F.E.M.S. Federazione Europea Medici Ospedalieri
CONSIDERAZIONI SULLA RIUNIONE FEMS DI PRAGA (maggio 2003)
Anche a questa riunione semestrale della FEMS, l'attenzione di tutte le delegazioni presenti si è polarizzata sul prossimo allargamento dell'Unione Europea (UE).
La futura U.E., a partire dal maggio 2004, conterà 455 milioni di abitanti per i quali sarà garantita la libera circolazione nello spazio europeo così come l'accesso alle cure in qualsiasi paese di loro scelta. E se consideriamo che il PIL totale dei dieci nuovi membri rappresenta solo il 4.6% del PIL della U.E., è facile dedurre l'entità dei problemi che agiteranno il Pianeta Sanità.
La U.E., già divisa in un'Europa del Sud produttrice di beni e in una del Nord consumatrice di questi beni, risulterà ancor più frammentata in un'Europa dell'Ovest ad alto livello di servizi sanitari erogati e in un'Europa dell'Est i cui cittadini non avranno altra scelta che espatriare per accedere a delle cure di qualità e i cui medici saranno disposti a stipendi indecorosi nell'Ovest, perché in ogni caso superiori a quelli percepiti nell'Est.Tutto ciò porterà a tre conseguenze nei Paesi fondatori dell'Unione:
- Grave turbativa del mercato del lavoro nelle professioni sanitarie
- Allungamento delle liste di attesa
- Ulteriori difficoltà nelle risorse economicheIl rimedio non è cercare di opporsi allo Spirito del Tempo, a questa mini globalizzazione europea, ma cercare di governarla; ed è in questo quadro che la FEMS si sta adoperando per divenire la prima intersindacale europea, capace di essere forza propositiva, insieme alle altre Organizzazioni Associate nel Comitato Permanente dei Medici Europei (CPME), per la Commissione UE e per il Parlamento di Strasburgo.
Solo così ciò che molti hanno chiamato la nostra "cultura comune" potrà essere posto al servizio del cittadino europeo, di tutti i cittadini della U.E.Tra gli altri temi trattati:
* La devolution senza regole. Nessuno sa chi fa che cosa con rischio concreto di un moltiplicarsi incontrollato di microsistemi localistici, fonte di iniquità tra cittadini di uno stesso Paese.
**Il burnout del personale sanitario. Sempre più rilevante il malessere e il disagio creato dall'ambiente e dalle condizioni di lavoro (compresi gravami burocratici sempre più kafkiani!!!) fino a sfociare in veri e propri quadri patologici (p.es. aumento dei suicidi e dell'alcoolismo).
***Campagne denigratorie dei media. Specie nei Paesi dell'Est, fomentate dai rispettivi Governi, per scaricare la responsabilità di una cattiva politica sanitaria sui medici.
Anche all'Ovest la cosiddetta malasanità sottrae facilmente la prima pagina alla malainformazione o alla malagiustizia!Ivo Spagnoli
Responsabile Esteri CIMO-ASMD
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