Un "coccodrillo" per gli IRCCS? Certo bisognerebbe "pensare in positivo",come diceva una non recente canzonetta,ma non è facile dopo 13 anni di caos normativo in cui,tra le tante amenità, è anche capitato che gli IRCCS siano stati trattati, sul piano legislativo,insieme al problema del randagismo canino! ( v.D.L.320,3.8.1995) |
1° agosto 2005 |
SPAGNOLI IVO
Responsabile nazionale CIMO per gli IRCCS (Da Il Sole24Ore "Sanità" del 25-07-2005) |
IL FUTURO DEGLI IRCCS Dalla Conferenza Stato-Regioni è arrivato anche l'accordo sugli "Irccs non trasformati", gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico per i quali le Regioni non richiederanno la trasformazione in Fondazioni. Principio guida del restyling: la netta separazione tra funzioni di indirizzo e controllo e funzioni di gestione e attuazione. Con le prime affidate a un Consiglio di cinque componenti e le seconde a un direttore generale, nominato dal presidente della Regione (sentito il ministro della Salute), in collaborazione con il direttore scientifico, scelto dal ministro (sentito il governatore).L'intesa sul nuovo look dei "gioielli" della ricerca sanitaria pubblica che non apriranno le porte ai capitali privati era prevista dalla riforma dei 15 Irccs pubblici (Dlgs 288/2003), fortemente voluta dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Obiettivo: garantire il coinvolgimento di Governo e amministrazioni locali nella gestione e nell'organizzazione degli Istituti. E potenziare il motore della ricerca, prestando attenzione ai bilanci.Serrata la tabella di marcia: entro 60 giorni dalla pubblicazione dell'accordo, il ministro e il presidente della Regione dove ha sede l'Irccs devono procedere alla nomina degli organi. Nei 30 giorni successivi all'insediamento, il direttore generale deve adottare il regolamento di organizzazione e funzionamento (secondo lo schema di 18 articoli allegato all'intesa) e trasmetterlo alla Regione e al ministero. Che possono modificarlo, approvandolo comunque entro 40 giorni.Entro l'autunno, dunque, i nuovi Irccs saranno pronti. Con il Consiglio di indirizzo a fissare gli obiettivi strategici e vigilare sulla gestione, il direttore generale a decidere sui progetti e il direttore scientifico a supervisionare l'attività di ricerca. Per scongiurare diarchie, i manager si coordineranno attraverso un ufficio di direzione, allargato al direttore amministrativo e a quello sanitario.Nel regolamento, ogni Istituto dovrà specificare la sua missione, a partire dallo "svolgimento di attività di assistenza sanitaria e di ricerca biomedica e sanitaria, di tipo clinico e traslazionale". Come gli Irccs-Fondazioni, anche quelli non trasformati potranno stipulare accordi, convenzioni e contratti con soggetti pubblici e privati, nonché partecipare a consorzi, associazioni, enti e istituzioni. |
2 luglio 2004 |
Manuela Perrone (da Il Sole-24 Ore)
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I FATTI Il Consiglio dei ministri del 10 ottobre ha approvato il Decreto Legislativo che attua la delega contenuta nella legge 3/2003 (art.42,comma 1) In tutto 19 articoli per il riordino degli Istituti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico che passa per la via della trasformazione in Fondazioni aperte ai privati, ferma restando la loro "natura pubblica". I COMMENTI Come ha efficacemente intitolato Manuela Perrone sul "Sole 24Ore-Sanità" del 21 ottobre "Fondazioni IRCCS,se vi pare",l'intera vicenda evoca scenari pirandelliani. Prima per 10 anni una babele di proposte legislative,le une che contraddicevano le altre; poi una stupefacente accelerazione sulle Fondazioni-Irccs con la L.delega 3/2003 per aggirare 1) Vi saranno Fondazioni- Irccs con paritaria presenza di Stato e di Regioni in salsa "privatistica" e Irccs non traformati nel governo dei quali detterà legge la Conferenza Stato-Regioni. Non è difficile immaginare la vocazione più spiccatamente "pubblica" di questi ultimi. 3) Il Decreto Legislativo (art.8,comma 7) afferma che i futuri Irccs svolgeranno attività di "alta formazione". Questo Decreto Legislativo,dalla strana gestazione governativa e dall'ancora più atipico iter parlamentare,nella ricerca disperata di un consenso qualsivoglia da parte delle Regioni, ha cercato di andare incontro ad alcune delle loro richieste creando, a nostro parere,una melassa normativa e una eterogeneità di soggetti dalla difficile governance. LA COMMISSIONE CIMO-IRCCS INVITA TUTTI I COLLEGHI A FAR PERVENIRE NOTIZIA DI COME IL |
29 0ttobre 2003 |
IVO SPAGNOLI
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COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE CIMO-IRCCS
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Responsabile Nazionale : | ||
Dr. Ivo SPAGNOLI | Istituto Tumori, Milano | |
Vice Responsabile Nazionale : | ||
DR.. Paolo ASCIERTO | Istituto "Pascale" - Napoli |
Componenti: | ||
Dr. Sergio CAPORELLI | INRCA, Ancona | |
Dr. Roberto COMAZZI | Istituto Tumori, Milano | |
Dr. Fulvio DI COSMO | Ist."Burlo Garofalo", Trieste | |
Dr. Bruno MAZZACANE | Policlinico S.Matteo, Pavia | |
Dr. Ubaldo ROSATI | Istituto Gaslini, Genova |