì 3/10/03 - PENSIONI AL CdM
- Roma (Palazzo Chigi) . Oggi il Consiglio dei Ministri approva "l'emendamento di tutto il Governo e dell'intera maggioranza" alla delega previdenziale. Il virgolettato è del Ministro Maroni che - evidentemente - finge di ignorare il malessere della maggioranza sul problema delle pensioni. L'aver voluto associare la riforma pensionistica alla Finanziaria 2004 ha: a) ricompattato la Triplice; b) acuito il dissenso, per ora mascherato (35 franchi tiratori contro la legge Gasparrri), ma palpabile sia nei Palazzi romani che nei via-vai aeroportuali.
Giovedì 02/10/02 - MAZZELLA E GLI INCENTIVI
- Roma (Palazzo Vidoni) - Secondo l'ottimista Ministro Mazzella "l'esclusione dei dipendenti pubblici dagli incentivi previsti per chi ritarda il pensionamento non è ancora definitiva (?Ndr)". "Non c'è nulla di irreversibile& ed il provvedimento presenta dubbi di legittimità costituzionale".
Commento CIMO-ASMD
Anche Mazzella sembra vivere nel mondo di Pinocchio. E' lo stesso Mazzella che aveva affermato chi i contratti del pubblico impiego sarebbero stati sottoscritti entro il 30/09/2003&
GIOVEDI' 2/10/2003 - SIRCHIA E LA FINANZIARIA
<<Le industrie promuovono troppo e le Regioni controllano poco. È per questo che saranno solo loro a pagare gli eventuali sfondamenti della spesa farmaceutica ". Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, difende a spada tratta la manovra 2004. Anticipa che è pronto un Ddl sulla pubblicità sanitaria e spiega a cosa serviranno i fondi in più incassati dal suo ministero con la Finanziaria: un "Piano" sulla prevenzione oncologica e un "Centro nazionale per la salute pubblica". E ai medici annuncia: della reversibilità se ne occuperà il Parlamento.
Ministro Sirchia, non è stata una manovra in discesa...
In una situazione economica difficile, s'è dovuto scegliere. E io ho scelto linee e interventi molto precisi, ricevendo la condivisione piena del Governo su tutti gli obiettivi.
Si riferisce ai fondi in più che ha ottenuto?
Ho avuto 150 milioni in più per l'attività globale del ministero rispetto alla Finanziaria dell'anno scorso. E queste risorse
cercheremo di impiegarle al meglio.
A cosa pensa?
Vogliamo realizzare un Piano per la prevenzione oncologica, seguendo la direttiva europea che dovrebbe essere approvata
definitivamente entro fine anno. È un progetto importantissimo che ci porrà all'avanguardia e che richiede forti investimenti: vale 250 milioni e stiamo pensando di ricorrere alla Bei. È un'operazione da perfezionare anche giuridicamente, che però, con la Finanziaria, può già contare su 25 milioni per l'accensione dei mutui.
Un altro importante successo è la volontà di creare un Centro nazionale per la salute pubblica, che sarà decisivo, come s'è visto con la Sars, col bioterrorismo o con le vicende degli anziani di quest'estate.
Intanto i farmaci restano il piatto forte della manovra. Le categorie sono in subbuglio, soprattutto gli industriali.
E sbagliano. Perché abbiamo varato un provvedimento che serve a rafforzare, e non sempre a controllare, l'intero settore. Mettiamo finalmente ordine nel sistema anche prevedendo la revisione della legge 541 sulla pubblicità, con un nuovo Ddl che è già pronto. Senza scordare che abbiamo recuperato alcune valenze etiche importantissime sull'informazione scientifica, di cui c'era un grande bisogno.
Perché gli sfondamenti della spesa vanno a carico di industrie e Regioni?
La misura che abbiamo preso è stata concepita secondo la logica di una responsabilità primaria delle industrie farmaceutiche e delle Regioni. Perché le aziende promuovono troppo e le Regioni controllano poco. Per questo siamo arrivati alle percentuali del 60% (a carico delle aziende) e del 40% (a carico delle Regioni), escludendo i farmacisti che non hanno titolo né di promuovere, né di controllare. Le industrie sono subito pronte a gridare, ma dimenticano quanto meno che con la manovra non ci sono più i vincoli sui brevetti e neppure c'è più la vendita diretta selvaggia, come era stata inizialmente voluta.
Ministro, con quali obiettivi nasce la super Agenzia del farmaco?
Nasce con tre obiettivi: riordinare un settore che è disperso in mille competenze, condividendo con le Regioni la politica del farmaco; migliorare il controllo della spesa; recepire finalmente quell'etica di sistema che s'era persa e che abbiamo concordato con Farmindustria per moralizzare la situazione. L'Agenzia è una grande realizzazione che ci darà un margine importante, utile a tutti, di correzione del sistema.
La spesa farmaceutica, peraltro, è calata parecchio.
Infatti non parlerei di spesa fuori controllo. In media siamo vicinissimi al tetto del 13 per cento. Solo in quattro Regioni ci sono problemi. Evidentemente si può fare di più.
Le ricette a lettura ottica servono anche a questo?
Anche a questo, ma non solo per la farmaceutica. Servono per capire se ci sono situazioni che contrastano con l'ordinamento, se avvengono delle promozioni indebite o dei picchi nei consumi. E servono a facilitare e accelerare i pagamenti ai fornitori. È una buona misura, che però dovremo perfezionare tecnicamente.
Ma crede che le Regioni ce la faranno a governare l'assistenza sanitaria con i fondi che hanno a disposizione per il
2004? Già circolano previsioni inquietanti di un rosso da almeno 8 mld.
Questo non lo so dire. So bene però che se non si comincia a mettere sotto governo la spesa, non si cambierà mai. E dunque
c'è molto da fare. Penso all'unità territoriale delle cure primarie e alla medicina di gruppo. Questo è uno degli obiettivi di piano che vogliamo affrontare e che significherà appropriatezza delle prestazioni e riduzione della spesa ospedaliera, allo stesso tempo responsabilizzando i medici.
Ministro, che fine ha fatto la riforma della reversibilità del rapporto di lavoro dei medici?
Lasciamola al Parlamento. Che si muova, noi rispettiamo questa iniziativa che è sicuramente migliore e più efficace di quella che possiamo fare noi.
Cosa pensa della scelta del Lazio di fare da sé la reversibilità del rapporto di lavoro per i propri medici?
È una questione giuridica molto fine quella che s'è aperta.
Di fatto, nel nuovo Titolo V, l'organizzazione è materia esclusivamente regionale. E i fattori produttivi, dunque anche
il personale, senza dubbio fanno parte dell'organizzazione. Il punto in discussione è se il contratto nazionale, alla luce del nuovo Titolo V, ha ancora una ragione di esistere o no. Dico solo che ci sono dei giuristi in campo e che non siamo davanti
a una questione peregrina. Credo che alla fine sarà materia per la Corte costituzionale.ROBERTO TURNO
È già partito il toto-nomine per l'Agenzia italiana dei medicinaliROMA 1 Addio Cuf, nasce il nuovo Moloch pubblico per pillole e sciroppi a carico dello Stato. È infatti la super "Agenzia italiana del farmaco", che ci avvicinerà a un'esperienza già in voga pressoché in tutta Europa, il jolly che Sirchia, Tremonti e Regioni vogliono giocare al tavolo sempre in altalena della farmaceutica.
E che il peso specifico della futura "Agenzia" sia di tutto rispetto, quanto a compiti e dunque a poteri che potrà esercitare, lo dimostra il testa a testa che fino all'ultimo c'è stato tra Salute, Economia e Regioni, per quanto riguarda le nomine delle poltrone che contano. Il direttore generale (un tecnico, si presume) sarà nominato con decreto della Salute, sentite le Regioni; il presidente (un politico, molto probabilmente) sarà "designato" dalla Salute ma "d'intesa" con i governatori; mentre degli altri quattro membri del Cda, che si affiancheranno al presidente, due li nominerà la Salute e due le Regioni. Un equilibrio che si è trovato all'ultimo momento, con la decisione dell'Economia di rinunciare a un quinto membro che
inizialmente le veniva attribuito nella bozza del maxi decreto che "accompagna" la Finanziaria 2004. Si vedrà al momento delle scelte. Controllo della spesa, attivazione delle misure contro gli sfondamenti di bilancio, immissione di nuovi farmaci, ricerca e investimenti delle aziende in R&S, informazione scientifica, prezzi, rimborsabilità, produzione, distribuzione, sorveglianza degli effetti avversi: è un campo d'azione a larghissimo raggio quello attribuito all'"Agenzia", che sarà dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, con funzioni di "alta " consulenza tecnica a Governo e Regioni sulle politiche di settore. Un'attività che dovrà misurarsi da subito con il varo delle confezioni di farmaci per ciclo di cura (da giugno 2004) e con i nuovi foglietti illustrativi (dal 2005). Ma, è chiaro, l'intera partita si giocherà
in Parlamento. Anche quella dei ripiani in caso di sfondamento della spesa oltre il tetto (16% totale, di cui il 13% in farmacia), sulla quale proprio ieri Assogenerici ha contestato che siano chiamati a partecipare anche i produttori di generici. E ancora in Parlamento si capiranno meglio le sorti di un'altra misura annunciata ieri dal sottosegretario all'Economia,
Gianluigi Magri: i fondi (60 mln) per gli specializzandi, che dovrebbero sbloccare i contratti di formazione e lavoro. La Finanziaria al momento parla solo di "borse di studio", che sono tutt'altra cosa.Roberto Turno (Il Sole 24 Ore del 2/10/03 pag.2)
I CONTI DELLA SANITA'
Giovedì 2/10/2003 - IL DDL CASELLATI SLITTA
- Senato (Commissione Sanità) - Dopo due giorni di discussioni accanite (ed è un eufemismo) la discussione del DDL n° 397 (sulla abrogazione del comma 4 dell'art.15 - quater del D.Lgs 502/92& ossia della irreversibilità dell'opzione intra-extramoenia) slitta alla settimana prossima. Verranno così persi altri giorni preziosi perché, appena varato dalla Commissione (e ci auguriamo che ciò avvenga!), il DDL subirà un ennesimo stop.
Ottobre, novembre e dicembre vedranno infatti il Parlamento impegnato a discutere, a tempo pieno, di FINANZIARIA, di COLLEGATI, di RIFORMA delle PENSIONI. Ed il DDL n° 397 resterà (purtroppo), per altri 3 lunghi mesi, in un cassetto polveroso.Commento CIMO-ASMD
1. La storia ed il percorso di questo DDL testimonia una indubbia verità: l'opposizione continua ad affermare l'indissolubilità dell'opzione mentre la maggioranza vuole (per se con mille incertezze e con mille ritardi) restituire la libertà di scelta ai professionisti medici.
2. Il DDL ha un percorso accidentato già nella Commissione Sanità del Senato & è gracilino e poco tutelato&: ce la farà a superare l'incognita delle aule parlamentari?Mercoledì 1/10/2003 - VERSO LO SCIOPERO GENERALE
- Roma (Palazzo Chigi) - Dopo lo sgarro di Palazzo Chigi (Pezzotta ed Epifani sono rimasti a casa), la TRIPLICE - di nuovo compattata - marcia verso lo SCIOPERO GENERALE di OTTOBRE. E così, la "riformetta delle pensioni" metterà in crisi anche il secondo Governo Berlusconi, No, non ci sarà un secondo 1994, ma il rimpasto generativo è ormai alle porte: appena finirà il semestre europeo presieduto dall'Italia.
Ed intanto (DDL Gasparri) ricompaiono alla Camera i franchi-tiratori.Martedì 30/09/03 - Senato: l'opposizione farà ostruzionismo sul Ddl sull'irreversibilità dei medici
- Ostruzionismo dichiarato, in Commissione Sanità del Senato, da parte dell'opposizione per rallentare l'esame del Ddl che vuole abrogare l'irreversibilità della scelta dei medici in ordine all'esclusività del rapporto con il servizio sanitario pubblico. Questo pomeriggio i senatori dell'opposizione hanno infatti rallentato la votazione degli emendamenti con alcuni interventi.
Siamo contrari al provvedimento - ha dichiarato il diessino Giuseppe Mascioni - che riteniamo assurdo in questa fase politica, non è una priorità mentre ci aspetta una finanziaria difficilissima".
"Siamo arrivati alla svolta finale su questo Ddl, - ha invece affermato Antonio Tomassini (Fi) - che in due anni ha avuto impulsi e soste. Non si tratta di un problema di libera professione che nè la maggioranza, nè 'opposizione mettono in discussione, ma il contrasto è sulla irreversibilità dell'esclusività. In questa contrapposizione l'opposizione vuole affermare la continuità di un matrimonio indissolubile, mentre la maggioranza vuole restituire libertà di determinazione ai professionisti medici".Martedì 30/09/03 - Via alla Finanziaria, 3 mld per gli statali.
- Finanziaria da 16 miliardi per ridurre il deficit del 2004 al 2,2%, contro un tendenziale del 3,1%, ma anche per tentare di rilanciare lo sviluppo con uno stanziamento di 5 miliardi reso possibile proprio dall'incremento del deficit, rispetto alla stima precedente (1,8%). Decreto legge, per rendere immediatamente operative alcune delle misure portanti della manovra: condono edilizio da 3,35 miliardi, concordato biennale per artigiani e commercianti, con annesso ticket di accesso per i lavoratori non congrui con gli studi di settore, anch'esso da 3 miliardi, ma anche proroga al 2004 dello sconto Irpef del 36% per le ristrutturazioni edilizie (con Iva ridotta al 10% fino al 31 dicembre 2003), e, tra le novità dell'ultim'ora, la proroga dal 16 ottobre 2003 al 16 marzo 2004 del condono tombale.
Poi, le nuove norme sulle cartolarizzazioni, da cui sono attesi 5 miliardi, 3 da Scip3 e 2 dalle nuove norme sulla vendita diretta degli uffici pubblici. Coinvolti anche i beni immobili non più strumentali ora gestiti dalla Rete Ferroviaria Italiana e i terreni di proprietà dello Stato. Sulle pensioni, il Governo ha aperto la trattativa con le parti sociali, con l'obiettivo di chiudere la partita il prossimo 3 ottobre, attraverso l'approvazione dell'emendamento alla delega pensionistica.
Un nuovo incontro è fissato per domani pomeriggio, ma Cgil, Cisl e Uil si preparano alla mobilitazione. Infine, via libera a Relazione previsionale e programmatica, Nota integrativa al Dpef, Bilancio e al Ddl sulla tutela del "Made in Italy".
È il "corpo" di interventi approvati ieri sera dal Consiglio dei ministri. Si parte dalla constatazione che due anni di rallentamento economico hanno ridotto all'osso i margini di manovra della politica di bilancio: a fine 2003 il deficit salirà al 2,5%, rispetto al 2,3% di luglio, con la crescita inchiodata a un modesto 0,5 per cento, mentre nel 2004 si punta sull'1,9 per cento (per il debito, si prevede di scendere sotto il 100% nel 2006). Da qui la scelta, in qualche modo obbligata - lascia intendere il Governo - di affidare alle nuove una tantum la parte del leone della manovra (due terzi).
Per il resto, si fa conto su un articolato pacchetto di tagli, tra cui spicca la nuova operazione di razionalizzazione delle spese per acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni, il potenziamento del Patto di stabilità interno per gli enti locali, ma anche il contributo triennale di solidarietà del 2% sui trattamenti pensionistici i cui importi superino i massimali della legge Dini. Sulle pensioni, la riforma è ineludibile - sostiene Palazzo Chigi - perché con le norme attuali la spesa pensionistica passerà dal 13,8% del Pil (2001) al 16% (2033).
Per i contratti pubblici, sono in arrivo tre miliardi per il rinnovo relativo al biennio 2004-2005.
Ma non è solo una Finanziaria di una tantum e tagli, quella varata ieri. Si punta allo sviluppo, con la "tecno-Tremonti" che prevede la deduzione dalle imposte del 10% dei costi sostenuti dalle imprese per l'innovazione e la ricerca, oltre al 30% che ecceda la spesa media degli ultimi tre anni. Nel pacchetto, anche le spese sostenute per la quotazione al mercato regolamentato, per gli stage aziendali e la partecipazione a fiere estere. Il premio fiscale per le "matricole di Borsa" (l'aliquota dell'imposta sul reddito sarà ridotta al 20% per tre anni) va anch'esso in questa direzione. Tra le novità, l'operazione di "lease back": lo Stato venderà a trattativa privata, e anche in blocco, gli immobili adibiti a uffici pubblici.
Nel pacchetto sociale, spicca il bonus da 1.000 € per i figli a partire dai secondi nati (scatterà dal 1° ottobre), il fondo fiduciario per gli studenti meritevoli (con dotazione di 20 milioni per il 2003-2004). Per la prima volta, si avvierà poi in via sperimentale la "Detax", per destinare a fini etici l'1% dell'Iva per le spese superiori a 50 €, effettuate negli esercizi commerciali convenzionati, consentendo al tempo stesso di scontare l'Iva sugli acquisti effettuati dalle Onlus.
Dal 1° gennaio, inoltre, l'aliquota Inps per i lavoratori co.co.co., che con la riforma Biagi sono divenuti lavoratori a progetto, sarà fissata al 19 per cento. Infine, l'Agenzia del Demanio potrà costituire società miste con Comuni, Province e Regioni per la valorizzazione, trasformazione, commercializzazione e gestione del patrimonio immobiliare dello Stato. Nell'insieme di misure che da domani verranno trasmesse in Parlamento, figura poi un contributo statale pari a 150 € per l'acquisto di decoder per la ricezione dei segnali tv in tecnica digitale terrestre. Sace e Cassa Depositi e prestiti vengono trasformate in spa. Saranno le Fiamme Gialle a vigilare sul caro-vita. Nessun aumento per sigarette e prodotti alcolici, né per la benzina mentre viene prorogato il periodo di sperimentazione della disciplina del prezzo dei libri che scadeva proprio oggi. Infine, tasse più alte per i commercianti che alzano i listini.Il nuovo quadro macroeconomico
Previsioni per il 2003-2004 (variazioni percentuali
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2003
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2004
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Pil reale |
0,5
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1,9
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Deflatore consumi |
2,9
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2,3
|
Deflatore Pil |
2,8
|
2,1
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Pil nominale |
3,3
|
4,0
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Costo lavoro |
3,1
|
2,9
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Occupazione (Ula) |
0,6
|
0,9
|
Tasso di disoccupazione |
8,7
|
8,4
|
Tasso occupazione (15-64 anni) |
56,1
|
57,0
|
Saldo corrente bilancia dei pagamenti |
-1,1
|
-1,2
|
Investimenti |
-0,6
|
3,5
|
Importazioni |
2,0
|
7,4
|
Consumi famiglie |
1,8
|
2,3
|
Spesa Pa e Isp |
1,4
|
0,9
|
Esportazioni |
-1,5
|
5,6
|
Esportazioni nette |
-1,0
|
-0,5
|
Scorte |
0,3
|
0,2
|
Domanda nazionale |
1,3
|
2,4
|
Rivista al rialzo (2%) l'inflazione 2004
Sarà "intorno al due per cento" il tasso d'inflazione 2004. Lo prevede la Relazione previsionale e programmatica diffusa ieri in sintesi. Un sensibile rallentamento rispetto all'anno in corso, per il quale la stessa Relazione indica il 2,6 %.
All'opposto, è notevole il rialzo sugli obiettivi indicati a luglio con il Documento di programmazione.
Due mesi fa, il Dpef indicava nell'1,7% il tasso d'inflazione programmatico 2004 contro un tendenziale dell'1,9. Non è forse caritatevole ricordare che, nella Relazione previsionale dello scorso anno, l'inflazione 2004 era prevista all'1,3 per cento. "Avverse condizioni climatiche ", tensioni sui prezzi del petrolio, scarsa concorrenza sono tra cause di un rientro dell'inflazione "più lento del previsto". A settembre, i prezzi sono saliti del 2,8 per cento.
Per conseguire il 2,6 annuo, dovrebbero crescere non oltre lo 0,3% nei prossimi tre mesi. Quindi, l'occupazione: i lavoratori occupati (tra i 15 e i 65 anni) sono previsti nel 2004 in aumento al 57% dal 56,1 dell'anno corrente e dal 55,4 del 2002. Il tasso di disoccupazione si ridurrà all'8,4% del 2004 (l'8% netto nella Relazione dello scorso anno) dall'8,7 dell'anno in corso e dal 9% del 2002. Il costo del lavoro salirà del 2,9% contro il 3,1% e il 2,4 rispettivamente.
Vivaci gli investimenti che, grazie alla ripresa attesa per la seconda parte dell'anno prossimo, saliranno nel 2004 del 3,5% dopo il calo dello 0,6% quest'anno e il modesto aumento dello 0,5% nel 2002.
L'euro, rafforzatosi nei confronti delle monete antagoniste, è all'origine del peggioramento degli scambi con l'estero, fenomeno che continuerà nel 2004. Le importazioni balzeranno del 7,4% (2% quest'anno, 1,5% nel 2002) seguite, ma a distanza, dalle esportazioni. Quest'ultime sono previste crescere del 5,6% dopo essere calate dell'1,5% quest'anno e dell'1% nel precedente. Il saldo corrente della bilancia dei pagamenti resterà negativo per l'1,2% del Pil (un anno fa era stato indicato in avanzo per lo 0,7% del prodotto).
Il Pil è previsto in crescita dell'1,9% reale nel 2004, valore che conferma le recenti notizie. Così come è una conferma il suo ridimensionamento allo 0,5% nell'anno in corso. Anche in questo caso la retromarcia è notevole: un anno fa, la crescita 2004 era stata indicata nel 2,9%, valore ipotizzato anche per il 2003 dal Dpef di luglio 2002. Conferme per la finanza pubblica: l'indebitamento (deficit) 2003 è rivisto in aumento al 2,5% del Pil. La Finanziaria (16 miliardi tra una tantum e provvedimenti strutturali, ma con 5 miliardi destinati al rilancio economico), lo ridurrà al 2,2% del Pil nel 2004.Tutti gli interventi
I contenuti di manovra e decreto
La manovra. È di 16 miliardi di euro (due terzi di una tantum) per ridurre il deficit del 2004 al 2,2% (tendenziale 3,1%). Stanziamento di 5 miliardi per lo sviluppo reso possibile dall'incremento del deficit, rispetto alla stima precedente (1,8%). A fine 2003 il deficit salirà al 2,5% (rispetto al 2,3% di luglio) con la crescita fissata allo 0,5%, mentre nel 2004 si punta sull'1,9 per cento (per il debito, si prevede di scendere sotto il 100% nel 2006).
I tagli. Nuova operazione di razionalizzazione delle spese per acquisti da parte delle pubbliche amministrazioni; potenziamento del Patto di stabilità interno per gli enti locali; contributo triennale di solidarietà del 2% sui trattamenti pensionistici i cui importi superino i massimali della legge Dini.
Tecno-Tremonti. Deduzione delle imposte (10%) dei costi per ricerca e sviluppo ma anche per le spese per la quotazione a un mercato regolamentato, per stage aziendali destinati a studenti e per la partecipazione a fiere estere.
Made in Italy. Diventa un marchio tutelato. Fondo di 35 milioni di euro per il 2004, di 55 per il 2005, e di altri 35 per il 2006.
Fondo per missioni di pace. Un fondo di riserva di 1.200 milioni di euro per provvedere ad eventuali esigenze connesse con la proroga delle missioni internazionali di pace
Mini-asilo condominiale. Per creare asili condominiali con servirà alcuna modifica di destinazione d'uso.
Pacchetto sociale. Due le ipotesi per l'assegno di mille euro per tutti i figli successivi al primo nato tra il 1° ottobre 2003 (oppure dal 1° gennaio 2004). Detax etica sperimentale: destinazione dell'1% Iva, per acquisti oltre i 50 euro in appositi esercizi convenzionati con associazioni, organizzazioni ed enti che svolgono attività etiche. La spesa tanziata è per pari ad un milione di euro per il 2003 e di 5 milioni per ciascuno dei due anni successivi. Sconto del 20% per l'acquisto di autoambulanze da parte delle associazioni di volontariato e delle Onlus.
Condono fiscale. Slittamento della scadenza dei versamenti dal 16 ottobre 2003 al 16 marzo 2004
Finanza contro carovita. La Gdf vigilerà nei settori in cui si sono manifestati abnormi aumento di prezzi.Tasse più alte per i commercianti che aumentano prezzi. Fondo di 5 milioni À per il 2003 e di 20 milioni per il 2004.
Condono edilizio. Limite di cubatura di 750 metri cubi. Gli immobili da sanare devono rispettare il piano regolatore. Gettito previsto: 3 miliardi.
Ristrutturazioni con Iva ridotta. Sconto del 36% sulle ristrutturazioni edilizie per tutto il 2004 e, fino al 31 dicembre, riduzione dell'Iva al 10% per l'acquisto dei materiali.
Sconti a docenti per i Pc. Gli insegnanti delle scuole pubbliche potranno acquistare un Pc portatile con facilitazioni per la riduzione di costo e di rateizzazione.
Prestiti agli studenti. In favore di studenti meritevoli. Fondo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003-2004.
Lease back uffici pubblici. Per il 2004 è previsto che lo Stato venda gli immobili adibiti ad uffici pubblici. Gli stessi edifici saranno poi riaffittati tramite un fondo che sarà creato con 50 milioni € .
Ricerca. Nascono l'Istituto italiano di tecnologia e il Collegio d'Italia per la promozione dello sviluppo tecnologico e dell'alta formazione tecnologica. Per i ricercatori che rientrano in Italia nei prossimi 5 anni non si applica l'Irap per due anni e per lo stesso periodo la base imponibile ai fini dell'Irpef sarà pari al 10% del totale.(Fonte "Il Sole 24 Ore" 30/09/03 pag.2)
LUNEDI' 29/09/03 - TRABALLA IL SIRCHIA "ANTI-CANI"
- Roma - (Ministero della Salute) - Sirchia: un ennesimo decreto, un ennesimo problema. E' proprio un destino. Sirchia non riesce a portare in porto i decreti che scrive. Pensateci: la reversibilità dei medici, la pace con Farmindustria sui farmaci, le punizioni (pesanti ed assurde) contro il comparaggio (o presunto tale) dei medici e degli informatori farmaceutici& Potremmo continuare ma, per carità di patria, ci fermeremo all'ultimo decreto contro le 91 - dicesi 91 - razze canine pericolose. Ebbene, quel decreto ha scatenato un inferno contro il Ministro.
Pressioni, cortei, petizioni, minacce di ricorso alla magistratura. Fuochi incrociati di animalisti, padroni di cani, veterinari e consumatori. Sirchia, dopo le "sparate" (inutili) iniziali ora tentenna ed è in difficoltà (Libero, 28/09/03, pag.7). Duemila persone in piazza, nella sua Milano, contro quel decreto anti-cani. E, dal Ministero, parte un comunicato che preannuncia una "correzione dell'ordinanza del 9 settembre". Correzione vuol dire retromarcia. Retromarcia sul numero delle razze canine pericolose : erano 92 (cioè tutte), si ridurranno ad una decina. Anche se il senso comune continua a ritenere che nessun cane nasce pericoloso, esattamente come nessun uomo nasce criminale. Ma Sirchia, evidentemente, è un lombrosiano.
&E c'è di più. Oggi il Consiglio Superiore di Sanità inizierà la revisione del testo dell'ordinanza, sulla base del lavoro svolto negli ultimi giorni da un gruppo di lavoro tecnico-politico. Una commissione di 7 esperti rivedrà il testo. Tra i 7 ci sono veterinari, oncologi, pediatri, clinici medici. Oncologi, pediatri, internisti? Per dei cani? Date le scelte, perché non inserire anche geriatri, neurologi e psichiatri, che potrebbero aprire luminosi orizzonti sulle encefalopatie degenerative delle razze canine incriminate?
Alla fine della fiera, tutto questo "sforzo" del Ministro servirà a ben poco. Infatti l'Accordo Stato-Regioni (articolo 2) affida la competenza sull'aggressione degli uomini da parte di terzi (uomini e bestie inclusi) alle Regioni. Che, come ha già fatto il Lazio, legifereranno in materia. Alla faccia di Sirchia.- Ministro, non ci poteva pensare prima? O meglio:
- Ministro, perché ha voluto mettersi volontariamente in un ennesimo ginepraio?
Lenin
LUNEDI' 29/09/03 - LA FINANZIARIA SI MUOVE.
- Roma (Palazzo Chigi) - Dopo l'incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, in tarda serata il Consiglio dei Ministri approva la FINANZIARIA 2004 e la NOTA di AGGIORNAMENTO al DPEF, le cui previsioni vengono ridimensionate.
IPOTESI INIZIALI | IPOTESI DI OTTOBRE |
Crescita del PIL + 0,8% | + 0,4% |
% DEFICIT/PIL 2,3 | 2,8 |
Sabato 27/09/03. CONVEGNO SPEME A CATANIA
- Catania (Hotel Sheraton). Si svolge oggi l'ennesimo corso di formazione professionale medica (con crediti ECM), targato SPEME-CIMO ed organizzato dalla CIMO di Catania, con la consueta accuratezza e professionalità.
Venerdì 26/09/03. PENSIONI: RIFORMA SI O NO ?
- Roma (Ministero del Lavoro) "La riforma delle pensioni verrà fatta nella delega e non in Finanziaria", dice Maroni. Ma la delega pensionistica è frutto della Finanziaria 2003. E la Finanziaria attuale è quella 2004. Qualcosa non quadra, nel rapporto tempo-spazio. "La delega verrà modificata contemporaneamente alla Finanziaria : è un provvedimento collegato ma distinto della manovra", aggiunge Maroni.
Commento CIMO.
Bizantinismo verbale o concetto sostanziale ? Bizantinismo o scontro frontale con le parti sociali ? Incentivi o disincentivi ? Pensioni più lontane o meno pesanti ? "Ciacole" o "fatti" ? Incubo notturno o terrore diurno ?
Intanto, nel dubbio, aumenta la corsa al pensionamento &.Venerdì 26/09/03. REVERSIBILITA' DELLA OPZIONE
- Roma (Senato) La Commissione Sanità del Senato ha proseguito - questa settimana - l'esame del DDL Alberti-Casellati (n°397) e del DDL Liguori (1310) sulla modifica del comma 4 dell'Art.15-quater del D.Lgs.229/92 (ovvero 502/92 e seguenti). Il Relatore Tredese, dopo aver espresso parere contrario a tutti gli emendamenti, tranne uno, ha proposto un articolo aggiuntivo che riguarda la proroga del tempo definito alla data della stipula del primo CCNL successivo alla data di entrata in vigore del DDL 397, fatti salvi gli effetti amministrativi degli atti emanati tra l'1/1/03 e l'entrata in vigore del decreto.
- Secondo Tomassini, la settimana prossima il DDL verrà votato dalla Commissione, con priorità nel calendario dei lavori.
- Nota bene. Ricordiamo che il DDL 397 prevede che l'opzione intra-extramoenia possa essere esercitata con cadenza annuale, Chi vivrà, vedrà &
Giovedì 25/09/03. LA FINANZIARIA "SCIVOLA"
- Roma (Palazzo Chigi). Rinviata a lunedì 29/9 la decisione finale del Governo sulla Finanziaria 2004. E' ancora guerra sulle cifre: entrate (condoni vari, risparmi) ed uscite (obbligatorie o scelte).
"Non toccheremo le tasche degli italiani", ha promesso ieri Tremonti. Ma, oggi, Vegas lo smentisce, ipotizzando tasse sul fumo e (forse) sull'aria (è una metafora&.per definire la tassazione sui vari beni voluttuari). Condoni edilizi, proroga del concordato fiscale. Ma il barile è ormai vuoto &ROMA 24/09/03. SLITTA LA FINANZIARIA 2003
- Roma (Il Sole-24 Ore) Nella Finanziaria da 16,2 miliardi che il Governo sta mettendo a punto compare anche la conferma a tutto il 2004 del blocco delle addizionali Irpef deciso dalla Finanziaria di quest'anno fino all'attuazione del nuovo federalismo fiscale. Il blocco verrà parzialmente compensato dalla sterilizzazione dell'Iva per i Comuni sui servizi esterni di trasporto. Nel complesso, il taglio per gli enti locali è di circa 1,8 miliardi. La manovra, che il Governo ha illustrato ieri mattina a Regioni, Province e Comuni, e nel pomeriggio alle parti sociali prevede, come già anticipato nei giorni scorsi, uno stanziamento di 5 miliardi per lo sviluppo. Secondo le ultime indicazioni, il varo della Finanziaria slitterà a lunedì 29, rispetto alla data di venerdì prossimo, finora accreditata come la più probabile.
Le nuove stime. Il quadro macroeconomico, illustrato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, vede il Pil 2004 attestarsi attorno all'1,9%, contro il 2% del Dpef, e il deficit crescere al 2,2%, rispetto all'1,8% previsto in luglio (ma il sottosegretario all'Economia Gian Luigi Magri prevede una forchetta del 2,3-2,6%). Quella in preparazione - ha detto Tremonti - è una Finanziaria "di protezione e di garanzia sociale", che "non mette le mani nelle tasche dei cittadini" e che, anzi, "cerca di mettervi qualcosa per ridare fiducia". L'obiettivo è mantenere fermo al 2003 il rapporto tra spesa pubblica, al netto degli interessi, e Pil. Una manovra "senza tagli, che viaggerà in parallelo alla delega sulle pensioni". Sulla previdenza, il Governo sceglie dunque la linea del dialogo, aprendo un tavolo prima del varo dell'emendamento alla delega che sarà approvato contestualmente alla Finanziaria. "Va ricordato che anche questa Finanziaria - ha commentato il vicepremier Gianfranco Fini - non aumenta le tasse e non sguarnisce le garanzie sociali". "Vi sono ancora margini per un'intesa nell'interesse del Paese", hanno osservato il vice ministro all'Economia, Mario Baldassarri, e il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno. Revisione in arrivo anche per le stime relative all'anno in corso. La Nota integrativa al Dpef correggerà la stima di crescita dallo 0,8% allo 0,4-0,5 per cento. Il deficit salirà di conseguenza dal 2,3% dell'ultima stima al 2,6-2,7 per cento.
Il pacchetto sociale. Alcune delle misure portanti saranno inserite direttamente nel decreto che vedrà la luce insieme alla manovra. Provvedimento -annuncia il sottosegretario all'Economia, Maria Teresa Armosino - che sarà "molto corposo", mentre i capigruppo dell'opposizione scrivono al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, per denunciare l'uso anomalo del decreto "che stravolgerebbe l'iter normale di approvazione del Bilancio". Nel pacchetto rientrano la proroga al 2004 degli sgravi Irpef del 36% sulle ristrutturazioni edilizie, i fondi per la natalità e per gli anziani a carico. Confermata anche l'introduzione del reddito di ultima istanza, cofinanziato al 50% da Stato e Regioni. È poi in arrivo la "DeTax" per reperire risorse a fini sociali, accompagnata da incentivi per le Onlus. Allo studio prestiti fiduciari in favore degli studenti meritevoli.
Le misure per l'innovazione. In dirittura d'arrivo è la "tecno-Tremonti", in sostanza l'estensione delle agevolazioni previste dalla legge Tremonti-bis agli investimenti in ricerca e innovazione da parte delle imprese. Con ogni probabilità in Finanziaria sarà anche inserita la parziale sterilizzazione dell'Irap sul costo del lavoro, per il personale impiegato nella ricerca. È in arrivo poi un fondo di rotazione per l'innovazione e la ricerca, accompagnato dalle nuove modalità di finanziamento della legge 488. Proprio per l'imminenza del varo della Finanziaria, il ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano, ha sospeso la discussione, in programma per il pre-Cipe di oggi, sui contratti di programma. L'intero pacchetto si completa con l'istituzione anche in Italia di un Istituto per le Tecnologie, sull'esempio del Mit. Sono previsti anche incentivi per il rimpatrio dei "cervelli".
Per ricerca, Università e scuola, il ministro Letizia Moratti aveva chiesto stanziamenti per un totale di 2,7 miliardi (1,2 per la ricerca, 1 miliardo per l'università, 500 milioni per la scuola). Ne ha invece ottenuti 680 per scuola e università, 380 dei quali sono destinati a coprire le spese per i servizi di pulizia nelle scuole. Per la ricerca, come si è visto, tutto è rinviato all'apposito fondo di rotazione.
Farmaci, niente ticket ma "Patto" in Finanziaria. Niente ticket, ha confermato il Governo. Ma il "Patto sulla farmaceutica " entrerà nella manovra 2004. Nasce l'"Agenzia italiana del farmaco", viene indicato un "tetto di riferimento" complessivo della spesa in farmacia e sul territorio (13%+3-4%), si indicano nuove modalità di ripiano (taglio dei prezzi, sconti o pay back da parte delle industrie), si stringe la morsa sull'informazione scientifica. L'ultimo dubbio riguarda il taglio o meno dei brevetti. Circa 2 miliardi sono in arrivo per l'edilizia sanitaria. L'insieme delle misure illustrate ieri dal Governo prevede infine l'uscita della Cassa Depositi e Prestiti dal Bilancio dello Stato e la sua trasformazione in una "Cassa per lo sviluppo". Agirà come una sorta di braccio operativo, interfaccia della Bei, per l'attuazione del "Piano di azione europeo" sul rilancio delle infrastrutture. Si stanno valutando poi le modalità del bonus da concedere alle società che si quotano in Borsa, accanto a sconti sugli investimenti in pubblicità da concedere alle società editrici di carta stampata, e controlli più serrati alle Dogane per proteggere il "made in Italy" dall'agguerrita concorrenza dell'economie del Sud Est asiatico. Infine, in Finanziaria sarebbe prevista l'istituzione di quattro nuovi casinò.Dino Pesole da "Il Sole-24 Ore" del 24/09/2003
Il pacchetto per lo sviluppo I contenuti della manovra illustrati da Tremonti
Obiettivo "pesante" confermato:il Tesoro cerca 3,3 miliardi
- Cassa per lo sviluppo. La Cassa depositi e prestiti va in pensione. Al suo posto arriva una nuova spa: la Cassa per lo Sviluppo, braccio operativo dell'Italia per la realizzazione del piano europeo per gli investimenti delle infrastrutture rilanciato dalla presidenza italiana. Un piano che muove risorse per 50-60 miliardi À, 6-7 dei quali per l'Italia. Anche gli enti locali saranno rappresentati nella nuova Cassa per lo Sviluppo
- Il Mit italiano. Anche l'Italia avrà il suo Mit, college universitario della tecnologia. Si chiamerà Istituto italiano per le Tecnologie e nasce sotto il patronato del presidente della Repubblica
- Innovazione e sviluppo. Tecno-Tremonti per detassare a metà gli utili reinvestiti nei settori tecnologici. La leva fiscale sarà utilizzata per introdurre uno sconto Irap in favore della ricerca: non entrerà nella base imponibile dell'imposta il costo del lavoro del personale impegnato nel settore della ricerca. Fondo di rotazione per innovazione e ricerca e nuove modalità della legge 488
- Addizionali Irpef congelate. Per il secondo anno consecutivo gli enti locali non potranno agire sulla lega fiscale
- Ristrutturazioni casa. Slittamento delle detrazioni al 36% previsti per gli interventi edilizi. Ma l'Iva non sarà ridotta al 10% (manca l'accordo in sede europea)
- Studenti meritevoli. Prestiti fiduciari gestiti da Sviluppo Italia Y Iva. Coperti dal Governo i debiti pregressi sull'Iva per il trasporto pubblico locale. Ad avere un impatto positivo sugli enti dei comuni sarà la sterilizzazione Iva per i servizi che vengono esternalizzati
- Made in Italy. A difesa del Made in Italy non saranno introdotti dazi (decisi solo in sede internazionale) ma la misura prevederà interventi sul fronte delle dogane e una lotta alla contraffazione
- Famiglia. Bonus per aiutare le famiglie alle prese con la nascita di un bambino e intoduzione del reddito di ultima istanza (assegno per i poveri assoluti) che sarà finanziato al 50% tra Stato e Regioni. Intervento in favore dell'Onlus. Attuazione della De-Tax: la misura punta a incentivare, con una quota ritagliata all'interno dell'Iva, gli interventi di carattere sociale o di aiuto internazionale
- Sanità. Niente mini-ticket. Stanziati dal 2006 2 miliardi di euro per realizzare strutture sanitarie. I fondi potranno però essere impegnati già dal 2004
Fonte: "Il Sole-24 Ore" del 24/09/03
Martedì 23/09/03. LA FINANZIARIA VA
- Roma (Palazzo Chigi). Il Governo presenta alle Regioni (ore 12,00) le linee guida della prossima Legge Finanziaria. Al termine, la Conferenza dei Presidenti delle Regioni (c/o Sede di Via Parigi) esamina sia le linee guida della Finanziaria che il DDL costituzionale sul Federalismo, approvato dal Governo, in via preliminare, il 16/09.
- Roma (Palazzo Chigi) Il Governo presenta a Confederazioni e Confindustria (inclusa la CONFEDIR) le linee guida della prossima Legge Finanziaria (Sala Verde, ore 17).
Martedì 23/9/03. SENATO: 12°COMMISSIONE
- Roma (Senato). La Commissione Igiene e Sanità del Senato esamina, tra l'altro, ed in sede referente, i seguenti DISEGNI di LEGGE:
1. ALBERTI-CASELLATI (DDL 355) su "Abrogazione del comma 4 dell'art.15-quater del D.Lgs.502/92 e successivi testi in tema di REVERSIBILITA' della SCELTA del MEDICO in ORDINE all'ESCLUSIVITA' del RAPPORTO di LAVORO" (Relatore Tredese);
2. LIGUORI (DDL 1310) sullo stesso tema;
3. TOMASSINI (DDL 1928) su "Istituzione degli ordini professionali per le professioni della Sanità";
4. COLETTI (DDL 1040) su "Tutela delle persone affette da malattie rare";
5. PEDRINI (DDL 1147) su "Farmaci orfani"Commento CIMO:
Il DDL Alberti-Casellati uscirà mai dalla 12° Commissione, per approdare in Aula ?Sabato 20/09/03. IL TESTO DEL DPCM SULLE ASSUNZIONI
- Roma (Palazzo Chigi). Viene diffuso il testo ufficioso del DPCM 12/09/03, relativo alle assunzioni nelle Regioni e nel SSN, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Consta di 5 articoli:
Art. 1: Ambiti di applicazione.
Il DPCM (ex Legge 289/2002, Art.34, c.1) si applica alle Regioni ed al Personale del SSN, con l'esclusione de: zone "calamitose"; Regioni a statuto speciale; Province autonome.
Art. 2: Rideterminazione degli organici regionali
Le Regioni rideterminano i propri organici (ex legge 289/2002, Art.34, c.1-2-3) sulla base dei posti formalmente istituiti entro il 31/12/2002
Art. 3: Rideterminazione degli organici del SSN
Le Regioni possono rideterminare le piante organiche del SSN tenendo conto del personale necessario per i LEA e fermo restando il numero complessivo dei posti in organico al 29/9/02 nonché i vincoli finanziari regionali ex patto 8/8/01,
Art. 4: Assunzione di personale nelle Regioni
Nel 2003, le Regioni possono assumere personale nel limite del 50% della spesa annua lorda relativa alle cessazioni del servizio nel 2002. Ogni Regione è "autonomamente libera di scegliere il personale da assumere", nei limiti di cui sopra.
Le Regioni normano questi aspetti per i "rispettivi enti strumentali o dipendenti della medesima regione".
Art. 5: Assunzione di personale nel SSN
Le Regioni (ex Art. 34, c.2-3, della Legge 289/2002 e ex Art.3 del presente DPCM) autorizzano gli Enti ed ASL del SSN ad assumere personale a tempo indeterminato entro i limiti dell'Art.34, Legge 289/2002 e comunque entro i limiti delle risorse ex patto 8/8/01.
"Ogni Regione (ex PSR ed ex Art.39, Legge 449/97) procede autonomamente nella scelta della tipologia e della distribuzione del personale da assumere in relazione ai fabbisogni della ASL/AULSS, tenendo conto de:
- profili professionali del personale da assumere;
- essenzialità dei Servizi da garantire;
- incidenza delle spese del personale sulle entrate correnti.Venerdì 19/9/03. STOP AL CONTRATTO DEGLI ENTI LOCALI.
- Roma (Sede ARAN). La Triplice sindacale ha proclamato lo stato di agitazione, dopo gli esiti inconcludenti del secondo incontro (18/09) all'ARAN per il rinnovo del CCNL dei 600.000 dipendenti del comparto Regioni-Autonomie Locali.
Secondo CGIL, CISL e UIL le risorse (93,4 euro/mese pro-capite) sono insufficienti ed "in palese contraddizione con l'accordo del 4/2/02".
L'ARAN ha deciso di sospendere il negoziato e di incontrare il Comitato di Settore&
Venerdì 19/08/03 - FINANZIARIA: VARO LA PROSSIMA SETTIMANA
- Roma (Palazzo Chigi) - Dopo una lunghissima discussione (4 - 7 ore?) la maggioranza ha definito le linee strategiche della manovra finanziaria 2004, che verrà presentata alle parti sociali a partire da martedì 23 settembre.
Lentamente sta emergendo la verità sul cattivo andamento non solo dell'economia ma anche del bilancio dello Stato, con una significativa riduzione delle entrate 2003 attese ed una costanza delle uscite.
Restano ancora imprecisati numerosi punti della manovra stessa, a partire dalla quantità e qualità dei condoni e dall'impatto di un eventuale manovra sulle pensioni.Giovedì 18/09/03 - CONSULTA DELLE REGIONI CIMO-ASMD
- Roma (Sede CIMO) - La Consulta delle Regioni CIMO-ASMD ha approntato i più impegnativi temi sindacali attuali (recupero del delta inflattivo, atto di indirizzo, nuovo contratto, aspetti pensionistici e previdenziali, problemi assicurativi) ed ha deciso la strategia sindacale nel breve-medio periodo.
L'inizio dell'autunno prevederà l'avvio di numerose iniziative volte a tutelare la professionalità dei medici dipendenti ed ha chiarire gli aspetti economici - relativi alla sanità - della Finanziaria 2004 e del prossimo contratto.Giovedì 18/09/03 - CONSIGLIO DEI MINISTRI
- Roma (Palazzo Chigi) - Il Consiglio dei Ministri ha definito che, per il 2004, il rapporto deficit-PIL verrà portato (come previsione del DPEF) dall'originale 1.8 al 2.1%.
In questo modo si consentirà al Governo di avere margini di manovra più ampi in previsione della Finanziaria 2004.
Dal condono edilizio ci si aspettano 2.5 miliardi di euro legati alla sanatoria di abusi "minori".
Resta il dubbio di eventuali modifiche pensionistiche, le cui proposte verrebbero formalizzate dopo un incontro tra Governo e sindacati, di cui non è nota la data.Martedì 16/09/03 - I SINDACATI: PIÙ SVILUPPO, NON PENSIONI
- ROMA (Il Sole 24 Ore pag. 2) . Il primo passo è il confronto. I sindacati aspettano le mosse del Governo su Finanziaria e pensioni e mettono temporaneamente nel congelatore la parola sciopero. Nel vertice di ieri i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno scelto la linea "sindacalmente corretta": chiedere un incontro all'Esecutivo e, nel frattempo, preparare proposte unitarie come base di trattativa. Niente fughe in avanti, dunque, nemmeno per la Cgil che questa volta si sintonizza con Cisl e Uil. Non era andata così lo scorso anno, quando il sindacato di Guglielmo Epifani aveva annunciato uno sciopero separato sulla Finanziaria già a luglio, fatto poi tre mesi più tardi. Ieri invece il segretario generale della Cgil ha scelto di non disperdere quel minimo comune sindacale che oggi lega le tre organizzazioni. Le pensioni, innanzitutto, su cui c'è da tempo un documento unitario e l'intesa con le imprese sulla competitività. E poi la questione dei prezzi e dei salari su cui le confederazioni unanimamente chiedono si apra un tavolo con il Governo. Infine, l'assistenza e la sanità.
La Cgil, dunque, frena e sceglie di tenere il passo con Cisl e Uil ma non sono affatto escluse mobilitazioni, soprattutto sul
fronte della previdenza. L'intesa che si profila nella maggioranza, quella cioè di far scattare dal 2008 il requisito dei 40 anni di contributi per andare in pensione (anche se con un meccanismo graduale), non piace ai sindacati. "Non capisco la ratio del 2008, perché la riforma Dini prevede una verifica nel 2005 e quella data costituisce l'unica possibilità di valutare interventi", ha detto ieri Savino Pezzotta al termine dell'incontro con i segretari generali di Cgil e Uil. Resta ferma la richiesta di aprire "due tavoli di confronto ", come spiega Luigi Angeletti, "uno sulla Finanziaria e uno sulle pensioni ". E non è in secondo piano il tema dello sviluppo: "È questo il centro del dibattito", ha detto ieri Guglielmo Epifani, perché "senza sviluppo non si hanno risorse".
Intanto si aspetta di vedere il Governo all'opera. Un'attesa "promossa" dal Ministro Maroni che sottolinea soprattutto il ripensamento della Cgil: "Apprezzo l'atteggiamento dei sindacati che oggi hanno deciso di aspettare le proposte del Governo. Questa scelta rappresenta la sconfitta degli oltranzisti ". Maroni tiene fede soprattutto alla linea della Lega: non si fa cassa con le pensioni di anzianità ma con la lotta ai privilegi, che scatterà con la prossima Finanziaria. "Ci saranno novità sorprendenti ", ha detto ieri Maroni. Nel mirino ci sono le false invalidità, le pensioni di importo mensile superiore ai 10mila euro, gli "statali" (su cui il giro di vite comunque si annuncia soft) e il personale degli enti creditizi. L'intervento potrebbe anche interessare i dipendenti della Banca d'Italia, alcune fasce di militari, i magistrati, il personale delle Regioni e i fondi speciali Inps. La bozza del piano anti-privilegi è già al vaglio del ministero dell'Economia e, anche se il Governo continua a smentire seccamente, a fine anno potrebbe essere accompagnato da un semi-blocco delle finestre delle "anzianità". Sulle invalidità l'operazione sarà doppia: un intervento per setacciare e penalizzare le "false" pensioni; una misura ad hoc per ridurre l'enorme contenzioso che fa perdere all'Inps somme non trascurabili. Sulle pensioni d'oro, invece, dovrebbe scattare un contributo di solidarietà del 2 per cento. Rispunta anche l'ipotesi di un concordato previdenziale: un mini-condono da tarare soprattutto sui contributi evasi per effetto del sommerso (si veda "Il Sole-24 Ore" del 9 settembre). La mini-sanatoria, che è ancora allo studio dei tecnici dell'Economia, potrebbe decollare già la prossima settimana con un apposito decreto legge. Il gettito verrebbe comunque contabilizzato nella prossima manovra.
LINA PALMERINI - MARCO ROGARI
La Ue studia l'"esportabilità"dei trattamenti- BRUXELLES 1 Garantire il diritto alla pensione a chi cambia lavoro o Paese: è l'obiettivo di un documento della Commissione Ue che chiede alla parti sociali di "proteggere i diritti alla pensione" di coloro che passano a un'altra occupazione o scelgono di lavorare in un altro Stato membro, evitando che i contributi accumulati vadano persi. Il documento invita le parti sociali a "negoziare una convenzione collettiva su scala europea", in modo da prevedere "regimi pensionistici più favorevoli alla mobilità". Tra i problemi da affrontare ci sono le differenze di regime tra Stati: in alcuni dei Quindici, ad esempio, i lavoratori devono prestare servizio per 5 anni con lo stesso datore di lavoro prima di maturare il diritto alla pensione e, quindi, rischiano di perdere i loro diritti se cambiano occupazione prima della scadenza. Una delle proposte per stimolare la mobilità è privilegiare un sistema pensionistico in cui i contributi siano pagati sia dal datore che dal lavoratore, in modo da non creare vincoli che limitino la mobilità del mercato del lavoro nell'Ue.
Nel 2003 i fondi integrativi tornano più appetibili del Tfr.
- I fondi pensione di nuova istituzione tornano ad essere più appetibili del Tfr. Nel primo semestre del 2003 i fondi chiusi hanno fatto segnare un rendimento del 2,3% e quelli aperti del 2% mentre il tasso di rivalutazione del Trattamento di fine rapporto è risultato pari all'1,7 per cento. A evidenziare questa inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, dovuta "anche alla ripresa dei mercati finanziari ", è l'ultima rilevazione della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione).
Che sostanzialmente conferma quanto anticipato dal "Sole-24 Ore" il 30 agosto scorso. La Covip sottolinea inoltre che anche i rendimenti conseguiti dalle differenti categorie di comparto dei fondi aperti (azionari, bilanciati e obbligazionari) si sono attestati intorno al 2 per cento. Quanto alle adesioni alla previdenza complementare, al 30 giugno scorso risultavano iscritti circa 2,5 milioni di lavoratori. La Covip fa notare che di questi 2,5 milioni, 1.373.000 risultano iscritti a fondi pensione di nuova istituzione (con una crescita dell'1% rispetto a dicembre 2002 e del 3,5% rispetto al 30 giugno 2002).
Altri 444mila hanno aderito ai cosiddetti Pip (polizze individuali pensionistiche), con un calo considerevole delle nuove adesioni rispetto allo scorso anno, e 680mila ai fondi preesistenti. L'attivo netto dei fondi pensione di nuova istituzione ha raggiunto quota 5.300 milioni, con una crescita rispetto al 31 dicembre 2002 di circa il 20 per cento. Complessivamente, considerando anche i dati relativi ai fondi preesistenti rilevati a fine 2002, le risorse destinate alle prestazioni dei fondi pensione ammontano a circa 35 miliardi.
Quanto al versante dei fondi chiusi, la Covip nei primi sei mesi del 2003 ne ha autorizzato all'esercizio dell'attività altri quattro: Priamo, destinato al settore degli autoferrotranvieri; Fopadiva, fondo pensione territoriale dei lavoratori dipendenti
che operano sul territorio della Valle d'Aosta; Edilpre, destinato ai lavoratori dipendenti delle imprese edili e affini; Fondoposte per il personale non dirigente di Poste Italiane Spa.
Dalla rilevazione emerge che gli iscritti ai fondi negoziali si sono attestati su 1.023.000 unità. Il tasso di adesione (rapporto tra iscritti effettivi e bacino potenziale) risulta pari al 14% con riferimento all'insieme dei fondi autorizzati all'esercizio dell'attività rivolti ai lavoratori dipendenti. Un tasso in leggera diminuzione rispetto al dato di fine 2002 (15,4%) "principalmente - sostiene la Covip - per l'inserimento, nel conteggio, di fondi ancora in una fase iniziale della raccolta delle adesioni. Per quel che riguarda i fondi aperti, gli iscritti al 30 giugno sono circa 350mila. Le adesioni collettive sono cresciute in misura proporzionalmente maggiore rispetto a quelle individuali, superando le 44mila nuove iscrizioni.
M.ROG.
I regimi speciali |
o Parlamentari. Bastano 5 anni di mandato alla Camera o al Senato e 65 anni di età per accedere all'assegno vitalizio. Per ogni anno successivo al quinto è previsto un anticipo di un anno dell'accesso all'assegno entro il limite di età di 60 anni. Con 20 anni di contribuzione o 4 legislature si ha diritto all'assegno vitalizio. o Bankitalia. Per quelli che alla data del 31 dicembre '95 hanno raggiunto o superato i venti anni di contributi è possibile andare in pensione a un'età compresa fra i 53 anni attuali e i 57 anni nel 2010; per chi al 31 dicembre ha meno di 20 anni di contributi, l'età varia dai 54 anni attuali ai 57 nel 2008. o Piloti. Compreso nei fondi speciali dell'Inps, il personale di volo (piloti, tecnici di volo e assistenti) può godere di una riduzione di 5 anni rispetto a quella richiesta dall'assicurazione generale obbligatoria (65 anni per gli uomini e 60 per le donne). Possono andare in pensione a 60 anni se uomini, 55 se donne. Per gli iscritti al fondo dal 1° gennaio '96 è possibile andare in pensione dopo aver maturato 5 anni di contribuzione e 57 di età. o Sportivi. Per i professionisti già iscritti all'Enpals al 31 dicembre '95, il limite dell'età pensionabile, a partire dal 1° gennaio '98, è stato gradualmente elevato in ragione di un anno ogni 18 mesi fino al raggiungimento di 47 anni di età per le donne e di 52 per gli uomini. Per gli iscritti dal 1° gennaio '96 si applicano le norme introdotte dalla riforma del '95. |
Martedì 16/09/03 - L'inflazione rialza la testa ad agosto
- Roma (Il Sole 24 Ore, pag. 13) - La crescita congiunturale è stata dello 0,2% - Napoli in testa alla classifica degli aumenti.
Dopo cinque mesi di blocco totale, l'inflazione riparte. I dati definitivi dell'Istat hanno infatti confermato le prime stime e fissato nel 2,8% il tasso tendenziale annuo toccato dai prezzi al consumo in agosto: è stata quindi sufficiente una variazione mensile dello 0,2% per far accelerare il costo della vita tenacemente abbarbicato sul 2,7 da marzo.
Sul risultato di agosto hanno giocato ancora una volta un ruolo determinante i nuovi rincari dei trasporti, che risentono dell'aumento dei carburanti, e soprattutto i listini dei pubblici esercizi; in diminuzione le comunicazioni, stabili abbigliamento, abitazione e spese per l'istruzione. Fermo, al contrario, il tasso medio, che resta bloccato sul 2,7% come in luglio e che ribadisce che l'inflazione è destinata a concludere il 2003 ben al di sopra del 2 per cento.
E veniamo al dettaglio dei dati. Secondo l'Istat l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic) è salito a quota 122,4 (base 1995=100). L'indice Foi (famiglie di operai e impiegati) è risultato pari a 121,3, incasellando un identico aumento dello 0,2% rispetto a luglio (+2,5% però il dato tendenziale). L'indice armonizzato Ue (che tiene conti dei saldi) fa invece segnare una diminuzione dello 0,4%, anche se su base annua non si allontana dal 2,7 per cento.
L'appuntamento è ora per il 23 settembre, quando dalle città campione arriveranno le prime indicazioni sul carovita nel mese in corso. In agosto l'indice Nic ha fatto registrare i rincari mensili più sostenuti per i trasporti (+0,8%) e per gli alberghi, i ristoranti e i pubblici esercizi (+0,7% dopo il +0,5% tra maggio e luglio). Fermi i prezzi dell'abbigliamento, dell'abitazione e delle spese per l'istruzione, mentre le comunicazioni diminuiscono dello 0,2 per cento. Aumenti nella media o lievemente inferiori si segnalano invece per alimentari, spese per la casa e spese varie (+0,2%) e bevande, spese per la salute e spese per il tempo libero (+0,1%). Queste le variazioni su base annua dei singoli capitoli: alimentazione +3,6; bevande alcoliche e tabacchi +7,3%; abbigliamento +3,1%; abitazione, acqua, elettricità e combustibili +3,3%; spese per la casa +2,1%; spese per la salute +0,7%; trasporti +2,3%; comunicazioni -1,4%; ricreazione, spettacoli e cultura +1%; istruzione +3,3%; alberghi, ristoranti e pubblici esercizi +4,6%; altri beni e servizi +3,3 per cento. Sempre su base annua, la città coi prezzi più "caldi" è stata Napoli (+3,6%), l'unica "grande" insieme a Torino (+3,2%) a superare il tetto del 3%: le variazioni meno sostenute si osservano invece ad Aosta (+2,2%) e Firenze e Potenza (+2,3%). Secondo il vicepresidente di Confindustria, Francesco Rosario Averna, "non c'è ancora la ripresa dell'economia che tutti noi speriamo e che nei prossimi mesi dovrebbe avvenire. Speriamo in una Finanziaria che incida nella propensione allo sviluppo del Paese". Secondo Averna mentre i prezzi alla produzione scendono, comprimendo i margini delle aziende, "in molti esercizi commerciali si è adoperato il cambio dell'euro per arrivare a una parità a mille lire, con un dimezzamento di fatto del potere d'acquisto". Secondo Averna "bisogna combattere con maggiore severità le speculazioni e bisogna che i consumatori siano più attenti nel premiare quegli esercizi commerciali che queste speculazioni non le fanno".
"È indispensabile che il Governo avvii tempestivamente un tavolo di confronto con le parti sociali oppure il sindacato sarà costretto alla mobilitazione" sottolinea il segretario confederale della Cisl, Pier Paolo Baretta.
ELIO PAGNOTTA
I servizi regolamentati
|
|
Variazione % agosto '03/02
|
|
Concorsi a pronostico | |
Servizi di trasporto regolamentat |
+2,6
|
di cui: Taxi |
+2,5
|
Trasporti navali interni |
+20,8
|
Trasporti urbani multimodali |
+4,5
|
Trasporti ferroviari |
+2,2
|
Trasporti extraurbani |
+6,1
|
Trasporti marittimi |
-6,5
|
Tariffa rifiuti solidi |
+3,8
|
Istruzione universitaria e secondaria |
+3,4
|
Pedaggio autostradale |
+6,7
|
Canone tv |
+3,5
|
Servizi postali |
+0,2
|
Servizi bancoposta |
+26,7
|
Servizi di telefonia fissa e pubblica |
-2,2
|
Altri servizi regolamentati |
+3,4
|
Servizi regolamentati |
+2,3
|
I Servizi non regolamentati
|
|
Variazione % agosto '03/02
|
|
Altri servizi | |
di alloggio |
+32,5
|
Servizi bancari |
+7,4
|
Ristoranti pizzerie |
+4,8
|
Riparazione calzature |
+4,5
|
Riparazione mobili |
+4,3
|
Servizi medici |
+4,2
|
Assicurazione sui mezzi di trasporto |
+4,2
|
Servizi di riparazione auto |
+3,8
|
Discoteche e scuole di ballo |
+3,5
|
Servizi medici ospedalieri |
+3,5
|
Cons. al bar gelati |
+3,4
|
Cons. al bar pasticceria |
+3,4
|
Riparazione articoli Personali |
+3,4
|
Dentisti |
+3,2
|
Alberghi |
+3,1
|
Servizi non regolamentati |
+3,5
|
Antitrust: poco mercato nei servizi pubblici locali
ONLINE www.ilsole24ore.com
Poco mercato e troppe vecchie regole nei servizi pubblici locali. Tarda la grande riforma e anche le miniriforme già in vigore stentano a produrre i loro effetti. Ed è questo uno del fattori che alimentano le diseconomie e quindi l'inflazione.
È un altolà nuovo ma non inedito quello lanciato dall'Autorità Antitrust in una segnalazione al Governo, al Parlamento e ai rappresentanti delle comunità locali.
Nel mirino ci sono in particolare i servizi idrici, ma il Garante per la concorrenza ne fa l'esempio emblematico di un problema più generale. "Uno sviluppo effettivo della concorrenza è particolarmente auspicabile nel settore dei servizi idrici e, più in generale, nei servizi di pubblica utilità" rileva l'Antitrust, che rimarca "la necessità di delimitare, nella maniera più rigorosa, il ricorso alla concessione, al fine di evitare le gravi distorsioni della concorrenza che possono derivare da un utilizzo estensivo di tale istituto, non sempre giustificato da esigenze di interesse generale".
Male, specie nel caso dei servizi idrici.
Dove il nuovo regime di gare aperte e di confronto concorrenziale sarebbe già dovuto decollare grazie ad una legge in vigore da quasi un decennio, la 36 del '94, che "nel disporre la riorganizzazione dell'intero settore sulla base di ambiti territoriali ottimali" abbia "espressamente disposto che quando questi siano privati la concessione debba essere soggetta alle disposizioni dell'appalto pubblico di servizi. Niente da fare: l'attuazione della legge 36 è "non uniforme sul territorio nazionale" con "frequente esclusione del ricorso all'esperimento di gare".
L'Antitrust chiede innanzitutto un rigoroso rispetto dell'obbligo di gara nella "scelta di corrette modalità di affidamento della gestione ". Non basta. Chiede infatti che "la durata delle concessioni dei servizi idrici risulti sempre strettamente proporzionale e mai superiore ai tempi di recupero degli investimenti effettuati da parte del gestore, al fine di evitare l'instaurarsi di situazioni di monopolio da cui derivino ingiustificate rendite di posizione".
Ma l'acqua non è che un esempio emblematico degli intralci che minano, più in generale, l'intero disegno di riforma dei servizi pubblici locali. Gli uomini di Giuseppe Tesauro osservano tra l'altro come la mancata adozione della regolamentazione attuativa delle norme di riforma già varate con la Finanziaria 2002, "unitamente alla carenza di elementi chiarificatori sulla natura industriale dei servizi interessati, abbia determinato una fase di perdurante incertezza sul quadro normativo nel quale si è avviato il processo di riorganizzazione dei servizi pubblici locali con effetti negativi per uno sviluppo coerente e efficiente dell'intero settore".
Quanto al disegno di legge di settore, ancora in discussione alla Camera, l'Antitrust "ritiene necessaria" in particolare "una rigorosa definizione dei periodi di transizione, da fissare in tempi più ravvicinati rispetto alla data del 31 dicembre 2006 indicata dal testo".
F.RE.Medici, battaglia per il contratto
"Se l'atto di indirizzo non sarà modificato, neppure ci siederemo al tavolo delle trattative". Mario Falconi, segretario nazionale della Fimmg, il principale sindacato dei medici di famiglia, annuncia battaglia in vista del rinnovo delle convenzioni della medicina territoriale. E mette in guardia: "Se il Consiglio dei ministri confermerà la bozza del documento, varato la scorsa settimana dai governatori, metterò in atto tutte le iniziative sindacali necessarie, come da mandato che ho ricevuto da parte del Consiglio nazionale". Sul tavolo della protesta ci sono iniziative a scacchiera, con agitazioni articolate Regione per Regione. Ma, promette Falconi, "senza provocare disagi agli assistiti".
L'autunno caldo della Sanità pubblica è praticamente cominciato. Dopo un articolato confronto nel fine settimana, è proprio la Fimmg ad accendere le polveri del confronto col Governo e con le Regioni. Il rinnovo delle convenzioni per il triennio 2003-2005 - con l'avvertenza però che il biennio 2001-2002 è rimasto "scoperto" - rappresenta del resto uno dei passaggi cruciali, sia dal punto di vista economico che da quello squisitamente normativo, di una stagione contrattuale che vedrà presto in pista anche le trattative per i contratti del personale medico e non. La scelta della Fimmg, che in queste ore è pronta a inviare una lettera formale a tutte le controparti (Regioni e Governo), è stata già condivisa dallo Snami e presto anche da altre organizzazioni della medicina territoriale, inclusi i pediatri e gli specialisti ambulatoriali.Col risultato di allargare il fronte della protesta e di rendere più incandescente il confronto.
Scarsità di finanziamenti che penalizzano i medici, col risultato di ridurre il potere d'acquisto; nessun investimento, che di fatto "tradisce" tutte le dichiarazioni di principio di questi mesi. E ancora: rischio concreto di compromettere i Lea (livelli essenziali di assistenza), di "regionalizzare in modo esasperato " e di frantumare l'organizzazione dell'assistenza. Questi i pericoli denunciati dalla Fimmg: "Quell'atto di indirizzo è di fatto un altolà alla tanto sbandierata volontà di rilancio della medicina territoriale - afferma Falconi -. Che pagheranno il servizio pubblico e tutti gli assistiti". Per questo la richiesta è perentoria: "Così si mortificano i medici, che incredibilmente non sono stati neppure consultati preventivamente.
Prima del varo del Consiglio dei ministri, occorrono profonde modifiche allo schema dell'atto di indirizzo licenziato dai presidenti delle Regioni".
R.TU.
Lunedì 15 settembre 2003 - LA SANITA' E' IN LISTA D'ATTESA - (Da Il Sole24Ore - Pag.2)
Sanità
|
|
Operatori sanitari in servizio
|
657.532
|
Spesa sanitaria 2002 (miliardi di euro)
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78,7
|
Spesa farmaceutica (miliardi di euro)
|
11,8
|
Spesa ospedaliera (miliardi di euro)
|
33,6
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Lavoro e previdenza
|
|
Occupati
|
21.829.000
|
Spesa per ammortizzatorisociali 2002 (miliardi di euro)
|
7,7
|
Pensioni Inps
|
1.069.341
|
Spesa Inps 2002(miliardi di euro)
|
7,9
|
Politica energetica
|
|
Estensione rete nazionaleelettrica (km)
|
43.180
|
Linee interconnessionecon estero
|
18
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Stazioni di trasformazionee smistamento
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267
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Richiesta totale energiaelettrica (2002) (GWh)
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310.369
|
Riforme istituzionali
|
|
Senatori eletti
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315
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Deputati
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630
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Giudici della Cortecostituzionale
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15
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Regioni
|
20
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PARLAMENTO/1 - Molte le proposte, che le Camere non riescono però a far andare avanti
Pesano le competenze incerte tra Stato e Regioni - Forse volata finale per la procreazione assistita
La reversibilità del rapporto di lavoro esclusivo dei medici pubblici. La regolamentazione della procreazione assistita. La tutela degli anziani non autosufficienti. E ancora: disciplina degli informatori scientifici del farmaco, sangue ed emoderivati, responsabilità professionale dei medici, malattie rare, biotech, erboristeria, medicine non convenzionali. Sono cassetti che scoppiano di leggi sanitarie in naftalina quelli che da questi giorni deputati e senatori delle due commissioni competenti di Camera e Senato riapriranno dopo le lunghe ferie estive. Per una ripresa parlamentare che si annuncia incandescente, all'insegna del solito autunno di fuoco.
Niente di nuovo, per la verità, per un settore sanitario che continua a vivere nell'incertezza di quel che è e di quel che potrà essere. Tra una riforma ter in vigore, così poco amata dalla maggioranza (l'abrogazione annunciata nel programma di Governo non è mai stata affrontata in Parlamento) ma non del tutto applicata, e annunci di cambiamenti che restano lettera morta.
Un magro bottino. Ed è proprio questa incertezza ad aver fatto da padrona nei primi due anni di vita della XIV Legislatura. Basta vedere il desolante bottino legislativo fin qui racimolato: tutti i provvedimenti varati in materia sanitaria sono frutto di conversione di decreti legge - ben 15, dai farmaci al patto di stabilità, dai ragni alle acque di balneazione - di misure contenute in due leggi Finanziarie (per il 2002 e per il 2003), da due Comunitarie e dal maxi Ddl sulla pubblica amministrazione collegato alla manovra 2002, nel quale sono state inserite le più severe norme sul fumo e quelle sugli Irccs. Per il resto, nessun altro provvedimento governativo, e tanto meno di origine parlamentare, è riuscito finora a incassare l'approvazione definitiva.
Ingessato da un federalismo che non ha ancora del tutto chiarito i confini tra le competenze di Stato e Regioni, il Parlamento è insomma rimasto alla finestra in materia di legislazione sanitaria. Non sono infatti casuali i malumori che sempre più, neppure tanto sotto traccia, affiorano tra i parlamentari che si sentono espropriati di un ruolo sempre esercitato in esclusiva. Non che il Governo - o quanto meno il ministro della Salute, Girolamo Sirchia - non ci abbia provato a cercare di far uscire da Palazzo Chigi qualche Ddl: basta pensare alla riforma del rapporto di lavoro esclusivo dei medici del Ssn, che tra infiniti tira e molla con le Regioni (e con Tremonti), dopo decine e decine di versioni è rimasto nel limbo.
Proprio la partita del federalismo e della riforma istituzionale che il Governo ha in serbo, non a caso, sarà per il settore sanitario la sfida decisiva. E così per la discussione del patto di stabilità dell'8 agosto del 2001, come per la valutazione della tenuta dei Lea, i livelli essenziali di assistenza che ancora nel 2001 si sono rivelati sottofinanziati per 8 miliardi di euro. Insomma, per Camera e Senato non mancherà di sicuro la materia del contendere anche sulla sanità.
Quali chance. Dopo due anni di paralisi, peraltro, le commissioni Affari sociali (Camera) e Igiene e sanità (Senato) potrebbero però prendersi qualche "rivincita". Sia pure in alcuni casi con fortissimi contrasti tra maggioranza e opposizione. Un caso per tutti: il Ddl di regolamentazione della procreazione assistita, motivo di scontro trasversale tra le forze politiche, che proprio in autunno potrebbe tagliare al Senato il traguardo del varo definitivo.
A guardare i calendari e le intenzioni dei gruppi parlamentari, le commissioni di Camera e Senato hanno però a portata di mano altre chance legislative. A cominciare dal leit motiv della reversibilità del rapporto di lavoro dei camici bianchi: i presidenti (forzisti) delle due commissioni, Giuseppe Palombo (Camera) e Antonio Tomassini (Senato), giurano che anche senza il Ddl del Governo, la maggioranza è pronta da subito a fare la sua parte (Regioni permettendo).
Mentre per gli anziani non autosufficienti, il centro- sinistra è pronto a far discutere la sua proposta di legge, con la maggioranza che invece nicchia in attesa dell'annunciato Ddl di Sirchia e Maroni impigliato nella ragnatela dei finanziamenti. A uscire dalle secche potrebbero essere ancora le misure sugli informatori scientifici e quelle sulla disciplina degli emoderivati. Sempre nelle intenzioni. Perché in realtà i desideri dei parlamentari dovranno misurarsi con la battaglia del federalismo. E fare i conti con la Finanziaria 2004.
ROBERTO TURNO
Il <<pacchetto>> in giacenza
Leggi in attesa di approvazione in materia di Sanità
Provvedimento
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n. atto
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Stato iter
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Prevenzione e cura delle malattie mentali |
C 152
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All'esame della commissione Affari sociali della Camera |
Regolamentazione dell'attività degli informatori scientifici |
C 204
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Approvato dal Senato. All'esame della commissione Affari sociali della Camera |
Disciplina dell'erboristeria |
C 278
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La commissione Affari sociali della Camera ne ha concluso l'esame |
Procreazione assistita |
S 514
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Approvato dalla Camera.La commissione Igiene e sanità del Senato ne ha concluso l'esame |
Disciplina delle attività trasfusionali |
C 265
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Approvato dal Senato |
Responsabilità professionale del personale sanitario |
S 108
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La commissione Igiene e sanità del Senato ne ha concluso l'esame |
Disciplina delle medicine non convenzionali |
C 137
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All'esame della commissione Affari sociali della Camera |
Indennizzi per danni conseguenti a vaccinazioni obbligatorie |
C 145
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La commissione Affari sociali della Camera ha inviato il nuovo testo alle altre commissioni per i pareri di merito |
Tutela delle persone anziane non autosufficienti |
C 166
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La commissione Affari sociali della Camera ha costituito un comitato ristretto |
Abrogazione dell'irreversibilità dell'esclusiva dei medici con il Ssn |
S 397
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All'esame della commissione Igiene e sanità del Senato |
Quattro progetti importanti
Anziani non autosufficienti
Garantire tutela agli anziani non autosufficienti e favorirne la permanenza a casa offrendo servizi e sostegno economico alle famiglie: stesso obiettivo e soluzioni diversificate per le cinque proposte di legge in materia all'esame della Affari sociali della Camera. Strumento operativo adottato dalle prime quattro (C 2166, Battaglia, Ds; C 3441, Bindi, Margherita; C 3321, Di Virgilio, Fi; C 3374, Castellani, An) la creazione di un "Fondo" per la non autosufficienza: le diversità emergono sul fronte del finanziamento. La proposta diessina punta a un sistema assicurativo pubblico e obbligatorio per tutti i produttori di reddito, anche autonomi; la Margherita propone un finanziamento misto con un meccanismo contributivo minimo; le proposte della maggioranza prevedono un'assicurazione obbligatoria a contribuzione graduata per tutti i produttori di reddito. Di diverso avviso la proposta targata Rifondazione: il testo a fima Valpiana punta al ricorso alla fiscalità generale per portare il Fondo sanitario nazionale all'8% del Pil e affidare tutto al Ssn.Informatori farmaceutici
Rapporto di lavoro univoco con l'azienda farmaceutica, Albo e esame di Stato in vista per gli informatori scientifici del farmaco grazie alla nuova regolamentazione del settore (C 3204) attualmente all'esame della Camera, dopo aver ricevuto il primo via libera di Palazzo Madama nell'ottobre del 2002. Il provvedimento delimita l'attività dei promoter del farmaco (sono coloro che offrono "informazione scientifica" al personale sanitario "medico"); garantisce il "segreto professionale" su tutte le informazioni; invita le aziende a scegliere "preferibilmente" gli informatori tra gli iscritti all'Albo; impone l'obbligo di iscrizione ai neo-assunti. E affida alla potestà regionale il compito di disciplinare l'attività indirizzata ai medici dipendenti e convenzionati con il Ssn. La legge è attesa come una panacea dai circa 26mila informatori attivi nel nostro Paese da sempre dichiaratisi "ostaggio" delle aziende.Rapporto di lavoro dei medici
Obiettivo: rendere reversibile l'opzione per l'esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del Ssn. Da cui con la riforma ter (Dlgs 229/1999) non si può tornare indietro. È la parola d'ordine di due Ddl presentati al Senato e il cui esame, tra accelerazioni e rallentamenti, va avanti da circa due anni: il n. 397, dell'azzurra Elisabetta Alberti Casellati e il n. 1310, primo firmatario Ettore Liguori (Margherita). Unica differenza, la tempistica della reversibilità. Il 397 prevede seccamente la possibilità di cambiare idea senza altre indicazioni, il 1310 lega il cambio di opzione a quello del direttore generale dell'azienda o a un nuovo Piano sanitario regionale. Una differenza la cui mediazione è il vero impasse per i provvedimenti, che si sta cercando di unificare in un solo testo. La soluzione l'ha tentata prima della pausa estiva un emendamento del relatore Flavio Tredese (Fi) che ha proposto di temporizzare la decisione al mese di novembre, facendola poi scattare l'anno successivo. Ma sugli emendamenti la partita è ancora aperta.Procreazione assistita
Accelerata di mezza estate in Commissione Igiene e Sanità al Senato per il Ddl sulla procreazione medicalmente assistita: il n. 1514, firmatario Giancarlo Giorgetti (Lega Nord). A un anno dal via libera della Camera, il testo è stato trasmesso dalla Commissione all'Aula, dopo aver respinto i circa 400 emendamenti presentati dall'opposizione e lasciando in stand by per l'assemblea solo quelli del relatore, Flavio Tredese (Fi), messi a punto secondo le indicazioni della commissione Bilancio. Si tratta di modifiche all'articolo 2 del provvedimento che riguardano gli anni di erogazione degli stanziamenti programmati per gli interventi contro la sterilità e l'infertilità. Cambiamenti che tuttavia comporterebbero un ulteriore passaggio in seconda lettura alla Camera, a meno che gli uffici tecnici non valutino non necessario il ritorno all'altro ramo del Parlamento per il solo aggiornamento dei riferimenti agli esercizi finanziari.
Lunedì 15/09/03 - INTESA SU PENSIONI E RIFORME?
- Roma (Palazzo Chigi) - Lo stato maggiore della Casa delle Libertà continua oggi la valutazione della bozza di riforma costituzionale (messa a punto dai "4 saggi") e delle nuove linee guida sulla RIFORMA delle PENSIONI.
· Per quanto riguarda le pensioni, tutto sembra slittare al 2008 . Dal 2008 si andrà in pensione con:
a) UN MINIMO DI 40 ANNI DI CONTRIBUTI oppure
b) A 65 ANNI per gli UOMINI ed a 60 ANNI per le DONNE.
Dal 2004 al 2008 chi, pur avendo i requisiti per la pensione, continuerà a lavorare, riceverà in busta paga un bonus da identificare e da quantificare. Si parla di un 30%... ma di quali voci??Sabato 13/03/03 - SPIFFERI A CORTE&
- Roma (Ministero Economica) - Dal Ministero dell'Economia e dal CNEL sfuggono alcuni "spifferi" incontrollati. La situazione economica italiana sarebbe più grave del previsto. Le previsioni 2003 di Tremonti sarebbero nuovamente risultate "sballate":
1. L'INFLAZIONE REALE 2003 sarebbe all'8,86%,
dato superiore a quello ufficiale ISTAT (2,8%) di ben 3,16 volte;2. LA SITUAZIONE ECONOMICA ITALIANA SAREBBE GIA' OGGI (settembre 2003) AL DI FUORI DEL QUADRO DI COMPATIBILITA' EUROPEA.
Nel 2003 il saldo pubblico in % del PIL non sarebbe di -2,7% (Fonte Eurostat) ma superiore al limite del 3% (-3,2% del PIL). Nei fatti, oltre alla Francia (- 4%) ed alla Germania (-3,8%), anche l'Italia 2003 violerebbe il patto di stabilità europeo.
Il patto prevede che vada rigorosamente rispetto il limite del 3% e che, dopo un sistema di allarme preventivo, scattino sanzioni, sotto forma di deposito infruttifero (prima) e di ammenda (poi).3. Quali le CONSEGUENZE dei punti 1. e 2.? Una manovra finanziaria 2004 molto più rigida del previsto (16-18 miliardi di euro) ossia articolata su entrate più ampie (condono edilizio) e su tagli più estesi (sanità, in primis). Ancora una volta, la sanità sarà nel mirino: tickets sui farmaci, tagli di personale, diversa organizzazione dipartimentale. Vedremo&.
Venerdì 12/09/03 - CINQUEMILA MORTI PER IL CALDO?
- ROMA - (Il Sole 24 Ore pag. 2). Alla resa dei conti il caldo killer dell'estate 2003 ha ucciso quattromila, forse cinquemila anziani in più rispetto all'anno scorso. Un bilancio drammatico. Che nelle 21 città capoluogo di Regione ha raggiunto un incremento medio di morti del 49% tra gli over 75enni. Con Torino che tra metà luglio e metà agosto ha visto più che raddoppiare (+108%) i grandi anziani deceduti.
E in genere con tutta l'Italia del Nord-Est che ha subito il maggior numero di vittime: 1.073, il 69,5% in più sul 2002 e quasi la metà di tutti gli anziani over 65 deceduti nelle città capoluogo; 975 morti, l'81,4% in più rispetto all'anno scorso, tra gli anziani oltre i 75 anni. I dati sono ancora provvisori.
Ma non sembrano lasciare spazio a equivoci: in assenza di una vera rete di protezione e di interventi mirati e preveggenti, l'estate torrida del 2003 ha contribuito a mietere migliaia di vittime tra gli anziani.
Sono arrivate ieri, dopo meno di tre settimane, le prime risposte dell'Iss (Istituto superiore di sanità) sui dati di mortalità degli anziani in Italia da giugno a metà d'agosto 2003.
Risposte ancora parziali, quelle consegnate al Ministro Girolamo Sirchia, perché riguardano solo le 21 città capoluogo di Regione e perché, hanno spiegato per l'Iss il presidente Enrico Garaci e il direttore del centro di epidemiogia Donato Greco, la rilevazione sarà presto affinata per meglio sondare le vere cause delle morti, per confrontarla rispetto a un periodo più ampio, non solo col 2002 e per allargarla all'intero Paese.
Ma i dati, benché provvisori, consegnano senza ombra di dubbi la realtà di una disfatta.
A fronte della quale Sirchia ha chiamato a raccolta Comuni e Regioni per mettere in campo una strategia unitaria: la proposta è quella della creazione di un "Centro nazionale per le emergenze", capace prima di valutare i rischi legati agli eventi metereologici (il che è già ampiamente realizzato), quindi di mettere in campo interventi mirati sul territorio, come i "servizi di vigilanza" per gli anziani. È tempo di risposte serie e concrete, ha messo in guardia il ministro. Ma basta quello che c'è, ha detto Sirchia: non è questione di "fondi in più".
Basta evitare gli sprechi e avviare un reale coordinamento degli interventi. Senza dimenticare la "vergogna nazionale ", una tra le tante, emersa dalle più recenti indagini dei Nas, che hanno scoperto "irregolari " oltre il 40% delle case di riposo visitate.
Numeri drammatici. I dati delle città campione hanno rilevato tra metà luglio e metà agosto la massima concentrazione di decessi, strettamente legati ai maggiori picchi di temperatura. L'incremento più elevato - 2.127 morti, +40,2% - ha riguardato le persone oltre i 65 anni. E ancora più elevata è stata la mortalità negli ultra 75enni: 1.992 morti e +49% sull'analogo periodo del 2002. Anziani fragili, malati e spesso abbandonati, le cui vite sono state spezzate in anticipo dal caldo.
Gli over 75 sono stati i più colpiti: l'89% di tutti i decessi. E in questo campione, non mancano i più tristi dei record: Torino ha fatto segnare un drammatico +108% di morti (350 in più sul 2002), quindi L'Aquila (+105,3%), Genova (+79,4%), Perugia (+75,4%), Milano (+69,3%), Bologna (+54,5%) e Roma (+51,5%). Solo tre le città capoluogo che hanno registrato
un calo di decessi: Campobasso (-25%), Aosta (-21,7%) e Catanzaro (-15,2%).
Fin qui i dati monitorati dall'Iss. Dietro cui però, in attesa dell'affinamento e dell'approfondimento dell'indagine, esistono già le prime stime di quello che potrebbe essere il drammatico bilancio finale.
Le previsioni per tutta Italia parlano di oltre 34mila anziani oltre i 65 anni deceduti tra il 16 luglio e il 15 agosto: 4.175 in più sul 2002, con una crescita del 14 per cento. Ma secondo Greco non è assurdo ipotizzare fino a 5mila morti. La metà delle quali nelle grandi città sopra i 500mila abitanti, dove più grande è la solitudine delle persone più fragili. Roberto Turno- Una nuova prova degli squilibri del Welfare.
Sono poveri, vivono in "perfetta" solitudine, spesso senza le stampelle di una famiglia che possa sorreggerli, in abitazioni piccole così, magari ai piani alti, quelli più esposti al sole. Sono l'emblema della massima fragilità della nostra società, soprattutto se anziani e over 75enni. Sono la parte debole di quel welfare che apparentemente dà tutto a tutti. E che invece è fortemente sperequato, con fondi per l'assistenza che non bastano mai, tra l'altro spesso mal spesi con interventi scoordinati dove una mano non sa cosa fa l'altra. E con una rete di assistenza e di protezione di servizi sociali spesso gravemente carenti.
Lo squilibrio del welfare assistenziale all'italiana, che non sa guardare avanti e spianare la strada alle nuove esigenze di
una società che cambia velocemente - e che in Italia invecchia a tempi da record - ha trovato nel dramma sociale dell'estate di fuoco 2003 che ha mietuto migliaia di vittime incolpevoli e inerti, l'esempio più eclatante del troppo tempo perduto.
Anche per questo costruire un nuovo welfare non è semplicemente materia del contendere politico. E ragionare sulle pensioni delle future generazioni, significa pensare anche ai bisogni che oggi - e, senza un cambio di strategie, ancora di più domani - gli anziani chiedono inutilmente di vedere soddisfatti. Questioni che non a caso sono nell'agenda della politica e delle parti sociali. Ma alle quali occorre a questo punto dare rapidamente risposte coraggiose e concrete. Con la certezza che gli investimenti di oggi, domani daranno certamente un (giusto) dividendo a tutti. R.TU.
Mortalità in crescita | ||||||
Periodo 16 luglio – 15 agosto | ||||||
Area geografica | 65 anni e oltre | 75 anni e oltre | ||||
2002
|
2003
|
Diff.%
|
2002
|
2003
|
Diff.%
|
|
Nord Ovest |
1.544
|
2.617
|
69,5
|
1.198
|
2.173
|
81,4
|
Nord Est |
757
|
974
|
28,7
|
610
|
816
|
33,8
|
Centro |
1.680
|
2.269
|
35,1
|
1.284
|
1.847
|
43,8
|
Sud |
1.308
|
1.556
|
19
|
969
|
1.217
|
25,6
|
Totale Italia |
5.289
|
7.416
|
40,2
|
4.061
|
6.053
|
49,1
|
Giovedì 11/09/03 - SEGRETERIA CONFEDIR
- Roma (Sede Confedir) - La Segreteria Generale della Confedir stabilisce il programma di attività del prossimo trimestre.
Giovedì 11/09/03 - COMPARTO SANITA': CAOS SULLE RISORSE ACCESSORIE
- ROMA (Il Sole24Ore, pag. 19) -Non ci sono i soldi per il rinnovo del contratto del personale sanitario. Così Cgil, Cisl e Uil hanno esordito ieri all'Aran, nella prima riunione di trattativa per l'accordo degli oltre 517mila operatori sanitari non dirigenti (infermieri, tecnici sanitari, della riabilitazione ecc.). La base di calcolo su cui sono stati indicati gli aumenti dal Comitato di settore è sbagliata, secondo i sindacati e l'errore sarebbe soprattutto sulle somme da destinare alla produttività. Insomma, i 103 euro lordi medi mensili previsti per ogni unità di personale sono pochi. Per cominciare a discutere ce ne vorrebbero almeno 8 o 9 in più: una quantificazione che avvicinerebbe la Sanità a Stato e Parastato, con cui i sindacati si confrontano.
Unico documento consegnato dall'Aran, è stato quello sulla parte normativa del rinnovo. Ma con la maggior parte delle voci ancora in bianco e la sostanziale riconferma del vecchio contratto per le altre.
Nessuna novità sull'orario di lavoro, che resta quantificato in 36 ore settimanali, ma neppure un accenno sugli argomenti considerati prioritari nella piattaforma confederale: il mantenimento di tutte le tipologie di contratto previste nell'accordo scaduto, la partita della formazione obbligatoria continua che Cgil, Cisl e Uil chiedono sia a carico dell'azienda sanitaria e nessuna operazione di riqualificazione del personale.
Un nuovo appuntamento è previsto per metà della prossima settimana: se i conti torneranno la trattativa andrà avanti Altrimenti Cgil, Cisl e Uil già annunciano azioni di protesta anche nel settore sanitario.
P.D.BU.
I contratti in scadenza
Numero di dipendenti per settore
Comparti
|
Addetti
|
Agenzie fiscali *
|
70.000
|
Aziende
|
40.000
|
Presidenza del Consiglio *
|
4.500
|
Regioni e autonomie locali
|
670.000
|
Ricerca
|
18.000
|
Sanità
|
680.000
|
Università
|
60.000
|
Istituti di alta formazione *
|
15.000
|
(*) Comparti di nuova istituzione Fonte: sindacale
Mercoledì 10/09/03 - AL VIA IL CONTRATTO DEL COMPARTO
- Roma (Sede ARAN). Iniziano oggi le trattative per il personale del COMPARTO SANITARIO: l'unico per il quale il Consiglio dei Ministri abbia - al momento - approvato la direttiva del Comitato di Settore all'ARAN. Secondo P.Del Bufalo (Il Sole-24 Ore) la Triplice vorrebbe chiudere in fretta &&.entro Settembre (!? NdR).
Con tutte le riserve del caso, ecco i possibili aumenti per il BIENNIO 2002-2003, in euro.
AREA
|
UNITA'
|
2002(milioni)
|
2003(milioni)
|
A REGIME(milioni)
|
PRE CAPITE MENSILE LORDO(euro)
|
Comparto
|
571.702
|
333,24
|
433,48
|
766,72
|
103,16
|
Medici e veterin.
|
108.916
|
164,96
|
214,58
|
379,54
|
268,05
|
Dirig. Non medica
|
20.468
|
27,81
|
36,17
|
63,98
|
240.45
|
Totale
|
701.086
|
526,00
|
684,23
|
1.210,24
|
132,79
|
Incremento %
|
- -
|
+2,46
|
+3,20
|
+5,66
|
- -
|
Fonte: dati del Comitato di Settore, elaborati dal Sole-24 Ore.
Se i contratti della dipendenza sono scaduti da oltre 20 mesi, quelli della convenzionata lo sono da oltre 30 mesi. Insomma, tutta la Sanità è - ora - in fermento&&
Martedì 09/09/03. CONFERENZA DELLE REGIONI
- Roma (Via Parigi 11). La Conferenza delle Regioni esamina, tra l'altro:
1. Il problema rifiuti + discariche;
2. La qualità delle acque di balneazione;
3. Possibili atti comunitari nel settore Sanità;
4. ATTO di INDIRIZZO del COMITATO di SETTORE del COMPARTO SANITA' per il RINNOVO CONTRATTUALE AREA PERSONALE CONVENZIONATO con il SSNLunedì 08/09/03 - ACCORDO SULLE PENSIONI ?
- Roma ( Palazzo Chigi). Oggi, Maroni, Bottiglione, Alemanno e Tremonti dovrebbero accordarsi sulla proposta governativa di modifica delle pensioni. Proposta da presentare, a breve, alle parti sociali. Tutto scontato ?
Giovedì 4/09/03 - NUOVO ORGANIGRAMMA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
- Roma (Il Sole 24 Ore-Sanità) -In seguito al nuovo regolamento del Ministero della Salute, il 1 settembre scorso, il Ministro Girolamo Sirchia, con uno specifico decreto, ha conferito i seguenti incarichi:
Dr. Raffaele D'Ari - Capo dipartimento della qualità
Dr. Filippo Palumbo - Direttore generale della programmazione sanitaria, dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema
Dr. Claudio Mastrocola - Direttore generale delle risorse umane e delle professioni sanitarie
Dr. Walter Bergamaschi - Direttore generale del sistema informativo
D.ssa Paola Pulga Leggio - Segretaria generale del Consiglio Superiore di Sanità
Prof. Vittorio Silano - Capo dipartimento dell'innovazione
Dr. Nello Martini - Direttore generale dei farmaci e dei dispositivi medici
Dr. Giovanni Zotta - Direttore generale della ricerca scientifica e tecnologica
Dr. Giuseppe Celotto - Direttore generale del personale, organizzazione e bilancio
D.ssa Antonella Cinque - Capo dipartimento della prevenzione e della comunicazione
Dr. Fabrizio Oleari - Direttore generale della prevenzione sanitaria
Dr. Romano Marabelli - Direttore generale della Sanità veterinaria e degli alimenti
Dr. Roberto Iadicicco - Direttore generale della comunicazione e relazioni istituzionali
Dr. Claudio De Giuli - Direttore generale per i rapporti con l'U.E. e per i rapporti internazionali
D.ssa Magda Fossati - Direttore del servizio di controllo interno.Giovedì 4/09/03. VERSO IL CONTRATTO DEL COMPARTO
- Roma (Il Sole-24 Ore) Autunno rovente per i contratti della Sanità, scaduti da oltre 20 mesi e su cui i sindacati già minacciano battaglia. Una partita da 1,21 miliardi per il 2002-2003 che con gli oneri riflessi costerà alle aziende sanitarie 1,66 miliardi. Gli aumenti mediamente valgono circa 103 euro lordi al mese per il personale non dirigente, 268 per i medici e euro per i dirigenti non medici. Il 10 settembre i sindacati confederali apriranno le danze con le trattative per il personale non dirigente (infermieri, tecnici sanitari, della riabilitazione, della prevenzione ecc.). L'unico per il quale il Consiglio dei ministri abbia per il momento approvato la direttiva del Comitato di settore all'Aran. Cgil, Cisl e Uil vogliono chiudere in fretta: entro settembre ha dichiarato la Cgil già minacciando, in alternativa, scioperi. Ancora in stand by, invece, i contratti dei circa 120mila medici e dirigenti non medici del Ssn (servizio sanitario nazionale). Le direttive del Comitato di settore sono approdate a Palazzo Chigi assieme a quelle del personale, ma le proteste di molti sindacati dei camici bianchi e l'incertezza sulla revisione dell'organizzazione del lavoro medico ne hanno frenato il via libera. Problema-chiave quello dell'esclusiva del rapporto di lavoro con il Ssn, introdotta dalla riforma ter (Dlgs 229/1999) e che ora si vorrebbe rendere reversibile. Ma allora, ammoniscono le Regioni, tutto il meccanismo va ricontrattato, indennità di esclusiva compresa (circa 700 euro in media al mese procapite). E i medici sono insorti: questo argomento non si tocca. E tanto meno l'orario di lavoro che le proposte sul nuovo contratto ritengono incrementabile con la massima flessibilità aziendale, per legare il premio al raggiungimento di maggiori risultati. "I contratti sono una sfida, ma anche un'opportunità - ha commentato le critiche Romano Colozzi, presidente del Comitato di settore della Sanità e assessore lombardo al Bilancio-e credo sia il caso per tutti di mantenere un atteggiamento costruttivo.
Nelle trattative, sono convinto, si potrà trovare un punto d'intesa ". Ma i rinnovi non si fermano qui. Un altro appuntamento è quello delle convenzioni con il Ssn: oltre 100mila operatori tra medici di base, specialisti delle Asl, pediatri di famiglia ecc. Sono in attesa del via libera all'atto di indirizzo all'organismo regionale che dovrà trattare i nuovi accordi nazionali. Che nel loro caso sono scaduti ormai da oltre 30 mesi.Paolo Del Bufalo da "Il Sole-24 ore" del 4/09/03.
Mercoledì 3/09/03: LE BATTAGLIE "FUMOSE" DI SIRCHIA
- Roma (Libero) "Il Ministro della Sanità Girolamo Sirchia non si riposa mai. Una ne fa e cento ne inventa. adesso si è messo in testa di farci dimagrire, dobbiamo perdere i chili di troppo e raggiungere in fretta il peso forma, come Piero Fassino, detto grissino per via della sua splendida corporatura: alto e secco, appunto quanto un grissino torinese. La prospettiva di una dieta forzata non ci trova entusiasti, ma il Ministro non sente ragione: mangiate meno e soprattutto non ingerite grassi. Abbasso il colesterolo, abbasso i trigliceridi, guerra alla ciccia.
Sirchia è democratico e liberale. Nel raccomandarci frugalità a tavola, promette che su ogni confezione di prodotti alimentari ci sarà una grande etichetta con l'indicazione di quante calorie siamo in procinto di inghiottire. Nel nostro piccolo gli diamo un suggerimento: aggiunga, accanto alla marca degli spaghetti o della carne in scatola, gli stessi avvertimenti minacciosi che compaiono sui pacchetti di sigarette. Per esempio: occhio, ragazzi, l'adipe ne uccide più della nicotina.
Dopo la lotta al fumo, il Ministro si accinge a dare battaglia alle cene pantagrueliche. E propone ai ristoranti e alle mense di servire piatti sobri, porzioni da frate trappista, cibi dietetici, ricchi di fibre e poveri di grassi cosiddetti insaturi. Gliene siamo grati. Niente sigarette e venti grammi di amatriciana. Poi a letto, e zitti. Tra un po' il responsabile della Sanità ci misurerà il vino, zero caffè e superalcolici e, quanto al sesso, comportamento da suora di clausura. Per evitare l'Aids. E per evitare Sirchia, cosa dobbiamo fare ?"
Vittorio Feltri da "Libero" del 3/9/03, pag.1Commento CIMO. Feltri ha ragione. La Sanità italiana ha 1000 problemi,. Ma Sirchia affronta quelli impossibili: fumo, ciccia e c. Con armi spuntate. E da oltre due anni. Può continuare così ?
Mercoledì 3/09/03: PENSIONI, ETÀ MINIMA A 60 ANNI
- Roma (Il Sole 24 Ore) Un meccanismo graduale da far scattare nel 2005, e completare nel 2008, per alzare a 60 anni l'età minima di pensionamento. E un super-bonus già dal 2004 per favorire la permanenza in attività degli "over 57": il 30% ai lavoratori; il 2,7% alle imprese. Sono questi due punti del piano per riformare le pensioni su cui sarebbe stata raggiunta un'intesa di massima nel vertice governativo di lunedì. Intesa da perfezionare nel nuovo incontro di oggi per essere poi sottoposta a Berlusconi e ai leader della maggioranza e, successivamente, alle parti sociali. Non è escluso che a Tremonti, Alemanno, Bottiglione e Maroni serva ancora qualche giorno di tempo per perfezionare tutti i dettagli. Proprio Maroni e Bossi frenano su un blocco immediato delle anzianità e tutta la task force governativa smentisce le indiscrezioni circolate. Ma resta probabile una riduzione da quattro a due (o a una) delle finestre di uscita dal 2004. In questo caso il super-bonus sarebbe automatico. Questa misura finirebbe in Finanziaria insieme alla stretta sui falsi invalidi; le altre confluirebbero nella delega. Allo studio c'è anche uno stop definitivo della anzianità dal 2008. Ma, intanto, i sindacati avvertono: siamo pronti a mobilitarci.
Innalzamento graduale a 60 anni, da avviare nel 2005 e completare nel 2008, dell'età minima di pensionamento. E super-bonus contributivo per favorire la permanenza in attività degli "over 57": il 30% nella busta paga dei lavoratori, il 2,7% alle imprese. Super bonus che sarebbe obbligatorio per i soggetti coinvolti nel 2004 dall'eventuale riduzione da 4 a due (o a una) delle finestre di uscita delle anzianità (non un
blocco vero e proprio) e volontario per gli altri "over 57". Sono questi, almeno per il momento, i punti fermi del piano di riassetto previdenziale al quale sta lavorando la task force governativa composta dai ministri Giulio Tremonti, Roberto Maroni, Gianni Alemanno e Rocco Buttiglione. Su questi paletti sarebbe già stata raggiunta un'intesa di massima nel vertice di lunedì. Intesa che dovrà essere perfezionata nella riunione di oggi prima di essere sottoposta al premier Silvio Berlusconi e ai leader della coalizione. Ma non è escluso che alla task force serva qualche altro giorno di tempo per affinare tutti i dettagli del piano, sul quale, dopo il via libera "politico", verrà avviato il confronto con le parti sociali.
Il piano fin qui abbozzato prevede un'operazione in due fasi: super incentivo obbligatorio agganciato alla riduzione delle finestre direttamente nella Finanziaria dove dovrebbe confluire il giro di vite sulle false invalidità; le altre misure, a cominciare dal meccanismo graduale per alzare l'età minima, nella delega. Resterebbero due grandi nodi da sciogliere: l'inserimento in Finanziaria, nonostante le smentite di ieri, di un intervento per aumentare i contributi dei "co.co.co." e anche dei lavoratori autonomi; l'introduzione nella delega dello stop anticipato delle anzianità al 2008 e dell'introduzione di un'aliquota contributiva unica al 25% (con un meccanismo graduale) per tutti i lavoratori.
Semi-blocco. Il Governo non ricorrerebbe a un blocco integrale ma a una riduzione dal 2004 da una quattro
a due (o una) delle finestre di uscita delle anzianità. Per i soggetti coinvolti scatterebbe automaticamente il super-bonus del 30% (2,7% per le aziende). La misura verrebbe inserita in Finanziaria.
Super bonus del 30%. L'incentivo sarebbe automatico solo nel casofinestre. Per tutti gli altri "over 57" (non più vincolati alla novazione nel caso di permanenza in attività) sarebbe volontario.
Età minima a 60 anni. A partire dal 2005 l'età minima di pensionamento salirebbe gradualmente a 60 anni (entro il 2008). La misura, destinata alla delega, scatterebbe solo nel caso in cui gli incentivi non si mostrassero completamente efficienti.
Invalidità. Il giro di vite sulle false invalidità scatterebbe con la Finanziaria.
Autonomi e "co.co.co.". Sempre con la Finanziaria scatterebbe l'aumento al 19% dell'aliquota contributiva dei "co.co. co." (per i quali aumenterebbe però la pensione con l'innalzamento al 20% dell'aliquota di computo). Ancora incerto l'aumento dei contributi sugli autonomi limitatamente ai neo-assunti.
"Statali". La completa equiparazione del sistema di calcolo della pensione degli "statali" a quella dei lavoratori privati dovrebbe essere previsto dalla delega.
Stop alle anzianità nel 2008. Tra i nodi da sciogliere c'è l'accelerazione della fase transitoria della "Dini" con l'eliminazione del doppio canale di accesso alle "anzianità" dal 2008 (o forse dal 2006) quando diventerebbe possibile andare in pensione solo in due casi: con 40 anni di contributi; con i requisiti di vecchiaia.
Aliquota unica al 25%. Una decisione deve anche essere presa sull'eventuale introduzione per giungere gradualmente a un'aliquota contributiva unica (25%) per tutte le categorie lavorative. Il ricorso a questa misura appare improbabile.
Cumulo. Visto il mancato ricorso a disincentivi, il Tesoro spinge per abolire la norma che consente il cumulo tra "anzianità" e altro reddito da lavoro, ma il Welfare frena.Marco Rogari da "Il Sole-24 Ore del 3/09/03
Mercoledì 3/09/2003. PROBLEMI ASSICURATIVI NELLE ASL/ULSS
- Roma (Sede CIMO) La Presidenza della CIMO emette un duro comunicato sulle crescenti difficoltà, per le ASL/ULSS d'Italia, a contrarre adeguate polizze assicurative contro il rischio RCT (responsabilità civile terzi) ed RCO (responsabilità civile operatori). Emblematico il caso di Padova: dopo i ben noti scandali sanitari, l'ASL di Padova non ha trovato per mesi una compagnia assicurativa disposta ad assicurarla: da ciò evidenti rischi per pazienti ed operatori. In generale le compagnie assicurative, mano a mano che le polizze delle ASL giungono a scadenza, richiedono significativi aumenti dei premi e propongono l'introduzione di novità pericolose quali la franchigia iniziale e tetti di massimale spesso inadeguati rispetto ai rischi reali. Con il comunicato odierno la CIMO chiede al Governo di intervenire urgentemente e di trovare il tempo, dopo il decreto legge sul calcio !, per emanare un provvedimento legislativo urgente che : 1) codifichi l'obbligo di legge per le ASL/ULSS d'Italia a contrarre una polizza assicurativa RCT e RCO !; 2) escluda franchigie iniziali e preveda massimali di copertura adeguati alla tipologia delle singole strutture ; 3) escluda la rivalsa per la colpa lieve; 4) obblighi Regioni ed aziende a recepire l'accordo nazionale del 20/12/2001 sulla copertura della rivalsa per colpa grave (articolo 24 del Contratto della dirigenza medica dell'8/6/2001); 5) costringa annualmente le aziende assicurative a presentare un resoconto dettagliato dei premi accantonati per il rischio sanitario e dei pagamenti realmente effettuati come liquidazione per eventi assicurativi arrivati a definizione conclusiva.
La CIMO ritiene che un paese civile debba fornire serie certezze assicurative di tipo sanitario sia per i cittadini che per gli operatori del settore. Un serio servizio sanitario deve garantire al cittadino la certezza che l'ASL che frequenta sia assicurata e deve consentire agli operatori serenità nell'operare, evitando scelte - anche assicurative - che farebbero entrare in gioco la "medicina difensiva".
Martedì 02/09/03 IL DEFICIT DEI 12 DI EUROLANDIA
- Roma (Il Sole-24 Ore). La sottostante tabella elenca il deficit % sul PIL dei 12 paesi di eurolandia. Piccolo contentino&Francia e Germania stanno andando peggio dell'Italia&.
IL Deficit dei 12
|
2001
|
2002
|
2003
|
2004
|
Belgio
|
0,3
|
-0,1
|
-0,2
|
-0,1
|
Germania
|
-2,8
|
-3,6
|
-3,4
|
-2,9
|
Grecia
|
-1,9
|
-1,2
|
-1,1
|
-1
|
Spagna
|
-0,1
|
-0,1
|
-0,4
|
-0,1
|
Francia
|
-1,6
|
-3,1
|
-3,7
|
-3,5
|
Irlanda
|
1,2
|
-0,3
|
-0,6
|
-0,9
|
Italia
|
-2,6
|
-2,3
|
-2,3
|
-3,1
|
Lussemburgo
|
6,4
|
2,6
|
-0,2
|
-1,2
|
Olanda
|
0,1
|
-1,1
|
-1,6
|
-2,4
|
Austria
|
0,3
|
-0,6
|
-1,1
|
-0,4
|
Portogallo
|
-4,2
|
-2,7
|
-3,5
|
-3,2
|
Finlandia
|
5,1
|
4,7
|
3,3
|
3
|
Eur-12
|
-1,6
|
-2,2
|
-2,5
|
-2,4
|
Lunedì 01/09/03. SI SCALDA L'INFLAZIONE
INFLAZIONE LUGLIO
|
INFLAZIONE AGOSTO
|
|
Italia |
+2,7%
|
+2,8%
|
Europa |
+1,9
|
+2,1%
|
L'inflazione italiana, così, continua ad essere decisamente superiore a quella europea: +0,7% in agosto.
Lunedì 01/09/03. VERTICE GOVERNATIVO SULLE PENSIONI
- Roma (Palazzo Chigi). Vertice governativo ristretto (Tremonti, Alemanno, Maroni, Buttiglione) sul problema della riforma pensionistica. Nonostante l'ottimismo ufficiale, sul tema "pensioni" le opinioni di F.I., AN e Lega restano distanti. Nonostante l'ottimismo di Maroni ("sono sicuro al 1000% che la maggioranza troverà un'intesa soddisfacente") molti i problemi aperti: tipologia e modalità della riforma, diritti acquisiti, gradualità, incentivi e disincentivi, percorso concertativo, confronto con l'opposizione, confronto con i sindacati (tutti !). staremo a vedere &
VENERDI' 29/08/03 - NUOVA PUBBLICAZIONE CIMO-CIC
- Roma (Sedi varie) - E' in diffusione, da oggi, il volume CIMO-CIC "Ospedale e Territorio", il primo di una nuova collana dedicata ai "sofferti" rapporti tra ospedale e territorio.
In forma agile ma completa, la pubblicazione tratta di:
1. Una nuova collaborazione tra ospedale e territorio
2. Nuove forme di assistenza
3. Nuove strategie assistenziali
4. Ruolo dell'information technology
5. Servizio di disponibilità specialistica domiciliare
6. Nuove frontiere dell'ADI
7. Appropriatezza economica delle diverse forme di assistenza
8. Qualità e piano di azioni
9. Nuovi standards di lavoro
10. Normativa di riferimento10 temi interessanti, trattati da 10 "noti" Esperti:
BIASIOLI, DAL SASSO, MINGARDI, CHIAVILLI, CAPORELLI, MARANGON, CAROLLO, SCAGLIOTTI, SIZIA.
101 pagine utili, da leggere con attenzione.
VENERDI' 29/08/03 - CONSIGLIO di STATO: OK SOCIETA' MISTE
- Le aziende sanitarie, nell'ambito delle cosiddette sperimentazioni gestionali, possono creare società miste deputate all'esercizio di compiti strumentali allo svolgimento dei compiti istituzionali. Lo ha stabilito con una sentenza il Consiglio di Stato, respingendo così la decisione del Tar Toscana che aveva impedito alla Asl di Livorno la costituzione di una società con partner privato per la gestione di un'officina ortopedica da adibirsi a centro per la riabilitazione. I giudici della quinta sezione hanno ritenuto invece possibile la realizzazione della società mista che era stata contestata da alcune ditte operanti nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti ortopedici e che avevano appunto fatto ricorso al Tar.
Secondo il Consiglio di Stato la legge "pone un limite alla formazione di queste società, costituito dal collegamento con lo svolgimento di attività direttamente inerenti alla tutela della salute", tuttavia il concetto di tutela "non comprende l'attività meramente strumentale e tecnica, rivolta alla materiale fabbricazione dei supporti ortopedici utilizzati dagli assistiti".
GIOVEDI' 28/8/03 - COMMISSIONE STATUTO CIMO-ASMD
- Roma (Sede CIMO) - La Commissione Statuto della CIMO prosegue nella elaborazione del nuovo Statuto dell'Associazione, che verrà proposto - nei prossimi mesi - all'approvazione degli organi statutari competenti.
Mercoledì 27/08/2003 - NELLA GAZZETTA UFFICIALE
- Roma (Gazzetta Ufficiale) - Sulla Gazzetta Ufficiale n. 196 del 25 agosto 2003 è pubblicata la legge 29 luglio 2003, n. 229 "Interventi in materia di qualità della regolazione, riassetto normativo e codificazione. - Legge di semplificazione 2001".
Il Ministero della Salute pubblica un decreto di riconoscimento di un'acqua minerale e dodici comunicati di modifica e conferma dell'autorizzazione all'immissione in commercio di specialità medicinali.
Sul Supplemento Ordinario n. 139, la Conferenza Stato-Regioni pubblica la deliberazione 22 maggio 2003 "Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante: "Linee guida su formazione, aggiornamento e addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/urgenza"", la deliberazione 22 maggio 2003 "Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul bando di ricerca finalizzata per l'anno 2003 per i progetti ex art. 12-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502" e la deliberazione 22 maggio 2003 "Accordo tra Governo, regioni, province autonome di Trento e di Bolzano, comuni, province e comunità montane sui "Criteri di massima sulla dotazione di farmaci e dispositivi medici di un posto medico avanzato di II livello utilizzabile in caso di catastrofe"".Mercoledì 27/08/2003 - SIRCHIA PREPARA IL PIANO-ANZIANI
- Roma (Il Sole 24 Ore) - Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità stringono i tempi della verifica sui dati relativi ai decessi di anziani registrati nel mese di agosto. Proprio nel tardo pomeriggio di ieri la questione è stata al centro di un incontro tra il Ministro Girolamo Sirchia e il Presidente dell'I.S.S., Enrico Garaci, che ha confermato una ulteriore accelerazione dell'elaborazione dei dati provenienti dalle 22 anagrafi delle città capoluogo di Regione e delle Province autonome.
"Abbiamo già ricevuto le risposte di tutti i Comuni e ci siamo impegnati a consegnare i primi dati al Ministro Sirchia entro il 4 settembre", ha detto Garaci.
Ma serviranno "tempi più lunghi e soprattutto molta prudenza" per la valutazione dell'effetto dell'aumento della temperatura come concausa del decesso.
Gli esiti del superlavoro affidato all'Ufficio statistico dell'Istituto serviranno alla predisposizione di un piano da concordare con Regioni e Comuni a partire da fine settembre, per non farsi cogliere impreparati anche nel 2004.
Ma la questione dell'assistenza ai non autosufficienti - vera bomba sanitaria del prossimo decennio - potrebbe iniziare a giocare un ruolo di primo piano già dal Consiglio dei Ministri di giovedì, in occasione del primo confronto collegiale sulla manovra 2004. Il dibattito politico-economico di questi giorni ha inesorabilmente intrecciato il confronto sulla riforma previdenziale alla chance di recuperare 2-3 miliardi di fondi per le priorità del Welfare: anziani, povertà estrema e prima infanzia in pole position.
Sirchia è già pronto a far valere al tavolo del Governo tutte le ipotesi in cantiere per la realizzazione di un fondo per la non autosufficienza per gli over 65 che dovrebbe garantire cure a domicilio e sostegno alle famiglie alle prese con il problema dell'invecchiamento e della disabilità.
Costi stimati dell'opera secondo la Salute, 4 miliardi di euro, da reperire con un contributo assolutamente obbligatorio, ipotizzato anche dalle Regioni.
Tre le possibili fonti di finanziamento ipotizzate in quell'occasione e candidate ad approdare d'urgenza sui tavoli tecnici preparatori della Finanziaria: i contributi assicurativi obbligatori; l'istituzione di una tassa di scopo, secondo la ricetta già applicata con successo dalla Provincia di Bolzano (ma l'ipotesi di finanziarla aumentando il costo delle sigarette è miseramente naufragata sull'onda della privatizzazione dell'Ente tabacchi); la destinazione vincolata di una giornata festiva lavorativa, ispirata al modello tedesco particolarmente apprezzato da Sirchia. Ancora tutto da studiare anche il modello delle centrali distrettuali che gestirebbero le somme vincolate ripartite alle Regioni. Così come è da discutere con le parti sociali il nuovo onere che si abbatterebbe sulle tasche dei lavoratori.
La quota minima stimata dalla Salute ammonterebbe a circa 250 euro l'anno: cifra ovviamente da rivedere alla luce delle scelte e ai risultati che il Governo otterrà al capitolo della previdenza. Senza
dimenticare il progetto elaborato da una speciale commissione e consegnato diversi mesi fa ai Ministri Sirchia e Maroni (Welfare): l'ipotesi era di un Fondo finanziato da contributi obbligatori integrato con fondi assicurativi, in attesa di una assicurazione obbligatoria ad hoc. La sperimentazione da parte delle Regioni - secondo i desideri di Sirchia - sarebbe dovuta partire già quest'anno. E i numeri della torrida estate 2003 potrebbero contribuire ad accontentarlo.Martedì 26/08/2003 - RIFORMA PENSIONI?
- Roma (Sedi varie) - Dopo le "sparate" di Berlusconi e di Maroni sul tema pensionistico (ma non c'è il testo della delega che delinea le linee-portanti del processo?), giovedì p.v. il Consiglio dei Ministri elaborerà una prima (non facile) proposta unitaria sulle pensioni.
Quali le ipotesi possibili?
- Blocco parziale delle anzianità, con riduzione delle finestre da 4 a 2 (proposta Tremonti).
- Innalzamento dell'età pensionabile su base volontaria, attraverso incentivi (Maroni).
- Modifiche che non ledano i diritti acquisiti (AN, Udc).
- Accelerazione dell'entrata in vigore della riforma del 1995 (Fornero) previa un'informazione "corretta" alla base elettorale. Di fatto, andrebbero elevati per legge (finanziaria 2004?) i requisiti richiesti, di età anagrafica e di anzianità, per l'accesso alla pensione (entro il 2010, età pensionabile da 57 a 60 e anni lavorativi da 35 a 40).
- Incentivare chi continua a lavorare, pur avendo maturato i requisiti pensionistici, secondo la logica della delega previdenziale attualmente in Parlamento.
- Associazione tra incentivi per chi resta e disincentivi per chi se ne va.
- Innalzamento dell'età anagrafica minima attuale (57 anni), indicizzandola alla longevità, in modo da mantenere relativamente costante il periodo di godimento dei benefici, evitando nel contempo una eccessiva caduta del tenore di vita.
- Modifica delle condizioni che determinano la domanda di lavoro ("il lavoro è soprattutto fatica e meno gratificazione", oggi) nonché la struttura salariale. Ma ciò equivale a spostare l'attenzione delle pensioni al lavoro: tipologia, produttività, redditività (Fornero).
- Intervento sulle "pensioni d'oro" (??) e sui sistemi di calcolo pensionistico, diversi tra pubblico e privato.
- Calcolo delle pensioni (per tutti: lavoratori pubblici e privati) sulla base degli ultimi 10 anni di retribuzione.
- "Stretta" sulle invalidità.
- Estensione a tutti i lavoratori del sistema contributivo, eliminando la separazione tra "giovani ed anziani", prevista dalla riforma Amato e confermata da quella Dini.
Quali gli strumenti possibili?
- Un Decreto Legge (ma la Lega non lo vuole).
- La Finanziaria 2004.
- Un Disegno di legge ad hoc.
- Un'intesa con le parti sociali, preliminare a qualunque manovra parlamentare.
Commento CIMO-ASMD
Il "generale" ESTATE ha stanato l'orso "PENSIONE". Tante bocche - in questi giorni - hanno blaterato di riforma pensionistica, senza che la bocca - spesso - fosse collegata al cervello.
Berlusconi è già stato scottato, dal tema, nel 1994. Per questo attendiamo con curiosità una PROPOSTA UNITARIA DELL'ESECUTIVO&
Ci permettiamo, tuttavia, di ricordare a questo Governo che è già pesantemente inadempiente su alcuni importanti temi del WELFARE:
a) La riforma del sistema sanitario;
b) il finanziamento "adeguato" del S.S.N.;
c) gli anziani non autosufficienti;
d) le patologie croniche invalidanti;
e) la tempistica contrattuale;
f) la struttura del salario.La previdenza è solo una parte del complesso sistema del welfare, che comprende anche assistenza, sanità, aspetti socio sanitari.
Senza una visione globalmente riformatrice (da attuarsi in modo graduale e con il consenso della maggioranza delle parti sociali) il sistema welfare , troppo oneroso ed ingiusto nel suo complesso, non sarà rimesso in carreggiata.
Oggi, in Italia, la spesa per il welfare è pari al 25,1% del PIL (27,3% in Germania) ma l'invecchiamento della popolazione e l'aumento della non autosufficienza faranno esplodere il precario equilibrio attuale, in assenza di una riforma strutturale.
Non facile né popolare. Ma Berlusconi non ha sempre sostenuto di essere al Governo per cambiare il sistema del Paese?
Ed allora& si muova! Ma si ricordi che l'obiettivo non è "fare cassa" per Tremonti ma "modernizzare il sistema", creato dal cattocomunismo degli anni 60-80.
Tutelando deboli, poveri, malati cronici.Lenin
LUNEDI' 25/08/03. MARONI E LE CASSE PREVIDENZIALI
- Roma (Il Sole-24 Ore) Nel fine settimana, polemica giornalistica tra Maroni (Ministro del Lavoro) e le Casse di Previdenza dei Professionisti.
Secondo Maroni (ed alla luce della relazione del Nucleo di Valutazione) il futuro delle Casse previdenziali private è nero: se vogliono evitarlo, tutte le Casse previdenziali dovranno adottare il sistema di calcolo contributivo. Altrimenti "tra il 2010 e il 2020 si creeranno grossi disavanzi tra entrate ed uscite per gran Parte degli Enti&e, nel decennio successivo, ci sarà un'erosione totale del patrimonio&Da ciò, un drastico ridimensionamento delle prestazioni e un progressivo aumento dei contributi&E' evidente l'inadeguatezza dell'attuale disciplina che ha consentito la maturazione di un elevato debito pensionistico latente&Entro metà settembre convocherò le Casse per individuare provvedimenti idonei" (Il Sole 24-Ore, Sabato 23/8/03, pag.15).Osservazioni CIMO
1. Il Ministro sembra dimenticare alcune verità:
- Le Casse di previdenza dei professionisti sono state privatizzate (D.Lgs.506/94) od istituite da pochi anni (D.Lgs.106/96).
- Negli ultimi 10 anni le Casse - CHE NON RICEVONO UNA LIRA DALLO STATO MA VERSANO CENTINAIA DI MILIARDI di vecchie lire al FISCO - hanno difeso la loro autonomia contro ogni ingerenza politica: governativa, parlamentare (Commissione bicamerale di controllo sugli entri previdenziali), sindacale.
- La Finanziaria 2003, nonostante le proteste delle Casse professionali privatizzate, ha imposto alle Casse stesse l'invio al Governo dei risultati annuali e trimestrali dei conti, anche se gli Enti non sono pubblici.
- In base alla legge 449/1997 le gestioni privatizzate sono obbligate ad avere una riserva legale non inferiore a 5 annualità dell'importo pensionistico in essere al 1994.
- Nel 1999, Amato (allora Ministro del Tesoro) cercò di innalzare tale valore a 10 anni: le Casse fecero fuoco e fiamme e l'idea fu (fortunatamente) accantonata.
- A differenza delle Casse Pubbliche, quelle Private possono rapidamente fronteggiare eventuali disavanzi con due meccanismi: a) l'innalzamento delle aliquote o b) l'estensione della base per il calcolo della pensione . e così è stato fatto - da molte Casse - dal 1995 in poi.
- Oggi gli ENTI PREVIDENZIALI PRIVATIZZATI hanno riserve legali largamente superiori alla massa delle pensioni correnti. Le annualità coperte dalla riserva legale rispetto alle pensioni del 31/12/2002 sono:
ANNUALITA' |
|
GIORNALISTI |
4.40
|
MEDICI | 5,98 |
AVVOCATI | 7,40 |
NOTAI | 7,60 |
RAGIONIERI | 11,00 |
INGEGNERI | 14,19 |
COMMERCIALISTI | 18,70 |
I valori sono nettamente SUPERIORI A QUELLI RICHIESTI DALLA LEGGE 449/1997
- Ma, secondo Maroni e secondo il Nucleo, questi dati non sono sufficienti a garantire gli equilibri finanziari nel 2010-2030.
2. La risposta dei Presidenti degli Enti Privatizzati è: "Lasciateci in pace&Rappresentanti del Welfare e dell'Economia sono nei nostri Consigli direttivi e vigilano&.Siamo Enti o Fondazioni Privatizzati, lasciateci lavorare&!!
All'attacco di Maroni ha risposto immediatamente (Il Sole-24 Ore, Domenica 24/ 8/03, pag.15) il Dr.Maurizio De Tilla, Presidente dell'ADEPPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privatizzati), con queste affermazioni secche e nette:
- "Grazie all'autonomia operativa &ci siamo già mossi per salvare gli equilibri tra contributi ( innalzati) e prestazioni (ridotte), con provvedimenti talvolta poco popolari per gli iscritti&"
- "&Per tutelare sostenibilità ed equità intergenerazionale tutte le Casse stanno passando (se già non l'hanno fatto) dal sistema retributivo a quello contributivo&"
- "&Alcune Casse (es.Commercialisti) stanno pensando di alzare l'età pensionabile da 65 a 68 anni, con incremento dell'età contributiva da 35 a 38 anni&"
- "Su 19 Casse, gia 5 hanno il contributivo (es. medici, periti industriali, psicologi)&ma devono fare i conti con prestazioni previdenziali basse ed un'aliquota di solidarietà minima&"
- " Non è tanto decisivo il metodo di calcolo (10 su 15 o 20 su 25 anni contributivi) quanto il sistema di finanziamento. Passare al contributivo ma senza capitalizzazione non consente di creare il circolo virtuoso tra patrimonio, investimenti e redditività&"
- "Chiediamo da tempo l'esenzione fiscale per i rendimenti degli investimenti delle Casse, sui quali - invece - il peso fiscale oscilla dal 18% (sui valori mobili) al 34% (per i valori immobiliari), mentre andrebbero tassati solo i trattamenti.
IN DEFINITIVA: MARONI E' STATO, ANCORA UNA VOLTA, BACCHETTATO !!!
COMMENTO CIMO
Se il sistema pensionistico italiano è un malato grave, la colpa non è della Casse autonome dei Professionisti ! Un conto è chiedere alle casse di ragionare sul lungo periodo (2010-2030), un altro è sottrarsi al dovere di modificare in modo significativo la previdenza (pubblica !) dei lavoratori dipendenti ed autonomi. Capito, Maroni ?
In secondo luogo, dal 1995 in poi le Casse previdenziali autonome dei professionisti stanno realizzando significative modifiche in tema di contribuzioni e prestazioni e sono sane, nel medio periodo. Non così è stato fatto per INPS e per INPDAP: in questi Enti, spesso, pochi ricevono prestazioni in linea con i contributi realmente erogati&
Nelle Casse Previdenziali Autonome, oggi, la solidarietà non lede le doverose aspettative dei contribuenti "pieni"
L'autonomia degli Enti (D.Lgs.509/94 ) non vieta all'Esecutivo di dare precisi indirizzi sulle riforme di medio-lungo periodo. Ma è scorretto che il Governo (anche il Governo di Centro Destra !) tenga di mira il patrimonio delle Casse Privatizzate.
Le Casse privatizzate non si toccano&.perché "chi tocca le Casse, muore (politicamente)!!"Capito, Maroni ?
Lenin
Giovedì 21/08/03 - GLI ITALIANI CHIEDONO SICUREZZA
- Pordenone (Assinews) - Dal "Rapporto sullo stato delle Autonomie Locali" deò Cresme emerge abbastanza chiaramente che i servizi sanitari sono al primo posto nelle aspettative e preoccupazioni dei cittadini.
L'indagine è stata effettuata sulla base di 2.661 interviste telefoniche, rappresentative della popolazione adulta.
Relativamente alle preoccupazioni agli intervistati è stata posta questa domanda: "Lei ha dato un giudizio sostanzialmente negativo su alcuni aspetti, può dirci quale lo preoccupa di più?".
La domanda sulle urgenze è stata così formulata: "Quale ritiene più urgente da affrontare da parte delle amministrazioni locali?".
Nel prospetto che segue sono riportate le risposte dell'intero campione (valori in %):
Le priorità |
Preoccupazioni
|
Urgenze
|
Sanità pubblica |
22,3
|
11,7
|
Formazione dei giovani |
16,1
|
6,4
|
Problemi della casa |
3,6
|
2,8
|
Sicurezza personale |
11,7
|
12,2
|
Inquinamento ambientale |
16,7
|
17,1
|
Trasporti pubblici |
1,8
|
6,5
|
Lavoro |
18,5
|
12,5
|
Altri (uffici pubblici, asili nido, strutture scolastiche) |
4,3
|
3,5
|
Nessuno |
5,0
|
27,3
|
Fonte: elaborazione ASSINEWS su dati "Rapporto sullo stato delle Autonomie Locali", CRESME
Giovedì 21/08/03 - CASSAZIONE e GUARDIA MEDICA
- Roma (Cassazione) - Secondo quanto stabilito dalla sentenza n° 34047 della IV SEZIONE PENALE della CASSAZIONE, il "rifiuto di atti di ufficio" è da considerarsi condotta perseguibile con pene da 6 mesi a 2 anni di reclusione. E, così, scatta il carcere per le GUARDIE MEDICHE che si rifiutino di prestare soccorso a domicilio a persone "in condizioni non allarmanti".
Dalla sentenza al fatto
Il verdetto della Cassazione fa riferimento ad una vicenda che risale alla vigilia di Natale 1998, ed ha come protagonista Rosario M., guardia medica di Castellana Sicula (Pa), quella sera in servizio al 118.
L'allarme scattò in un'abitazione del centro maronita, dove un signore di 64 anni si era ferito con un coltello da cucina di grosse dimensioni. Le sue condizioni di salute non erano ottimali: appena due mesi prima, infatti, l'uomo era stato colpito da un infarto. A complicare il suo quadro clinico, il diabete. In breve tempo, inoltre, sarebbe sopraggiunta un'emorragia, che avrebbe destato grande apprensione nei familiari. Poi l'uomo sarebbe addirittura svenuto.
Da qui la richiesta di aiuto al pronto intervento, e nella fattispecie a Rosario M. che, "venendo meno - secondo la Cassazione - al suo dovere di sanitario" scelse di non prestare aiuto al paziente sia perché i familiari non sembravano particolarmente preoccupati circa le condizioni del loro congiunto, sia perché aveva altre persone da curare e non poteva quindi recarsi nel domicilio indicato. In seguito al suo mancato intervento i parenti dell'anziano decisero di denunciare il medico, che è stato poi giudicato colpevole.
"La guardia medica - secondo la sentenza emessa dalla Cassazione - è tenuta a acquisire tutte le indicazioni necessarie per la verifica della necessità e dell'urgenza della visita domiciliare".
In questo modo il Tribunale Supremo ha reso nullo il verdetto della Corte d'Appello di Palermo, che aveva ribaltato a sua volta la sentenza del tribunale di Termini Imprese e aveva considerato corretto il comportamento di Rosario M., sostenendo che "la conoscenza del quadro clinico del paziente doveva essere collegata ad un onere di diligenza dei familiari del paziente".Mercoledì 20/08/03 - ANZIANI e RICOVERI OSPEDALIERI
Roma (Sede CIMO) - Infuriano le polemiche, in Francia ed in Italia, sull'emergenza "solleone" e sui suoi effetti sugli indici di mortalità.
Ci asteniamo - per ora - da ogni commento e ci limitiamo a diffondere alcune informazioni relative al rapporto tra ANZIANI e RICOVERI OSPEDALIERI, basate sui dati SDO 2000 del Ministero della Salute (Assinews n° 134/2003, pag. 12).
Un over 74 su due viene ricoverato annualmente in ospedale e solo nel 15% dei casi in regime di day hospital. I ricoveri sono meno frequenti per la fascia di età da 65 a 74 anni, nella quale 3 anziani su dieci finiscono in ospedale, in oltre un quinto dei casi in day hospital.
Questi i dati SDO 2000 forniti dal Ministero della Salute e ripresi da Il Sole 24 Ore - Sanità.
Il tasso di ospedalizzazione varia molto da regione a regione: nella fascia di età 65-74 anni si va dal minimo di 310 ricoveri ogni 1000 anziani della Sicilia al massimo di 440 per 1000 della Puglia, come si può vedere nella tabella qui sotto:Ricoveri per 1000 anziani (65-74 anni) residenti
REGIONI | ORDINARI | DAY HOSPITAL | TOTALE |
PIEMONTE |
237
|
76
|
313
|
VALLE D'AOSTA |
242
|
86
|
328
|
LOMBARDIA |
325
|
94
|
419
|
P.A. BOLZANO |
383
|
23
|
406
|
P.A. TRENTO |
327
|
84
|
411
|
VENETO |
292
|
97
|
389
|
FRIULI V.G. |
258
|
59
|
317
|
LIGURIA |
251
|
101
|
352
|
EMILIA ROMAGNA |
266
|
103
|
369
|
TOSCANA |
247
|
68
|
315
|
UMBRIA |
276
|
107
|
383
|
MARCHE |
277
|
67
|
344
|
LAZIO |
302
|
67
|
369
|
ABRUZZO |
379
|
60
|
438
|
MOLISE |
346
|
21
|
366
|
CAMPANIA |
322
|
59
|
281
|
PUGLIA |
382
|
58
|
440
|
BASILICATA |
288
|
62
|
350
|
CALABRIA |
314
|
47
|
361
|
SICILIA |
247
|
64
|
310
|
SARDEGNA |
307
|
107
|
414
|
ITALIA |
294
|
77
|
371
|
Anche per gli over 74 il tasso di ospedalizzazione varia sensibilmente da regione a regione. Il tasso più elevato si riscontra nella provincia autonoma di Bolzano (689 ricoveri ogni 1000 over 74), mentre il tasso minore si ha, ancora una volta, in Sicilia (378 per mille). Il dettaglio nella tabella seguente:
Ricoveri per 1000 anziani (oltre 74 anni) residenti
REGIONI | ORDINARI | DAY HOSPITAL | TOTALE |
PIEMONTE |
364 | 66 | 430 |
VALLE D'AOSTA | 366 | 92 | 458 |
LOMBARDIA | 475 | 81 | 555 |
P.A. BOLZANO | 652 | 37 | 689 |
P.A. TRENTO | 526 | 90 | 616 |
VENETO | 486 | 95 | 582 |
FRIULI V.G. | 438 | 53 | 491 |
LIGURIA | 387 | 84 | 472 |
EMILIA ROMAGNA | 448 | 111 | 559 |
TOSCANA | 412 | 69 | 481 |
UMBRIA | 399 | 100 | 499 |
MARCHE | 453 | 74 | 527 |
LAZIO | 477 | 64 | 540 |
ABRUZZO | 542 | 50 | 592 |
MOLISE | 474 | 10 | 484 |
CAMPANIA | 415 | 43 | 457 |
PUGLIA | 530 | 42 | 572 |
BASILICATA | 398 | 56 | 454 |
CALABRIA | 443 | 33 | 477 |
SICILIA | 325 | 53 | 378 |
SARDEGNA | 461 | 73 | 535 |
ITALIA | 441 | 70 | 511 |
Martedì 19/08/03 - DECRETO LEGGE "SALVA CALCIO"
- Roma (Palazzo Chigi) - Il Governo vara un decreto legge che dovrebbe salvare la regolarità dei campionati, affidando al Tar Lazio (e solo al Tar Lazio) eventuali ricorsi delle società di calcio contro i provvedimenti amministrativi della Lega Calcio ed Affini.
Di fatto, e per il secondo anno di seguito, il Governo "salva" la regolarità del campionato. Non solo, ma questa volta modifica (anche se formalmente ciò spetterà alla Lega ed Affini) la composizione dei campionati di serie A e di serie B.
Una bella interferenza della politica nello sport, non c'è che dire!
La pentola maleodorante del calcio merita una riflessione. Non solo di problemi economici si tratta ma - anche e soprattutto - di problemi etici e morali. Il calcio ha assunto una dimensione totalmente estranea ad una sana disciplina sportiva. Gli "affari" ed i "media" hanno oscurato ogni altro aspetto ed hanno ucciso l'etica del settore. Piove sul bagnato.
Gli scandali economici e le false fidejussioni del calcio vengono, ancora una volta, coperte.
Per "proteggere" i grossi clubs o certi clubs del centro-sud. Ben diversamente ci si è comportati con il basket (dove sono fallite la Muller ed una delle due squadre bolognesi), con il volley, con l'ippica, con la Fiorentina o con certo calcio "minore": il Thiene, il Mestre e l'Alzano, su tutti.
Nelle ultime due finanziarie il Governo ha scucito centinaio di miliardi per salvare il Coni ma soprattutto il calcio. Il Coni è passato da Ente Pubblico a "Coni Servizi S.p.A.", il cui capitale è detenuto al 100% dal Ministero dell'Economia (E. Cazzaniga, Presidente ANCAT, Il Giornale 19/08/03, pag. 25).
Al calcio "maggiore" miliardi pubblici; al calcio "minore" ed agli altri sport o nulla o gli spiccioli, tra cui un prestito (e non soldi a fondo perduto) per l'ippica. Figli e figliastri. Overdose TV di calcio parlato, oblio per gli sports minori&
Per il calcio (e per le società di calcio trasformate in S.p.A.) "norma spalmadebiti" che evitano alle società maggiori o il fallimento o la ricapitalizzazione: correttamente imposte dal codice civile a tutta le S.p.A. italiche. Tranne, quelle del calcio professionistico. Per il calcio, si chiude anche un occhio sull'enorme debito previdenziale, legato ai mancati pagamenti previdenziali per calciatori ed addetti.
Un buco previdenziale enorme. Che però viene consentito, tranquillamente. Mentre si fa terrore per i presunti ( e non veri!) buchi previdenziali delle Casse dei Professionisti: medici, notai, ragionieri, farmacisti, commercialisti, avvocati, giornalisti.
Già, figli e figliastri& Tanto, pagherà "pantalone". Ben altro ci attendavamo, da questo Governo!Martedì 19/08/03 - LE CASSE DELLE PROFESSIONI
- Roma (Il Sole 24 Ore) - Il giornale di Confindustria pubblica a pag. 11 una serie di articoli sulla situazione economica delle 10 principali CASSE PREVIDENZIALI PROFESSIONALI. La loro situazione economica è complessivamente rassicurante, con un rapporto tra numero iscritti/numero pensionati da 1,9 (notai) a 10,5 (commercialisti). Per i medici (ENPAM): 4,08. Le annualità coperte dalla riserva legale sulle pensioni vanno da 4,4 (giornalisti) a 5,98 (medici) ed a 14,1 (ingegneri). Si tratta di annualità garantite con i fondi di cassa; quelle garantite con il patrimonio netto (immobili e valori mobili) sono ben superiori: 10,2 per i consulenti del lavoro ed 11,13 per l'ENPAM.
Eppure. Eppure nella stessa pagina la solita Professoressa Elsa Fornero continua a fare la CASSANDRA e scrive (ancora una volta) di "isole solo apparentemente felici" perché le professioni "non potranno continuare a crescere più della media" e "non potranno sottrarsi al principio dell'uniformità delle regole". Che, per la Fornero, significa metodo contributivo secco. La Fornero, per l'ennesima volta, finge di non conoscere alcuni dati essenziali:
a) molte casse previdenziali (ENPAM incluso) sono passate o stanno passando al contributivo;
b) molte casse previdenziali (ENPAM incluso) hanno un grosso capitale di riserva costituito da immobili e da valori mobili. Per l'ENPAM si tratta di 4.702.106.036 euro, suddivisi in immobili (70,45%) ed investimenti mobiliari (29,55%). Questo capitale di riserva è sufficiente contro i rischi di alcuni bilanci consuntivi in rosso!;
c) i professionisti non hanno pensioni "baby" e ricevono una pensione solo dopo i 65 anni&
d) molti professionisti lavorano fino a 70 anni&
e) per 5 professionisti su 10 la pensione dell'ente professionale è solo il secondo pilastro pensionistico, obbligatorio ma integrativo.Ed allora& cara Fornero??
Lunedì 18/8/03. ENPAM:BILANCIO 2002 IN ATTIVO
- Roma (Sede CIMO) Alla riapertura della Sede CIMO, prendiamo visione del n°6 (datato 8/7/03) de "Il giornale della Previdenza", ossia del giornale ufficiale dell'ENPAM. Ampio spazio è dedicato al BILANCIO CONSUNTIVO ENPAM 2002, approvato all'unanimità dal Consiglio Nazionale ENPAM il 28/6/03. Lo riassumiamo e commentiamo sinteticamente:
RICAVI 2002 euro 1.441.305.499
COSTI 2002 euro 1.036.406.526
AVANZO D'ESERCIZIO euro 404.898.973Di conseguenza, il PATRIMONIO NETTO si modifica come segue:
RISERVA LEGALE (art.1, c.4, D.Lgs.509/94) Euro 4.255.710.385
AVANZO D'ESERCIZIO 2002 Euro 404.898.973
TOTALE PATRIMONIO Euro 4.660.609.358Ovvero circa 9.024 (novemilaventiquattro miliardi delle vecchie lire).
L'avanzo dell'esercizio 2002 di euro 404.898.973,00 influenzato solo da 22 milioni di Euro derivanti dal condono, da modifiche normative o eventi particolari, è superiore di circa Euro 62.473.000,00 rispetto a quello dell'esercizio precedente, che invece aveva avuto un incremento in misura rilevante dovuto alle maggiori entrate contributive scaturite dall'applicazione contrattuale.
Il Fondo Generale e il Fondo della Libera Professione "quota B" del Fondo Generale ENPAM hanno registrato un incremento del gettito contributivo superiore al 6%, in linea con l'andamento positivo degli anni precedenti. Nel complesso le entrate contributive anche per gli altri Fondi Speciali gestiti dall'Ente si sono incrementate rispetto all'esercizio precedente.
I fondi di riserva sono tutti attivi e tranne quello degli Specialisti Convenzionati Esterni si sono incrementati. Infatti in questo Fondo pur con un aumento della spesa per le pensioni in linea con un trend consolidato del 6,12%, le entrate di competenza si sono ridotte nell'ordine del 9,27%.
Anche la gestione ENPAM degli investimenti patrimoniali immobiliari è stata attiva, nonostante gli andamenti dei mercati mondiali fortemente in difficoltà.
In ordine alla gestione del patrimonio immobiliare le entrate per canoni di locazione hanno reso Euro 134.345.922,75 con un aumento di oltre 10 milioni di Euro rispetto al precedente esercizio. I beni immobiliari hanno dunque prodotto un reddito lordo maggiore del 4,43% rispetto all'anno precedente, che si riduce al 3,3% detraendo le spese e i costi manutentivi e gestionali e all'1,37% detraendo gli oneri fiscali delle imposte IRPEG e ICI.
IL PATRIMONIO DEL REDDITO E' COSI' SUDDIVISO:
TIPOLOGIA |
% 2002
|
% 2001
|
DIFFER.02/01
|
IMMOBILI |
65,92
|
70,45
|
- 6,4
|
ATTIVITA' MOBILIARI |
34,08
|
29,55
|
+ 15,3
|
TOTALE |
100
|
100
|
Le attività mobiliari sono così articolate : investimenti mobiliari (25,1%), mutui (0,47%), attività finanziarie a breve (4,15%), disponibilità liquide (4,36%).
Le spese previdenziali 2002 sono ammontate ad euro 821.107.412 (pari a 1.589 miliardi delle vecchie lire), con un avanzo previdenziale (entrate previdenziali-uscite previdenziali) di euro 351.710.500 (pari a 681 miliardi delle vecchie lire).
Commento CIMO: il risanamento dell'ENPAM è ormai completato. Adesso, occorre pensare al futuro.
Bravo, Parodi !Martedì 05/08/03 - PARTONO I CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO
- Roma (Sede ARAN) - Iniziamo oggi le trattative per i contratti del pubblico impiego, dirigenza sanitaria esclusa. Questo il calendario:
Martedì 05/08 : ENTI LOCALI
Mercoledì 06/08 : AGENZIE FISCALI
Giovedì 07/08: COMPARTO SANITA'
Per il comparto sanitario, è confermato lo 0,99% in più di aumento, sbloccato dal Governo con il Dpef: si tratta di 134 milioni di euro aggiuntivi, che portano gli aumenti complessivi per i 570 mila operatori del SSN a 767 milioni di euro. Mentre il costo per le aziende, compresi gli oneri sociali,Venerdì 01/08/03 - STOP all'ATTO DI INDIRIZZO PER LA DIRIGENZA
- Roma (Sede CIMO-ASMD) - La CIMO-ASMD prende atto con soddisfazione che il Consiglio dei Ministri (CdM) di ieri non ha preso alcuna decisione sull'Atto di indirizzo (del Comitato di Settore all'ARAN) relativo al Contratto della dirigenza sanitaria.
Si è trattato di una scelta politica, perché il CdM - invece - ha dato via libera agli altri Atti di indirizzo (da inviare all'ARAN) per i rinnovi contrattuali del COMPARTO SANITA', REGIONI ed ENTI LOCALI.Commento CIMO-ASMD
1. La sintesi della riunione del CdM (n° 119 del 31/07/03) chiarisce, implicitamente, che si è trattato di una scelta politica e non di un atto passivo.
2. Non è "esatta" la notizia de "Il Sole 24 Ore-Sanita" (Flash del 31/07/03, ore 16,41 circa) che "non si è registrato alcun progresso per la dirigenza. I relativi Atti di indirizzo non sono ancora approdati a Palazzo Chigi". E' esatta invece l'informazione che gli Atti in oggetto sono arrivati a Palazzo Chigi nella prima settimana di luglio. Tanto che il 30/07/03 l'ARAN aveva preavvisato telefonicamente le OO.SS. Mediche di una possibile apertura del tavolo contrattuale per giovedì 07/08/03 & Anche R.T. talvolta sbaglia!!
3. Verosimilmente l'ipotesi che il CdM abbia invece tenuto conto delle richieste e delle osservazioni della CIMO-ASMD, dell'INTESA MEDICA e della CONFEDIR SANITA', in merito all'oggetto. Si tratta di un'azione decisa, ma discreta & che ha funzionato.
4. A questo punto il contratto del Comparto Sanitario "partirà" il 7 agosto mentre quello della dirigenza sanitaria resta fermo sui binari. Anche questa è una buona notizia & date le premesse!
5. Mazzella, ieri, ha informato il CdM che il Contratto del personale del Comparto Presidenza del Consiglio darà "risalto alla specificità delle funzioni ed alla peculiarità dell'impegno che caratterizzano tale personale"- Le cronache dicono che tale indirizzo è risultato "unanimemente condiviso" dal CdM. La CIMO-ASMD si attende che analoghe considerazioni possano valere anche per la sanità tutta: comparto e dirigenza.Venerdì 01/08/03 - LETTERA CIMO-ASMD AL GOVERNO
- Roma (Sede CIMO-ASMD) - La Presidenza della CIMO-ASMD scrive al Governo, in merito al CCNL 2002-2005 ed all'Atto di indirizzo per la dirigenza sanitaria, medica e non.