La FnomCeO

OSSERVATORIO CIMO-ASMD dal 22.X.2000

Medici: la sfiducia a Pagni travolge tutto il vertice.

Paolo del Bufalo (Il sole-24 ore, 24.X.2000)

"Tutti a casa" hanno deciso i presidenti degli Ordini dei Medici domenica 22 ottobre, chiedendo,le dimissioni dell’intero Comitato centrale della federazione nazionale (FnomCeO). I presidenti hanno messo così la parola fine alle polemiche interne al vertice della Federazione che il 15 settembre scorso aveva sfiduciato il Presidente, Aldo Pagni.

Una scelta inattesa rispetto a quelle in campo alla vigilia della riunione (si veda "Il Sole-24 ore" del 22 ottobre), maturata dopo ore di dibattito in cui un terzo degli ordini si è schierato pro e un altro terzoo contro la riconferma di Pagni.

A spuntarla è stato, alla fine, il 30% dei dubbiosi che, con un colpo di mano, ha ribaltato i pronostici decidendo – con un ordine del giorno votato pressoché all’unanimità – di rimettere in gioco, non solo, il presidente, ma l’intero Comitato centrale.

A prevalere non è stata quindi la sfiducia a Pagni, motivata da una serie di obiezioni del Comitato centrale alla sua gestione della FnomCeO, ma la "stanchezza" sulle continue polemiche all’interno dell’organismo decisionale de3lla professione, da parte dei suoi stessi "grandi elettori".

Così il 3 novembre prossimo, il vertice della FnomCeO, rassegnerà le dimissioni, motivandole con l’impossibilità di gestire, giunti a questo punto (il Consiglio nazionale non conferma, di fatto, le scelte del Comitato centrale) la Federazione.

In realtà l’insofferenza emersa durante la riunione è stata anche quella rispetto al cumulo delle cariche sindacali ed ordinistiche, alle quali, con molta probabilità, si dovrà in qualche modo mettere un freno. E poi , ancora, i problemi sul tappeto restano il peso delle Società scientifiche nella formazione continua dei medici e le questioni etiche sulle nuove tecnologie, con gli interessi più o meno ad esse sottesi, Internet in testa.

La tappa successiva, sarà a dicembre, in occasione dell’annuale riunione per il bilancio preventivo della FnomCeO: i presidenti si siederanno attorno ad un "tavolo delle regole" sui rapporta fra Consiglio nazionale e Comitato centrale per le elezioni, in cui si stabiliranno le procedure da seguire. Che, tuttavia, sono già state ipotizzate. L’idea prevalente sembra quella della definizione di liste precise per il Comitato centrale con non più di un rappresentante per provincia, in cui sia già chiaramente indicato anche chi sarà il presidente nazionale in caso di successo. Poi, una volta messi nero su bianco i nomi – qualcuno vorrebbe che fra questi non ci fossero più gli attuali membri del Comitato centrale – già nei primi mesi del 2001 si dovrebbe tornare a votare. Più velocemente possibile, per non lasciare scoperta la Federazione dopo le dimissioni dei suoi vertici istituzionali.

Quello delle liste bloccate (con un presidente designato e non più di un candidato-consigliere per provincia) sarebbe un meccanismo pensato per superare, almeno in parte, le incertezze legate all’attuale legge ordinistica, datata 1910, che non consente a tutti gli Ordini di avere lo stesso peso proprio in occasione delle elezioni. Per questo oggi, il presidente che ha più iscritti ha maggior voce in capitolo di chi ne ha meno.

Ma anche per questo, stavolta i medici non hanno accettato che pochi fra loro decidessero autonomamente sul futuro dell’organismo rappresentativo della professione.

 

Paolo Del Bufalo