RIFLESSIONI PRIMA DEL VOTO
(Nuova alba per una nuova Sanità?)
E così, lentamente, il Paese va incontro ad una nuova scadenza elettorale. Si tratta di un Paese disastrato da una serie di Governi di sinistra (anzi, di centro-sinistra) che, contro ogni più pessimistica previsione, hanno dato il peggio di sé. L'Italia sarà pur entrata in Europa, avrà pure l'euro ma era e resta una Cenerentola, spesso beffeggiata e derisa dagli "amici" di quell'Europa unita di cui molti di noi hanno sentito parlare in età infantile.
Per anni (1994-2001) la volontà popolare è stata oltraggiata da Governi eletti da decine di parlamentari transfughi. Per anni (1994-2001) il Parlamento non è stato un "nobile consesso" di soggetti rappresentativi, ligi e fedeli al mandato elettorale. Per anni le aule parlamentari hanno contenuto centinaia di alieni, ossia di soggetti che nulla avevano a che fare con le reali scelte politiche degli italiani.
Per anni i Governi di centro-sinistra, forti di un appoggio parlamentare fasullo ma inopinatamente carenti di concretezza, si sono accontentati di gestire, in qualche modo, l'esistente.
Sono stati anni di grigiore e di banalità, travestite da scelte epocali.
E' mancata una vera progettualità, ed è stata questa la cosa più imprevista ed imprevedibile.
Nessun oppositore del centro-sinistra avrebbe immaginato, al momento del post-Berlusconi, che questa sinistra fosse così priva di idee e di progetti originali Che questa sinistra si sarebbe limitata al piccolo cabotaggio, senza incidere in modo significativo sulla precedente organizzazione democristiana dello Stato.
Per decenni ci avevano riempito la testa di fole, alias storie, da raccontare nelle lunghe serate invernali, attorno ad un fuoco scoppiettante. Per decenni avevano cercato di convincerci che la cultura, l'umanesimo, il tecnicismo, il decisionismo, le scelte drastiche ed il solidarismo erano prerogative essenziali (ovvero sostanziali) della sinistra. Di tutta la sinistra, moderata o marxista-leninista. Della sinistra DC, come del PSI, dei democratici di sinistra o di rifondazione.
Da decenni, ci avevano ossessionato con il "solidarismo sociale", con quel concetto astratto di solidarietà nazionale, punto di contatto tra le diverse anime sociali: quella cattolica, quella dell'estrema destra, quella socialista e quella dell'estrema sinistra.
Per decenni, hanno cercato di indottrinarci e di convincerci che c'era una sola cultura, quella di sinistra, e che le teste pensanti stavano solo da una parte.
Questi ultimi Governi hanno dimostrato al Paese che la realtà era ben diversa. Sotto il regime dell'ulivo (perché di regime si è trattato) cultura, umanesimo, tecnicismo e solidarismo sono peggiorati.
Chi ci ha governato si è limitato a poche scelte sostanziali mentre ha largamente concretizzato l'occupazione di spazi e di poltrone, tutti affidati ai "sodales" di partito o di convenienza. Ma altre cose non vanno dimenticate.
L'abuso del legislativo e, soprattutto, della decretazione delegata. L'uso continuo di strumenti ministeriali (circolari, note, pareri) e governativi (DPCM) per potenziare il centralismo burocratico.
Con due "chicche" finali: un falso FEDERALISMO ed un PIANO SANITARIO NAZIONALE, da noi definito libro dei sogni e delle ipocrisie. 183 facciate per un ipotetico passaggio dalla sanità alla salute. 183 facciate di buoni propositi, che però resteranno sulla carta. Non letti, per la lunghezza del testo. Non applicati, per l'assenza di risorse. Non realizzati né realizzabili, perché richiederebbero tempi biblici. In Sanità, si è passati dal delirio lucido e comunista della Bindi (D.Lgs. 229/99 e Contratto di Lavoro 08/06/00) ai sogni decadenti di Veronesi, un Ministro tutto sorriso e poca sostanza.
La Sanità italiana pubblica è, in questi 7 anni, peggiorata. Se ne sono accorti i medici e se ne è accorta la gente, che ha aumentato in modo significativo la spesa sanitaria privata (da 30.000 a 45.000 miliardi l'anno). Non se ne è accorto il Governo e non se ne è accorta la maggioranza del Parlamento.
……….lentamente andiamo verso il Voto. Con la V maiuscola, perché dovrà (dovrebbe) cambiare decisamente il Gestore ed i Manovratori.
Chi scrive si augura che questo succeda e succeda in modo tale da consentire al vincitore di governare con una maggioranza tale da cambiare la deriva del Paese.
Ma non sarà facile: vincere e gestire bene la vittoria.
Non sarà facile vincere perché, tra destra e sinistra, peseranno gli assenti. Quel 20-30% di astenuti che non voteranno perché considerano il voto non un diritto ma un peso. Non un dovere, ma un atto senza senso perché le scelte politiche sono - con l'attuale sistema elettorale - delegate ad altri (gli eletti) e non a chi vota. Perché il sistema attuale non è trasparente; perché candidati ed eletti perdono il rapporto con gli elettori.
Roma è lontana; il Parlamento è lontano e poco concreto. Oggi c'è l'obbligo di concretezza. Oggi la gente vuole poter controllare da vicino chi la amministra, ad ogni livello.
La democrazia, la libertà democratica, è un valore sostanziale che non può essere mascherato od annacquato da prassi italiote (la concertazione…) o da centinaia di commissioni assembleari, prive di reale potere.
Democrazia significa esercizio concreto di un potere legittimo, controllato e controllabile, modificabile e cambiabile.
Ma l'Italia post-democristiana e post-socialista è ancora l'Italia dei misteri, degli intrallazzi, degli interessi privati in atti d'ufficio, dei furbastri, delle auto blu, degli "amici degli amici". E' un Italia in cui si trucca quasi tutto: l'ISTAT, la politica estera, l'economia, la finanza, il sistema bancario, il Parlamento, il diploma di laurea, il passaporto, la prestazione sportiva. E' un Italia capace di creare un FEDERALISMO CENTRIPETO (sic!) e di premiare (pochi giorni prima delle esequie parlamentari) migliaia di funzionari amici, occupando migliaia di "posti tecnici". E' un Italia dove la politica estera è condizionata dal talamo. E' un Italia o un italietta ?
Per questo, sempre più gente non vota. Per questo, sempre più giovani si estraneano dalla politica. Per questo, cresce la folla di chi non vuole scegliere tra "Smile" e "Superman".
L'Italia reale, quella del volontariato, è migliore di quella espressa dalla funzione politica.
Già! Il nostro Paese ha bisogno di un ritorno al passato, ad un rigore amministrativo di tipo asburgico, ad una organizzazione dell'apparato statale e regionale affidata a teste pensanti e realizzata da zelanti e fedeli funzionari. Zelanti e fedeli.
Chiunque vinca le elezioni, dovrà combattere per realizzare le proprie idee. Per modificare il Paese, il nuovo Governo dovrà cambiare i funzionari infidi e dovrà decidere, con chiarezza e senza incertezze. Dovrà circondarsi di esperti e non di cortigiani. Dovrà essere capace di scelte impopolari; dovrà abbandonare la concertazione per tornare ai tavoli di trattativa e di confronto.
Chiunque vinca, dovrà mettere in discussione il sistema delle garanzie: il welfare. Pensioni, Sanità, Assistenza cambieranno. Il nostro auspicio è che si faccia luce chiara sugli abusi del welfare. La nostra speranza è che, per la Sanità, si segua almeno in parte il "modello CIMO", ossia la proposta CIMO di riforma quater.
La riforma ter (Bindi) va totalmente cancellata.
Ma la riforma quater deve poggiare su regole certe e condivise e su finanziamenti certi ed adeguati per garantire la totale e gratuita copertura delle Patologie Croniche Invalidanti, su tutto il territorio nazionale.
Riforma quater significa rimettere al centro del sistema il cittadino ed il medico. Nei fatti e non a parole. Significa liberalizzare la Sanità, consentendo scelte individuali, provinciali e regionali. Significa riscrivere le regole sanitarie, facendole condividere. Significa responsabilizzare gli utenti e gli operatori.
Significa ridefinire compiti, ambiti e strutture di ULSS, ASL, Ospedali e distretti.
Significa affrontare i meccanismi di finanziamento dell'attività domiciliare, distrettuale e di ricovero. Significa affrontare i problemi sanitari di una società che invecchia.
Di vecchi che chiedono anni alla vita e qualità agli anni. Di soggetti deboli, che vanno protetti. Il progetto CIMO-ASMD è equo ed equilibrato. Equo perché non privilegia o penalizza un determinato settore. Equilibrato perché frutto di un gruppo di lavoro e di scelte condivise.
A chi vincerà le elezioni, l'arduo compito di cancellare la Bindi ed i suoi epigoni. Ci auguriamo di cuore che, da giugno in poi, il "pianeta sanità" venga modellato da mani abili ed esperte. Ce lo auguriamo, come medici e come potenziali utenti. Per non finire dentro un "buco nero", il pianeta sanità richiede di essere prontamente e pesantemente deviato in un altro sistema (stellare).
Al tecnico (ed a noi della CIMO-ASMD) il diritto-dovere di proporre strategie possibili e soluzioni percorribili. Al politico spettano le scelte conseguenti.
Il "nuovo" soggetto politico dovrà scegliere e dovrà cercare (per che così gli converrebbe!) che le sue scelte siano largamente condivise.
La tanto vituperata strada referendaria potrebbe, una volta tanto, essere giustificata. Il politico sceglierà. Ma il nostro sindacato, autonomo-libero-indipendente, ha già scelto e chiede che le sue scelte siano doverosamente valutate in sede politica, prima della decisione definitiva. Se cosi non sarà, nessuno si strapperà le vesti. Ma, nell'uno e nell'altro caso, la CIMO-ASMD continuerà a difendere la sua autonomia sindacale ed i suoi principi etici. Quell'autonomia sindacale e quei principi che Ercole Bruno ci ha consegnato, che Carlo Sizia ha orgogliosamente conservato e che l'attuale presidenza ha rilanciato.
Sindacato giallo ? Non abita qui. Rivolgetevi altrove !
Dott. Stefano Biasioli
Presidente Nazionale CIMO-ASMD
Roma 12/03/2001