INPDAP
Osservatorio CIMO-ASMD: 26.9.2000
Magie previdenziali
Il debito Inpdap diventa credito
di Giuliano Cazzola
La Gazzetta Ufficiale 221 del 21 settembre ha pubblicato il decreto 5 settembre 2000 del Ministero del Tesoro, con il quale si dà esecuzione ad una norma "salva bilanci" sancita dalla legge 448/98 (la Finanziaria del 1999), la stessa che., per il passato, ha azzerato ben 160 mila Mld erogati all’INPS, a titolo di anticipazioni, facendoli diventare, con la magia della legge,trasferimenti: un modo disinvolto e semplice per trasformare i debiti verso lo Stato, in crediti. La stessa provvidenziale disposizione ha provveduto a sanare anche alcune pendenze trascorse di alcune casse dell’Inpdap particolarmente sofferenti (quella dei dipendenti degli enti locali, ad esempio), tanto che gli effetti si vedranno – e positivamente – nel rendiconto dell’Istituto per il 1999, ora in corso di approvazione.
Il decreto del 5 settembre 2000 provvede invece, per il futuro, assoggettando, per la prima volta, l’ente per la previdenza del pubblico impiego, alla medesima disciplina delle anticipazioni di Tesoreria in vigore da anni per l’INPS. In sostanza,l’INPDAP viene accolto sotto l’ombrello protettivo dello Stato.
Il meccanismo è abbastanza lineare: nps ed Inpdap sono tenuti a precostituire presso l’Ente poste, sui loro conti correnti di Tesoreria, i fondi necessari al pagamento delle pensioni in scadenza. In casi di disavanzo delle casse pensionistiche, gli enti sono autorizzati ad avvalersi delle eventuali poste attive di altre gestioni. In difetto di disponibilità sui conti correnti citati, Inps ed Inpdap possono richiedere al tesoro "anticipazioni di Tesoreria, senza oneri per interessi, per gli importi necessari alla copertura dei pagamenti delle pensioni". Anticipazioni che saranno accreditate sui predetti conti e contabilizzate come sospesi.
Cosa succede dopo? È presto detto. "La regolazione di tali anticipazioni – prosegue il decreto – avverrà successivamente , a carico del bilancio dello Stato, con mandati informatici intestati al tesoriere centrale". In parole povere, paga Pantalone. Va da sé che le pensioni debbono essere erogate e che lo Stato è tenuto a provvedere nel caso in cui gli Enti non siano in grado di far fronte agli impegni con le loro entrate. Non è onesto, però fare finta di dimenticare che vi sono anche queste imponenti operazioni di ingegneria finanziaria alle spalle di bilanci che- per ora – non scoppiano.
La sanatoria sul pregresso dell’INPS (realizzata grazie alla legge 448/98) ha modificato radicalmente la situazione debitoria dell’Istituto, che è passata da un risultato negativo di ben 105mila miliardi del 1998 a uno positivo di 23mila nel 1999. Per l’Inpdap è stata portata (sia pure transitoriamente) in attivo di competenza, nel rendiconto dello stesso anno, la più disastrata delle casse: quella degli enti locali. Con la finanza virtuale, però, si va poco lontano.
Si continua a presentare il conto al povero signor Mario Rossi, per il quale non è annunciato in arrivo lo zio d’America.