"I RIECCOLI".
È tempo di elezioni. È tempo di candidature e di poltrone. Lo si capisce da un mucchio di segnali: il ritorno alla Casa della Libertà di tanti deputati e senatori transfughi; la richiesta di una poltrona da parte di ex DC e di ex PSI colpiti (ma non abbattuti) da tangentopoli; i movimenti dei leghisti (attuali od ex).
Per chi ha la memoria corta, ricordiamo solo alcuni nomi: i 2 MARTELLI (Valentino e Claudio), SCOGNAMIGLIO, DE MICHELIS, BERNINI, DEL BARONE.
Il meno famoso Valentino MARTELLI ha fatto proprio un bel percorso: da Forza Italia, al gruppo misto, all’UDEUR (con sottosegretariato), al gruppo misto, di nuovo a Forza Italia.
Un bell’esempio di coerenza per un chirurgo che nulla di positivo ha mai fatto per la professione medica, che anzi ha danneggiato con il suo persistente ed incondizionato appoggio alla prepotente Rosy BINDI. È un uomo che ha snobbato tutte le iniziative anti-bindiane, deridendole e denigrandole. Sono stato buon testimone di quanto affermo.
Analogo discorso vale per Peppino DEL BARONE, attuale Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Veterinari d’Italia. Un ruolo di prestigio acquisito in modo rocambolesco da un ex Assessore comunale DC (a Napoli), ex deputato del CCD, ex deputato del gruppo misto, ex deputato dell’UDEUR, attuale deputato del CCD.
Della coerenza di SCOGNAMIGLIO (chi era costui, prima del Berlusca?) sono piene le cronache. Ricordate un certo IACCHIA? Ex generale, è stato eletto a Vicenza (città dove non ha mai né vissuto né operato) sotto le insegne leghiste, da cui è passato al gruppo misto. Che meriti lo portano ad una nuova candidatura? Per Vicenza e per il Veneto è stato, in questi anni, solo un fantasma.
CCD e CDU sembrano compattarsi e ricompaiono le "ombre": l’ex Doge BERNINI ed il padovano Settimio GOTTARDO, che ambisce ad una "careghetta", quella desiderata anche dall’ex Assessore alla Sanità Veneta, il Professor BRAGHETTO.
Grande amico della BINDI e collega del Prof. MARSIGLIA: come Louis anche Iles è insegnante di religione. Professione rispettabile, ma che non è certo garanzia di "buona capacità di esperienza gestionale od amministrativa", come le recenti vicende sanitarie venete hanno dimostrato. Neppure Iles è stato coerente: per anni filobindiano e PiPino a Roma e contemporaneamente al governo a Venezia. Due piedi in due maggioranze. Risultato: solo 3.000 voti alle ultime elezioni regionali venete. Molto poco, per un ex Assessore alla sanità.
La guerra alla poltrona è già cominciata.
Quanti seggi avrà la Lega, nel Nord e nel Veneto? Le due sole roccaforti rosse esistenti in Veneto (Venezia e Rovigo) vedranno forti candidati polisti o leghisti? A Padova, il CDU riuscirà ad ottenere un seggio? A Rovigo, il primo candidato sarà un leghista od un polista? A Vicenza verrà candidato, per il Centro Destra, un veronese (ex Coldiretti) in trasferta?
Si terrà conto o no delle categorie professionali, dell’esperienza amministrativa acquisita in precedenza, dell’appartenenza al territorio?
I partiti possono candidare chi vogliono. È evidente. Ma debbono tenere conto che, al di là della contrapposizione tra destra e sinistra, contano le facce. I candidati debbono essere credibili e noti.
Vera SLEPOJ è una figura credibile e nota: sarà certamente eletta. BEDONI è rappresentante di una categoria pesante, ce la farà. Lia SARTORI è stanca dell’inerzia europea: si candiderà? L’outsider D’AGRÒ troverà un posto per sé? CACCIARI continuerà a tirarsi la filosofica barba o si metterà a rischio?
Potremmo continuare per alcune ore. Una cosa chiediamo, sommessamente: che gli ex deputati e senatori (di destra o di sinistra) ci raccontino sui giornali locali quello che hanno combinato in questa legislatura.
Chiediamo che ci dicano la loro percentuale di presenza alle sedute della Camera e del Senato. Chiediamo che ci raccontino che cosa hanno fatto di concreto per il Paese e per questo bistrattato e trascurato Nord Est.
Per le nostre scuole, la nostra viabilità, la nostra qualità di vita, la nostra sanità.
La prossima legislatura sarà pesantissima, per tutti. Il centro-sinistra lascia un mucchio di problemi insoluti:
Chiunque vinca, dovrà lavorare per costruire una Italia più in linea con le attese della gente.
Deputati e senatori, che tanti vantaggi hanno, dovranno lavorare sodo, in Parlamento e nelle Commissioni.
Dovranno essere presenti a Roma sempre e non solo due giorni alla settimana.
E qualcuno di noi dovrebbe tenere (e terrà) un riassunto della loro attività e delle loro presenze parlamentari.
Si danno i voti ai calciatori, ogni settimana. Perché nessuno ha dato ancora i voti ai parlamentari, elaborando contemporaneamente una classifica a punti, da valere per le successive elezioni?
Stefano BIASIOLI
Vicenza, 30 gennaio 2001
Via Ragusa 3 – 36100 VICENZA
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