ULTIMISSIME DAL MONDO IRCCS
(aggiornato al 29 ottobre 2003)

I FATTI

Il Consiglio dei ministri del 10 ottobre ha approvato il Decreto Legislativo che attua la delega contenuta nella legge 3/2003 (art.42,comma 1) In tutto 19 articoli per il riordino degli Istituti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico che passa per la via della trasformazione in Fondazioni aperte ai privati, ferma restando la loro "natura pubblica".
Tale Decreto è stato pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" n.250 del 27 ottobre e ha assunto la denominazione di Dlvo 16 ottobre 2003 n.288. In esso viene stabilito che la Regione dove ha sede l'Istituto potrà inoltrare l'istanza di trasformazione in Fondazione, che dovrà essere confermata con decreto dal ministro della Salute. Enti fondatori sono il ministero della Salute, la Regione, il Comune e, se presenti, i soggetti rappresentativi degli interessi originari. Altri soggetti, pubblici e privati, possono partecipare,ma soltanto "in assenza di conflitto d'interessi". I Consigli di Amministrazione delle Fondazioni saranno composti da sette consiglieri (tre designati dal ministro, tre dal presidente della Regione e uno dal Comune); possono diventare nove nel caso ci siano - anche un rappresentante degli interessi originali e uno dei soggetti partecipanti.
Sarà invece la Conferenza Stato-Regioni a decidere le modalità operative e gestionali degli Irccs non trasformati in Fondazioni. Per tutti, la parola d'ordine dev'essere "separazione delle funzioni": indirizzo e verifica al Cda (che nominerà nel suo contesto un Presidente) e la gestione a un direttore generale (nominato dai consiglieri tra soggetti esterni); la direzione scientifica a un direttore scientifico nominato dal ministro, sentito il governatore. Gli Irccs, potranno creare consorzi e società di capitali, stipulare convenzioni, avviare sinergie con strutture pubbliche e private. E anche esercitare attività diverse da quelle istituzionali, purché i proventi siano destinati in misura prevalente alla ricerca e alla qualificazione del personale che sarà assunto con contratti di diritto privato. Fatti salvi gli attuali dipendenti, che potranno scegliere di restare, a esaurimento, col rapporto di lavoro di diritto pubblico. L'istituzione di nuovi Irccs avverrà con riferimento a un'unica specializzazione disciplinare e i Policlinici potranno essere riconosciuti con riferimento a non più di due discipline.

I COMMENTI

Come ha efficacemente intitolato Manuela Perrone sul "Sole 24Ore-Sanità" del 21 ottobre "Fondazioni IRCCS,se vi pare",l'intera vicenda evoca scenari pirandelliani. Prima per 10 anni una babele di proposte legislative,le une che contraddicevano le altre; poi una stupefacente accelerazione sulle Fondazioni-Irccs con la L.delega 3/2003 per aggirare
un corretto ma insidioso iter parlamentare;infine ,per lentezza sulla stesura del Dlvo,il quasi scadere della delega nello
scorso luglio. Solo il DL "salva proroghe" ha permesso lo slittamento della delega in ottobre e quindi l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.
Già più volte abbiamo espresso la nostra contrarietà sul metodo usato per legiferare in questo campo che ha impedito qualsiasi confronto propositivo con i rappresentanti degli operatori degli Irccs e la legittima azione emendativa delle Commissioni parlamentari.
In 10 anni non si è costruito nulla e in 6 mesi si è costruito a tavolino (quale?) senza nemmeno interessare gli abitanti
della casa!!!

Le criticità più evidenti:

1) Vi saranno Fondazioni- Irccs con paritaria presenza di Stato e di Regioni in salsa "privatistica" e Irccs non traformati nel governo dei quali detterà legge la Conferenza Stato-Regioni. Non è difficile immaginare la vocazione più spiccatamente "pubblica" di questi ultimi.
2) Vi sarà nella stessa Fondazione Irccs personale soggetto a diritto pubblico e parte a contratto di diritto privato.
Quali le garanzie di omogeneità gestionale? E' prevedibile che il personale che volesse rimanere pubblico,sarà
"invitato" a emigrare verso altre strutture,disperdendo così il patrimonio professionale dell'Irccs di provenienza.

3) Il Decreto Legislativo (art.8,comma 7) afferma che i futuri Irccs svolgeranno attività di "alta formazione".
Che vuol dire? Perché non si è dato il riconoscimento al personale ospedaliero della titolarità dell'insegnamento
nella specialità di riferimento?
4) L'art.13,comma 1,afferma finalmente (una battaglia CIMO durata quasi 11 anni in Parlamento e su giornali,riviste,
fumetti,ecc.) la monotematicità degli Irccs e la possibilità per i Policlinici di essere riconosciuti Irccs per non più di
due discipline. Tutto bene quindi? Nient'affatto!!! Lo slogan "nessuno tocchi Caino" è sempre stato di
moda nel mondo Irccs e perciò tale norma varrà SOLO per i nuovi futuri Irccs!!!

Questo Decreto Legislativo,dalla strana gestazione governativa e dall'ancora più atipico iter parlamentare,nella ricerca disperata di un consenso qualsivoglia da parte delle Regioni, ha cercato di andare incontro ad alcune delle loro richieste creando, a nostro parere,una melassa normativa e una eterogeneità di soggetti dalla difficile governance.
D'altra parte non dimentichiamo che tre Regioni (Sicilia,Marche ed Emilia Romagna)hanno già presentato ricorsi contro la Legge 3/2003 da cui trae origine il Decreto Irccs ed è quindi verosimile un ulteriore ricorso verso il D.Lvo 288/03.
E' quindi estremamente probabile che toccherà alla Corte Costituzionale sbrogliare questa intricata matassa con orizzonti di difficile valutazione.

LA COMMISSIONE CIMO-IRCCS INVITA TUTTI I COLLEGHI A FAR PERVENIRE NOTIZIA DI COME IL
D.LVO 288/03 VERRA' RECEPITO NEI SINGOLI IRCCS.


29 0ttobre 2003
IVO SPAGNOLI

 

COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE CIMO-IRCCS

Responsabile Nazionale :
Dr. Ivo SPAGNOLI  Istituto Tumori, Milano
Componenti:
Dr. Sergio CAPORELLI INRCA, Ancona
Dr. Roberto COMAZZI Istituto Tumori, Milano
Dr. Fulvio DI COSMO Ist."Burlo Garofalo", Trieste
Dr. Bruno MAZZACANE Policlinico S.Matteo, Pavia
Prof. Giuseppe RIONDINO INRCA, Roma
Dr. Ubaldo ROSATI Istituto Gaslini, Genova